Ucraina libertaria e Nestor Makhno: differenze tra le pagine

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[[File:Grupo de Combate del Ejército Negro.JPG|250 px|thumb|Gruppo di combattenti appartenenti all'[[Esercito Nero]]]] La '''rivoluzione libertaria Ucraina''' è un episodio storico ai più sconosciuto, peraltro fortemente intrecciato con la [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione russa]], ma la vastità  dell’evento e la sua durata nel tempo (con alterne fortune dal [[1917]] al [[1921]]) ne fanno un momento cruciale della storia del [[anarco-comunismo|comunismo anarchico]]. [[Nestor Makhno]] è stato il leader incontrastato dei rivoluzionari libertari ucraini.
[[File:Machno.jpg|thumb|Nestor Makhno]]


== I fatti storici ==
'''Nestor Makhno''' (Guliai-Polé, [[Ucraina]] [[27 ottobre]] [[1889]] - Parigi, [[25 luglio]] [[1934]]) è stato un anarchico ucraino combattente nella [[Ucraina libertaria|rivoluzione ucraina]]. Osteggiato tanto dai reazionari "bianchi" quanto dai bolscevichi della [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione russa]], ed esponente di primo piano del [[anarco-comunismo|comunismo-anarchico]] internazionale.
=== Premessa ===


Il popolo ucraino è stato storicamente un’immensa anima libertaria per la sua insofferenza innata ai dominatori, di qualsiasi sorta, per la sua tradizione contadina ed il forte legame con la terra.
== Biografia ==


La rivoluzione libertaria ucraina fu possibile grazie alla presenza di un forte catalizzatore di queste aspirazioni libertarie, un organizzatore con una lunga preparazione pratica e teorica e con un fascino indiscusso: [[Nestor Makhno]] ([[1889]]-[[1934]]).
'''Nestor Makhno''' nasce il [[27 ottobre]] [[1889]] a Guliai-Polé, in [[Ucraina]], una cittadina che allora contava circa 30 mila abitanti.
===Dall'infanzia alle prime lotte===
[[Image:Makhno_group.jpg|250px|thumb|left|Il gruppo di Nestor Makhno]]
Di estrazione contadina, le ristrettezze economiche familiari prima e la morte del padre poi, quando aveva solo dieci anni, lo obbligano ad intraprendere le prime esperienze lavorative, facendogli immediatamente scoprire l'in[[giustizia sociale]] imperante nella Russia [[zarista]]. A dodici anni lascia la [[scuola]] ed inizia a lavorare a tempo pieno come contadino nelle terre dei nobili e dei kulaki, ricchi contadini che spesso erano coloni d'origine tedesca.
A tredici anni, per la prima volta nella sua vita, reagisce con estrema [[violenza]] alla vista dei soprusi inflitti da un giovane padrone contro un lavoratore.<ref name="cedema">Makhno, Nestor, 1889-1934, libcom, [http://libcom.org/history/makhno-nestor-1889-1934& testo integrale]</ref> Questa è la sua prima ribellione violenta documentata contro la classe padronale, a dimostrazione del suo carattere indomito, ribelle ed insofferente alle ingiustizie.
All'età  di diciassette anni poteva già  vantare numerose esperienze lavorative, in primis come apprendista pittore ed operaio in una fonderia.<ref name="cedema">Makhno, Nestor, 1889-1934, libcom,[http://libcom.org/history/makhno-nestor-1889-1934& testo integrale]</ref>
===Illegalismo rivoluzionario e condanna a morte===
La prima [[Rivoluzione russa del 1905|rivoluzione russa del 1905]] lo vede presente nei vivaci moti insurrezionali della sua comunità , dove non a caso l'[[autocrazia]] zarista aveva inviato un distaccamento di [[polizia]] a cavallo che fu particolarmente violento nell'[[repressione|attività  repressiva]].[[File:1909. Группа анархистов Гуляйполя.jpg|240 px|thumb|droite|L'"''Unione dei lavoratori poveri''", il gruppo di Guliai-Polé. Primo maggio 1909, Nestor Makhno primo in basso a sinistra a fianco di Waldemar Antoni.]]
Venendo ad aumentare il suo odio nei confronti dell'[[autorità ]], a 16 anni entra a far parte di un gruppo denominato «Unione dei lavoratori poveri», formato da giovani rivoluzionari del luogo che sostenevano apertamente il [[comunismo libertario]] e si opponevano attraverso l'[[azione diretta]] (es. [[esproprio]] dei beni delle classi più ricche, attentati, ecc.) all'oppressione [[classismo|classista]].  


I primi anarchici ucraini cominciarono il proprio attivismo sin dalla rivoluzione russa del [[1905]].
Alla guida del gruppo vi era [[Waldemar Antoni]], un anarchico di origine ceca che non solo si farà  promotore della rivolta, ma darà  avviò ad una campagna di istruzione in favore di questi giovani, volenterosi e ribelli ma generalmente non scolarizzati, a cui furono impartite nozioni di cultura generale e soprattutto si fece loro conoscere il pensiero anarchico attraverso al lettura dei testi di [[Bakunin]], [[Kropotkin]] e [[Proudhon]].  
Molti vennero di loro furono incarcerati (compreso Makhno) e liberati solamente dopo lo scoppio della [[La Rivoluzione Russa |rivoluzione russa]] del [[1917]]. Finalmente liberi tornarono nelle loro città  e nei loro villaggi, dove cercarono di mettere in pratica i principi anarchici libertari. Makhno fu la figura ideale a cui i cosiddetti machnovisti s’ispirarono per creare una società  libertaria e [[autogestione|autogestita]]. La capitale di questo movimento libertario fu il borgo natale di Makhno, Guliai-Pole.


===  L'uscita dalla guerra: le conseguenze della Pace di Brest-Litovosk ===
Per contrastare l'attività  dell'«Unione dei lavoratori poveri» <ref name="nestor">Hélène Châtelain film documentario [http://citylightscinema.wordpress.com/2012/06/03/nestor-makhno-paysan-dukraine-helene-chatelain-1996/ Nestor Makhno, un contadino d'Ucraina]</ref>, che evidentemente era riuscito a creare non pochi problemi alle classi dominanti, le [[autorità ]] finanziano la formazione dell' «Unione dei veri russi», un gruppo antiproletario e reazionario che però sarà  fisicamente annientato proprio dall' «Unione» di Makhno.  
Il trattato di Brest-Litovsk fu stipulato il [[3 marzo]] [[1918]] tra la [[Russia]] di [[Lenin]] e gli imperi centrali (Germania e Austria-Ungheria, Impero Ottomano e Bulgaria), determinando l'uscita della Russia dalla prima guerra mondiale e la cessione dell’[[Ucraina]] (oltre a Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia) agli austro-germanici.  


L’Ucraina  in tre mesi venne occupata dagli invasori che smantellarono, con la collaborazione della borghesia locale, gli abbozzi delle strutture libertarie costruite dagli anarchici. A questo punto i "machnovisti" dovettero riorganizzarsi, militarmente e politicamente, per difendere le proprie conquiste sociali e  per respingere gli invasori e i loro alleati della borghesia reazionaria.
A cavallo tra il [[1906]] e [[1907]], lo zarismo dà  avvio ad un giro di vite contro i ribelli, arrestando Makhno con l'accusa di omicidio. Rilasciato poco dopo per mancanza di prove, nel [[1908]], a seguito della delazione di un informatore della [[polizia]], viene nuovamente arrestato ed incarcerato. Nel marzo del [[1910]], Makhno e tredici dei suoi compagni sono giudicati da un tribunale militare. L'anarchico è condannato alla pena di morte per impiccagione, ma qualche tempo dopo la sua pena sarà  commutata nei lavori forzati a vita. <ref name="nestor">Hélène Châtelain film documentario [http://citylightscinema.wordpress.com/2012/06/03/nestor-makhno-paysan-dukraine-helene-chatelain-1996/ Nestor Makhno, un contadino d'Ucraina]</ref>


=== L’organizzazione politica degli anarchici: il Nabat ===
Durante gli anni del [[carcere]], scontati a Mosca in condizioni spesso durissime, diviene amico dell'anarchico [[Petr Arshinov]], che lo aiuta nell'approfondimento dello studio del pensiero anarchico.


Nel [[1918]], quando il  regime bolscevico diede inizio alla repressione degli oppositori politici, gli anarchici di Pietrogrado e di Mosca migrarono verso l’[[Ucraina]], ove cercarono i contatti con i compagni  del luogo.
===Il soviet di Guliai-Polé===
La città  di Kharkov, divenne il quartier generale di un nuovo tentativo di unificazione dei diversi gruppi anarchici: il [[Nabat]] ("La Campana a martello") del [[Nabat|Confederazione delle Organizzazioni Anarchiche]]. Altre sezioni della confederazione si costituirono a Kiev, Odessa, Ekaterinoslav e nelle altre più importanti città  dell'Ucraina.
I successivi eventi della [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione russa]] gli permetteranno, a partire dal [[1 marzo|1° marzo]] [[1917]], di ottenere la liberazione insieme ad altri detenuti politici. Fatto rientro nel suo paese natale, si distingue per la promozione dell'organizzazione di libere comuni, del [[soviet]] locale di contadini e della collettivizzata della terra.  
Uno degli uomini più importanti della Nabat fu l’ex sindacalista [[Voline]]. Egli vedeva tale confederazione come la realizzazione dell’unità  anarchica includente [[anarco-comunismo|anarco-comunisti]],[[anarco-sindacalismo|anarco-sindacalisti]] e [[anarco-individualismo|individualisti anarchici]].  
[[File:Makhno group.jpg|thumb|250px|left|[[Nestor Makhno]], 1919]]
[[Image:Voline.jpg|thumb|[[Voline]]]]
Oltre a [[Voline]], i dirigenti più noti del [[Nabat]] erano due veterani come [[Aaron Baron]] e [[Petr Arshinov]], ma una citazione merita pure il contadino [[Nikolai Dolendo]] che ebbe un ruolo non secondario all’interno dell’organizzazione.


