Piattaforma dei Comunisti Anarchici (1926)

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Bandiera della FdCA, organizzazione italiana che si ispira ai principi piattaformisti
Copertina del libro di Nestor McNab sulla Piattaforma Organizzativa

Nel 1926 alcuni rifugiati russi a Parigi (Nestor Makhno, Ida Mett, Petr Arshinov e altri) proposero al movimento anarchico internazionale la cosiddetta Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici.

Molti militanti gridarono allo scandalo per i toni considerati eccessivamente dirigisti. In Italia, Luigi Fabbri, al contrario, espresse un giudizio positivo. Il testo affronta una quantità di problemi inerenti al movimento anarchico tra cui il posto degli anarchici nella rivoluzione e lorganizzazione dell'anarchismo nelle lotte.

Il Gruppo degli Anarchici Russi all'estero

La “Piattaforma” fu redatta dai militanti anarchici russi e ucraini del gruppo che pubblicava il mensile «Dielo Trouda», fuggiti a Parigi durante gli "anni 20" (del 1900) per scampare alla repressione bolscevica. Questi anarchici generalmente firmavano i loro scritti con il nome di “Gruppo degli Anarchici Russi all'Estero”. Il gruppo comprendeva (tra gli altri): Nestor Makhno, Ida Mett, Petr Arshinov, Maria Goldsmith, Valesvsky e Linsky.

La “Piattaforma” venne pubblicata a Parigi sulle pagine di «Dielo Trouda» nel giugno del 1926 e poi tradotta in francese durante l'inverno seguente da Voline che, paradossalmente, divenne il principale detrattore della “Piattaforma”. Fu lui, infatti, a pubblicare nell'aprile del 1927 la Risposta alla Piattaforma (l'anno seguente insieme a Sébastien Faure teorizzò l'idea del sintetismo anarchico).

Nell'agosto del 1927, Petr Arshinov pubblica La réponse aux confusionnistes de l'anarchisme («La risposta ai confusionari dell'anarchismo»). Il dibattito, che inizialmente riguarderà solo i militanti russi, prenderà in seguito un respiro internazionale e si arriverà fino al 1931 quando da una parte i piattaformisti saranno bollati come bolscevichi e dall'altra si risponderà con l'accusa di dilettantismo.

Il perché della Piattaforma

«Noi anarchici, che operiamo e combattiamo per l'emancipazione del proletariato, dobbiamo mettere fine alle conseguenze della dispersione e della disorganizzazione regnante nelle nostre fila, che annullano i nostri sforzi e le nostre attività libertarie. Per questo la via è la creazione di un'organizzazione che non riunisce, probabilmente, tutti i militanti attivi nell'anarchismo ma, probabilmente, la maggioranza di loro, sulla base delle posizioni teoriche determinate, che porterebbe verso una comunanza d'intenti sulla loro applicazione pratica».

L'idea della creazione d'una organizzazione dei gruppi anarchici è apparsa necessaria al gruppo «Dielo Trouda» in seguito al fallimento, in Russia, dell'anarchismo tra gli anni 1917-1919 e attribuito, erroneamente secondo Petr Arshinov, alla repressione bolscevica, ma in realtà dovuto alla mancanza d'opinioni ferme e concrete sulle affermazioni politiche, organizzative e tattiche del movimento anarchico russo. In questa maniera gli anarchici non hanno potuto mostrare al popolo come difendere e consolidare le conquiste ottenute durante la rivoluzione.

La “Piattaforma” propone i seguenti principi organizzativi:

  • Unità teorica
  • Unità tattica, o metodo collettivo d'azione
  • Federalismo
  • Autogestione delle masse dei mezzi di produzione
  • Creazione di comunità libertarie
  • Soppressione dello Stato sotto tutte le forme possibili
  • Creazione di un fondo d'approvvigionamento globale mettendo in comune i beni prodotti.

Questo testo non si limita alla risoluzione dei problemi organizzativi, ma è anche una risposta che si globale per tutti i problemi che l'anarchismo avrebbe affrontato prima, durante e dopo la rivoluzione.

