Storia dell'anarchismo in Russia e Anarchismo in Sudafrica: differenze tra le pagine

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[[File:Bakunin.jpg|thumb|170px|right|[[Michail Bakunin]], il più celebre [[anarchico]] [[Russia|russo]].]]
[[File:South Africa (orthographic projection).svg|thumb|200 px|Localizzazione del Sudafrica]]L''''anarchismo in Sudfrica''' si riferisce tanto all'organizzazione politica antiautoritaria presente in diverse società  tradizionali africane, quanto al moderno movimento anarchico del Sud dell'Africa. Il [[movimento anarchico]] sudafricano ha una lunghissima tradizione, ed oggi è presente quella che è la più importante organizzazione anarchica africana, la [[Zabalaza Anarchist Communist Front]].  
L'[[anarchismo]] trovò in [[Russia]] terreno fertile sin dalla seconda metà  dell'800 e si diffuse sino agli '30 del XX secolo, quando lo [[stalinismo]] si consolidò definitivamente e prese a reprimere tutti i movimenti sociali non allineati con le politiche autoritarie dell'URSS.  


Il movimento socialista russo e quello internazionale, furono in particolare fortemente influenzati dal prestigio di [[Michail Bakunin]] e [[Kropotkin|Piotr Kropotkin]], due dei principali pensatori libertari di origine russa. Molti altri anarchici russi ebbero ruoli fondamentali nella nascita o nello sviluppo di alcune tendenze anarchiche: [[Lev Tolstoj]] per l'[[anarchismo cristiano]] e [[Anarchismo e religione|religioso]], [[Emma Goldman]] per l'[[anarco-femminismo]] e gli esuli russi a Parigi per il [[Piattaforma dei Comunisti Anarchici (1926)|piattaformismo comunista anarchico]]
== L'anarchismo e le culture tradizionali ==
Gli [[Storia dell'anarchismo|storici dell'anarchismo]] [[Sam Mbah]] e [[I. E. Igariwey]] - nigeriani, anarchici e militanti della [[Awareness League]] -  nel loro ''African Anarchism: The History of a Movement'' a proposito delle tradizionali società  africane riportano quanto segue:
: «In maggiore o minore misura, tutte le [] società  tradizionali africane hanno manifestato “elementi anarchici” che, dopo attento esame, prestano credito alla verità  storica che i governi non siano sempre esistiti. Essi non sono ma fenomeno recente e sono, quindi, non inevitabili nella società  umana. Mentre alcune caratteristiche “anarchiche” delle società  africane tradizionali hanno persistito solo in gran parte del suo sviluppo, altre di loro persistono e rimangono ancora oggi».


== Il XIX secolo ==
La ragione per la quale le società  tradizionali africane sono caratterizzate da alcune tendenze anarchiche è dovuta alla loro strutturazione politica orizzontale e all'assenza di [[classismo|classi sociali]]. Inoltre, la leadership dei membri più anziani di queste comunità  generalmente non trascende nella struttura autoritaria che caratterizza gli [[Stato|Stati]] moderni (tesi sostenuta da [[Pierre Clastres]] nel suo libro ''La società  contro lo Stato'' ).[[File:Sam Mbah.jpg|thumb|260 px|left|[[Sam Mbah]]]] <ref>Pierre Clastres (Parigi, 1934 — 1977), antropologo ed etnologo francese</ref> Un forte fattore che ha portato a tutto ciò è intimamente legato alla loro tradizione e ai loro valori naturali. Ad esempio, quantunque non esistano leggi contro stupratori, omicidi, adulteri e stregoneria, i colpevoli vengono generalmente perseguiti dal proprio gruppo, clan o tribù. Il principio della responsabilità  collettiva è molto spesso invocato.
===Le rivolte popolari===


L’800 russo fu un continuo susseguirsi di rivolte, portate avanti sia da parte degli strati più poveri della popolazione (la più importante fu in realtà  messa in atto da [[Pugacev]] nel XVIII secolo, il quale fu poi condannato allo squartamento nel [[1775]]) che dai ceti privilegiati (vedi [[moti decambristi]] del [[1825]]). Allo sviluppo di queste lotte contribuirono non poco i romanzi e i testi di intellettuali e di personalità  come  [[Nikolaj Gavrilovic Cernysevskij]], [[Ivan Turgenev]], [[Aleksandr Puskin]], [[Petr Lavrov ]] ecc., molti dei quali erano stati in esilio in Occidente ed avevano conosciuto la realtà  aberrante dell'industrializzazione. Questi, invece di celebrarla, l'avevano condannata senza mezzi termini, promovendo la socializzazione delle terre ([[mir]] e [[obščina]]) unitamente ad un'appropriata utilizzazione della tecnologia occidentale, in funzione però dell'alleviamento della fatica dei lavoratori e non del loro sfruttamento; anche gli anarchici, [[Kropotkin]] in testa, contribuirono notevolmente a questa lotta, risultando decisivi anche nello sviluppo del percorso che portò all’abolizione della servitù della gleba.
Il sistema delle classi fu introdotto dal XV secolo e si insediò in Africa per colpa del [[colonialismo]] europeo, anche se simili organizzazioni sono state documentate in alcune antiche [[civiltà ]] africane, come ad esempio in Nubia, [[Egitto ]], Axum ed Hausa. Tuttavia, ancora oggi, molte società  sono rimaste organizzate su principi che hanno portato alla formazione di "tribù senza leader", una forma di anarchia ordinata.


=== Bakunin, Kropotkin, Emma Goldman e il movimento internazionale===
== Storia dell'anarchismo in Sudafrica ==
=== I pionieri dell'anarchismo ===
Il primo pioniere dell'[[anarchismo]] in Sud Africa di cui si ha notizia fu [[Henry Glasse]], un inglese che dal [[1881]] viveva a Port Elizabeth. Dalla sua cittadina teneva corrispondenza con i circoli anarchici londinesi, inoltre traduceva i testi di [[Kropotkin]] e  distribuiva opuscoli anarchici. Il suo approccio alla questione razziale fu meramente anarchico, auspicando l'unità  dei lavoratori neri con quelli bianchi contro l'arroganza [[capitalismo|capitalistica]].