Gli sforzi di [[Voline]] tendenti a unificare gli svariati settori dell'[[anarchismo]] finirono bruscamente perchè molti dei suoi stessi compagni sindacalisti si rifiutarono di aderire al progetto confederale. Molti dissidenti ritenevano che '''l'"anarchismo unitario"''' fosse inefficiente in quel contesto, temendo inoltre che gli [[anarco-comunismo|anarco-comunisti]] potessero diventare predominanti e autoritari.
L'[[autogestione]] libertaria delle masse contadine si estenderà  in breve tempo all'intera regione popolata da sette milioni di abitanti. Essa era formata da una sorta di area circolare dal diametro di circa 250 km, al cui centro vi era proprio Guliai-Polé. Questa [[bioregione|regione]], dalle antiche tradizioni ribelli e ostili alle [[autorità ]] di qualsivoglia colore politico, era stata un centro nevralgico anche della rivoluzione del [[1905]] e teatro di violenti tumulti.


Nonostante queste difficoltà , nel novembre [[1918]], la ''[[Nabat|Confederazione del Nabat]]'' tenne a Kursk la sua prima conferenza generale, in cui venne confermata l’ostilità  per la "dittatura del proletario" bolscevica o per qualsiasi altra "fase transitoria" precedente l’eliminazione dello [[Stato]]. Alle stesse conclusioni giunse il "Primo Congresso del Nabat" che ebbe luogo a Elizavetgrad nell' aprile del [[1919]].  
Makhno ormai non è più un giovane inesperto, ma un uomo maturo consapevole della condizione di sfruttamento a cui sono costrette le masse contadine ed è ben cosciente che l'emancipazione dei lavoratori possa giungere esclusivamente per loro stessa mano: per questo, il [[29 marzo]] [[1917]], organizza un sindacato professionale dei lavoratori agricoli che come prima misura intrapresa decide di non pagare l'affitto ai proprietari.<ref>Pascal Nurnberg, Ukraine 1917/1923 : Nestor Makhno et l'Armée insurrectionnelle d'Ukraine, Le Monde libertaire, été 1972, p. 17-19, [http://www.nestormakhno.info/french/ukr_1917.htm testo integrale].</ref>; egli è ugualmente coinvolto nello [[sciopero]] vittorioso dei lavoratori di una fabbrica e nella costituzione di un sindacato dei falegnami di cui viene nominato presidente. <ref>[[Paul Avrich]], ''The Anarchists in the Russian Revolution'', Londres, Thames & Hudson, 1973, p. 239-240</ref>


'''L'organizzazione militare''', necessaria per opporsi agli invasori germanici e ai reazionari borghesi, vide la Nabat riporre le sue speranze nell’"esercito partigiano" organizzato spontaneamente tra le masse rivoluzionarie e il cui esempio più fulgido furono le bande partigiane di [[Nestor Makhno]].
Nel congresso tenutosi dal [[5 agosto|5]] al [[7 agosto]], è in prima fila nella riorganizzazione dei contadini e di un nuovo [[soviet]] locale.<ref name="cedema">Makhno, Nestor, 1889-1934, libcom,[http://libcom.org/history/makhno-nestor-1889-1934& testo integrale]</ref> Inoltre, dà  avvio alla formazione di un gruppuscolo dedito all'esproprio dei beni dei ricchi, ma il progetto è ostacolato dalla reazione delle [[autorità ]] e delle classi dominanti. Allo stesso tempo, quando il generale Kornilov tenterà  di prendere il potere a Pietrogrado, i ribelli di Guliai-Polé formano un comitato per la salvezza della rivoluzione con l'obiettivo di disarmare i proprietari e dare avviò alle [[esproprio|espropriazioni]].


=== L'organizzazione militare ===
Il [[25 settembre]], il congresso dei [[soviet]] contadini dà  avvio agli espropri in favore dei contadini poveri. La terra viene redistribuita secondo il principio che ognuno possa avere solo la superficie in grado di poter lavorare autonomamente senza salariati. La sua comune ideale è basata sul volontarismo, l'[[uguaglianza]] e la [[solidarietà ]], mezzi attraverso i quali costruire un nuovo ordine sociale « dove non ci sarà  nè schiavitù nè menzogna, nè vergogna, nè divinità  spregevoli, nè catene, dove non si potrà  acquistare nè l'amore nè lo spazio, dove non ci sarà  che la verità  e la sincerità  degli uomini ».
{{vedi|Esercito Nero}}
 
Il problema che dominò i Congressi regionali fu quello della difesa militare dell’[[Ucraina]]. Il Secondo Congresso, che si tenne a Guliai-Pole, il [[12 febbraio]] [[1919]], votò a favore di una "mobilitazione volontaria" di tutti gli uomini ritenuti idonei (in realtà  fu una sorta di chiamata obbligatoria).
===Rivolta in Ucraina: l'armata Makhnovista===
{{vedi| Makhnovicina|Ucraina libertaria}}
Dopo la '''pace di Brest-Litovsk''', firmata da [[Lenin]] il [[3 marzo]] [[1918]], che cedeva l'[[Ucraina]] alla [[Germania]], le truppe germaniche invadono il Paese e lo occupano militarmente. Gli anarchici si organizzano in un [[esercito]] di liberazione partigiano, mentre Makhno e una delegazione si recano nella Russia bolscevica al fine di ottenere la collaborazione e l'aiuto dei compagni anarchici russi (durante questo viaggio avrà  un incontro emozionante con il suo "idolo", [[Pëtr Kropotkin]]).
 
Makhno, che ormai godeva di notevole prestigio tra la sua gente, costituisce battaglioni di contadini e operai per contrastare l'invasore tedesco. L' ''armata Makhnovista'' deve combattere contro le “armate bianche” (filo-zariste) dei controrivoluzionari, spesso sostenuti dagli invasori germanici che però si ritireranno dall'[[Ucraina]] con la firma del trattato di pace dell'[[11 novembre]] [[1918]].
[[File:Grupo_de_Combate_del_Ejército_Negro.JPG|thumb|390px|Gruppo di combattenti appartenenti all'[[Esercito Nero]]]]
Nel settembre e ottobre [[1918]] i libertari si trovano a dover affrontare la reazione della ''Petliura'' (la ''petliurovskina'' era un movimento della borghesia ucraina) guidata da Denikin. Per sei mesi la lotta sarà  accanita, i partigiani libertari sono “costretti” ad allearsi con i bolscevichi al fine di sconfiggere quelli che erano i veri nemici della rivoluzione, nonostante Nestor Makhno vedesse nei “rossi” un effettivo pericolo per la [[libertà ]] del suo popolo. Infatti, i bolscevichi non si riveleranno sempre preziosi alleati, anzi spesso agevoleranno l'avanzata dei “bianchi” pur di limitare l'influenza e il fascino che i machnovisti esercitavano sulla popolazione. La paura della è tale che [[Lev Trotsky]] arriverà  a dichiarare che sarebbe stato meglio consegnare l'Ucraina ai "bianchi" piuttosto che dare possibilità  alla '''''makhnovishina''''' di espandere la propria influenza. Per questo i bolscevichi decideranno di mettere una taglia sulla testa dell'anarchico ucraino.<ref name="tradi"> [http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-31814452.html da latradizionelibertaria.over-blog.it] </ref>
 
Nonostante questi “incidenti”, Makhno si allea una seconda volta con i bolscevichi quando, nella primavera del [[1920]], si vede costretto a respingere un altro assalto delle armate bianche, questa volta poste sotto il comando di Wrangel. Le truppe partigiane combattono per mesi, fino alla disfatta dei reazionari che si concretizzerà  nel novembre dello stesso anno.
 
Makhno a questo punto fa rientro nel suo villaggio e intraprende il suo lavoro di rieducazione e di organizzazione dei contadini, ma  questi progetti saranno spezzati da una nuova offensiva bolscevica che mal sopportava questo progetto libertario.
 
Il [[26 novembre]] [[1920]], Guliai-Polé è circondata, Makhno raduna circa duemila uomini che combattendo eroicamente proveranno a resistere all'accerchiamento dell'Armata Rossa.
 
===L'esilio e la morte in povertà ===
 
Ferito più volte durante i combattimenti e sentendosi in pericolo, si rifugia insieme a 78 compagni in [[Romania]], dove il Commissario del popolo agli affari esteri dell'URSS, Tchitcherine, cercherà  di estradarlo con l'accusa di «[[terrorismo]]» contro l'[[Ucraina]]. Si sposta allora in [[Polonia]], dove viene processato per presunti crimini compiuti in [[Ucraina]] contro gli interessi della [[Polonia]] e poi rilasciato. <ref>Voline, La Révolution Inconnue. Livre troisième : Les luttes pour la véritable Révolution sociale (1918-1921), Éditions Entremonde, 2009, [http://www.entremonde.net/IMG/pdf/RUPTURE05-Livre.pdf testo integrale].</ref>
 
A questo punto raggiunge Danzica, dove però è nuovamente arrestato. Una volta riuscito ad evadere, raggiunge prima la [[Germania]] ed infine Parigi nell'aprile del [[1925]]. Ospite di amici russi prima a Saint-Cloud e poi a Romainville, la sua [[famiglia]] si insedia, il [[21 giugno]] [[1926]], a Vincennes.


I delegati elessero inoltre un "Consiglio regionale militare rivoluzionario dei contadini, degli operai e degli insorti" con il compito di mettere in pratica le decisioni dei vari Congressi che periodicamente si svolgevano.  
Fisicamente debilitato, affetto da tubercolosi e col volto sfregiato, [[Louis Lecoin]] dirà  che « il suo corpo non è che cicatrici e schegge di proiettili  che si muovono sotto la pelle.». In [[Francia]] la sua sofferenza viene alleviata grazie alle cure di alcuni medici anarchici, tra cui [[Madeleine Pelletier]] che si occuperà  lungamente della sua [[salute]].
Come il "Consiglio militare rivoluzionario", anche l’[[Esercito Insorto dell'Ucraina]] (così venivano chiamate le forze makhnoviste) era sottoposto al controllo dei Congressi regionali, in modo da non creare strutture di dominio anche se, talvolta, i makhnovisti potevano apparire un pò troppo [[autorità |autoritari]].  


