Multiculturalismo

Da Anarcopedia.
Versione del 30 ott 2017 alle 19:36 di K2 (discussione | contributi) (1 revision imported)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Jump to navigation Jump to search
Migranti a Ellis Island (New York)

Il termine multiculturalismo è entrato nell'uso comune negli USA dalla fine degli anni ‘80 e sta ad indicare una società  ideale dove più culture possono convivere rispettandosi reciprocamente, senza che alcuna cultura dominante imponga i propri valori ma anche senza impedire un interscambio reciproco.

La società  multiculturale

Innanzitutto è necessario premettere che ogni cultura è di per sé “multiculturale” poiché in essa sono verificabili retaggi attribuibili a luoghi e popoli diversi. Tuttavia le pressioni migratorie e gli effetti di mobilità  innescati dalle comunicazioni e dalla circolazione delle notizie su scala globale (vedi Internet), fanno apparire oggi il multiculturalismo, non come una frontiera ineluttabile della società  di domani ma come un fatto in corso in cui la società  non è più caratterizzata dall'unità  (dai ricordi infami) di sangue e terra. Le migrazioni e le tecnologie scompongono quindi il tessuto nazionale delle civiltà  operando una immensa diffusione di culture attraverso le popolazioni che nessuna frontiera di Stato, materiale e immateriale (cioè normativa) potrà  mai trattenere.

Il multiculturalismo non deve essere quindi confuso con il melting pot, attraverso cui si definisce un principio assimilazionista in cui tutti i gruppi etnici e sociali vengono integrati secondo i valori della nazione in cui essi si trovano.

Il multiculturalismo è quindi anche una legittima aspirazione delle minoranze, attraverso cui queste affermano le peculiarità  proprie del proprio gruppo e il loro diritto ad esistere senza omologarsi ad una cultura dominante. In una società  multiculturale gli individui devono avere quindi la libertà  di poter scegliere il loro stile di vita in funzione del modo in cui essi si sentono realizzati. L'individuo deve essere quindi libero di vivere accettando il riferimento socio-culturale tradizionale ma anche di rifiutarlo, in toto o in parte, e senza imporre agli altri le proprie scelte.

Il multiculturalismo e la società  libertaria

Murales antifa ad Exarchia, Atene.
«Il multiculturalismo non è una possibilità  da auspicare o da contrastare tenacemente, come vorrebbero i fascisti, in nome della difesa di una presunta identità  nazionale. Il multiculturalismo è un fatto!. Non si può pensare che la cultura italiana, tanto per fare un esempio, sia nata dal niente, come se fosse germogliata in un compartimento stagno che l'ha resa immune da ogni influenza esterna. Non si può credere che la cultura italiana si sia formata senza che i rapporti commerciali, quelli interpersonali e le guerre (ahimé!!), non abbiano determinato, volenti o nolenti, un interscambio culturale vicendevole che ha influenzato tanto gli italiani quanto gli altri popoli. E poi: non facciamo forse uso in matematica dei numeri arabi? e il cristianesimo non nasce forse dall’ebraismo? e non comunichiamo anche attraverso parole di origine “straniera”? e quell’abominio del nazismo, che pure si oppone strenuamente al multiculturalismo, non ha forse fatto suo un simbolo dell’induismo, ovvero la svastica? Provare ad opporsi al multiculturalismo è come cercare di voler fermare il meticciamento delle razze: è impossibile, perché entrambi sono già  un fatto!» (Nessuno, utente di anarchopedia)

La società  libertaria non può che essere concepita che in un ambito multiculturale, ovvero una società  capace di confrontarsi senza voler costituire una cultura dominante da imporre alle altre, destinate a scomparire o a sottomettersi.

La società  multiculturale può anche essere intesa come un antidoto allo strapotere della civiltà  patriarcale e dei suoi disvalori (capitalismo, sfruttamento dell'uomo sull'uomo, antropocentrismo, sessismo, razzismo, ecc.), oltre che alla nefasta "tradizione" delle destre neofasciste ed identitarie. Infatti, il "tradizionalismo" è volto alla salvaguardia della (pseudo)cultura dominante (comunque formatasi, sempre e comunque, in un ambito multiculturale) e quindi ad impedire che l'incontro delle diverse culture possa minare lo status quo attuale che divide in mondo in dominatori e dominati. Per salvaguardare la "tradizione" i neofascisti intenderebbero per forza di cose mettere in piedi un sistema di potere autoritario fatto di barriere fisiche (Stato, polizia, esercito, ecc.) e mentali (razzismo, nazionalismo, religione, ecc.) volte ad impedire la libera circolazione dei popoli e delle loro culture.

La società  libertaria, in antitesi a quella tradizionale delle destre, è invece aperta ad ogni idea e cultura, non solo non temendone il confronto, ma al contrario consapevole che solo il confronto delle idee può portare alle maturazione di un vero progresso sociale e civile.

Voci correlate

Collegamenti esterni