Figlio di nobili proprietari terrieri, [[Bakunin]], prima a Mosca e successivamente a Dresda, si appassionò di [[filosofia]] (in particolare di [[Fichte]], [[Friedrich Schelling|Schelling]] ed [[Hegel]]). Nel suo girovagare (Mosca, Berlino, Berna, Zurigo e Parigi) incontrò diverse volte [[Karl Marx|Marx]] e [[Proudhon]] ([[1844]]-[[1847|47]]). Nel frattempo il governo russo gli ritirò lo status di nobile e lo condannò ''in absentia'' ai lavori forzati in Siberia ([[1844]]). Nel [[1847]] fu espulso anche dalla [[Francia]].  
La prima attività  anarchica in Sudafrica si ebbe sin dagli anni [[1870|'70]] del XIX secolo, quando la [[bandiera nera]] dell'anarchia prese a sventolare nelle miniere di diamanti di Kimberley durante una rivolta operaia. Si pensa che questi scioperi furono fomentati da diversi [[Comune di Parigi|comunardi]] parigini esiliati in Afica subito dopo la [[repressione]] della [[Comune di Parigi]]. È inoltre probabile che l'[[anarchismo]] in Sudafrica si sia diffuso anche grazie agli anarchici portoghesi espulsi dal loro paese tra il [[1896]] e il [[1905]] ed inviati in esilio nel vicino Mozambico. <ref name="africa">[http://zabalaza.net/2010/12/02/nefac-interviews-the-bmc/ NEFAC Interviews the BMC]</ref>
[[File:Kropotkin.jpg|150 px|left|thumb|Pëtr Kropotkin]]
=== La prima ondata anarchica (1900-1920)===
[[Image:Emma Goldman.jpg|right|thumb|150 px|[[Emma Goldman]]]]
Le prime vere rivolte di matrice [[Anarco-sindacalismo|anarco-sindacale]] si ebbero all'inizio del 20° secolo, quando si costituirono le prime organizzazioni di matrice libertaria e\o rivoluzionaria come il «''Socialist Club'', fondato in Sud Africa da [[Henry Glasse]] nel 1900 [...] la ''Revolutionary League'', fondata in Mozambico da Jose Estevam nel primo '900, la ''International Socialist League'', fondata in Sud Africa nel 1915, la ''Industrial Socialist League'', fondata nel 1918, e il ''Partito Comunista del Sud Africa'' antiparlamentare, fondato nel 1920» <ref>[http://www.fdca.it/paesi/sudafrica/zabalaza-a-c-forum.htm Estratto dallo statuto dello ZACF]</ref>.
L'evento che cambiò radicalmente la sua vita fu però l'insurrezione di Dresda (aprile-maggio [[1849]]), in seguito alla quale, dopo essere stato catturato dalle truppe tedesche, fu condannato il [[14 gennaio]] [[1850]] alla pena di morte, commutata in seguito nel [[carcere]] a vita. Nel [[1851]] venne trasferito alla Fortezza di Pietro e Paolo di San Pietroburgo. In quella circostanza, su richiesta del conte Orlov, scrisse una confessione allo Zar Nicola I. Nel [[1857]] la pena fu commutata dall'ergastolo all'esilio a vita in Siberia (nel [[1858]] si sposò con la giovane polacca [[Antonia  Kwiatkowski]]), da cui riuscì a scappare, passando per il [[Giappone]] e gli [[USA|Stati Uniti]], nel [[1861]]. Nel suo peregrinare ebbe contatti con molti socialisti e libertari, diffondendo le sue idee rivoluzionarie tendenti all'organizzazione di un movimento strutturato. Risiedette soprattutto in [[Svizzera]] e nel [[1864]] giunse anche in [[Italia]].
[[File:IWW button.jpeg|thumb|left|160 px|Logo del sindacato rivoluzionario dell'[[IWW]]. Nel [[1910]] si costituì una sezione anche in Sudafrica]]


[[Michail Bakunin]] giocò un ruolo fondamentale nello sviluppo del [[movimento anarchico|movimento]] e nella diffusione del pensiero anarchico tra le masse dei diseredati della Russia e dell’Europa. Con lui, anche il principe [[Pëtr Kropotkin]] fu una figura importantissima dell'[[anarchismo]] russo e internazionale: arrestato nel [[1873]], riuscì a fuggire nel [[1876]] e a raggiungere la [[Svizzera]], dove entrò in rapporti con la [[Federazione anarchica del Giura]], per cui curò la pubblicazione del giornale «[[Révolté]]» e di altri opuscoli rivoluzionari.
A questi gruppi vanno aggiunte le attività  della singole [[individualità ]] e soprattutto quella della sezione dell'[[IWW]] ([[1910]]), a cui nel [[1915]] si ispirarono i fondatori del [[sindacalismo rivoluzionario|sindacato rivoluzionario]] dell'[[International Socialist League]] (ISL). L'ILS sosteneva la dannosità  del "sindacalismo bianco", aggiungendo che la lotta conto il [[razzismo]] e il [[capitalismo]] dovessero andare di pari passo e che l'[[azione diretta]] fosse l'arma più efficace di lotta.  


[[Kropotkin]] formulò la teoria del [[anarco-comunismo]], fortemente influenzata dal [[determinismo|pensiero determinista]], allora  filosoficamente imperante. [[Kropotkin]] e [[Bakunin]] furono sul piano teorico le due figure più importanti, non sono solo in Russia ma in tutta Europa, ma mentre il primo riteneva dannoso ogni tentativo organizzativo, il secondo per tutta la vita provò ad organizzare il [[movimento anarchico]] attraverso la costruzione di diversi gruppi. <ref>George Woodcoock e Ivan Avakumovic; ''Il Príncipe anarchico''. Ed. Jucar, 1978</ref><ref>Paul Avrich, ''Los anarquistas'' rusos, Alianza Editorial, 1974</ref>
L'esperienza dell'ILS ispirò la nascita di altri gruppi più o meno simili: [[Industrial Workers of Africa]], nel [[1917]], e poi il [[Clothing Workers Industrial Union]], l'[[Horse Drivers' Union]] e l'[[Indian Workers' Industrial Union]]. Altro gruppo importante fu l'[[Industrial and Commercial Workers' Union of Africa]] (ICU), il quale organizzò i lavoratori della [[Namibia]], [[Sudafrica]], [[Zambia]] e [[Zimbabwe]] a partire dai primi anni ‘20.
[[File:Black and Red Africa.png|right|180 px|]]
A quel tempo la forza lavoro sudafricana veniva già  divisa [[razzismo|razzisticamente]]<ref>Nel [[1923]] furono introdotti i primi germi legislativi segregazionisti, che nel [[1948]] sfociarono nell'introduzione dell'[[apartheid]].</ref>, con la maggior parte dei posti di lavoro ad appannaggio dei bianchi, mentre i non qualificati venivano indirizzati alla manodopera nera, indiana e meticcia (oltre a qualche bianco particolarmente emarginato). Le organizzazioni rivoluzionarie sin da allora agirono nel tentativo di non dividere i lavoratori sulla base del colore della pelle, rifiutando la divisione del "sindacalismo bianco" da quello "nero", come quando nel [[1913]] il sindacalista [[George Mason]] spinse i lavoratori neri ad unirsi ad uno [[sciopero]] dei bianchi. <ref name="ILS">[http://fdca.it/paesi/sudafrica/questione%20razziale.htm Anarchismo e questione razziale in Sudafrica]</ref>


Molto importante è anche la figura di [[Emma Goldman]], nata a Kaunas (Lituania) il [[27 giugno]] [[1869]]. All’età  di tredici anni Emma si trasferì con la famiglia a San Pietroburgo, una città  dai grandi fermenti rivoluzionari, di matrice [[Nichilismo|nichilista]] e contro il potere zarista. Emma si sentì attratta dalle idee rivoluzionarie ed entrò immediatamente in conflitto con il padre, conformista ed autoritario. Tutte queste esperienze negative maturarono in lei la coscienza dell’ingiustizia eternamente subita dalle donne nei confronti degli uomini e dei genitori. Si formò così a quest'età  il [[anarchia|pensiero anarchico]] e [[femminismo|femminista]] di Emma Goldman, che avrà  influenze in tutto il mondo, soprattutto grazie alla vita girovaga che ''Emma la rossa'' condusse sino all'ultimo dei suoi giorni.
Nel [[1921]], la nascita del ''Communist Party of South Africa'', nel quale erano confluiti diversi sindacalisti rivoluzionari, segnò la fine della "prima ondata" di organizzazione anarchica in Sud Africa, schiacciato com'era dall'esplosione del [[bolscevismo]] e dal nascente [[nazionalismo nero]]. Il Partito Comunista sudafricano spinse i lavoratori verso la riforma dello [[Stato]], proponendo la tesi dell'[[Internazionale comunista]] sulla lotta politica in due tempi (lotta al capitalismo e al razzismo da attuare in tempi diversi <ref>L'Internazionale Comunista portò avanti l'idea che la fase nazional-democratica fosse necessaria prima che il socialismo potesse trionfare. Questa tesi portò a delle drammatiche conseguenze durante la [[rivoluzione spagnola]] (e non solo), quando i comunisti presero a reprimere gli anarchici e i militanti del [[POUM]].</ref>), che di fatto comportava l'idea che fosse possibile riformare le istituzioni attraverso l'adozione di un [[capitalismo]] senza [[razzismo]]. In questo modo i comunisti mandarono all'aria il lavoro dei sindacati anarchici e rivoluzionari che invece proponevano imprescindibilmente l'unione della lotta [[Anti-capitalismo|anticapitalistica]] e [[antirazzismo|antirazzista]].<ref name="ILS">[http://fdca.it/paesi/sudafrica/questione%20razziale.htm Anarchismo e questione razziale in Sudafrica]</ref>


