Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario

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Il Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario è stato un “partito” [1] anarchico italiano nato nel 1891 e attivo con alterne vicende sino al 1907. Prima di allora c'erano stati altri tentativi d'organizzazione del movimento anarchico italiano [2]:

  • Federazione italiana dell'AIT: (1872-1887), fondata al congresso o conferenza di Rimini del 4-6 agosto 1872, sviluppatasi attraverso i congressi di Mirandola-Bologna (marzo 1873), di Firenze-Tosi (ottobre 1876), di Pisa (novembre 1878), di Forlì (marzo 1885). Ultimo convegno regionale quello umbro-marchigiano dell'agosto 1887.
  • Alleanza Anarchica Internazionale: tentativo partito dal gruppo Humanitas di Napoli nel 1887 e perseguito or qua or là fino al 1891, anno del congresso di Capolago.


Storia

Il Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario viene fondato nel gennaio 1891. Al congresso costitutivo di Capolago (Canton Ticino, Svizzera) partecipano 80 delegati, appartenenti soprattutto all'area anarchica, ma anche a quella socialista e rivoluzionaria in genere. Il Partito Socialista Anarchico Rivoluzionario nasce con l'idea di divenire complementare, e non alternativo, al Partito Operaio Italiano, nel quale era ugualmente presente anche una corrente anarchica.

Notevoli le figure di spicco del socialismo italiano (l'ex anarchico Andrea Costa e Filippo Turati) e dell'anarchismo italiano che aderiscono: Errico Malatesta, Luigi Galleani, Francesco Pezzi e Amilcare Cipriani.

Durante il congresso la questione dello sciopero generale fu argomento di vivaci discussioni. Gli anarchici riuscirono ad imporre un grande sciopero internazionale, per il 1° maggio 1891 [3], invitando i «gruppi aderenti e i compagni volenterosi a diffondere nelle campagne, nelle officine, tra i militari, appositi manifesti inculcanti la necessità di detto sciopero», in modo che «simultaneamente in tutti i paesi e in tutte le città, nel giorno convenuto, i lavoratori intimino ai pubblici poteri di ridurre legalmente a otto ore la giornata lavorativa».

Divisione tra anarchici e socialisti

La maggior parte dei membri socialisti dello PSAR finì per confluire nel Partito Socialista Rivoluzionario Italiano (fondato nel 1882 da Andrea Costa, che aveva abbandonato nel frattempo l'anarchismo), determinando la definitiva divisione tra anarchici e socialisti parlamentaristi.

Lo PSRI, sconfitto alle elezioni del novembre 1892, confluì l'anno seguente nel Partito Socialista dei Lavoratori Italiani (PSLI), divenuto poi Partito Socialista e, in seguito, Partito Socialista Italiano (PSI).

Il dopo PSAR

In seguito, dopo la fine del PSAR, si costituì l'Alleanza Socialista Libertaria Italiana (progettata durante il congresso nazionale di Roma del 1907 e attiva sino al mancato congresso nazionale di Roma del 1911) ed infine l'Unione Comunista Anarchica Italiana (dalle cui ceneri si costituì l'Unione Anarchica Italiana ed infine, dopo la Seconda guerra mondiale, la Federazione Anarchica Italiana), che ebbe un carattere meno effimero di tutte le precedenti.

Note

  1. Il termine "partito" è utilizzato dallo stesso Errico Malatesta che lo intende come organizzazione e non certo come partito parlamentarista.
  2. Cronologia e bibliografia sul movimento anarchico organizzato in Italia dal 1872 al 1945
  3. Durante la grande manifestazione di Roma si verificarono numerosi scontri con le forze dell'ordine, nel corso dei quali morì una guardia e l'anarchico Antonio Picistrelli, oltre a centinaia e centinaia di feriti. Numerosi scontri si realizzarono anche in moltissime città italiane: Firenze, Bologna, Ancona, Forlì, Messina, Savona, Mantova, Verona, Modena, Parma, Pisa e Padova

Voci correlate