Pietro Bruzzi: differenze tra le versioni

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Nel [[1909]] è uno dei redattori del popolare [[stampa anarchica|settimanale]] «La Protesta Umana», di [[Nella Giacomelli]] ed [[Ettore Molinari]].
Nel [[1909]] è uno dei redattori del popolare [[stampa anarchica|settimanale]] «La Protesta Umana», di [[Nella Giacomelli]] ed [[Ettore Molinari]].
Nel [[1916]] non essendosi presentato al suo ordine di mobilitazione, viene imprigionato per due mesi per resistenza alle forze dell'ordine che erano venute a cercarlo. Inviato ad un reggimento di Tortona, fuggirà durante il tragitto rifugiandosi in [[Svizzera]] e poi in [[Francia]].
Nel [[1916]] non essendosi presentato al suo ordine di mobilitazione, viene imprigionato per due mesi per resistenza alle forze dell'ordine che erano venute a cercarlo. Inviato ad un reggimento di Tortona, fuggirà durante il tragitto rifugiandosi in [[Svizzera]] e poi in [[Francia]].


Tornato in [[Italia]] alla fine della guerra (I guerra mondiale) fu detenuto per diserzione e condannato a morte, pena che gli verrà commutata in 20 anni di [[carcere]].
Tornato in [[Italia]] alla fine della guerra (I guerra mondiale) fu detenuto per diserzione e condannato a morte, pena che gli verrà commutata in 20 anni di [[carcere]].
Redattore nel [[1921]] del [[stampa anarchica|periodico]] milanese «L'individualista», viene accusato, insieme a [[Ugo Fedeli]] e [[Francesco Ghezzi]], anch'essi redattori del periodico, d'aver partecipato alla preparazione dell'attentato compiuto al [[Teatro Diana]] di Milano il [[23 marzo]] del [[1921]], che comporta l'interruzione della pubblicazione. Per evitare di essere arrestato fugge clandestinamente in URSS, ed in seguito in [[Germania]], [[Austria]] e [[Belgio]].
Redattore nel [[1921]] del [[stampa anarchica|periodico]] milanese «L'individualista», viene accusato, insieme a [[Ugo Fedeli]] e [[Francesco Ghezzi]], anch'essi redattori del periodico, d'aver partecipato alla preparazione dell'attentato compiuto al [[Teatro Diana]] di Milano il [[23 marzo]] del [[1921]], che comporta l'interruzione della pubblicazione. Per evitare di essere arrestato fugge clandestinamente in URSS, ed in seguito in [[Germania]], [[Austria]] e [[Belgio]].


Trascorrerà in seguito, diversi anni in [[Francia]] collaborando alla [[stampa anarchica|rivista]] [[anarco-individualismo|individualista]] «Eresia di oggi e di domani» (n°1, aprile [[1928]] al n°9, marzo [[1929]]), pubblicata a New York. Nel marzo del [[1928]] viene arrestato a Parigi.
Trascorrerà in seguito, diversi anni in [[Francia]] collaborando alla [[stampa anarchica|rivista]] [[anarco-individualismo|individualista]] «Eresia di oggi e di domani» (n°1, aprile [[1928]] al n°9, marzo [[1929]]), pubblicata a New York. Nel marzo del [[1928]] viene arrestato a Parigi.


Espulso dalla [[Francia]] insieme a [[Gigi Damiani]] e [[Angelo Bruschi]], si trasferiscono tutti e tre nel [[1931]] in Spagna, dove diventano membri del "Comitato di Solidarietà degli Anarchici Italiani", diretto da [[Rafael Martinez]] e di cui facevano parte anche [[Castellani]] e [[Virgilio Gozzoli]].
Espulso dalla [[Francia]] insieme a [[Gigi Damiani]] e [[Angelo Bruschi]], si trasferiscono tutti e tre nel [[1931]] in Spagna, dove diventano membri del "Comitato di Solidarietà degli Anarchici Italiani", diretto da [[Rafael Martinez]] e di cui facevano parte anche [[Castellani]] e [[Virgilio Gozzoli]].