=== Il movimento nichilista ===
=== La crisi del movimento===
Durante la [[rivoluzione spagnola|rivoluzione spagnola (1936-1939)]], molti sudafricani combatterono dalla parte della Repubblica contro i [[franchismo|franchisti]], come parte integrante dei 40.000 volontari provenienti da 53 nazioni che provarono inutilmente a difendere la Spagna dal golpe fascista, anche se non è risaputo se qualcuno di loro fosse specificamente anarchico. <ref name="africa">[http://zabalaza.net/2010/12/02/nefac-interviews-the-bmc/ NEFAC Interviews the BMC]</ref>


Il movimento nichilista russo si sviluppò intorno al [[1860]] grazie all'attività  del critico letterario Pinsarev, attraendo soprattutto i giovani della classe media e superiore. In Occidente il [[nichilismo]] russo fu bollato come movimento terroristico (quest'idea permane ancora oggi), in realtà  fu un vero e proprio movimento politico.  
Nonostante la crisi dell'anarchismo, materiale propagandistico si poteva trovare nella ''Vanguard Books'' di Johannesburg sino agli anni '50, quando entrò in vigore la ''Suppression of Communism Act'', una legge liberticida che vietava la diffusione di materiale anarchico e comunista. Il risveglio del [[movimento anarchico]] era però non tanto lontano ed a partire dal [[1961]], con l'adozione della lotta armata da parte del braccio armato dell'''African National Congress'' (ANC), l' ''[[Umkhonto we Sizwe]]'' (MK), si ebbero notizie riguardo a diversi libertari che si unirono alla lotta. Almeno un anarchico, [[Thomas Meyer]], un insegnante bianco di studenti neri nell'estremo nord del paese, è conosciuto per aver aderito al MK come anarchico appunto, venendo coinvolto nel contrabbando di materiale propagandistico anarchico tra il Sudafrica e il vicino Botswana.  
[[File:Perovskaya-sophia.jpg|thumb|130 px|[[Sofia Perovskaya]]]]
[[File:Nechayev.png|thumb|130px|left|[[Sergei Nechaev]].]]
Il [[nichilismo]] russo fu assai affine con l'[[anarchismo]], giacché anch'esso auspicava la liberazione dell'essere umano dai legami irrazionali della famiglia, della società  e della [[religione]]. L'emancipazione degli individui doveva essere fondata sulla diffusione delle scienze naturali, della [[filosofia]] materialistica e dell'[[etica]] utilitaristica. In sostanza, l'utilità  (cioè le regole della razionalità ) avrebbe dovuto sostituire la morale.  


La più attendibile descrizione del nichilismo è quella fatta da [[Kropotkin]] - uno dei fondatori del più importante circolo nichilista, attivo a Pietroburgo tra il [[1860]] e il [[1870]] - nelle sue ''Memorie di un rivoluzionario''. <ref>[http://www.webalice.it/gangited/_L/Nichilismo.html Nichilismo. Tempo di capire]</ref>
Il [[Maggio 1968|maggio del 1968]] fu un altro evento che contribuì a creare le premesse per una seconda ondata anarchica, che prese avvio a partire dagli anni '80, dopo i durissimi scioperi di Durban del [[1973]] e l'assassinio nel [[1978]] del filosofo anti-apartheid [[Rick Turner]].<ref name="africa">[http://zabalaza.net/2010/12/02/nefac-interviews-the-bmc/ NEFAC Interviews the BMC]</ref>
Il nichilista di solito era un giovane ribelle e insoddisfatto della società  russa, uno che aveva rotto «con le superstizioni dei loro genitori, essendo un positivista filosofico, un ateo, un spenceriano del materialismo evoluzionista scientifico»<ref>[http://www.antorcha.net/biblioteca_virtual/historia/memorias/4c.html Kropotkin, ''Memorias de un revolucionario'']</ref>:


: «''¡Vnaród!'' (Andiamo al popolo, uniamoci a lui). Nel corso degli anni tra il 1860 e il 1865, in quasi tutte le case delle famiglie benestanti si sosteneva una lotta feroce tra i genitori, decisi a mantenere le antiche tradizioni, ed i loro figli e figlie che difendevano il loro diritto a disporre della propria esistenza secondo i loro ideali (...) In ogni popolazione russa, in ogni distretto di San Pietroburgo, si formavano piccoli gruppi di mutua assistenza, le opere di filosofi, il lavoro di economisti, la ricerca della nuova scuola della storia russa, venivano letti con attenzione in quei circoli, a cui seguivano grandi discussioni. L'oggetto di tutta questa lotta non era altro che la soluzione del grande problema che gli stava davanti. (...) Questi ragazzi e ragazze non avevano nella loro mente alcun pensiero di ricostruzione sociale, né pensavano alla rivoluzione; erano solo preoccupati di insegnare alla massa dei contadini a leggere, e istruirla su vari aspetti, fornire assistenza medica e aiuto con tutti i mezzi possibili per farli uscire dalla loro oscurità  e miseria, imparando loro ciò che erano gli ideali popolari per una vita sociale migliore» (Kropotkin, ''Memorie di un rivoluzionario'')
=== La seconda ondata anarchica (dal 1990 ad oggi)===


I legami tra anarchici e nichilisti sono esemplificati da [[Sergei Nechaev]] - una delle figure più note del nichilismo politico, autore del ''Catechismo del rivoluzionario'' (1868) e fondatore del gruppo ''Narodnaya Rasprava'' (Vendetta del popolo) -, che nel gennaio [[1869]] fece correre false voci su un suo arresto a san Pietroburgo, viaggiando in seguito fino a Mosca, prima di partire per l'estero. Raggiunta Ginevra, si presentò come rappresentante di un comitato rivoluzionario riuscito a fuggire dalla Fortezza di San Pietro e Paolo, guadagnandosi la fiducia proprio di [[Michail  Bakunin]] e del suo amico [[Nikolái Ogaryovo]].
Gli anni '80 furono quelli dell'esplosione del [[punk]] specialmente tra i giovani indiani e della nascita del combattivo ''[[Congress of South African Trade Unions]]'' (1985). Fu tutto molto estemporaneo, non erano presenti ancora importanti organizzazioni anarchiche e rivoluzionarie, anche se la presenza di libertari era ormai sempre più numerosa nei cortei [[antimilitarismo|antimilitaristi]] e [[antirazzismo|antirazzisti]].
[[File:Tolstoj.gif|thumb|160px|left|[[Lev Tolstoj]].]]
[[File:ApartheidSignEnglishAfrikaans.jpg|left|thumb|Un cartello dell'epoca dell'apartheid]]
A seguito di un tentativo di assassinio, il conte [[Mikhail Loris-Melikov]] fu nominato direttore esecutivo della Commissione Esecutiva Suprema e ricevette poteri straordinari per combattere i rivoluzionari. Le proposte di Loris Melikov si basarono sull'introduzione di una qualche forma di parlamentarismo, e lo Zar Alessandro II di Russia parve essere d'accordo. Questi piani non furono però mai attuati perché il [[13 marzo]] [[1881]] Alessandro II fu ucciso: quando si trovava nei pressi del Palazzo d'Inverno di San Pietroburgo, fu mortalmente ferito dal lancio di alcune bombe a mano. I congiurati, [[Nikolai Kibalcic]], [[Sofia Perovskaya]], [[Nikolai Rysakov]], [[Timofei Mikhailov]] e [[Andrei Zhelyabov]] furono arrestati e condannati a morte. [[Gesy Gelfman]] fu invece mandato in esilio in Siberia. L'assassino materiale fu identificato in [[Ignacy Hryniewiecki]], morto durante l'attacco.
[[Image:Zacf_symbol.gif|thumb|160 px||Simbolo della [[Zabalaza Anarchist Communist Front]]]]
Il Sudafrica sin dal [[1948]] aveva visto l'entrata in vigore dell'''apartheid'' <ref>L'apartheid (Lingua ''afrikaans'', letteralmente «separazione»)</ref>, ovvero quella politica di segregazione razziale istituita dal governo di etnia bianca (Boeri) e rimasta in vigore fino al [[1993]]. Il nuovo [[movimento anarchico]] non potè quindi non svilupparsi non tenendo conto anche dell'importanza della questione razziale. Come logica conseguenza molti "nuovi" libertari sudafricani si gettarono anima e corpo nella lotta alla segregazione razziale. Uno dei primi nuovi gruppi fu l'[[Anarchist Revolutionary Movement]] (ARM), ma la sua lotta fu alquanto effimera e rimase lungamente confinata all'interno dei ghetti, nonostante all'Università  di Witwatersrand alcuni attivisti formaro una sezione capace anche di pubblicare una rivista. Nel [[1994]], in seguito al crollo del regime segregazionista, le elezioni indette portarono al potere l'African Nationa Congress di Mandela e segnarono, l'anno seguente, la confluenza dell'[[Anarchist Revolutionary Movement]] nella [[Workers Solidarity Federation]] (WSF). Di tendenza [[Piattaforma dei Comunisti Anarchici (1926)|piattaformista anarchica]], la sede principale della WSF fu Johannesburg, ma nel gruppo confluirono anche diversi militanti della ''[[Durban Anarchist Federation]]'' (DAF). <ref>I militanti rimasti diedero vita all'effimero ''Anarchist Workers’ Group'' (AWG)</ref>