L'[[Esercito Insorto dell'Ucraina]], tuttavia, non perse mai il carattere popolare, infatti molti suoi ufficiali erano contadini o, in qualche raro caso, operai delle fabbriche e del commercio.
Nonostante le difficoltà , in [[Francia]] incontra [[Voline]], [[Ida Mett]] e [[Petr Arshinov]], con i quali fonda il gruppo [[Dielo Trouda]], che sarà  protagonista dell'elaborazione teorica organizzativa [[anarco-comunismo|comunista-anarchica]] denominata [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici|Piattaforma degli anarchici]]. Con [[Ida Mett]] lavora alla sua biografia. Il [[6 maggio]] [[1927]] è raggiunto da un ordine di espulsione, che non viene eseguito grazie all'intervento di [[Louis Lecoin]].
Le bande partigiane accettavano volentieri il comando di Makhno, unendosi dietro la [[simbolismo anarchico|bandiera nera dell’anarchia]].  
Gli abitanti dei villaggi collaboravano fornendo cibo e cavalli freschi che consentivano ai Makhnovisti di spostarsi senza troppe difficoltà , potendo così piombare quasi all'improvviso e attaccare  efficacemente le guarnigioni militari o degli agrari.


===  I libertari tra i controrivoluzionari e i bolscevichi ===
In luglio, incontra [[Buenaventura Durruti]] e [[Francisco Ascaso]], con i quali si sofferma sulle possibilità  rivoluzionarie in [[Spagna]], affermando che le condizioni per una [[rivoluzione sociale]] libertaria sono più favorevoli nel paese iberico che in [[Russia]], perché nel primo esisteva un proletariato e una classe contadina con antiche tradizioni rivoluzionarie ed inoltre gli anarchici spagnoli si erano dotati di un'organizzazione assai ben strutturata.<ref name="cedema">Makhno, Nestor, 1889-1934, libcom,[http://libcom.org/history/makhno-nestor-1889-1934& testo integrale]</ref>
[[File:Nikiforova.gif|thumb|[[Maria Nikiforova]], comandante di una guardia nera anarchica]]  
L'inizio della guerra vide gli anarchici, come già  accennato, organizzarsi in un esercito di liberazione partigiano formato da contadini e operai. Nel contempo una delegazione di machnovisti si recò nella [[La Rivoluzione Russa|Russia bolscevica]] al fine di trovare la collaborazione dei compagni russi e rompere così l'isolamento.


Nel luglio [[1918]], quando [[Nestor Makhno|Makhno]] ritornò a Guliai-Pole, la regione era occupata dalle truppe austro-germaniche e dal loro fantoccio ucraino, Hetman Skoropadskii.
Trovandosi in condizioni economiche miserevoli, il [[6 aprile]] [[1929]] ''L'Union anarchiste communiste'' lancia nel giornale ''[[Le Libertaire]]'' un appello alla [[solidarietà ]] in suo favore. Durante il periodo francese stringe rapporti epistolari con altri esponenti dell'[[anarchismo]] europeo, tra i quali gli italiani [[Errico Malatesta]] e [[Pio Turroni]] <ref name="turroni">[http://ita.anarchopedia.org/Pio_Turroni#Pio_Turroni_e_Nestor_Makhno Pio Turroni e Nestor Makhno]</ref> e i libertari della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) | rivoluzione spagnola del ‘36]].  
L’armata Makhnovista dovette combattere contro le “armate bianche” (zariste) dei controrivoluzionari, spesso sostenuti dagli invasori germanici. Nel suo villaggio, [[Nestor Makhno]], organizzò clandestinamente un distaccamento partigiano, lanciando  una serie di audaci attacchi contro gli invasori.


La firma del trattato di pace dell'[[11 novembre]] [[1918]] determinò il ritiro dell'esercito invasore germanico, ma ciò non determinò la fine della reazione antilibertaria.
Nel [[1929]], con la sua famiglia, è invitato dal gruppo anarchico Aimargues a trasferirsi a Gard. La moglie, Galina, e sua figlia Lucia, vi rimarranno circa un anno.  
Nel settembre e ottobre [[1918]] i libertari dovettero affrontare la reazione della Petliura (la ''petliurovskina'' era un movimento della borghesia ucraina) di Denikin. Per sei mesi fu una lotta accanita e i partigiani libertari furono “costretti” ad allearsi con i bolscevichi per salvare la rivoluzione, nonostante [[Nestor Makhno]] vedesse nei “rossi” un effettivo pericolo per la [[libertà ]].
[[Lev Trotskij]] stesso avrebbe dichiarato che sarebbe stato meglio consegnare l'intera Ucraina in mano a Denikin (generale zarista) piuttosto che dare possibilità  alla makhnovishina di svilupparsi, per questo fu posta una taglia sulla testa di [[Nestor Makhno]].<ref name="tradizione">[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-31814452.html La Makhnovishina]</ref>
[[File:Bandiera_Makhnovtchina.jpg|thumb|left|250 px|Bandiera della Machnovichina]]
[[Image:Arshinov.jpg|thumb|right|180 px|[[Petr Arshinov]]]]
Come ampiamente previsto, i bolscevichi non si rivelarono sempre preziosi alleati (più volte tentarono anche d’assassinare [[Nestor Makhno]]), anzi spesso agevolarono l’avanzata dei “bianchi”, poiché temevano l’influenza e il fascino che i machnovisti esercitavano sulla popolazione.
Per i primi  cinque mesi del [[1919]], grazie alle azioni partigiane, la zona intorno a Guliai-Pole fu praticamente libera da qualsiasi influenza straniera o zarista. I libertari approfittarono di questa tregua per tentare di ricostruire una società  su basi meno autoritarie.  


In gennaio, febbraio ed aprile i makhnovisti tennero una serie di Congressi regionali di contadini, operai e di tutti gli insorti, per discutere di problemi economici e militari e per occuparsi dei compiti della ricostruzione.
Quando la sua salute peggiora, Makhno è ricoverato in ospedale nel marzo del [[1934]] all'ospedale Ténon (Parigi), dove muore nella notte tra il [[24 luglio|24]] e il [[25 luglio]] [[1934]].
'''''Il  Consiglio sostenne l'elezione di "liberi" soviet''''' mentre il Consiglio militare rivoluzionario, agendo in collegamento con i Congressi regionali e con i soviet locali, costituì una sorta di governo “dal basso”, anche se del tutto informale,  nel territorio circostante a Guliai-Pole.


Alla fine del [[1919]], [[Nestor Makhno|Makhno]] ricevette dal Comando bolscevico l’ordine di trasferire il suo esercito sul fronte polacco, ma egli rifiutò di allontanarsi poiché capì che si trattava di un tentativo di liberare l’[[Ucraina]] dall’influenza libertaria dei machnovisti.
== Il pensiero e l'azione ==


A questo punto si susseguirono una serie di scontri tra machnovisti e bolscevichi, con gravi perdite da entrambi le parti ([[Voline]] e altri compagni vennero arrestati e imprigionati), fino a quando la comparsa delle armate bianche guidate da Wrangel, nella primavera del [[1920]],  costrinse gli anarchici ucraini ad allearsi nuovamente con i bolscevichi al fine di sconfiggere i reazionari anno ritenuti il “nemico numero uno” da fronteggiare.


L'accordo tra  bolscevichi ed anarhcici fu firmato il [[16 ottobre]] <ref>[http://www.socialismolibertario.it/rocher.htm da ''Bolscevismo ed Anarchismo''], di [[Rudolf Rocker]]</ref>::
=== Teoria organizzativa anarchica ===
:''Trattato tra la repubblica Ucraina dei Soviet e l’esercito rivoluzionario Mackhnovista, per la collaborazione provvisoria delle operazioni militari.''
L'idea organizzativa del [[movimento anarchico]] fu sempre al centro del pensiero di Nestor Makhno, dall'organizzazione delle comuni libertarie a Guliai Polé, alla costituzione della [[Nabat]], dell'[[Esercito Nero]] ed infine alla formulazione della [[Piattaforma dei Comunisti Anarchici (1926)|Piattaforma Anarchica]]. Quest'ultima fu redatta dai militanti anarchici russi e ucraini del gruppo «[[Dielo Trouda]]», fuggiti a Parigi durante gli "anni 20" (del [[1900]]) per scampare alla [[repressione]] bolscevica.
#L’esercito rivoluzionario dei Mackhnovisti si fonde con i soldati dell’esercito repubblicano, rimanendo intero l’esercito mackhnovista e riconoscendo soltanto il sovracomando dell’esercito rosso.
#L’esercito rivoluzionario dei Mackhnovisti che si trova nel territorio dei Soviet non può accettare nelle sue file unità  dell’esercito rosso o disertori.
#La fusione dell’esercito rosso con quello rivoluzionario si fa allo scopo di distruggere il nemico comune, l’esercito bianco. I Mackhnovisti sono concordi con il richiamo fatto alla popolazione dal comando dell’esercito rosso affinché cessi ogni azione di resistenza contro di esso.
#Le famiglie dei soldati dell’esercito rivoluzionario Mackhnovista che abitano nel territorio della repubblica dei Soviet usufruiranno degli stessi diritti dei soldati rossi e percepiranno dal governo Ucraino i benefici accordati.
:''Trattato tra la repubblica Ucraina del Soviet e l’esercito Mackhnovista, per la collaborazione provvisoria riguardo alle questioni politiche:''
#Tutti i rivoluzionari Mackhnovisti ed anarchici che sono incarcerati nella repubblica dei Soviet, che non abbiano lottato in armi contro il regime bolscevico, saranno liberati ed in seguito cesserà  ogni persecuzione.
#Libertà  di propaganda orale e scritta per tutti gli anarchici. Sarà  permessa solo la censura militare. Il governo dei Soviet riconosce gli anarchici come reali rivoluzionari ed è disposto a fornire il materiale necessario alle loro pubblicazioni, sulla base di accordi generali, vigenti per tali pubblicazioni.
#Mackhnovisti e gli anarchici possono partecipare liberamente alle elezioni per i Soviet, ed hanno il diritto di essere membri degli stessi. Potranno partecipare al prossimo quinto congresso dei Soviet di Ucraina nel dicembre


L’alleanza portò alla vittoria il fronte rivoluzionario libertario-comunista, nel novembre del [[1920]], ma ciò non impedì ai bolscevichi di sferrare un nuovo e decisivo attacco contro Makhno e i suoi compagni.
Essi generalmente firmavano i loro scritti con il nome di “Gruppo degli Anarchici Russi all'Estero”. I membri più importanti furono (tra gli altri): Nestor Makhno, [[Ida Mett]], [[Petr Arshinov]], [[Maria Goldsmith]], [[Valesvsky]] e [[Linsky]].