La Piattaforma Organizzativa dell'Unione Generale degli Anarchici

Terminologia

Il nome originale del testo apparso nel primo opuscolo pubblicato è stato Piattaforma Organizzativa dell'Unione Generale degli Anarchici (bozza). Più utilizzato soventemente è il nome Piattaforma d'Organizzazione dei Comunisti libertari, o Piattaforma dei Comunisti Anarchici. Invece la denominazione di “Piattaforma di Arshinov” viene talvolta impiegata per spiegare che Petr Arshinov fu uno dei principali redattori del documento e che quindi ci si ritrovano le sue idee. Ma dal momento che Arshinov tornò in Russia nei primi anni '30, in apparente rottura con il movimento anarchico, questa denominazione è spesso usato dagli oppositori della Piattaforma.

Fondamenti

Per i piattaformisti non c'è che una sola tendenza anarchica vera, quella comunista. Le altre sono:

  • Conseguenze d'infiltrazioni borghesi, riferendosi a Benjamin Tucker e all'individualismo americano, perché il diritto alla proprietà privata rivendicata da questi individualisti comporterebbe la costituzione di un'entità parastatale gestita dagli individui più forti economicamente. Il gruppo degli esiliati rifiuta ugualmente l'individualismo che propone l'assenza di tutte le responsabilità per l'affermazione del loro “io”, in vista dell'esclusivo piacere personale.
  • Espressione di mezzi di lotta, come per esempio il sindacalismo, improntati per procrastinare l'emancipazione della classe operaia, ed il comunismo ne diviene solo un generico obiettivo finale. I comunisti anarchici devono entrare nelle file del movimento sindacale operaio, guidandolo attraverso attività sincronizzate con l'organizzazione politica generale che è separata e distinta dal sindacato (dualismo organizzativo).
  • Una parte integrante del comunismo libertario, come l'anarco-individualismo, difendente la libertà dell'individuo; «Diciamo che la libertà dell'individuo, intanto che lavora, non può ricevere la sua piena realizzazione che nella società comunista libertaria che si occuperà scrupolosamente della solidarietà sociale, anche del rispetto dei diritti individuali».

Per ristabilire l'unità del movimento anarchico si deve necessariamente rifiutare, in modo puro e semplice, tutto ciò che si allontana dalla concezione originale dell'anarchismo e dalla messa in opera di un'organizzazione che ne sia la vera espressione, opponendosi dunque l'idea di sintesi considerata come «arbitraria, incoerente e assurda».

Lo scopo ricercato è quello di formulare idee sull'anarco-comunismo entro un'organizzazione riposta su una data piattaforma, che preconizza la lotta di classe, l'uguaglianza e la libertà di ciascun lavoratore, e che si realizza nella comune anarchica. In questo modo si realizza una linea generale tattica e politica avente lo scopo di guidare il movimento e di mettere fine alla disorganizzazione per dirigere una pratica collettiva organizzata. Per scrivere questo progetto, gli autori si appoggiarono alle loro esperienze dopo la Rivoluzione Russa e, soprattutto, dopo quella dell'Ucraina libertaria (1917), paese, quest'ultimo, essenzialmente rurale, vista l'importanza attribuita, dagli «esiliati russi-ucraini», ai contadini e alla risoluzione del problema agrario.

«La “piattaforma” rappresenta le grandi linee, il cardine di un siffatto programma. Essa deve fungere da primo passo verso il raggruppamento delle forze libertarie entro un solo gruppo rivoluzionario attivo e capace d'agire: L'Unione generale degli anarchici».

Attualità

Nuvola apps xmag.png Per approfondire, vedi Anarkismo.net.

Buona parte delle organizzazioni anarchiche che si ispirano ai principi piattaformisti fanno parte del network Anarkismo.net, che sviluppa rapporti di collaborazione internazionale tra gruppi anarchici e singole individualità che si ritrovano in sintonia con la Dichiarazione Editoriale. Il sito web nasce il Primo Maggio del 2005. Molte delle organizzazioni aderenti al progetto hanno fatto parte di Solidarietà Internazionale Libertaria. La Federazione dei Comunisti Anarchici è promotore del progetto Anarkismo.net in Italia.

Voci correlate

Collegamenti esterni