=== I dujobori ===
Nel [[1997]], i militanti del WSF stabilirono solidi legami con rivoluzionari dello Zambia (marxisti ed anarchici), contribuendo così a creare una sezione del WSF denominata ''[[Anarchist & Workers’ Solidarity Movement]]'' (AWSM). [[1999|Due anni dopo]], per svariati motivi, l'WSF si sciolse ed al suo posto nel [[2003]] è nata una grande federazione, la [[Zabalaza Anarchist Communist Federation]] (ZabFed), anch'essa d'ispirazione [[Piattaforma dei Comunisti Anarchici (1926)|piattaformista anarchica]]. A partire dal [[1° dicembre]] [[2007]] la federazione ha assunto la denominazione di [[Zabalaza Anarchist Communist Front]] (ZACF), mantenendo comunque i principi [[anarco-comunismo|comunisti-anarchici]] della ZabFed.


L'origine del movimento dei [[dujobori]] risale al Principato di Mosca tra il XVI e il XVII secolo. I dujobori ("guerrieri spirituali") erano una setta radicale cristiana che credeva nel [[pacifismo]] e in uno stile di vita comunitaristico organizzata da un governo laico. Nel [[1899]], i dujobori sfuggirono alla [[repressione]] della Russia imperiale dirigendosi verso il [[Canada]], principalmente nelle province di Saskatchewan e della British Columbia. Il finanziamento per il viaggio fu versato dalla [[Società  Religiosa degli Amici]] e dal romanziere anarchico russo [[Lev Tolstoj]]. Fu [[Kropotkin|Petr Kropotkin]] a suggerire a [[Tolstoj]] di indirizzare i dujobori verso il nord America, poiché quando il principe russo visitò quei paesi durante un tour di conferenze si rese conto della [[Anarchismo e religione|profonda tolleranza religiosa]] dell'epoca.
== Bibliografia ==
<ref>[http://www.walrusmagazine.com/articles/2008.06-taking-the-cure-doukhobor-canada-christopher-shulgan/ "Taking the Cure. How a group of British Columbian anarchists inspired democracy in Russia"], Christopher Shulgan. ''The Walrus Magazine'', Giugno 2008, Canada.</ref>
[[File:African-Anarchism, Sam Mbah.jpg|thumb|''African anarchism'' di [[Sam Mbah]] e [[I. E. Igariwey]]]]
=== In inglese ===


== Il XX secolo ==
*[[Lucien van der Walt]], ''Anarchism and Revolutionary Syndicalism in South Africa, 1904-1921''
=== La rivoluzione russa del 1905 ===
*[[Samuel Mbah]] e [[I.E. Igariwey]], ''Military Dictatorship and the State in Africa''
Il primo gruppo anarchico russo capace di attrarre un buon numero di operai e contadini russi fu [[Chernoe Znamia]], un'organizzazione [[anarco-comunismo|anarco-comunista]] fondata a Bialystock nel [[1903]] che ricevette sostegno soprattutto dai poveri e dai lavoratori ebrei residenti lungo il confine occidentale della Russia imperiale (la cosiddetta "Zona di Residenza" ebraica, l'unica zona in cui gli era possibile vivere senza interdizioni) <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Zona_di_residenza La Zona di residenza]</ref>. [[Chernoe Znamia]] salì alla ribalta della cronaca nel [[1904]], quando [[Nisan Farber]], un membro di spicco del gruppo, accoltellò un ricco uomo d'affari che aveva violato il giorno ebraico di espiazione. <ref>Avrich, Paul (2006). ''The Russian Anarchists''. Stirling: AK Press, p.44-48</ref>
*[[Frantz Fanon]], ''Toward The African Revolution''
[[File:Chernoe Znamia Meeting Minsk.png|left|250 px|thumb|Membri ''Chernoe Znamia'' ([[Nisan Faber]] è al centro)]]
*[[Sam Mbah]] e [[I. E. Igariwey]], ''[http://workersolidarity.org/archive/Mbah,%20Sam%20&%20Igariwey,%20I.E.%20-%20African%20anarchism.pdf African Anarchism: The History of a Movement]''
=== In francese===
*[[Daniel Guerin]], ''Bourgeoisie africaine'' in «Les Temps Modernes», Parigi: febbraio 1956
*[[Daniel Guerin]], ''L’Algérie n’a jamais été la France'', Parigi: Chez l’auteur, 1956
*[[Daniel Guerin]], ''Au Ghana : Syndicalisme et socialisme. Réponse à  S.G. OKOKU'', in «Présence Africaine», n°51, 3° trimestre 1964


Quando i militanti di [[Chernoe Znamia]], i socialisti rivoluzionari e gli ebrei di Bialystock si riunirono clandestinamente nella foresta per decidere le loro successive azioni, conclusero il loro incontro urlando slogan come: «Viva la rivoluzione sociale» e «Viva l'anarchia». Queste frasi furono udite dalla [[polizia]] locale, che naturalmente non perse tempo ed attaccò violentemente gli intervenuti al convegno segreto: molti furono gli arrestati e i feriti. Per rappresaglia, [[Nisan Farber]] lanciò una bomba rudimentale contro la stazione di polizia, uccidendo lui stesso e provocando molti feriti.  
===In italiano ===
*[[Paolo Schicchi]], ''La guerra e la civilità . Mondo arabo e aggressione occidentale'', Ragusa, Sicilia Punto L Ed., 1988
*[[Leda Rafanelli]], Etienne Amalier, ''L'oasi. Romanzo arabo'', Milano, Casa Ed. Monanni, 1929
*[[Pier Carlo Masini]], ''Gli orfani di Nasser'' in «Critica Sociale», a.62, n.20, p.624, 20/10/1970
*Henry Barclay, ''Le società  acefale'' in «Volontà », rivista anarchica trimestriale, Milano, n°1, 1986
*[[Sam Mbah]] e [[I.E. Igariwey]], ''Africa Ribelle. Società  senza stato - le prospettive libertarie'', Milano, Edizioni Zero in condotta, 2002
*Federico Battistutta, ''[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/343/60.htm Coetzeee l’anarchia]'' in «A Rivista anarchica», Milano: a.39, n°3-343, p.60-62, marzo 2009