===  La sconfitta dei machnovisti ===
La “Piattaforma” venne pubblicata a Parigi sulle pagine di «Dielo Trouda» tra giugno e novembre del [[1926]] e poi tradotta in francese durante l'inverno seguente da [[Voline]] che, paradossalmente, sarà  il principale detrattore della “Piattaforma”. [[Voline]], infatti, aveva teorizzato la [[sintetismo anarchico|sintesi anarchica]] e pubblicato anche la ''[[Risposta alla Piattaforma]]''.
[[File:Leon-trotsky.jpg|thumb|left|200 px|[[Lev Trotskij]], bolscevico e tra i principali responsabili della repressione dei rivoluzionari ucraini]]
[[File:Fanya_Baron_and_Aron_Baron.jpg|right|250 px|thumb|[[Aaron Baron|Aaron Baron]] e sua moglie [[Fanya Baron|Fanya]] furono tra i principali protagonisti della rivoluzione Ucraina]]
All’indomani della vittoria contro Wrangel, [[Nestor Makhno|Makhno]] ritornò nel suo villaggio e intraprese il suo lavoro di rieducazione e di organizzazione dei contadini. Questi progetti furono però interrotti da una nuova offensiva bolscevica che mal sopportava questo progetto libertario.


Il [[26 novembre]] [[1920]] Guliai-Polé fu circondata; [[Nestor Makhno|Makhno]] riuscì a radunare circa duemila uomini che combatterono eroicamente per rompere l’accerchiamento dell’armata rossa.
=== Realizzazioni costruttive ===
Durante l'attacco di [[Guliai-Pole]], gran parte dello stato maggiore di Makhno venne arrestato o fu eliminato sul posto. Tanti si sacrificarono per salvare la vita del loro condottiero, ritenuto indispensabile per il proseguimento della rivoluzione libertaria.
[[File:Nikiforova.gif|thumb|left|[[Maria Nikiforova]], anarchica ucraina e leader di una guardia nera anarchica. Makhno e Nikiforova si confrontarono lungamente sui metodi d'azione da intraprendere contro i "bianchi" e i "bolscevichi"]]  
[[File:Idamett.jpg|thumb|[[Ida Mett]]]]


Nell'estate del [[1920]], [[Emma Goldman]] e [[Alexander Berkman]] protestarono coraggiosamente, al Secondo Congresso dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|Internazionale comunista]] (chiamata anche "Terza e Quarta Internazionale") in corso a Mosca, contro le angherie cui venivano sottoposti i loro compagni. Proteste analoghe vennero avanzate dalla [[Croce Nera Anarchica]].
==== Le comuni libertarie in Ucraina ====
Makhno fu uomo d’azione, ma anche un profondo pensatore ed elaboratore dei principi del [[anarco-comunismo |comunismo-anarchico]]. È interessante rilevare che mentre la maggior parte dei rivoluzionari vede negli operai la classe “eletta”, i machnovisti, essendo per la maggioranza contadini, non ebbero invece preclusioni di alcun tipo.


Nonostante queste disapprovazioni l'Armata Rossa attaccò il quartier generale di Makhno a Guliai-Pole e la Cheka arrestò a Kharkov i capi della [[Nabat|Confederazione del Nabat]], tra i quali [[Voline]] e [[Aaron Baron]]. [[Nestor Makhno|Makhno]], grazie all’eroico sacrifico dei suoi compagni, riuscì a scappare e,  nonostante le innumerevoli ferite e l’inseguimento tenace dei bolscevichi,  attraversò la [[Romania]], la [[Polonia]], poi la [[Germania]] e infine dopo mille peripezie si stabilì a Parigi, dove morì nel Luglio del [[1934]].
Furono infatti i contadini che svolsero la funzione di “avanguardia” ('''l’avanguardia''', dal punto di vista del [[anarco-comunismo  | comunismo anarchico]], va intesa in senso libertario ossia non che si eleva al di sopra delle masse, ma che svolge una funzione di guida e orientamento delle stesse) della rivoluzione ucraina. I libertari militanti più esperti che agivano nell'ambito del movimento della cosiddetta ''[[Makhnovicina]]'' (“Makhnovščina”), tra i quali Makhno, e furono più un punto di riferimento ideale, che un autentico corpo inserito nel pieno dell'evoluzione sociale che aveva luogo.


== Il modello socio-economico ==
L'[[Ucraina libertaria]] era una terra formata essenzialmente da contadini, braccianti e allevatori, tutti comunque legati alla terra. È facile immaginare come gli ideali anarchici abbiano potuto fare grandi proseliti in questa zona; i terreni espropriati ai latifondisti vennero consegnati e [[autogestione |  autogestiti]] dai contadini e dai braccianti, nell'ambito di un sistema quindi estremamente egualitario e libertario.
===  Le comuni ucraine ===
[[File:Rosa Luxemburg.jpg|thumb|A [[Rosa Luxemburg]], rivoluzionaria tedesca, fu intitolata una comune libertaria ucraina]]
Ogni comune era formata da una dozzina di famiglie, per un totale di circa 100/300 membri. Sebbene  non tutti si considerassero anarchici, i “comunardi” fondavano la propria esistenza sui principi dell'[[autogestione]], dell'[[eguaglianza]] e del [[mutualismo]].  


'''I Congressi regionali dei contadini, degli operai e degli insorti fornivano  ogni comune di scorte di bestiame e di attrezzature agricole espropriate ai latifondisti locali''', conferendo ad ogni membro tanta terra quanta era in grado di coltivare senza ricorrere al lavoro altrui.
Le terre [[collettivismo|collettivizzate]] furono organizzate in comuni o [[soviet]] del lavoro indipendenti, senza alcun condizionamento da parte di qualsivoglia autorità  o “partito guida” (...si può quindi capire perché i bolscevichi temessero così tanto i machnovisti), in cui veniva semplicemente eseguita la volontà  popolare e dei contadini uniti in cooperative. Nonostante i tentativi d’influenza dei  bolscevichi, questi riuscirono mai ad insidiare i contadini ucraini, anche grazie al [[federalismo | modello federativo]] adottato, in cui le unità  produttive erano collegate fra loro localmente, per distretto, per regione ecc.
La prima comune che si costituì fu intitolata a "[[Rosa Luxemburg]]", in onore della rivoluzionaria spartachista, che i contadini politicamente più coscienti celebravano come martire della [[libertà ]] e dell'[[eguaglianza]].  


Per poter organizzare una vita economica e sociale strutturata orizzontalmente, i contadini e gli operai crearono  liberamente i propri organismi sociali ed economici: comitati o [[soviet]] di villaggio, cooperative, comitati di fabbrica o di officina, comitati di miniera, organizzazioni delle ferrovie o delle poste ecc.
====L'Esercito Nero====
Queste unità  erano collegate fra loro localmente, per distretto, per regione ecc., secondo il principio del [[federalismo]].  
{{vedi|Esercito Nero}}
Il problema che dominò i Congressi regionali della [[Makhnovicina]] fu quello della difesa militare dell'[[Ucraina]]. Il Secondo Congresso, che si tenne a Guliai-Pole, il [[12 febbraio]] [[1919]], votò a favore di una "mobilitazione volontaria" di tutti gli uomini ritenuti idonei (in realtà  fu una sorta di chiamata obbligatoria).


I contadini di Guliai-Pole riuscirono addirittura a spedire un grosso quantitativo di grano agli operai delle fabbriche di Pietrogrado e di Mosca bisognosi di viveri, per questo il [[soviet]] di Mosca si affrettò a lodare [[Nestor Makhno|Makhno]] e a definirlo un "coraggioso partigiano" e un grande capo rivoluzionario.
I delegati elessero inoltre un "Consiglio regionale militare rivoluzionario dei contadini, degli operai e degli insorti" con il compito di mettere in pratica le decisioni dei vari Congressi che periodicamente si svolgevano.
Come il "Consiglio militare rivoluzionario", anche l’'''Esercito Insorto dell'Ucraina''' era sottoposto al controllo dei Congressi regionali, in modo da non creare strutture di dominio anche se, talvolta, i makhnovisti potevano apparire agli occhi di altri anarchici un pò troppo [[autorità |autoritari]].  


=== La giustizia e l'istruzione ===
L''''Esercito Insorto dell'Ucraina''', tuttavia, non perse mai il carattere popolare, infatti molti suoi ufficiali erano contadini o, in qualche raro caso, operai delle fabbriche e del commercio. Le bande partigiane accettavano volentieri il comando di Makhno, unendosi dietro la [[simbolismo anarchico|bandiera nera dell’anarchia]].


'''La giustizia:'''
L'organizzazione interna dell'Esercito Nero si basava su tre principi fondamentali:
#volontarismo
#eleggibilità  di tutti i posti di comando
#disciplina liberamente consentita.


Nella concezione libertaria dei machnovisti gli elementi della [[giustizia]] borghese (i tribunali rivoluzionari, le leggi repressive, le forze dell’ordine, le [[carcere|carceri]] ecc.) erano da ritenersi sorpassati, in quanto frutto di un sistema iniquo e quindi da far scomparire «sin dal primo respiro della vita libera, sin dai primi passi della libera e vivente organizzazione della società  e dell'economia».
=== Il manifesto makhnovista ===
[[File:Francisco_ferrer_y_guardia.jpg|right|thumb|[[Francisco Ferrer y Guardia]]]]
La [[giustizia]] fu “affidata” a tutto il popolo e in particolar modo alle persone che godevano della stima e della fiducia popolare, ripudiando le sanzioni prescritte in passato e comunque non attribuendo privilegi a chi svolgeva tale compito. Furono puniti severamente (talvolta anche in maniera eccessiva a dire il vero), per esempio, coloro che professarono idee antisemite: un comandante fu giustiziato sommariamente per un'incursione compiuta contro una città  ebraica; un soldato ebbe la stessa sorte soltanto per aver affisso un manifesto con la vecchia scritta «'''''Liquidare gli ebrei, salvare la Russia'''''»


