Neomalthusianesimo

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Fritz Brupbacher, medico anarchico svizzero

Il malthusianesimo è stata una teoria economica proprosta da Thomas Robert Malthus, che attribuiva principalmente all'incremento demografico la diffusione della povertà e della fame, auspicando il controllo delle nascite, al fine di evitare l'erosione delle risorse naturali non rinnovabili. Tale dottrina fu avversata dall'anarchico William Godwin, secondo il quale le cause della povertà e dell'emarginazione sono prettamente dipendenti da una cattiva organizzazione sociale.

Il neo-malthusianesimo è una riproposizione in chiave moderna delle teorie malthusiane, andando ad assumere anche significati riguardanti l'amore libero, la contraccezione, il controllo delle nascite e la ricerca del piacere.

Il malthusianesimo. Dibattito tra Malthus e Godwin

Il 7 giugno del 1798, usciva in Inghilterra un libretto anonimo intitolato An Essay on the principle of population as it affects the future improvement of society, with remarks on the speculations of Mr. Godwin, M. Condorcet and other writers. Qualche settimana dopo si venne a sapere che l'autore era Thomas Robert Malthus (1766-1834).

Il libro era una polemica risposta a Jean Antoine de Condorcet (1741 o 1743-1794) e, soprattutto, all'anarchico inglese William Godwin, che aveva scritto, nel 1793, un libro dal titolo An inquiry concerning political justice and its influence on general virtues and happiness e, nel 1797, un altro saggio, Enquiry concerning Political Justice ("Indagine sulla giustizia politica"), in cui sosteneva che fosse possibile diffondere il benessere a tutta l'umanità tramite l'eliminazione del lusso, l'esplicarsi di un comportamento socialmente utile, l'uso della scienza a beneficio della società.

Malthus scrisse una nuova versione dei Saggi sui principi della popolazione, firmata questa volta, pubblicata nel 1803 (successivamente seguirono varie altre edizioni fino alla sesta pubblicata nel 1826).

Nel suo Saggio delinea un progressivo impoverimento della ricchezza dei popoli, perché, senza interventi estrinseci, mentre la ricchezza tende ad aumentare in proporzione aritmetica, la popolazione si accresce in proporzione geometrica, risultando così sempre maggiore lo squilibrio tra i beni prodotti e i consumatori:da qui la necessità di sempre maggiori interventi esterni (pubblici e privati) in economia.

Inoltre secondo Malthus il rapido aumento della popolazione inglese era dovuto all'eccessiva prolificità delle classi povere, che abbisognano dei, peraltro non generosi, contributi statali stabiliti dalla "Legge sui poveri" che Malthus proponeva di abolire per indurre i poveri a fare meno figli.

Godwin non rispose al saggio malthusiano se non quasi vent'anni dopo con la pubblicazione, nel 1820, di Of Population (Sulla popolazione), criticando con forza le deduzioni malthusiane sui tassi di crescita della popolazione, sulle riserve di cibo e la posizione filosofica, secondo la quale ogni miglioramento è inutile. Egli riteneva che il progresso tecnologico, una più equa distribuzione delle ricchezze e una diversa organizzazione sociale, sulla base dell'esperienza rivoluzionaria francese, avrebbero migliorato drasticamente le condizioni di vita della popolazione.

Il neomalthusianesimo

Ben Reitman, medico anarchico statunitense

Le teorie malthusiane furono rese molto popolari in Francia, grazie ad alcuni militanti del movimento anarchico e soprattutto per merito del pedagogista libertario Paul Robin e per degli anarco-individualisti raccolti attorno alla rivista «L'Anarchie».

Dagli inizi del XX° secolo, molti medici progressisti - Fritz e Paulette Brupbacher, Minna Tobler, ecc.- diffusero molti opuscoli sulla contraccezione e sull'educazione sessuale. In favore del controllo delle nascite si espressero molti anarchici, tra cui gli statunitensi Emma Goldman, Alexander Berkman e Ben Reitman.