Farber divenne così un martire per gli anarchici e i rivoluzionari locali, quando a San Pietroburgo incominciò la cosiddetta [[domenica di sangue (1905)|domenica di sangue]] in molti vollero imitarono le sue azioni. Ottenere le armi divenne il primo obiettivo: stazioni di polizia, negozi d'armi e arsenali subirono continui assalti. Le armi furono distribuite ai rivoluzionari, altre furono costruite artigianalmente in piccole officine adibite a tale scopo. Il denaro espropriato ai ricchi fu ugualmente utilizzato per acquistare nuove armi.
== Voci correlate ==
[[File:Anarchici mistici.jpg|thumb|200 px| [[anarchismo mistico|Anarchici mistici russi]]: [[Apollon Andrevitch Karelin|Karelin]] (1863-1926), [[Alexi Solonovitch|Solonovitch]] (1887-1937) e sua moglie [[Agnia Solonovitch|Agnia]] (1888-1937) e [[Vassili Nalimov]].]]
*[[Anarchismo in Africa]]
La città  di Bialystock divenne una zona di guerra, quasi quotidianamente ci furono attentati anarchici o [[repressione|azioni repressive]] poliziesche. Seppur con minore intensità , anche a Ekaterinoslav, Odessa, Varsavia e Baku si registrarono assalti e sparatorie. I lavoratori delle città  venivano incoraggiati a occupare le fabbriche e ad [[autogestione|autogestirle]], mentre nella campagne le azioni contadine risultarono sporadiche. Il confine occidentale - in particolare le città  russe, polacche, ucraine e lituane – bruciarono di rabbia e odio verso i [[capitalismo|capitalisti]]. La [[rivoluzione]] nella cosiddetta zona di residenza ebraica raggiunse l’apice tra il novembre e il dicembre [[1905]], con il bombardamento dell’Hotel Bristol di Varsavia e il Café Libman di Odessa.
*[[Anarchismo in Egitto]]


Dopo la [[repressione]] della Rivolta di Mosca di Dicembre, gli [[anarchici]] russi si ritirarono un po’ in disparte, ma solo con l’intento di organizzare meglio il processo rivoluzionario. Anche nelle città  minori e nei villaggi di campagna cominciarono a vedersi le prime insurrezioni guidate dagli anarchici.
== Collegamenti esterni ==
 
*[http://www.fdca.it/paesi/sudafrica/mov_glob.htm L'anarchismo rivoluzionario e il movimento anti-globalizzazione] di Lucien van der Walt (Bikisha Media Collective)
In [[Russia]], contrariamente a quanto una certa storiografia lascerebbe intendere, attecchirono tutte le tendenze dell'[[anarchismo]], comprese quelle più [[anarco-pacifismo|pacifiste]] e non solo quelle violente. In quest'humus culturale e politico nel [[1906]] maturò a Mosca la pubblicazione del primo manifesto dell''''[[anarchismo mistico]]''', firmato dal poeta [[Georges Tchulkov]].  Il [[anarchismo mistico|misticismo anarchico]] fu molto influenzato dalle innumerevoli personalità  intellettuali russe del periodo ([[Vladimir Soloviov]], [[Lev Tolstoj]], [[Fedor Dostoïevski]], ecc.), dal positivismo scientifico dell'epoca e anche dall'ortodossia cristiana tradizionale. In ogni caso il manifesto espresse un carattere allo stesso tempo artistico, spirituale ed [[Etica|etico]], sottolineando quindi un approccio multidisciplinare rispetto alle problematiche politiche, sociali ed antropologiche. Tchulkov scrisse ad esempio:
*[http://zabalaza.net/ Zabalaza Anarchist Communist Front (sito web ufficiale)]
: «La lotta contro il dogmatismo nella religione, nella filosofia, la morale e la politica, ecco lo slogan dell'anarchia mistica. La lotta per l'ideale anarchico non ci conduce al caos indifferente ma al mondo trasfigurato, ad una condizione: che attraverso questa lotta per tutte le liberazioni, partecipiamo all'esperienza mistica, attraverso l'arte, l'amore religioso e le musiche. Chiamo musica non soltanto l'arte che ci apre all'armonia dei suoni, ma tutte le creatività  fondate sui ritmi che ci fanno scoprire il lato noumenico (spirituale) del mondo» <ref name="indù">[http://www.nouvellescles.com/article.php3?id_article=554 Citato da Vladimir Bagrianski in « Les anarchistes mystiques russes », articolo pubblicato dalla rivista ''Nouvelles Clefs'']</ref>.
== Note ==
 
Inesorabilmente il clima [[rivoluzione|rivoluzionario]] portò all'incremento della [[repressione]], che via via si fece sempre più intensa: nel [[1907]], il ministro zarista Stolypin propose un nuovo "programma di pacificazione"; la polizia fu rifornita di nuove armi e ricevette l’ordine di attaccare ogni gruppo anarchico, di informarsi su tutti i militanti ed arrestate tutti gli anarchici di cui si conosceva il nominativo e la residenza. Si tennero molti processi, senza il rispetto dei più elementari principi difensivi e sottoponendo gli arrestati al giudizio della corte marziale. Piuttosto che soccombere all'ignominia dell’arresto e della confessione estorta sotto tortura, molti anarchici preferirono suicidarsi, altri invece di fronte alla corte o prima delle esecuzione rivendicarono con coraggio le loro azioni e il loro amore verso l’[[anarchia]]. Nel [[1909]] la maggior parte degli anarchici russi furono uccisi, esiliati o condannati a pene pesantissime. L'[[anarchismo]] rimase nell’oscurità  sino alla [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione del 1917]].
<ref>[http://recollectionbooks.com/bleed/Encyclopedia/ChernoeZnamia.htm Chernoe Znamia (Black Banner)], en The Anarchist Encyclopedia</ref>
 
===Bolscevichi e anarchici durante e dopo la rivoluzione d'Ottobre (1917)===
{{vedi|La Rivoluzione Russa}}
A Mosca e nelle principali città , furono tanti gli anarchici che parteciparono attivamente alle [[rivoluzione|fasi rivoluzionarie]], dividendosi in linee di tendenza pro-boscelviche, intermedie e antibolsceviche. Alcuni anarchici, come [[Victor Serge]], appoggiarono i bolscevichi mantenendo una linea critica verso l'autoritarismo, altri auspicarono la federazione delle libere comuni russe, altri invece sperarono che gli eventi e le difficoltà  sommergessero i bolscevichi e conseguentemente giungesse l'ora degli anarchici.
[[File:Bandiera_Makhnovtchina.jpg|thumb|250 px|Bandiera della ''[[Nestor_Makhno#Il_manifesto_makhnovista|Machnovichina]]'' di [[Nestor Makhno]]]]
 
Altri anarchici scelsero di non avere nessun rapporto con i bolscevichi e crearono unità  di autodifesa chiamate [[Guardie Nere]]. Esse tennero lungamente testa alla [[Ceka]], la polizia politica dei bolscevichi. Nell'aprile del [[1918]], quest'ultimi attaccarono gli anarchici delle [[Guardie Nere]]: ovunque rovine, distruzioni e corpi dilaniati. In questo modo gli anarchici furono fermati. Ma di fronte alle proteste popolari, segno del rispetto di cui godevano gli anarchici, Lenin e [[Lev Trotzkij]] dovettero liberare molti anarchici, anche se tutte le organizzazioni furono sciolte e gli anarchici dovettero agire in clandestinità . Un solo movimento conservava la sua [[libertà ]]: quello di [[Nestor Makhno]] in Ucraina<ref name="makhno">[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-31814452.html La Makhnovishina]</ref>.
Nel [[dicembre]] del [[1919]] la [[Confederazione dell’Unione anarchica]] di Mosca annunciò : «'''''Proclamiamo: La terra intera a tutti i  popoli!'''''» <ref name="episodio">Episodio raccontato da [[Victor Serge]] in ''Memorie di un rivoluzionario''</ref>. Nel novembre [[1920]], mentre gli anarchici si preparavano al loro congresso, dopo le vittorie ottenute in [[Ucraina libertaria|Ucraina]], la [[Ceka]] irruppe nelle loro sedi e ne arrestò moltissimi. Il carismatico [[Nestor Makhno]], leader dei rivoluzionari ucraini, fu costretto a fuggire in [[Francia]] a causa delle persecuzioni a cui era stato sottoposto dai bolscevichi e dall'Armata Rossa guidata da [[Lev Trotzkij]]. A Parigi gli anarchici russi daranno vita al “Gruppo degli Anarchici Russi all'Estero”, i cui componenti più celebri erano [[Nestor Makhno]], [[Ida Mett]], [[Petr Arshinov]], [[Valesvsky]] e [[Linsky]]. Questo gruppo nel [[1926]] pubblicherà  la [[Piattaforma dei Comunisti Anarchici (1926)|Piattaforma dei Comunisti Anarchici]].
Intanto in [[Russia]] l’accentramento del potere in mano ai gerarchi del partito bolscevico proseguiva costantemente: nel marzo del [[1921]] gli ammutinati (socialisti, anarchici, rivoluzionari ecc.) di [[Kronstadt]], che intendevano [[autogestione|autogestire]] la propria isoletta sulla base dei dettami di [[Lenin]]: «'''''Tutto il potere ai soviet!'''''», furono repressi violentemente dall’[[Armata Rossa]].
[[File:Idamett.jpg|thumb|130 px|left|[[Ida Mett]]]]
Altrove in [[Russia]], la situazione non era delle migliori: i bolscevichi arrestarono, torturarono e giustiziarono molti oppositori. Un ferroviere di nome Kovalevich, responsabile sindacale a Mosca, perseguitato fuggì in [[Ucraina libertaria|Ucraina]] e non appena rientrò nella capitale riorganizzò una cellula clandestina che professava la violenza per la violenza: fecero saltare la sede del partito comunista il [[25 settembre]] [[1919]] (15 morti) ma saranno uccisi dalla polizia o si faranno esplodere per non arrendersi. <ref name="makhno">[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-31814452.html La Makhnovishina]</ref>
 