L’[[antisemitismo]] fu giudicato ingiustificabile <ref name="israel">La pubblicazione ''Israel Pocket Library, Anti-Semitis Keter Books'' (Gerusalemme, 1974), elimina definitivamente le calunniose accuse di antisemitismo perpetrate per troppo tempo ai danni di [[Nestor Makhno]]</ref>, sia perché fondato sul [[razzismo]], che una società  libertaria non poteva tollerare, e sia perchè molti ebrei furono eroici combattenti dell'[[Esercito Insorto Ucraino]].
'''''Chi sono i machnovisti e per che cosa si battono?'''''
[[File:Bandiera_Makhnovtchina.jpg|thumb|300 px|Bandiera della Machnovichina]]
#I machnovisti sono operai e contadini che insorsero fin dal [[1918]] contro la tirannia del potere della borghesia germano-magiara, austriaca e hetmanita in Ucraina. I machnovisti sono quei lavoratori che per primi innalzarono lo stendardo della lotta contro il governo di Denikin e tutte le altre forme di oppressione, di violenza e di menzogna, qualunque fosse la loro origine. I machnovisti sono quei lavoratori sulla cui fatica la borghesia in generale, ed ora quella sovietica in particolare, ha costruito il proprio benessere ed è divenuta grassa e potente.
#Perché ci chiamiamo machnovisti? Perché per la prima volta durante i giorni più oscuri della reazione in Ucraina, abbiamo visto tra noi un amico leale, Machno, la cui voce di protesta contro ogni forma di oppressione dei lavoratori risuonò per tutta l'Ucraina, esortando alla lotta contro tutti i tiranni, i malfattori e i ciarlatani della politica che ci ingannavano, Machno, che ora marcia deciso al nostro fianco verso la mèta finale, l'emancipazione del proletariato da ogni forma di oppressione.
#Che cosa intendiamo per emancipazione? Il rovesciamento dei governi monarchici, di coalizione, di repubblicani, socialdemocratici e del partito comunista bolscevico, cui deve sostituirsi un ordine indipendente di soviet dei lavoratori, senza più governanti né leggi arbitrarie. Perché il vero ordine dei soviet non è quello instaurato dal governo socialdemocratico-comunista bolscevico, che ora si definisce potere sovietico, ma una forma più alta di socialismo antiautoritario e antistatale, che si manifesta nell'organizzazione di una struttura libera, felice e indipendente della vita dei lavoratori, nella quale ciascun individuo, così come la società  nel suo complesso, possa costruirsi da sé la propria felicità  e il proprio benessere secondo i principî di solidarietà , di amicizia e di uguaglianza.
#Come consideriamo il sistema dei soviet? I lavoratori devono scegliersi da soli i propri soviet, che soddisferanno i desideri dei lavoratori - cioè, soviet amministrativi, non soviet di stato. La terra, le fabbriche, gli stabilimenti, le miniere, le ferrovie e le altre ricchezze popolari devono appartenere a coloro che vi lavorano, ovvero devono essere socializzate.
#Attraverso quale via i machnovisti potranno realizzare i loro obiettivi? Con una rivoluzione senza compromessi e una lotta diretta contro ogni arbitrio, menzogna ed oppressione, da qualunque fonte provengano; una lotta all'ultimo sangue, una lotta per la libertà  di parola e per la giusta causa, una lotta con le armi in mano. Solo attraverso l'abolizione di tutti i governanti, distruggendo le fondamenta delle loro menzogne, negli affari di stato come in quelli economici, solo con la distruzione dello stato per mezzo della rivoluzione sociale potremo ottenere un vero ordine di soviet e giungere al socialismo.


'''L'istruzione:'''
== Calunnie contro Makhno ==
[[File:Voline.jpg|thumb|150 px|[[Voline]]]]
[[File:Fanya Baron and Aron Baron.jpg|200 px|thumb|[[Aaron Baron]] con sua moglie [[Fanya Baron|Fanya]]]]
=== Accuse di antisemitismo ===


L’istruzione venne “commissionata” agli individui e alle organizzazioni liberamente unite e federate tra loro. Fu ipotizzata l’apertura di scuole modellate sulla ''Escuela Moderna'' di [[Francisco Ferrer y Guardia ]], che avrebbe dovuto favorire lo spirito libertario tra gli allievi.  
Durante l'esilio in [[Francia]], il quotidiano comunista ''L'Humanité'' mise in giro ad arte voci calunniose su Makhno, dipingendolo come un volgare antisemita. Le calunnie furono poi rilanciate poi dallo scrittore Joseph Kessel<ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Joseph_Kessel Joseph Kessel]</ref> attraverso la novella ''Makhno e l'ebraica''.  


La "Commissione Istruzione e Cultura" fondò inoltre un [[teatro]] sperimentale e un piano di istruzione per i contadini e per gli operai.
Fu lo stesso anarchico ucraino il primo a demolire queste infamie dicendo : «Ogni tentativo di pogrom o di saccheggio fu da noi soffocato sul nascere. Coloro che si resero colpevoli di tali atti furono sempre fucilati sul posto».  


===  I machnovisti nelle città  ===
Anche per l'ebreo anarchico [[Voline]] questa fu una vile accusa priva fondamento <ref name="cedema"> Voline, '''La Révolution Inconnue. Livre troisième : Les luttes pour la véritable Révolution sociale (1918-1921)''', Éditions Entremonde, 2009, [http://www.entremonde.net/IMG/pdf/RUPTURE05-Livre.pdf testo integrale].</ref>, d'altronde egli stesso ed [[Aaron Baron]], "pur essendo" d'origine ebraica facevano parte delle Commissioni culturali ed educazionali dell'Ucraina libertaria.<ref> [[Paul Avrich]], ''Anarchist portraits'', Princeton University Press, 1988, page 112</ref>. Peraltro, il grande storico anarchico [[Paul Avrich]], non solo smentì ogni accusa contro Makhno e compagni, ma arrivò ad accusare i [[bolscevismo|bolscevichi]] di aver voluto scientemente calunniare il movimento libertario d'Ucraina.  
In ottobre e in novembre [[Nestor Makhno|Makhno]] conquistò Ekaterinoslav e Aleksandrovsk, tenendone il controllo per alcuni mesi. In questo breve periodo di tempo i principi anarchici furono applicati per la prima volta nelle città  e non nelle campagne.


Il primo atto di Makhno fu di affiggere manifesti nei quali i cittadini venivano informati che erano liberi di organizzare la loro esistenza come meglio loro pareva e che l'"[[Esercito Insorto Ucraino]]" non avrebbe «nè imposto nè ordinato loro di fare qualcosa». I machnovisti proclamarono la [[libertà ]] di parola, di stampa e di riunione; e a Ekaterinoslav, da un giorno all'altro, fecero la loro comparsa una mezza dozzina di giornali, rappresentanti un vasto arco di opinioni politiche.  
A cancellare definitivamente queste ingiuriose accuse, frutto probabilmente di agenti provocatori stalinisti, ci hanno più recentemente pensato l'enciclopedia giudaica <ref>[http://www.jewishvirtuallibrary.org/jsource/History/pogroms.html Modern Jewish History:Pogroms]</ref>  e la pubblicazione ebraica ''Israel Pocket Library, Anti-Semitis Keter Books'' (Gerusalemme, 1974)<ref name="tradi"> [http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-31814452.html da latradizionelibertaria.over-blog.it] </ref>.
===Accusa di banditismo===
Per combattere la [[Ucraina libertaria|makhnovicina]], i [[bolscevismo|bolscevichi]], in particolare [[Lev Trotzky]], utilizzarono anche l'arma lessicale. Gli stalinisti furono così abili da arrivare addirittura a stravolgere il senso del termine banditismo, che così passò da sinonimo di membro appartenente a bande rivoltose a quello di vero e proprio criminale. Fu sempre [[Voline]] a denunciare esplicitamente anche questa calunnia:
:«Va da sé, infine, che i bolscevichi erano pienamente consapevoli della differenza tra rivolta e bande armate senza etica o morale. Ma questa confusione è servita perfettamente per il loro scopo e esperti uomini di stato operarono nel loro interesse.»<ref name="cedema"> Voline, '''La Révolution Inconnue. Livre troisième : Les luttes pour la véritable Révolution sociale (1918-1921)''', Éditions Entremonde, 2009, [http://www.entremonde.net/IMG/pdf/RUPTURE05-Livre.pdf testo integrale].</ref>


I progetti di [[Nestor Makhno]] non riuscirono però a far presa che su un'esigua minoranza di operai. Infatti la "Makhnovshchina"  agiva in un contesto storico in cui l’instabilità  della situazione impediva un'attività  continua naturalmente necessaria per poter spiegare un così grande e radicale cambiamento. Inoltre mentre i contadini potevano sopravvivere con il [[baratto]] e con i prodotti agricoli autoprodotti, gli operai non avevano tali possibilità  e questo generò una certa diffidenza nei confronti del rivoluzionario ucraino.
===Il furto delle sue memorie===
Nel suo libro ''Ricordi di Nestor Makhno'', [[Ida Mett]] scrisse: «Galina Kouzmienko [...] dopo la morte di Makhno, è diventata la moglie di Volin ed insieme a quest'ultimo aveva commesso la più grande infamia morale: entrambi rubarono da sotto il cuscino mortuario di Makhno il suo diario e lo fecero sparire. In questo giornale Makhno aveva descritto tutta la sua vita in esilio e aveva chiarito la sua opinione sui compagni d'idee e le loro attività .» <ref>[http://www.nestormakhno.info/french/souv_mak.htm Testo]</ref>


== Considerazioni ==
Michel Ragon, nel suo romanzo ''La memoria dei vinti'' descrive quanto segue:
 
: «Hanno trovato il manoscritto sotto il cuscino del morto e l'hanno bruciato.» <ref>[http://books.google.be/books?id=RCkHmm7un0MC&pg=PT176&lpg=PT176&dq="Ils+ont+trouvé+le+manuscrit+sous+l%27oreiller"&source=bl&ots=sUzRRUrn9b&sig=XcFhMmmuY7rPdT3oi1S35ts-8Zg&hl=fr&sa=X&ei=bsokUrWAMqLJ0AXX7IGgBQ&sqi=2&ved=0CC4Q6AEwAA#v=onepage&q=%22Ils%20ont%20trouv%C3%A9%20le%20manuscrit%20sous%20l'oreiller%22&f=false Estratto dell'opera (in francese)]</ref>
La rivoluzione libertaria ucraina non si concretizzò pienamente sia per il sacrificio della regione operato da [[Lenin]] nella pace di Brest-Litovsk, con il conseguente arrivo degli invasori germanici, e sia per via dell’ostilità  bolscevica che non tollerava perdere il proprio ruolo di partito guida nell’ambito della rivoluzione.


La mancata continuità  rivoluzionaria, nello spazio e nel tempo, determinò l’isolamento e la sconfitta degli anarchici ucraini, come già  accaduto alla [[la Comune di Parigi (1871)|comune parigina del 1871]]. Secondo i libertari ucraini la causa principale della sconfitta fu l’inefficienza, nonostante gli sforzi della Nabat, dell’organizzazione anarchica ucraina e per questo durante l’esilio di Parigi, [[Nestor Makhno]], [[Petr Arshinov]] e altri, elaborarono la [[Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici]].
Questa versione è tuttavia inverosimile, Makhno aveva infatti abbandonato la scrittura della sua autobiografia nel [[1927]].


I quattro anni libertari dell’Ucraina insegnano che l’[[autogestione]] è efficace se esiste la collaborazione e la partecipazione della popolazione ed è possibile affrontare in questo modo anche i drammatici momenti della guerra, con tutti i conseguenti problemi che essa comporta (formazione di un “esercito” partigiano, distribuzione delle armi ecc.).
==Note==
==Note==
{{references|2}}
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== Bibliografia ==
* Alexander Vladlenovic Shubin, traduzione di Sara Baglivi, ''Nestor Machno: Bandiera Nera sull'Ucraina'', Elèuthera editrice, 2012.
* Victor A. Savchenko, ''Makhno'', Kharkiv, due edizioni nel [[2005]] e nel [[2007]].
* Nestor Machno, La Rivoluzione anarchica e altri scritti, 2005, M&B Publishing, Milano.
* Semanov SN, Nestor Makhno: Vozhak Anarkhistov. ''Nestor Makhno: Anarchist Chieftain''. Una nuova lettura Sulla base di nuovo materiale (Veche, [[Mosca (Russia)|Mosca]], 2005.
* SN Semanov, Makhno. SN Semanov, ''Una storia autentica'', AST-PRESS, 2001.
* Nestor Machno, ''La lotta contro la Stato e altri saggi'', stampa AK, 1996.
* Dietrich Neufeld, tradotto dal tedesco e cura di Al Reimer, ''Un ballo russo di morte; rivoluzione e guerra civile in Ucraina'', Winnipeg (Canada), Hyperion Press Limited, 1980.
* Pëtr A. Aršinov, ''[http://www.liberliber.it/mediateca/libri/a/arsinov/storia_del_movimento_machnovista/pdf/arsinov_storia_del_movimento.pdf Storia del movimento machnovista (1918-1921)]'' (1923), Edizioni RL, Napoli 1954.
* Volin, ''La rivoluzione sconosciuta'', Edizioni RL, Napoli 1950.
== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[Kronstadt]]
*[[La Comune di Parigi (1871)]]
*[[La Rivoluzione spagnola (1936-39)]]
*[[Storia dell'anarchismo in Russia]]


==Collegamenti esterni==
*[[Ucraina libertaria]]
*[http://www.nestormakhno.info/index.htm Nestor Mahno.info]
*[[Esercito Nero]]
*[[Piattaforma dei Comunisti Anarchici (1926)]]
*[[Pio Turroni]]
 
== Collegamenti esterni ==
*[http://www.nestormakhno.info Nestor Makhno Archive]
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-31814452.html La makhnovishina]
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-31814452.html La makhnovishina]
*[http://www.fdca.it/storico/sovietliberi/4.htm I soviet nella concezione machnovista]
*[http://www.fdca.it/storico/sovietliberi/4.htm I soviet nella concezione machnovista]
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-la-purge-finale-des-makhnovistes-1937-1938-un-court-recit-de-la-repression-qui-s-abattit-sur-d-ancie-116242146.html La purga finale dei makhnovisti 1937-1938]
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-la-purge-finale-des-makhnovistes-1937-1938-un-court-recit-de-la-repression-qui-s-abattit-sur-d-ancie-116242146.html La purga finale dei makhnovisti 1937-1938]
*[http://www.liberliber.it/mediateca/ebook/a/arsinov/storia_del_movimento_machnovista/pdf/arsinov_storia_del_movimento.pdf Storia del movimento machnovista], di [[Petr Arshinov]].
*[http://www.liberliber.it/mediateca/ebook/a/arsinov/storia_del_movimento_machnovista/pdf/arsinov_storia_del_movimento.pdf Storia del movimento machnovista], di [[Petr Arshinov]].
*[http://www.youtube.com/watch?v=XJoxTQhaCpA Nestor Machno e la rivoluzione in Ucraina (documentario video)]
*[https://www.youtube.com/watch?v=u_djvBJcZSo Nestor Machno e la rivoluzione in Ucraina (documentario video)]
 




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Nestor Makhno

Nestor Makhno (Guliai-Polé, Ucraina 27 ottobre 1889 - Parigi, 25 luglio 1934) è stato un anarchico ucraino combattente nella rivoluzione ucraina. Osteggiato tanto dai reazionari "bianchi" quanto dai bolscevichi della rivoluzione russa, ed esponente di primo piano del comunismo-anarchico internazionale.

Biografia

Nestor Makhno nasce il 27 ottobre 1889 a Guliai-Polé, in Ucraina, una cittadina che allora contava circa 30 mila abitanti.

Dall'infanzia alle prime lotte

Il gruppo di Nestor Makhno

Di estrazione contadina, le ristrettezze economiche familiari prima e la morte del padre poi, quando aveva solo dieci anni, lo obbligano ad intraprendere le prime esperienze lavorative, facendogli immediatamente scoprire l'ingiustizia sociale imperante nella Russia zarista. A dodici anni lascia la scuola ed inizia a lavorare a tempo pieno come contadino nelle terre dei nobili e dei kulaki, ricchi contadini che spesso erano coloni d'origine tedesca. A tredici anni, per la prima volta nella sua vita, reagisce con estrema violenza alla vista dei soprusi inflitti da un giovane padrone contro un lavoratore.[1] Questa è la sua prima ribellione violenta documentata contro la classe padronale, a dimostrazione del suo carattere indomito, ribelle ed insofferente alle ingiustizie. All'età  di diciassette anni poteva già  vantare numerose esperienze lavorative, in primis come apprendista pittore ed operaio in una fonderia.[1]

Illegalismo rivoluzionario e condanna a morte

La prima rivoluzione russa del 1905 lo vede presente nei vivaci moti insurrezionali della sua comunità , dove non a caso l'autocrazia zarista aveva inviato un distaccamento di polizia a cavallo che fu particolarmente violento nell'attività  repressiva.

File:1909. Группа анархистов Гуляйполя.jpg
L'"Unione dei lavoratori poveri", il gruppo di Guliai-Polé. Primo maggio 1909, Nestor Makhno primo in basso a sinistra a fianco di Waldemar Antoni.

Venendo ad aumentare il suo odio nei confronti dell'autorità , a 16 anni entra a far parte di un gruppo denominato «Unione dei lavoratori poveri», formato da giovani rivoluzionari del luogo che sostenevano apertamente il comunismo libertario e si opponevano attraverso l'azione diretta (es. esproprio dei beni delle classi più ricche, attentati, ecc.) all'oppressione classista.

Alla guida del gruppo vi era Waldemar Antoni, un anarchico di origine ceca che non solo si farà  promotore della rivolta, ma darà  avviò ad una campagna di istruzione in favore di questi giovani, volenterosi e ribelli ma generalmente non scolarizzati, a cui furono impartite nozioni di cultura generale e soprattutto si fece loro conoscere il pensiero anarchico attraverso al lettura dei testi di Bakunin, Kropotkin e Proudhon.

Per contrastare l'attività  dell'«Unione dei lavoratori poveri» [2], che evidentemente era riuscito a creare non pochi problemi alle classi dominanti, le autorità  finanziano la formazione dell' «Unione dei veri russi», un gruppo antiproletario e reazionario che però sarà  fisicamente annientato proprio dall' «Unione» di Makhno.

A cavallo tra il 1906 e 1907, lo zarismo dà  avvio ad un giro di vite contro i ribelli, arrestando Makhno con l'accusa di omicidio. Rilasciato poco dopo per mancanza di prove, nel 1908, a seguito della delazione di un informatore della polizia, viene nuovamente arrestato ed incarcerato. Nel marzo del 1910, Makhno e tredici dei suoi compagni sono giudicati da un tribunale militare. L'anarchico è condannato alla pena di morte per impiccagione, ma qualche tempo dopo la sua pena sarà  commutata nei lavori forzati a vita. [2]

Durante gli anni del carcere, scontati a Mosca in condizioni spesso durissime, diviene amico dell'anarchico Petr Arshinov, che lo aiuta nell'approfondimento dello studio del pensiero anarchico.

Il soviet di Guliai-Polé

I successivi eventi della rivoluzione russa gli permetteranno, a partire dal 1° marzo 1917, di ottenere la liberazione insieme ad altri detenuti politici. Fatto rientro nel suo paese natale, si distingue per la promozione dell'organizzazione di libere comuni, del soviet locale di contadini e della collettivizzata della terra.

L'autogestione libertaria delle masse contadine si estenderà  in breve tempo all'intera regione popolata da sette milioni di abitanti. Essa era formata da una sorta di area circolare dal diametro di circa 250 km, al cui centro vi era proprio Guliai-Polé. Questa regione, dalle antiche tradizioni ribelli e ostili alle autorità  di qualsivoglia colore politico, era stata un centro nevralgico anche della rivoluzione del 1905 e teatro di violenti tumulti.

Makhno ormai non è più un giovane inesperto, ma un uomo maturo consapevole della condizione di sfruttamento a cui sono costrette le masse contadine ed è ben cosciente che l'emancipazione dei lavoratori possa giungere esclusivamente per loro stessa mano: per questo, il 29 marzo 1917, organizza un sindacato professionale dei lavoratori agricoli che come prima misura intrapresa decide di non pagare l'affitto ai proprietari.[3]; egli è ugualmente coinvolto nello sciopero vittorioso dei lavoratori di una fabbrica e nella costituzione di un sindacato dei falegnami di cui viene nominato presidente. [4]

Nel congresso tenutosi dal 5 al 7 agosto, è in prima fila nella riorganizzazione dei contadini e di un nuovo soviet locale.[1] Inoltre, dà  avvio alla formazione di un gruppuscolo dedito all'esproprio dei beni dei ricchi, ma il progetto è ostacolato dalla reazione delle autorità  e delle classi dominanti. Allo stesso tempo, quando il generale Kornilov tenterà  di prendere il potere a Pietrogrado, i ribelli di Guliai-Polé formano un comitato per la salvezza della rivoluzione con l'obiettivo di disarmare i proprietari e dare avviò alle espropriazioni.

