Pëtr Aršinov: differenze tra le versioni

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Nato nel [[1887]] ad Andreivka, nella provincia di Nisnelomov, in una famiglia operaia, Pëtr Aršinov nel [[1904]] trova impiego come operaio ferraio nelle fabbriche di Kizyl-Arvat, in Turkménistan, aderendo alla sezione bolscevica del partito Social-Democratico ed edita il giornale ''Molot'' (Il Martello).  
Nato nel [[1887]] ad Andreivka, nella provincia di Nisnelomov, in una famiglia operaia, Pëtr Aršinov nel [[1904]] trova impiego come operaio ferraio nelle fabbriche di Kizyl-Arvat, in Turkménistan, aderendo alla sezione bolscevica del partito Social-Democratico ed edita il giornale ''Molot'' (Il Martello).  
===L'anarchismo illegalista===
===L'anarchismo illegalista===
Nel [[1906]], per sfuggire alla [[repressione]] della [[polizia]], si trasferisce a Ekaterinoslav, dove entra in contatto con gli anarchici locali. Assunto come operaio metallurgico nella stessa città , con i compagni di lavoro organizza una cellula anarchica dedita alla propaganda anarchica con la parola e l'[[azione diretta]].
Nel [[1906]], per sfuggire alla [[repressione]] della [[polizia]], si trasferisce a Ekaterinoslav, dove entra in contatto con gli anarchici locali. Assunto come operaio metallurgico nella stessa città, con i compagni di lavoro organizza una cellula anarchica dedita alla propaganda anarchica con la parola e l'[[azione diretta]].


Il [[22 dicembre]] [[1906]] fa saltare in aria il quartier generale della [[polizia]] di Nisnedneprovsk. Il [[7 marzo]] [[1907]], davanti a una folla di lavoratori, abbatte con un colpo di pistola, Vasilenko, il proprietario delle officine ferroviarie di Alexandrovska che aveva denunciato più di 100 lavoratori che avevano partecipato ad una insurrezione armata nel dicembre del [[1905]]. Molti di questi erano stati imprigionati ed alcuni persino giustiziati.  
Il [[22 dicembre]] [[1906]] fa saltare in aria il quartier generale della [[polizia]] di Nisnedneprovsk. Il [[7 marzo]] [[1907]], davanti a una folla di lavoratori, abbatte con un colpo di pistola, Vasilenko, il proprietario delle officine ferroviarie di Alexandrovska che aveva denunciato più di 100 lavoratori che avevano partecipato ad una insurrezione armata nel dicembre del [[1905]]. Molti di questi erano stati imprigionati ed alcuni persino giustiziati.  

Versione delle 18:29, 1 set 2019

Petr Arshinov

Pëtr Andreevic Aršinov (Andreivka, Russia, 1887 - Mosca, 1937), è stato un anarco-comunista russo, attivo nella rivoluzione ucraina del 1917 e redattore della discussa piattaforma dell'Unione Generale degli Anarchici.

Biografia

Formazione operaia e bolscevica

Nato nel 1887 ad Andreivka, nella provincia di Nisnelomov, in una famiglia operaia, Pëtr Aršinov nel 1904 trova impiego come operaio ferraio nelle fabbriche di Kizyl-Arvat, in Turkménistan, aderendo alla sezione bolscevica del partito Social-Democratico ed edita il giornale Molot (Il Martello).

L'anarchismo illegalista

Nel 1906, per sfuggire alla repressione della polizia, si trasferisce a Ekaterinoslav, dove entra in contatto con gli anarchici locali. Assunto come operaio metallurgico nella stessa città, con i compagni di lavoro organizza una cellula anarchica dedita alla propaganda anarchica con la parola e l'azione diretta.

Il 22 dicembre 1906 fa saltare in aria il quartier generale della polizia di Nisnedneprovsk. Il 7 marzo 1907, davanti a una folla di lavoratori, abbatte con un colpo di pistola, Vasilenko, il proprietario delle officine ferroviarie di Alexandrovska che aveva denunciato più di 100 lavoratori che avevano partecipato ad una insurrezione armata nel dicembre del 1905. Molti di questi erano stati imprigionati ed alcuni persino giustiziati.

Arrestato il 9 marzo 1907, è condannato a morte per impiccagione da un tribunale militare. Nella notte del 22 aprile 1907, durante la messa di Pasqua, riesce ad evadere con altri prigionieri.