Anche la controrivoluzione borghese non si fece certo attendere a lungo: es. secondo le testimonianze a Perm i "bianchi" (esercito filo borghese) uccisero 4000 operai, in [[Finlandia]] la reazione trucidò 15000-17000 persone. Le cosiddette “Armate bianche” furono fronteggiate in particolare dall’[[Armata Rossa]] guidata da [[Lev Trotzkij]]; molti anarchici furono in prima fila nella difesa di Pietrogrado, anzi furono essi a difendere la sede della «Pravda», che pure odiavano, dall’assalto dei “bianchi”. Oltre all’"esercito bianco" e "rosso", nella guerra civile interna alla [[rivoluzione]], si ebbe pure un [[esercito nero]] (anarchico) e uno [[esercito verde|verde]] (formato dai disertori che non volevano servire né gli uni né gli altri). 
[[File:Funeralikrop.jpg|thumb|300 px|Funerali di [[Kropotkin]] ([[13 febbraio]] [[1921]]), ultima pubblica manifestazione degli anarchici russi. Il cartello tenuto da due anarchici porta la seguente scritta: «Chiediamo la libertà  di tutti gli anarchici incarcerati che stanno combattendo per le medesime idee per cui Kropotkin ha combattuto - "l'anarchia"»]]
In tanti parteciparono all'insurrezione di [[Kronstadt]] e alla [[Ucraina libertaria|rivoluzione libertaria Ucraina]], dove si distinse per carisma e coerenza [[Nestor Makhno]], un anarchico ucraino che suscitò tante speranze nei libertari di tutta la [[Russia]]. Sia per i fatti di [[Kronstadt]] che per quelli [[Ucraina libertaria|ucraini]], furono i bolscevichi e l'Armata Rossa i principali nemici di cui preoccuparsi. In entrambi i casi, gli insorti furono duramente repressi.
[[Image:Arshinov.jpg|thumb|left|130 px|[[Petr Arshinov]]]]
 
=== La repressione del movimento libertario ===
 
Per gli anarchici russi, il funerale di [[Kropotkin]] ([[13 febbraio]] [[1921]]), organizzato da un apposito comitato di cui faceva parte il suo grande amico [[Alexander Atabekian]], fu l'ultima pubblica e libera manifestazione degli anarchici, a cui poterono partecipare anche quelli incarcerati e liberati temporaneamente per l'occasione ([[Aaron Baron]], [[Fanya Baron]], [[Voline]] ecc.); moltissimi furono gli arrestati, i deportati e i condannati a morte tra i dissidenti o anche tra quelli che avevano la parvenza d’esserlo (moltissimi furono anche i suicidi tra i membri stessi del partito). Dopo il [[1921]], in tutta la [[Russia]], di anarchico rimasero solo le librerie e le edizioni «[[Golos Truda]]» di Mosca e di Pietrogrado, la [[Croce Nera Anarchica]] ed il "museo Kropotkin" (gestito da un gruppo di anarchici, tra cui [[Francesco Ghezzi]] e [[Alexei Borovoi]]). In provincia però non ci fu nessuna tolleranza: es. le opere di [[Kropotkin]] furono sequestrate a Jaroslav, così come alcuni di libri di «[[Golos Truda]]» a Kharkov. In seguito la [[Croce Nera Anarchica]] fu dissolta a partire dal [[1925]], le librerie di Mosca e di Leningrado chiuse nel giugno del [[1929]], il "museo Kropotkin" chiuso nel [[1938]], alla morte della sua vedova. Altri piccoli gruppi anarchici furono individuati e smantellati nella fabbrica Dynamo di Mosca ([[1924]]), in Ucraina, nel sud della [[Russia]] ([[1924]]), a Tcheliabinsk ([[1930]]). <ref name="truda">[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-32668488.html Resistenze anarchiche in Russia negli anni 20 e 30]</ref>
[[File:KPAC-MAT.gif|left|thumb|200 px|Logo [[KPAC-MAT]]]]
[[File:Timur_katscharava.png|thumb|right|140 px|[[Timur Katscharava]], assassinato dai nazi-skin nel 2005]]
[[Image:Ilya Borodaenko.jpg|thumb|140 px|right|[[Ilya Borodaenko]], assassinato dai nazi-skin nel 2007]]
 
== Attualità  ==


Dopo la fine del [[socialismo di Stato|comunismo autoritario]], e con esso dell’URSS, il movimento anarchico si è lentamente ricostituito. Attualmente esistono varie federazioni anarchiche: la [[Konfederatsiya Revolyutsionnikh Anarkho-Sindikalistov]] ([[KCPA-MAT]], Confederazione Rivoluzionaria degli anarco-Sindacalisti), sezione russa della [[Associazione Internazionale dei Lavoratori (anarco-sindacalista)|AIT]] fondata nel [[1995]] che propugna il [[anarco-sindacalismo|sindacalismo anarchico]] e l’[[anarco-comunismo]]; [[Avtonomnoe Deystvie]] (AD, Azione Autonoma), organizzazione fondata nel [[2002]] che accoglie al suo interno diverse tendenze: [[Comunismo anarchico|comunismo]], [[autonomia]], [[Piattaforma dei Comunisti Anarchici (1926)|piattaformismo]], [[anarco-individualismo|individualismo]] ecc.; l'Associazione dei movimenti anarchici, che riunisce la maggior parte dei movimenti libertari di tutta l’area post-sovietica; la [[Confederazione del lavoro siberiana]] (SKT), l'unica organizzazione [[sindacalismo rivoluzionario|sindacalista rivoluzionaria]] che risale agli anni novanta; i [[Khraniteli Radugi]] (Guardiani dell’Arcobaleno), che a cavallo tra il XX e il XXI secolo erano stati molto attivi, specie nelle lotte [[ecologismo|ecologiste]], si sono invece recentemente disciolti. Tantissimi anarchici e anarchiche non appartengono a nessuna grande organizzazione nazionale, ma sono tuttavia attivi nei collettivi e nelle lotte locali.
Il principale problema che attualmente gli anarchici russi devono fronteggiare è la diffusione dei movimenti neonazisti e nazionalisti che hanno violentemente preso di mira gli [[antifascismo|antifascisti]], gli anarchici, gli [[ecologismo|ecologisti]], i [[Immigrazione|migranti]], i [[gay]] e in generale tutti coloro che appartengono all'area della sinistra. <ref>[http://www.ecn.org/antifa/article/2282/ucciso-antifascista-russo-da-4-naziskin Antifascista russo ucciso da 4 naziskin]</ref> Gli assassini di attivisti [[antifascismo|antifascisti]] ed anarchici (si vedano i casi di [[Ilya Borodaenko]], [[Timur Katscharava]] e [[Nikita Kalin]]) sono la riprova della violenza e delle coperture di cui godono tali gruppi, che presero a svilupparsi subito dopo il crollo dell'[[URSS]], quando passata la felicità  i russi dovettero scontrarsi con i problemi materiali del [[liberismo]] (disoccupazione, recessione, inflazione, stagnazione, ecc.). Lo [[Stato]] russo ha subdolamente sostenuto la [[xenofobia]] e il [[razzismo]] come mezzo di distrazione di massa, di modo che la rabbia popolare fosse indirizzata verso presunti nemici (antifascisti, anarchici, [[immigrazione|immigrati]], ecc.) della [[patria]] russa.
==Note==
{{references|2}}
{{references|2}}
== Bibliografia ==
[[Categoria:Anarchismo in Africa]]
*[[Georg Tchulkov]], ''On Mystical Anarchism'', in: Russian Titles for Specialists, n° 16, Lethworth, 1971.
*[[Paul Avrich]], ''The Russian Anarchism'', Norton, New York, 1978.
*[[Kropotkin|Petr Kropotkin]], ''Memorie di un rivoluzionario'' (a cura di Berrini Pajetta L.), Feltrinelli, 1982;
*Vassili Nalimov, ''Sono un cristiano?'', 1995;
*Vassili Nalimov, ''Il trattato d'amore'', 1995;
*Janna Drogalina, ''L'anarchismo insultato'', 1996;
 