Il 25 settembre, il congresso dei soviet contadini dà  avvio agli espropri in favore dei contadini poveri. La terra viene redistribuita secondo il principio che ognuno possa avere solo la superficie in grado di poter lavorare autonomamente senza salariati. La sua comune ideale è basata sul volontarismo, l'uguaglianza e la solidarietà , mezzi attraverso i quali costruire un nuovo ordine sociale « dove non ci sarà  nè schiavitù nè menzogna, nè vergogna, nè divinità  spregevoli, nè catene, dove non si potrà  acquistare nè l'amore nè lo spazio, dove non ci sarà  che la verità  e la sincerità  degli uomini ».

Rivolta in Ucraina: l'armata Makhnovista

Exquisite-kfind.png Vedi Makhnovicina e Ucraina libertaria.

Dopo la pace di Brest-Litovsk, firmata da Lenin il 3 marzo 1918, che cedeva l'Ucraina alla Germania, le truppe germaniche invadono il Paese e lo occupano militarmente. Gli anarchici si organizzano in un esercito di liberazione partigiano, mentre Makhno e una delegazione si recano nella Russia bolscevica al fine di ottenere la collaborazione e l'aiuto dei compagni anarchici russi (durante questo viaggio avrà  un incontro emozionante con il suo "idolo", Pëtr Kropotkin).

Makhno, che ormai godeva di notevole prestigio tra la sua gente, costituisce battaglioni di contadini e operai per contrastare l'invasore tedesco. L' armata Makhnovista deve combattere contro le “armate bianche” (filo-zariste) dei controrivoluzionari, spesso sostenuti dagli invasori germanici che però si ritireranno dall'Ucraina con la firma del trattato di pace dell'11 novembre 1918.

Gruppo di combattenti appartenenti all'Esercito Nero

Nel settembre e ottobre 1918 i libertari si trovano a dover affrontare la reazione della Petliura (la petliurovskina era un movimento della borghesia ucraina) guidata da Denikin. Per sei mesi la lotta sarà  accanita, i partigiani libertari sono “costretti” ad allearsi con i bolscevichi al fine di sconfiggere quelli che erano i veri nemici della rivoluzione, nonostante Nestor Makhno vedesse nei “rossi” un effettivo pericolo per la libertà  del suo popolo. Infatti, i bolscevichi non si riveleranno sempre preziosi alleati, anzi spesso agevoleranno l'avanzata dei “bianchi” pur di limitare l'influenza e il fascino che i machnovisti esercitavano sulla popolazione. La paura della è tale che Lev Trotsky arriverà  a dichiarare che sarebbe stato meglio consegnare l'Ucraina ai "bianchi" piuttosto che dare possibilità  alla makhnovishina di espandere la propria influenza. Per questo i bolscevichi decideranno di mettere una taglia sulla testa dell'anarchico ucraino.[5]

Nonostante questi “incidenti”, Makhno si allea una seconda volta con i bolscevichi quando, nella primavera del 1920, si vede costretto a respingere un altro assalto delle armate bianche, questa volta poste sotto il comando di Wrangel. Le truppe partigiane combattono per mesi, fino alla disfatta dei reazionari che si concretizzerà  nel novembre dello stesso anno.

Makhno a questo punto fa rientro nel suo villaggio e intraprende il suo lavoro di rieducazione e di organizzazione dei contadini, ma questi progetti saranno spezzati da una nuova offensiva bolscevica che mal sopportava questo progetto libertario.

Il 26 novembre 1920, Guliai-Polé è circondata, Makhno raduna circa duemila uomini che combattendo eroicamente proveranno a resistere all'accerchiamento dell'Armata Rossa.

L'esilio e la morte in povertà 

Ferito più volte durante i combattimenti e sentendosi in pericolo, si rifugia insieme a 78 compagni in Romania, dove il Commissario del popolo agli affari esteri dell'URSS, Tchitcherine, cercherà  di estradarlo con l'accusa di «terrorismo» contro l'Ucraina. Si sposta allora in Polonia, dove viene processato per presunti crimini compiuti in Ucraina contro gli interessi della Polonia e poi rilasciato. [6]

A questo punto raggiunge Danzica, dove però è nuovamente arrestato. Una volta riuscito ad evadere, raggiunge prima la Germania ed infine Parigi nell'aprile del 1925. Ospite di amici russi prima a Saint-Cloud e poi a Romainville, la sua famiglia si insedia, il 21 giugno 1926, a Vincennes.

Fisicamente debilitato, affetto da tubercolosi e col volto sfregiato, Louis Lecoin dirà  che « il suo corpo non è che cicatrici e schegge di proiettili che si muovono sotto la pelle.». In Francia la sua sofferenza viene alleviata grazie alle cure di alcuni medici anarchici, tra cui Madeleine Pelletier che si occuperà  lungamente della sua salute.

Nonostante le difficoltà , in Francia incontra Voline, Ida Mett e Petr Arshinov, con i quali fonda il gruppo Dielo Trouda, che sarà  protagonista dell'elaborazione teorica organizzativa comunista-anarchica denominata Piattaforma degli anarchici. Con Ida Mett lavora alla sua biografia. Il 6 maggio 1927 è raggiunto da un ordine di espulsione, che non viene eseguito grazie all'intervento di Louis Lecoin.

In luglio, incontra Buenaventura Durruti e Francisco Ascaso, con i quali si sofferma sulle possibilità  rivoluzionarie in Spagna, affermando che le condizioni per una rivoluzione sociale libertaria sono più favorevoli nel paese iberico che in Russia, perché nel primo esisteva un proletariato e una classe contadina con antiche tradizioni rivoluzionarie ed inoltre gli anarchici spagnoli si erano dotati di un'organizzazione assai ben strutturata.[1]

Trovandosi in condizioni economiche miserevoli, il 6 aprile 1929 L'Union anarchiste communiste lancia nel giornale Le Libertaire un appello alla solidarietà  in suo favore. Durante il periodo francese stringe rapporti epistolari con altri esponenti dell'anarchismo europeo, tra i quali gli italiani Errico Malatesta e Pio Turroni [7] e i libertari della rivoluzione spagnola del ‘36.

Nel 1929, con la sua famiglia, è invitato dal gruppo anarchico Aimargues a trasferirsi a Gard. La moglie, Galina, e sua figlia Lucia, vi rimarranno circa un anno.

Quando la sua salute peggiora, Makhno è ricoverato in ospedale nel marzo del 1934 all'ospedale Ténon (Parigi), dove muore nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1934.

Il pensiero e l'azione

Teoria organizzativa anarchica

L'idea organizzativa del movimento anarchico fu sempre al centro del pensiero di Nestor Makhno, dall'organizzazione delle comuni libertarie a Guliai Polé, alla costituzione della Nabat, dell'Esercito Nero ed infine alla formulazione della Piattaforma Anarchica. Quest'ultima fu redatta dai militanti anarchici russi e ucraini del gruppo «Dielo Trouda», fuggiti a Parigi durante gli "anni 20" (del 1900) per scampare alla repressione bolscevica.

Essi generalmente firmavano i loro scritti con il nome di “Gruppo degli Anarchici Russi all'Estero”. I membri più importanti furono (tra gli altri): Nestor Makhno, Ida Mett, Petr Arshinov, Maria Goldsmith, Valesvsky e Linsky.

La “Piattaforma” venne pubblicata a Parigi sulle pagine di «Dielo Trouda» tra giugno e novembre del 1926 e poi tradotta in francese durante l'inverno seguente da Voline che, paradossalmente, sarà  il principale detrattore della “Piattaforma”. Voline, infatti, aveva teorizzato la sintesi anarchica e pubblicato anche la Risposta alla Piattaforma.

Realizzazioni costruttive

Maria Nikiforova, anarchica ucraina e leader di una guardia nera anarchica. Makhno e Nikiforova si confrontarono lungamente sui metodi d'azione da intraprendere contro i "bianchi" e i "bolscevichi"

Le comuni libertarie in Ucraina

Makhno fu uomo d’azione, ma anche un profondo pensatore ed elaboratore dei principi del comunismo-anarchico. È interessante rilevare che mentre la maggior parte dei rivoluzionari vede negli operai la classe “eletta”, i machnovisti, essendo per la maggioranza contadini, non ebbero invece preclusioni di alcun tipo.

Furono infatti i contadini che svolsero la funzione di “avanguardia” (l’avanguardia, dal punto di vista del comunismo anarchico, va intesa in senso libertario ossia non che si eleva al di sopra delle masse, ma che svolge una funzione di guida e orientamento delle stesse) della rivoluzione ucraina. I libertari militanti più esperti che agivano nell'ambito del movimento della cosiddetta Makhnovicina (“Makhnovščina”), tra i quali Makhno, e furono più un punto di riferimento ideale, che un autentico corpo inserito nel pieno dell'evoluzione sociale che aveva luogo.

L'Ucraina libertaria era una terra formata essenzialmente da contadini, braccianti e allevatori, tutti comunque legati alla terra. È facile immaginare come gli ideali anarchici abbiano potuto fare grandi proseliti in questa zona; i terreni espropriati ai latifondisti vennero consegnati e autogestiti dai contadini e dai braccianti, nell'ambito di un sistema quindi estremamente egualitario e libertario.

Le terre collettivizzate furono organizzate in comuni o soviet del lavoro indipendenti, senza alcun condizionamento da parte di qualsivoglia autorità  o “partito guida” (...si può quindi capire perché i bolscevichi temessero così tanto i machnovisti), in cui veniva semplicemente eseguita la volontà  popolare e dei contadini uniti in cooperative. Nonostante i tentativi d’influenza dei bolscevichi, questi riuscirono mai ad insidiare i contadini ucraini, anche grazie al modello federativo adottato, in cui le unità  produttive erano collegate fra loro localmente, per distretto, per regione ecc.

L'Esercito Nero

Exquisite-kfind.png Vedi Esercito Nero.

Il problema che dominò i Congressi regionali della Makhnovicina fu quello della difesa militare dell'Ucraina. Il Secondo Congresso, che si tenne a Guliai-Pole, il 12 febbraio 1919, votò a favore di una "mobilitazione volontaria" di tutti gli uomini ritenuti idonei (in realtà  fu una sorta di chiamata obbligatoria).