Nel [[1933]] le [[autorità]] [[Fascismo|fasciste]] ottennero la sua estradizione dalla [[Spagna]] e viene confinato all'isola di Ponza fino al mese di giugno del [[1939]]. Scontata la pena torna a Milano e partecipa alla resistenza anarchica in Lombardia contro il [[Fascismo|fascismo]].
Nel [[1933]] le [[autorità]] [[Fascismo|fasciste]] ottennero la sua estradizione dalla [[Spagna]] e viene confinato all'isola di Ponza fino al mese di giugno del [[1939]]. Scontata la pena torna a Milano e partecipa alla resistenza anarchica in Lombardia contro il [[Fascismo|fascismo]].

Versione delle 04:05, 18 gen 2020

Pietro Bruzzi

Pietro Bruzzi (Mella, Milano, 20 marzo 1888 - San Vittore Olona, Milano, 17 febbraio 1944) è stato un anarchico milanese e un protagonista di primo piano della resistenza antifascista.

Biografia

Pietro Bruzzi, nasce a Mella (provincia di Milano) il 20 marzo 1888 e diventa presto un agitatore e organizzatore di primo piano. Il suo nome è legato a quello di numerose azioni antifasciste.

Nel 1909 è uno dei redattori del popolare settimanale «La Protesta Umana», di Nella Giacomelli ed Ettore Molinari. Nel 1916 non essendosi presentato al suo ordine di mobilitazione, viene imprigionato per due mesi per resistenza alle forze dell'ordine che erano venute a cercarlo. Inviato ad un reggimento di Tortona, fuggirà durante il tragitto rifugiandosi in Svizzera e poi in Francia.

Tornato in Italia alla fine della guerra (I guerra mondiale) fu detenuto per diserzione e condannato a morte, pena che gli verrà commutata in 20 anni di carcere. Redattore nel 1921 del periodico milanese «L'individualista», viene accusato, insieme a Ugo Fedeli e Francesco Ghezzi, anch'essi redattori del periodico, d'aver partecipato alla preparazione dell'attentato compiuto al Teatro Diana di Milano il 23 marzo del 1921, che comporta l'interruzione della pubblicazione. Per evitare di essere arrestato fugge clandestinamente in URSS, ed in seguito in Germania, Austria e Belgio.

Trascorrerà in seguito, diversi anni in Francia collaborando alla rivista individualista «Eresia di oggi e di domani» (n°1, aprile 1928 al n°9, marzo 1929), pubblicata a New York. Nel marzo del 1928 viene arrestato a Parigi.

Espulso dalla Francia insieme a Gigi Damiani e Angelo Bruschi, si trasferiscono tutti e tre nel 1931 in Spagna, dove diventano membri del "Comitato di Solidarietà degli Anarchici Italiani", diretto da Rafael Martinez e di cui facevano parte anche Castellani e Virgilio Gozzoli.

Nel 1933 le autorità fasciste ottennero la sua estradizione dalla Spagna e viene confinato all'isola di Ponza fino al mese di giugno del 1939. Scontata la pena torna a Milano e partecipa alla resistenza anarchica in Lombardia contro il fascismo.

Nel 1943 pubblica clandestinamente «L'Adunata dei libertari» sottotitolato «Organo della FAI» (Milano N°1 18 giugno 1944).

A Milano, Pietro Bruzzi è tra i principali agitatori antifascisti, ma viene subito catturato e dopo esser stato atrocemente torturato, viene fucilato dalle SS naziste il 19 febbraio 1944 a S. Vittore Olona.

Gli anarchici dopo la sua morte, in suo onore, costituiranno le Brigate Bruzzi e Malatesta forti di 1300 partigiani.

Bibliografia

Voci correlate