== Voci correlate ==
*[[Storia dell'anarchismo]]
*[[La Rivoluzione Russa]]
*[[Movimento anarchico bielorusso]]
== Collegamenti esterni ==
 
=== Siti web ===
 
*[http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/355/dossier_Russia.htm Russia oggi], dossier di «A-Rivista anarchica» sulla situazione sociale e politica russa attuale (anarchia, neo-nazismo e antifascismo)
*[http://inter.antifa.ru/category/italian Inter.antifa.ru], sito web antifascista russo multilingue
===Articoli e saggi===
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-32668488.html Resistenze anarchiche in Russia negli anni 20 e 30]
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-saggio-vladimir-bagrianski-gli-anarchici-mistici-russi-les-anarchistes-mystiques-russes-46829767.html Gli anarchici mistici russi]
*[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/t/tanini_alighiero/le_cause_d_assopimento_etc/pdf/tanini_le_cause_d_assopimento_d.pdf Le cause di assopimento della rivoluzione russa], saggio di [[Alighiero Tanini]]
*[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/f/figner/le_carceri_russe/pdf/figner_le_carceri_russe.pdf Le carceri russe], saggio di [[Vera Figner]] (tradotto da Alighiero Tanini)
 
 
[[Categoria:Storia]]
[[Categoria:Anarchismo in Russia]]

Versione delle 10:54, 5 mar 2019

L'anarchismo in Sudfrica si riferisce tanto all'organizzazione politica antiautoritaria presente in diverse società  tradizionali africane, quanto al moderno movimento anarchico del Sud dell'Africa. Il movimento anarchico sudafricano ha una lunghissima tradizione, ed oggi è presente quella che è la più importante organizzazione anarchica africana, la Zabalaza Anarchist Communist Front.

L'anarchismo e le culture tradizionali

Gli storici dell'anarchismo Sam Mbah e I. E. Igariwey - nigeriani, anarchici e militanti della Awareness League - nel loro African Anarchism: The History of a Movement a proposito delle tradizionali società  africane riportano quanto segue:

«In maggiore o minore misura, tutte le […] società  tradizionali africane hanno manifestato “elementi anarchici” che, dopo attento esame, prestano credito alla verità  storica che i governi non siano sempre esistiti. Essi non sono ma fenomeno recente e sono, quindi, non inevitabili nella società  umana. Mentre alcune caratteristiche “anarchiche” delle società  africane tradizionali hanno persistito solo in gran parte del suo sviluppo, altre di loro persistono e rimangono ancora oggi».

La ragione per la quale le società  tradizionali africane sono caratterizzate da alcune tendenze anarchiche è dovuta alla loro strutturazione politica orizzontale e all'assenza di classi sociali. Inoltre, la leadership dei membri più anziani di queste comunità  generalmente non trascende nella struttura autoritaria che caratterizza gli Stati moderni (tesi sostenuta da Pierre Clastres nel suo libro La società  contro lo Stato ).

[1] Un forte fattore che ha portato a tutto ciò è intimamente legato alla loro tradizione e ai loro valori naturali. Ad esempio, quantunque non esistano leggi contro stupratori, omicidi, adulteri e stregoneria, i colpevoli vengono generalmente perseguiti dal proprio gruppo, clan o tribù. Il principio della responsabilità  collettiva è molto spesso invocato.

Il sistema delle classi fu introdotto dal XV secolo e si insediò in Africa per colpa del colonialismo europeo, anche se simili organizzazioni sono state documentate in alcune antiche civiltà  africane, come ad esempio in Nubia, Egitto , Axum ed Hausa. Tuttavia, ancora oggi, molte società  sono rimaste organizzate su principi che hanno portato alla formazione di "tribù senza leader", una forma di anarchia ordinata.

Storia dell'anarchismo in Sudafrica

I pionieri dell'anarchismo

Il primo pioniere dell'anarchismo in Sud Africa di cui si ha notizia fu Henry Glasse, un inglese che dal 1881 viveva a Port Elizabeth. Dalla sua cittadina teneva corrispondenza con i circoli anarchici londinesi, inoltre traduceva i testi di Kropotkin e distribuiva opuscoli anarchici. Il suo approccio alla questione razziale fu meramente anarchico, auspicando l'unità  dei lavoratori neri con quelli bianchi contro l'arroganza capitalistica.

La prima attività  anarchica in Sudafrica si ebbe sin dagli anni '70 del XIX secolo, quando la bandiera nera dell'anarchia prese a sventolare nelle miniere di diamanti di Kimberley durante una rivolta operaia. Si pensa che questi scioperi furono fomentati da diversi comunardi parigini esiliati in Afica subito dopo la repressione della Comune di Parigi. È inoltre probabile che l'anarchismo in Sudafrica si sia diffuso anche grazie agli anarchici portoghesi espulsi dal loro paese tra il 1896 e il 1905 ed inviati in esilio nel vicino Mozambico. [2]

La prima ondata anarchica (1900-1920)

Le prime vere rivolte di matrice anarco-sindacale si ebbero all'inizio del 20° secolo, quando si costituirono le prime organizzazioni di matrice libertaria e\o rivoluzionaria come il «Socialist Club, fondato in Sud Africa da Henry Glasse nel 1900 [...] la Revolutionary League, fondata in Mozambico da Jose Estevam nel primo '900, la International Socialist League, fondata in Sud Africa nel 1915, la Industrial Socialist League, fondata nel 1918, e il Partito Comunista del Sud Africa antiparlamentare, fondato nel 1920» [3].

Logo del sindacato rivoluzionario dell'IWW. Nel 1910 si costituì una sezione anche in Sudafrica

A questi gruppi vanno aggiunte le attività  della singole individualità  e soprattutto quella della sezione dell'IWW (1910), a cui nel 1915 si ispirarono i fondatori del sindacato rivoluzionario dell'International Socialist League (ISL). L'ILS sosteneva la dannosità  del "sindacalismo bianco", aggiungendo che la lotta conto il razzismo e il capitalismo dovessero andare di pari passo e che l'azione diretta fosse l'arma più efficace di lotta.

L'esperienza dell'ILS ispirò la nascita di altri gruppi più o meno simili: Industrial Workers of Africa, nel 1917, e poi il Clothing Workers Industrial Union, l'Horse Drivers' Union e l'Indian Workers' Industrial Union. Altro gruppo importante fu l'Industrial and Commercial Workers' Union of Africa (ICU), il quale organizzò i lavoratori della Namibia, Sudafrica, Zambia e Zimbabwe a partire dai primi anni ‘20.