Rientrato in Russia nel 1909, durante l'autunno è arrestato per propaganda anarchica tra i lavoratori di Briansk. Evaso nuovamente prima del processo, passa alla clandestinità per propagandare l'anarchia tra i lavoratori e i contadini delle province di Kostrom e di Smolensk. Tra maggio e luglio del 1910 partecipa a diverse espropriazioni, mentre nel settembre seguente è arrestato dalle autorità austriache con l'accusa di aver diffuso materiale propagandistico tra i lavoratori.

Nell'ottobre del 1911 è condannato dal tribunale di Mosca a 20 anni di carcere. Divenuto amico di Nestor Makhno, conosciuto durante la detenzione, dopo aver scontato sette anni di pena riconquista la libertà grazie all'amnistia proclamata dal Governo Provvisorio dopo la Rivoluzione di Febbraio del 1917.

L'esperienza ucraina

Dopo un periodo di partecipazione attiva alla vita della "Federazione degli Anarchici" di Mosca, rientra nella nativa Ekaterinoslav per unirsi all'« Ufficio degli Anarchici del Bacino del Donets» (diviene redattore, dall'aprile 1919 all'agosto 1921, del giornale, Golos Anarkhista), per conto dei quali tiene conferenze ai minatori e agli operai degli stabilimenti così come aveva fatto un decennio prima.

Partecipa attivamente alla rivoluzione libertaria ucraina (1917-1921), divenendo uno dei compagni di lotta più vicini a Nestor Makhno. Tra i makhnovisti si occupa principalmente degli aspetti relativi alla cultura e collabora alla pubblicazione della rivista Put k svobode («Cammino verso la libertà », 1919, Guliay-Polie). Con Voline animerà le organizzazioni anarco-sindacaliste del Nabat (1918-21), attraverso lo svolgimento di compiti importanti nella direzione politica del movimento makhnovista. È anche tra i redattori del periodico Nabat e Golos (Jarkov, 1920).

L'esilio a Parigi

Finita l'esperienza ucraina, Arshinov si trasferisce in esilio a Parigi per sfuggire alla repressione. Nella capitale francese si ritrova insieme ai compagni del gruppo Dielo Trouda (un gruppo di comunisti anarchici russi e ucraini esiliati in Francia, tra cui Makhno e Ida Mett), con i quali sviluppa una corrente di pensiero anarco-comunista denominata Piattaforma d'Organizzazione dell'Unione Generale degli Anarchici.

La Piattaforma viene pubblicata nel giugno del 1926 nelle pagine del giornale Dielo Trouda e tradotta in francese durante l'inverno seguente da Voline che, paradossalmente, diventerà il principale detrattore della “Piattaforma” con la sua Risposta alla Piattaforma (aprile 1927) e lo sviluppo della teoria del sintetismo anarchico.

A causa dello svilupparsi di una polemica tra piattaformisti e sintetisti, nell'agosto del 1927 Arshinov pubblica La réponse aux confusionnistes de l'anarchisme («La risposta ai confusionari dell'anarchismo») in cui vengono criticate le posizioni di Voline e Faure.

A Parigi pubblica anche diversi fogli anarchici: Anarjizm i dikatura proletariat («L'anarchismo e la dittatura del proletariato», 1931) e Anarjizm i v nashe vreme («L'anarchismo nella nostra epoca», 1933).

L'"allontanamento" forzato dall'anarchismo

Secondo Alexandre Skirda, Aršinov, deluso dalle continue critiche ricevute dai compagni anarchici che accusavano la "piattaforma" di autoritarismo, vorrebbe far rientro in Russia dove però era bollato come sovversivo anarchico dai bolscevichi. Arsinov si affida così all'intercessione di un suo vecchio amico, Sergo Ordsonikidse (conosciuto in carcere), il quale gli rivela che la condizione posta dalle autorità bolsceviche per il suo rientro sarebbe la rottura con l'anarchismo.

Nel 1935 Pëtr Aršinov pubblica l'articolo Fallimento dell'anarchismo nel periodico Izvestia (30 giugno 1935), che gli garantisce il ritorno in URSS, ma poco dopo il suo ingresso in patria viene arrestato e poi fucilato a Mosca nel 1937 con l'accusa di aver voluto restaurare l'anarchismo in Unione Sovietica.

Voci correlate

Collegamenti esterni