I delegati elessero inoltre un "Consiglio regionale militare rivoluzionario dei contadini, degli operai e degli insorti" con il compito di mettere in pratica le decisioni dei vari Congressi che periodicamente si svolgevano. Come il "Consiglio militare rivoluzionario", anche l’Esercito Insorto dell'Ucraina era sottoposto al controllo dei Congressi regionali, in modo da non creare strutture di dominio anche se, talvolta, i makhnovisti potevano apparire agli occhi di altri anarchici un pò troppo autoritari.

L'Esercito Insorto dell'Ucraina, tuttavia, non perse mai il carattere popolare, infatti molti suoi ufficiali erano contadini o, in qualche raro caso, operai delle fabbriche e del commercio. Le bande partigiane accettavano volentieri il comando di Makhno, unendosi dietro la bandiera nera dell’anarchia.

L'organizzazione interna dell'Esercito Nero si basava su tre principi fondamentali:

  1. volontarismo
  2. eleggibilità  di tutti i posti di comando
  3. disciplina liberamente consentita.

Il manifesto makhnovista

Chi sono i machnovisti e per che cosa si battono?

Bandiera della Machnovichina
  1. I machnovisti sono operai e contadini che insorsero fin dal 1918 contro la tirannia del potere della borghesia germano-magiara, austriaca e hetmanita in Ucraina. I machnovisti sono quei lavoratori che per primi innalzarono lo stendardo della lotta contro il governo di Denikin e tutte le altre forme di oppressione, di violenza e di menzogna, qualunque fosse la loro origine. I machnovisti sono quei lavoratori sulla cui fatica la borghesia in generale, ed ora quella sovietica in particolare, ha costruito il proprio benessere ed è divenuta grassa e potente.
  2. Perché ci chiamiamo machnovisti? Perché per la prima volta durante i giorni più oscuri della reazione in Ucraina, abbiamo visto tra noi un amico leale, Machno, la cui voce di protesta contro ogni forma di oppressione dei lavoratori risuonò per tutta l'Ucraina, esortando alla lotta contro tutti i tiranni, i malfattori e i ciarlatani della politica che ci ingannavano, Machno, che ora marcia deciso al nostro fianco verso la mèta finale, l'emancipazione del proletariato da ogni forma di oppressione.
  3. Che cosa intendiamo per emancipazione? Il rovesciamento dei governi monarchici, di coalizione, di repubblicani, socialdemocratici e del partito comunista bolscevico, cui deve sostituirsi un ordine indipendente di soviet dei lavoratori, senza più governanti né leggi arbitrarie. Perché il vero ordine dei soviet non è quello instaurato dal governo socialdemocratico-comunista bolscevico, che ora si definisce potere sovietico, ma una forma più alta di socialismo antiautoritario e antistatale, che si manifesta nell'organizzazione di una struttura libera, felice e indipendente della vita dei lavoratori, nella quale ciascun individuo, così come la società  nel suo complesso, possa costruirsi da sé la propria felicità  e il proprio benessere secondo i principî di solidarietà , di amicizia e di uguaglianza.
  4. Come consideriamo il sistema dei soviet? I lavoratori devono scegliersi da soli i propri soviet, che soddisferanno i desideri dei lavoratori - cioè, soviet amministrativi, non soviet di stato. La terra, le fabbriche, gli stabilimenti, le miniere, le ferrovie e le altre ricchezze popolari devono appartenere a coloro che vi lavorano, ovvero devono essere socializzate.
  5. Attraverso quale via i machnovisti potranno realizzare i loro obiettivi? Con una rivoluzione senza compromessi e una lotta diretta contro ogni arbitrio, menzogna ed oppressione, da qualunque fonte provengano; una lotta all'ultimo sangue, una lotta per la libertà  di parola e per la giusta causa, una lotta con le armi in mano. Solo attraverso l'abolizione di tutti i governanti, distruggendo le fondamenta delle loro menzogne, negli affari di stato come in quelli economici, solo con la distruzione dello stato per mezzo della rivoluzione sociale potremo ottenere un vero ordine di soviet e giungere al socialismo.

Calunnie contro Makhno

Aaron Baron con sua moglie Fanya

Accuse di antisemitismo

Durante l'esilio in Francia, il quotidiano comunista L'Humanité mise in giro ad arte voci calunniose su Makhno, dipingendolo come un volgare antisemita. Le calunnie furono poi rilanciate poi dallo scrittore Joseph Kessel[8] attraverso la novella Makhno e l'ebraica.

Fu lo stesso anarchico ucraino il primo a demolire queste infamie dicendo : «Ogni tentativo di pogrom o di saccheggio fu da noi soffocato sul nascere. Coloro che si resero colpevoli di tali atti furono sempre fucilati sul posto».

Anche per l'ebreo anarchico Voline questa fu una vile accusa priva fondamento [1], d'altronde egli stesso ed Aaron Baron, "pur essendo" d'origine ebraica facevano parte delle Commissioni culturali ed educazionali dell'Ucraina libertaria.[9]. Peraltro, il grande storico anarchico Paul Avrich, non solo smentì ogni accusa contro Makhno e compagni, ma arrivò ad accusare i bolscevichi di aver voluto scientemente calunniare il movimento libertario d'Ucraina.

A cancellare definitivamente queste ingiuriose accuse, frutto probabilmente di agenti provocatori stalinisti, ci hanno più recentemente pensato l'enciclopedia giudaica [10] e la pubblicazione ebraica Israel Pocket Library, Anti-Semitis Keter Books (Gerusalemme, 1974)[5].

Accusa di banditismo

Per combattere la makhnovicina, i bolscevichi, in particolare Lev Trotzky, utilizzarono anche l'arma lessicale. Gli stalinisti furono così abili da arrivare addirittura a stravolgere il senso del termine banditismo, che così passò da sinonimo di membro appartenente a bande rivoltose a quello di vero e proprio criminale. Fu sempre Voline a denunciare esplicitamente anche questa calunnia:

«Va da sé, infine, che i bolscevichi erano pienamente consapevoli della differenza tra rivolta e bande armate senza etica o morale. Ma questa confusione è servita perfettamente per il loro scopo e esperti uomini di stato operarono nel loro interesse.»[1]

Il furto delle sue memorie

Nel suo libro Ricordi di Nestor Makhno, Ida Mett scrisse: «Galina Kouzmienko [...] dopo la morte di Makhno, è diventata la moglie di Volin ed insieme a quest'ultimo aveva commesso la più grande infamia morale: entrambi rubarono da sotto il cuscino mortuario di Makhno il suo diario e lo fecero sparire. In questo giornale Makhno aveva descritto tutta la sua vita in esilio e aveva chiarito la sua opinione sui compagni d'idee e le loro attività .» [11]

Michel Ragon, nel suo romanzo La memoria dei vinti descrive quanto segue:

«Hanno trovato il manoscritto sotto il cuscino del morto e l'hanno bruciato.» [12]

Questa versione è tuttavia inverosimile, Makhno aveva infatti abbandonato la scrittura della sua autobiografia nel 1927.

Note

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Bibliografia

  • Alexander Vladlenovic Shubin, traduzione di Sara Baglivi, Nestor Machno: Bandiera Nera sull'Ucraina, Elèuthera editrice, 2012.
  • Victor A. Savchenko, Makhno, Kharkiv, due edizioni nel 2005 e nel 2007.
  • Nestor Machno, La Rivoluzione anarchica e altri scritti, 2005, M&B Publishing, Milano.
  • Semanov SN, Nestor Makhno: Vozhak Anarkhistov. Nestor Makhno: Anarchist Chieftain. Una nuova lettura Sulla base di nuovo materiale (Veche, Mosca, 2005.
  • SN Semanov, Makhno. SN Semanov, Una storia autentica, AST-PRESS, 2001.
  • Nestor Machno, La lotta contro la Stato e altri saggi, stampa AK, 1996.
  • Dietrich Neufeld, tradotto dal tedesco e cura di Al Reimer, Un ballo russo di morte; rivoluzione e guerra civile in Ucraina, Winnipeg (Canada), Hyperion Press Limited, 1980.
  • Pëtr A. Aršinov, Storia del movimento machnovista (1918-1921) (1923), Edizioni RL, Napoli 1954.
  • Volin, La rivoluzione sconosciuta, Edizioni RL, Napoli 1950.

Voci correlate

Collegamenti esterni

  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5 Makhno, Nestor, 1889-1934, libcom, testo integrale Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "cedema" è stato definito più volte con contenuti diversi Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "cedema" è stato definito più volte con contenuti diversi Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "cedema" è stato definito più volte con contenuti diversi Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "cedema" è stato definito più volte con contenuti diversi Errore nelle note: Tag <ref> non valido; il nome "cedema" è stato definito più volte con contenuti diversi
  2. 2,0 2,1 Hélène Châtelain film documentario Nestor Makhno, un contadino d'Ucraina
  3. Pascal Nurnberg, Ukraine 1917/1923 : Nestor Makhno et l'Armée insurrectionnelle d'Ukraine, Le Monde libertaire, été 1972, p. 17-19, testo integrale.
  4. Paul Avrich, The Anarchists in the Russian Revolution, Londres, Thames & Hudson, 1973, p. 239-240
  5. 5,0 5,1 da latradizionelibertaria.over-blog.it
  6. Voline, La Révolution Inconnue. Livre troisième : Les luttes pour la véritable Révolution sociale (1918-1921), Éditions Entremonde, 2009, testo integrale.
  7. Pio Turroni e Nestor Makhno
  8. Joseph Kessel
  9. Paul Avrich, Anarchist portraits, Princeton University Press, 1988, page 112
  10. Modern Jewish History:Pogroms
  11. Testo
  12. "Ils+ont+trouvé+le+manuscrit+sous+l%27oreiller"&source=bl&ots=sUzRRUrn9b&sig=XcFhMmmuY7rPdT3oi1S35ts-8Zg&hl=fr&sa=X&ei=bsokUrWAMqLJ0AXX7IGgBQ&sqi=2&ved=0CC4Q6AEwAA#v=onepage&q=%22Ils%20ont%20trouv%C3%A9%20le%20manuscrit%20sous%20l'oreiller%22&f=false Estratto dell'opera (in francese)