Black and Red Africa.png

A quel tempo la forza lavoro sudafricana veniva già  divisa razzisticamente[4], con la maggior parte dei posti di lavoro ad appannaggio dei bianchi, mentre i non qualificati venivano indirizzati alla manodopera nera, indiana e meticcia (oltre a qualche bianco particolarmente emarginato). Le organizzazioni rivoluzionarie sin da allora agirono nel tentativo di non dividere i lavoratori sulla base del colore della pelle, rifiutando la divisione del "sindacalismo bianco" da quello "nero", come quando nel 1913 il sindacalista George Mason spinse i lavoratori neri ad unirsi ad uno sciopero dei bianchi. [5]

Nel 1921, la nascita del Communist Party of South Africa, nel quale erano confluiti diversi sindacalisti rivoluzionari, segnò la fine della "prima ondata" di organizzazione anarchica in Sud Africa, schiacciato com'era dall'esplosione del bolscevismo e dal nascente nazionalismo nero. Il Partito Comunista sudafricano spinse i lavoratori verso la riforma dello Stato, proponendo la tesi dell'Internazionale comunista sulla lotta politica in due tempi (lotta al capitalismo e al razzismo da attuare in tempi diversi [6]), che di fatto comportava l'idea che fosse possibile riformare le istituzioni attraverso l'adozione di un capitalismo senza razzismo. In questo modo i comunisti mandarono all'aria il lavoro dei sindacati anarchici e rivoluzionari che invece proponevano imprescindibilmente l'unione della lotta anticapitalistica e antirazzista.[5]

La crisi del movimento

Durante la rivoluzione spagnola (1936-1939), molti sudafricani combatterono dalla parte della Repubblica contro i franchisti, come parte integrante dei 40.000 volontari provenienti da 53 nazioni che provarono inutilmente a difendere la Spagna dal golpe fascista, anche se non è risaputo se qualcuno di loro fosse specificamente anarchico. [2]

Nonostante la crisi dell'anarchismo, materiale propagandistico si poteva trovare nella Vanguard Books di Johannesburg sino agli anni '50, quando entrò in vigore la Suppression of Communism Act, una legge liberticida che vietava la diffusione di materiale anarchico e comunista. Il risveglio del movimento anarchico era però non tanto lontano ed a partire dal 1961, con l'adozione della lotta armata da parte del braccio armato dell'African National Congress (ANC), l' Umkhonto we Sizwe (MK), si ebbero notizie riguardo a diversi libertari che si unirono alla lotta. Almeno un anarchico, Thomas Meyer, un insegnante bianco di studenti neri nell'estremo nord del paese, è conosciuto per aver aderito al MK come anarchico appunto, venendo coinvolto nel contrabbando di materiale propagandistico anarchico tra il Sudafrica e il vicino Botswana.

Il maggio del 1968 fu un altro evento che contribuì a creare le premesse per una seconda ondata anarchica, che prese avvio a partire dagli anni '80, dopo i durissimi scioperi di Durban del 1973 e l'assassinio nel 1978 del filosofo anti-apartheid Rick Turner.[2]

La seconda ondata anarchica (dal 1990 ad oggi)

Gli anni '80 furono quelli dell'esplosione del punk specialmente tra i giovani indiani e della nascita del combattivo Congress of South African Trade Unions (1985). Fu tutto molto estemporaneo, non erano presenti ancora importanti organizzazioni anarchiche e rivoluzionarie, anche se la presenza di libertari era ormai sempre più numerosa nei cortei antimilitaristi e antirazzisti.

Un cartello dell'epoca dell'apartheid

Il Sudafrica sin dal 1948 aveva visto l'entrata in vigore dell'apartheid [7], ovvero quella politica di segregazione razziale istituita dal governo di etnia bianca (Boeri) e rimasta in vigore fino al 1993. Il nuovo movimento anarchico non potè quindi non svilupparsi non tenendo conto anche dell'importanza della questione razziale. Come logica conseguenza molti "nuovi" libertari sudafricani si gettarono anima e corpo nella lotta alla segregazione razziale. Uno dei primi nuovi gruppi fu l'Anarchist Revolutionary Movement (ARM), ma la sua lotta fu alquanto effimera e rimase lungamente confinata all'interno dei ghetti, nonostante all'Università  di Witwatersrand alcuni attivisti formaro una sezione capace anche di pubblicare una rivista. Nel 1994, in seguito al crollo del regime segregazionista, le elezioni indette portarono al potere l'African Nationa Congress di Mandela e segnarono, l'anno seguente, la confluenza dell'Anarchist Revolutionary Movement nella Workers Solidarity Federation (WSF). Di tendenza piattaformista anarchica, la sede principale della WSF fu Johannesburg, ma nel gruppo confluirono anche diversi militanti della Durban Anarchist Federation (DAF). [8]

Nel 1997, i militanti del WSF stabilirono solidi legami con rivoluzionari dello Zambia (marxisti ed anarchici), contribuendo così a creare una sezione del WSF denominata Anarchist & Workers’ Solidarity Movement (AWSM). Due anni dopo, per svariati motivi, l'WSF si sciolse ed al suo posto nel 2003 è nata una grande federazione, la Zabalaza Anarchist Communist Federation (ZabFed), anch'essa d'ispirazione piattaformista anarchica. A partire dal 1° dicembre 2007 la federazione ha assunto la denominazione di Zabalaza Anarchist Communist Front (ZACF), mantenendo comunque i principi comunisti-anarchici della ZabFed.

Bibliografia

African anarchism di Sam Mbah e I. E. Igariwey

In inglese

In francese

  • Daniel Guerin, Bourgeoisie africaine in «Les Temps Modernes», Parigi: febbraio 1956
  • Daniel Guerin, L’Algérie n’a jamais été la France, Parigi: Chez l’auteur, 1956
  • Daniel Guerin, Au Ghana : Syndicalisme et socialisme. Réponse à  S.G. OKOKU, in «Présence Africaine», n°51, 3° trimestre 1964

In italiano

  • Paolo Schicchi, La guerra e la civilità . Mondo arabo e aggressione occidentale, Ragusa, Sicilia Punto L Ed., 1988
  • Leda Rafanelli, Etienne Amalier, L'oasi. Romanzo arabo, Milano, Casa Ed. Monanni, 1929
  • Pier Carlo Masini, Gli orfani di Nasser in «Critica Sociale», a.62, n.20, p.624, 20/10/1970
  • Henry Barclay, Le società  acefale in «Volontà », rivista anarchica trimestriale, Milano, n°1, 1986
  • Sam Mbah e I.E. Igariwey, Africa Ribelle. Società  senza stato - le prospettive libertarie, Milano, Edizioni Zero in condotta, 2002
  • Federico Battistutta, Coetzeee l’anarchia in «A Rivista anarchica», Milano: a.39, n°3-343, p.60-62, marzo 2009

Voci correlate

Collegamenti esterni

Note

Template:References

  1. Pierre Clastres (Parigi, 1934 — 1977), antropologo ed etnologo francese
  2. 2,0 2,1 2,2 NEFAC Interviews the BMC
  3. Estratto dallo statuto dello ZACF
  4. Nel 1923 furono introdotti i primi germi legislativi segregazionisti, che nel 1948 sfociarono nell'introduzione dell'apartheid.
  5. 5,0 5,1 Anarchismo e questione razziale in Sudafrica
  6. L'Internazionale Comunista portò avanti l'idea che la fase nazional-democratica fosse necessaria prima che il socialismo potesse trionfare. Questa tesi portò a delle drammatiche conseguenze durante la rivoluzione spagnola (e non solo), quando i comunisti presero a reprimere gli anarchici e i militanti del POUM.
  7. L'apartheid (Lingua afrikaans, letteralmente «separazione»)
  8. I militanti rimasti diedero vita all'effimero Anarchist Workers’ Group (AWG)