Nikolaj Andreevič Išutin

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Nikolaj Andreevič Išutin

Nikolaj Andreevič Išutin (Serdobsk, Russia, 15 aprile 1840 - Novaja Kara, 17 gennaio 1879) è stato un rivoluzionario populista russo.

Biografia

Figlio di un commerciante, rimase orfano a due anni e fu allevato a Kostroma dallo zio materno. Studiò al ginnasio e poi a Mosca per poter frequentare l'università grazie al cui ambiente poté conoscere e aderire all'organizzazione Zemlja i Volja («Terra e Libertà»), una società segreta fondata nel 1865 e che secondo le indicazioni fornite da Nikolaj Gavrilovič Černyševskij nella sua celebre opera Che fare?, si dedicava a creare delle cooperative di lavoro e a vivere come il popolo. per questo motivo, a A Mosca fu aperta una cooperativa di legatoria e una di sartoria. Išutin e Malikov, un membro di Zemlja i Volja, cercarono di coinvolgere degli operai di una vetreria di Zisdrinsk, nella provincia di Kaluga, nel progetto di una cooperativa. Malikov finì per essere arrestato e confinato. Il tentativo di creare a Mosca una cassa operaia di mutuo soccorso fallì; si riuscì invece a fondare una piccola scuola per ragazzi, con lo scopo di farne dei rivoluzionari.

Išutin venne arrestato e confinato nel mese di aprile del 1866 in seguito al tentativo di assassinare lo zar Alessandro II da parte di suo cugino Dmitri Karakozov. Condotto al patibolo, gli occhi bendati e la testa in un sacco bianco, attese una decina di minuti che si aprisse la botola davanti ad una folla. All'improvviso giunse un messaggero con una lettera dello zar che gli concedeva la grazia. Išutin venne condotto in un primo tempo alla fortezza di Chlisselburg in isolamento e poi deportato in Siberia dove morì oramai sprofondato nella pazzia il 17 gennaio 1879.

Bibliografia

  • Franco Venturi, Il populismo russo, I, Torino, Einaudi, 1952
  • Boris I. Gorev e Boris P. Koz'min, Il movimento rivoluzionario degli anni '60, Mosca, 1932
  • M. M. Klevenskij e K. G. Kotel'nikov, L'attentato di Karakazov, I, Mosca, 1928
  • Ekaterina K. Breško-Breškovskaja, Dai miei ricordi, San Pietroburgo, 1906
  • Ivan A. Chudjakov, Saggio di autobiografia, Ginevra, 1882