Durante la rivoluzione spagnola il neomalthusianesimo assunse connotazione proprie, acquisendo forti significati antimilitaristi e femministe, le quali proclamavano la difesa della “maternità libera”. la contrazione volontaria della natalità era visto come un modo per equilibrare il rapporto tra popolazione e risorse naturali. Un altro elemento importante fu lo sviluppo di una nuova etica sessuale, ritenuta fondamentale in una società libertaria.

La scoperta del periodo fertile della donna nel 1930, l'invenzione della pillola nel 1960, e la sua successiva e rapida commercializzazione, permisero alla donna di controllare la propria fecondità. Durante gli anni '60, con l'"espolsione" del movimento femminista", furono aperti molti centri di pianificazione familiare in varie e importanti città del mondo. Gradualmente si arrivò anche anche ad una generale legalizzazione dell'aborto (negli USA nel 1973, in Italia nel 1978 con la legge 194)

Critiche al neomalthusianesimo

Le critiche al movimento neomalthusiano furono numerose in seno al movimento anarchico e furono formulate soprattutto dai comunisti anarchici. Alcuni militanti come Madelaine Vernet e il dr Pierrot protesteranno soprattutto contro le pratiche abortistiche utilizzate per sopprimere i feti infermi e le donne. Ma furono soprattutto gli anarchici di «Temps nouveaux» a criticare il neo-malthusianesimo come mezzo di risoluzione dei problemi sociali. Secondo Jean Grave e Kropotkin, per esempio, le conquiste sociali non giungeranno con la limitazione della popolazione, come per magia, ma solo se gli individui vengono educati in tal senso e se si adoperano mezzi adatti al reale cambiamento sociale. Di più, Kropotkin contesta il fatto che le risorse alimentari siano limitate a tal punto da necessitare una riduzione della popolazione. Infine, il neomalthusianesimo, non soffermandosi abbastanza sulle ragioni sociali dell'ineguagalinza rischierebbe di diventare un movimento elitario o aristocratico, cioè di andare in direzione opposta all'anarchismo.

Da rilevare che alcune branche del movimento neo-malthusiano hanno assunto anche posizioni affini all'eugenismo, perdendo ogni connotazione anarchica.

Antigeneticismo

L'Antigeneticismo, sinonimo di morale antigenetica, è una regola etica secondo cui gli umani devono astenersi dal procreare, dato che ovviamente il nascituro non può esercitare la facoltà di scelta fra l'essere e il non essere. Tale principio è stato illustrato anche attraverso una raccolta di raccontini (Geppino Occorsio, La scelta, 1975, AGDA, Napoli).

Dalla considerazione che la vita talvolta diventa causa di patimenti tali da non compensare le gioie, si fa derivare che si giudica illecito il potere d'imporre l'esistenza. Tale norma contrasta con quasi tutte le religioni, è ritenuta dannosa da alcune teorie economiche ed è adottata da pochi atei, cristiani eretici, irreligiosi e seguaci di religioni ateistiche con essa compatibili, come il Coerentismo.

Il profondo rispetto dell'altrui libertà sta all'origine della morale antigenetica; quindi sarebbe contraddittorio, per coloro che ne professano l'aidologia – cioè il rispetto di essa mediante un comportamento coerente – riprovare i dissenzienti: la regola è rivolta unicamente a chi la condivide.

Essa comporta la rinunzia alla generazione, non al fine di poter condurre una vita meno gravosa di doveri, ma per altruismo: il privarsi dei figli è motivato dal non volerli usare a proprio vantaggio, senza curarsi delle loro eventuali sofferenze. Generalmente la norma comincia a sostanziarsi in coloro che, provato il male fisico o spirituale, sono angosciati dal timore che la prole abbia ugual sorte; ciò è più comune in chi è affetto da una malattia ereditaria o correlata a familiarità.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni