Mohamed Saïl: differenze tra le versioni

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[[File:Sail Mohamed avec turban banquet 80 ans de Sebastien Faure.jpg|230 px|thumb|(Mohamed Sail (con il turbante) al banchetto degli 80 anni di [[Sébastien Faure]]]] '''Mohamed Saïl''', il cui nome completo è '''MOHAND AMEZIAN ben Ameziane Saïl''' (Taourirt, [[14 ottobre]] [[1894]] - [[Francia]], aprile [[1953]]) è stato un antimilitarista e militante anarchico franco-algerino.<ref>[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article5362 Fonte principale]</ref>
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'''Mohamed Saïl''', il cui nome completo è '''Mohand Amezian ben Ameziane Saïl''' (Taourirt, [[14 ottobre]] [[1894]] - [[Francia]], aprile [[1953]]) è stato un [[antimilitarista]] e militante [[anarchico]] franco-algerino.  
== Biografia ==


== Biografia <ref>Fonte principale: [http://militants-anarchistes.info/spip.php?article5362 ''Dictionnaire des militants anarchistes'']</ref> ==
[[File:Sail Mohamed avec turban banquet 80 ans de Sebastien Faure.jpg|400px|thumb|left|Mohamed Sail (con il turbante) al banchetto degli 80 anni di [[Sébastien Faure]].]]
Ribelle e disertore durante il primo conflitto mondiale, si avvicina agli ambienti anarchici. Nel [[1923]] viene nominato segretario della sezione di Livry-Gargan dell'[[Union anarchiste]] (UA) ed è insieme a Kiouane animatore del Comitato d'azione per la difesa degli indigeni algerini fondato dalla [[Fédération anarchiste]] della regione parigina.  
Ribelle e disertore durante il primo conflitto mondiale, si avvicina agli ambienti anarchici. Nel [[1923]] viene nominato segretario della sezione di Livry-Gargan dell'[[Union anarchiste]] (UA) ed è insieme a Kiouane animatore del Comitato d'azione per la difesa degli indigeni algerini fondato dalla [[Fédération anarchiste]] della regione parigina.  


Nel [[1925]], in [[Algeria]], passa un breve periodo in carcere per aver criticato le autorità locali. In questo periodo collabora al giornale anarchico ''Le flambeau'' (Algeri, 1923-1926) pubblicando articoli di denuncia del [[colonialismo]]. Collaboratore del giornale ''Libertaire'' nel [[1930]], firma un articolo sotto lo pseudonimo un « un anarchiste kabyle » (un anarchico della Cabilia) in cui condanna la celebrazione del centenario della colonizzazione dell'[[Algeria]].  
Nel [[1925]], in [[Algeria]], passa un breve periodo in carcere per aver criticato le autorità locali. In questo periodo collabora al giornale anarchico ''Le flambeau'' (Algeri, 1923-1926) pubblicando articoli di denuncia del [[colonialismo]]. Collaboratore del giornale ''Libertaire'' nel [[1930]], firma un articolo sotto lo pseudonimo un « un anarchiste kabyle » (un anarchico della Cabilia) in cui condanna la celebrazione del centenario della colonizzazione dell'[[Algeria]].  


Nominato gerente del giornale ''l'Eveil Social'' («Il Risveglio Sociale», 29 numeri dal gennaio 1932 al maggio 1934), che poi si fonderà nel maggio del [[1934]] con ''Terre libre'' («Terra Libera»), negli anni trenta che sarà perseguitato «per incitamento di militari alla disobbedienza».
Nominato gerente del giornale ''l'Eveil Social'' («Il Risveglio Sociale», 29 numeri dal gennaio 1932 al maggio 1934), che poi si fonderà nel maggio del [[1934]] con ''Terre libre'' («Terra Libera»), negli anni trenta che sarà perseguitato «per incitamento di militari alla disobbedienza».


Nel [[1934]] fonda un gruppo anarchico degli indigeni algerini, subendo 4 mesi e mezzo di [[carcere|prigione]] per porto d'armi proibito. Nel [[1936]], allo scoppio della [[rivoluzione spagnola|rivoluzione]], parte a combattere in Spagna per arruolarsi nella [[Centuria Sébastien Faure]] della [[Colonna Durruti]]<ref>La stessa di [[Simone Weil]]</ref>. Ferito in battaglia il [[21 dicembre]] [[1936]], fa rientro in [[Francia]], intervenendo assiduamente a diversi convegni in favore della rivoluzione libertaria spagnola.
Nel [[1934]] fonda un gruppo anarchico degli indigeni algerini, subendo 4 mesi e mezzo di [[carcere|prigione]] per porto d'armi proibito. Nel [[1936]], allo scoppio della [[rivoluzione spagnola|rivoluzione]], parte a combattere in Spagna per arruolarsi nella [[Centuria Sébastien Faure]] della [[Colonna Durruti]] <ref>La stessa di [[Simone Weil]]</ref>. Ferito in battaglia il [[21 dicembre]] [[1936]], fa rientro in [[Francia]], intervenendo assiduamente a diversi convegni in favore della rivoluzione libertaria spagnola.


In quest'epoca risiede al n° 16 di rue d'Amiens ad Aulnay, dove è uno dei principali animatori del gruppo locale dell'[[Union anarchiste]], che secondo la polizia contava  92 aderenti e più di 200 simpatizzanti. il [[1° maggio]] [[1937]], le autorità segnalano la presenza per tutta la giornata di una bandiera nera recante l'inscrizione «Nè Dio nè padroni». Il rapporto della [[polizia]] lo qualifica come «molto attivo, pericoloso..costituisce un vero pericolo sociale».
In quest'epoca risiede al n° 16 di rue d'Amiens ad Aulnay, dove è uno dei principali animatori del gruppo locale dell'[[Union anarchiste]], che secondo la polizia contava  92 aderenti e più di 200 simpatizzanti. il [[1° maggio]] [[1937]], le autorità segnalano la presenza per tutta la giornata di una bandiera nera recante l'inscrizione «Nè Dio nè padroni». Il rapporto della [[polizia]] lo qualifica come «molto attivo, pericoloso..costituisce un vero pericolo sociale».


Nel [[1938]]-[[1939|39]], è condannato due volte alla prigione per aver distribuito dei volantini contro la guerra. Nel [[1941]], in quanto pericoloso sovversivo, viene internato in un lager durante la guerra. Nel [[1951]] viene nominato responsabile alle questioni nord-africane della Commissione sindacale della [[Fédération anarchiste|FA]], denunciando sino all'ultimo lo sfruttamento colonialistico del nord Africa da parte dei francesi.
Nel [[1938]]-[[1939|39]], è condannato due volte alla prigione per aver distribuito dei volantini contro la guerra. Nel [[1941]], in quanto pericoloso sovversivo, viene internato in un lager durante la guerra. Nel [[1951]] viene nominato responsabile alle questioni nord-africane della Commissione sindacale della [[Fédération anarchiste|FA]], denunciando sino all'ultimo lo sfruttamento colonialistico del nord Africa da parte dei francesi.


Il [[30 aprile]] [[1953]], il giornale ''[[Libertaire]]'' annuncerà la sua inumazione.
Il [[30 aprile]] [[1953]], il giornale ''[[Libertaire]]'' annuncerà la sua inumazione.


== Note ==
== Note ==

Versione delle 20:53, 5 dic 2020

Mohamed Saïl

Mohamed Saïl, il cui nome completo è Mohand Amezian ben Ameziane Saïl (Taourirt, 14 ottobre 1894 - Francia, aprile 1953) è stato un antimilitarista e militante anarchico franco-algerino.

Biografia [1]

Mohamed Sail (con il turbante) al banchetto degli 80 anni di Sébastien Faure.

Ribelle e disertore durante il primo conflitto mondiale, si avvicina agli ambienti anarchici. Nel 1923 viene nominato segretario della sezione di Livry-Gargan dell'Union anarchiste (UA) ed è insieme a Kiouane animatore del Comitato d'azione per la difesa degli indigeni algerini fondato dalla Fédération anarchiste della regione parigina.

Nel 1925, in Algeria, passa un breve periodo in carcere per aver criticato le autorità locali. In questo periodo collabora al giornale anarchico Le flambeau (Algeri, 1923-1926) pubblicando articoli di denuncia del colonialismo. Collaboratore del giornale Libertaire nel 1930, firma un articolo sotto lo pseudonimo un « un anarchiste kabyle » (un anarchico della Cabilia) in cui condanna la celebrazione del centenario della colonizzazione dell'Algeria.

Nominato gerente del giornale l'Eveil Social («Il Risveglio Sociale», 29 numeri dal gennaio 1932 al maggio 1934), che poi si fonderà nel maggio del 1934 con Terre libre («Terra Libera»), negli anni trenta che sarà perseguitato «per incitamento di militari alla disobbedienza».

Nel 1934 fonda un gruppo anarchico degli indigeni algerini, subendo 4 mesi e mezzo di prigione per porto d'armi proibito. Nel 1936, allo scoppio della rivoluzione, parte a combattere in Spagna per arruolarsi nella Centuria Sébastien Faure della Colonna Durruti [2]. Ferito in battaglia il 21 dicembre 1936, fa rientro in Francia, intervenendo assiduamente a diversi convegni in favore della rivoluzione libertaria spagnola.

In quest'epoca risiede al n° 16 di rue d'Amiens ad Aulnay, dove è uno dei principali animatori del gruppo locale dell'Union anarchiste, che secondo la polizia contava 92 aderenti e più di 200 simpatizzanti. il 1° maggio 1937, le autorità segnalano la presenza per tutta la giornata di una bandiera nera recante l'inscrizione «Nè Dio nè padroni». Il rapporto della polizia lo qualifica come «molto attivo, pericoloso..costituisce un vero pericolo sociale».

Nel 1938-39, è condannato due volte alla prigione per aver distribuito dei volantini contro la guerra. Nel 1941, in quanto pericoloso sovversivo, viene internato in un lager durante la guerra. Nel 1951 viene nominato responsabile alle questioni nord-africane della Commissione sindacale della FA, denunciando sino all'ultimo lo sfruttamento colonialistico del nord Africa da parte dei francesi.

Il 30 aprile 1953, il giornale Libertaire annuncerà la sua inumazione.

Note

Voci correlate