Michel Onfray: differenze tra le versioni

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In alcune delle sue dichiarazioni pubbliche e in passi dei suoi libri Michel Onfray delinea il progetto di un «capitalismo libertario» e auspica una «gestione libertaria» dell'economia, in contrapposizione ad una "gestione liberista" della stessa.
In alcune delle sue dichiarazioni pubbliche e in passi dei suoi libri Michel Onfray delinea il progetto di un «capitalismo libertario» e auspica una «gestione libertaria» dell'economia, in contrapposizione ad una "gestione liberista" della stessa.


All'interno di quella che egli definisce la «galassia anarchica», in cui sono presenti le più diverse posizioni, anche in netto contrasto l'una con l'altra (l'[[illegalismo]] assoluto di [[Jules Bonnot|Bonnot]] e quello mitigato di [[Alexandre Marius Jacob|Jacob]], la violenza rivoluzionaria di [[Bakunin]] e il pacifismo pedagogico di [[Sébastien Faure]], l'egotismo di [[Max Stirner]] o il solidarismo alla [[Kropotkin]]) Onfray sceglie il pragmatismo austero di [[Proudhon]], che aveva eliminato ogni trascendentalismo di stampo hegeliano a vantaggio dell'immanenza e aveva proposto soluzioni concrete, come il [[federalismo]], il [[cooperativismo]], il [[mutualismo]] e le [[banca del popolo|banche del popolo]].  
All'interno di quella che egli definisce la «galassia [[anarchica]]», in cui sono presenti le più diverse posizioni, anche in netto contrasto l'una con l'altra (l'[[illegalismo]] assoluto di [[Jules Bonnot|Bonnot]] e quello mitigato di [[Alexandre Marius Jacob|Jacob]], la violenza rivoluzionaria di [[Bakunin]] e il pacifismo pedagogico di [[Sébastien Faure]], l'egotismo di [[Max Stirner]] o il solidarismo alla [[Kropotkin]]) Onfray sceglie il pragmatismo austero di [[Proudhon]], che aveva eliminato ogni trascendentalismo di stampo hegeliano a vantaggio dell'immanenza e aveva proposto soluzioni concrete, come il [[federalismo]], il [[cooperativismo]], il [[mutualismo]] e le [[banca del popolo|banche del popolo]].  


Onfray contrappone a una tradizione russo-tedesca la tradizione francese, più interessata alla positività costruttiva che alla negatività dialettica e, contro gli "hegeliani e Marx", la sua scelta va a [[Étienne de La Boétie]] e ai suoi seguaci ([[Han Ryner]], [[Sébastien Faure|Faure]], [[Elisee Reclus|Reclus]]).
Onfray contrappone a una tradizione russo-tedesca la tradizione francese, più interessata alla positività costruttiva che alla negatività dialettica e, contro gli "hegeliani e Marx", la sua scelta va a [[Étienne de La Boétie]] e ai suoi seguaci ([[Han Ryner]], [[Sébastien Faure|Faure]], [[Elisee Reclus|Reclus]]).


Il filosofo, spesso criticato e disconosciuto dal mondo anarchico erede dell'anarchismo canonico che gli rimprovera posizioni moderate e fumose, opta per un'anarchia “positiva”, voltando le spalle all'“anarchia del risentimento”, quella infantile che è sempre “contro”, così come all'anarchia dell'Utopia di tipo rousseauiano, che vorrebbe realizzare un paradiso terreno in cui si concretizzi l'abolizione del capitale, del lavoro salariato, delle prigioni, della polizia, del “male”, insomma.
Il filosofo, spesso criticato e disconosciuto dal mondo [[anarchico]] erede dell'anarchismo canonico che gli rimprovera posizioni moderate e fumose, opta per un'anarchia “positiva”, voltando le spalle all'“anarchia del risentimento”, quella infantile che è sempre “contro”, così come all'anarchia dell'Utopia di tipo rousseauiano, che vorrebbe realizzare un paradiso terreno in cui si concretizzi l'abolizione del capitale, del lavoro salariato, delle prigioni, della polizia, del “male”, insomma.


Il [[post-anarchismo]] positivo da lui sostenuto non si risolve in un'ideologia, ma è una «pratica da vivere». A conforto di questa affermazione Onfray cita le sue scelte di vita personali, il fatto di aver rifiutato incarichi prestigiosi per poter vivere una vita libertaria, il rifiuto di unirsi alla tribù degli intellettuali da salotto parigini, la creazione dell'Università Popolare di Caen, uno di quei «luoghi libertari in cui la cultura funge da strumento di emancipazione etica e politica» e dell'Università Popolare del Gusto, all'interno di un orto-giardino in cui possono trovare modo di riscattarsi dagli insulti della “violenza liberale” ritrovando la propria dignità persone che hanno conosciuto l'alcol, la droga, la prigione, la delinquenza, la disoccupazione. In queste università popolari, afferma Onfray, la cultura non è occasione di distinzione sociale, di riconoscimento tribale, ma forza di condivisione, di solidarietà, di fraternità, di comunità edonista.
Il [[post-anarchismo]] positivo da lui sostenuto non si risolve in un'ideologia, ma è una «pratica da vivere». A conforto di questa affermazione Onfray cita le sue scelte di vita personali, il fatto di aver rifiutato incarichi prestigiosi per poter vivere una vita libertaria, il rifiuto di unirsi alla tribù degli intellettuali da salotto parigini, la creazione dell'Università Popolare di Caen, uno di quei «luoghi libertari in cui la cultura funge da strumento di emancipazione etica e politica» e dell'Università Popolare del Gusto, all'interno di un orto-giardino in cui possono trovare modo di riscattarsi dagli insulti della “violenza liberale” ritrovando la propria dignità persone che hanno conosciuto l'alcol, la droga, la prigione, la delinquenza, la disoccupazione. In queste università popolari, afferma Onfray, la cultura non è occasione di distinzione sociale, di riconoscimento tribale, ma forza di condivisione, di solidarietà, di fraternità, di comunità edonista.


Si capiscono così anche gli scritti del filosofo, tra cui spiccano il «Trattato di ateologia», «La politica del ribelle», la «Controstoria della filosofia» e quel “principio di Gulliver”, come lui lo chiama, per cui il potere va paralizzato e distrutto con legacci che possano bloccarlo in più punti, proprio come avvenne per Gulliver gigante legato dai lillipuziani, attraverso l'attacco a singole realtà per mezzo del pragmatismo libertario che attua il mutuo appoggio, realizza un'istruzione popolare, dà vita a laboratori e a microcomunità, ricorre alla [[disobbedienza civile]], sostiene l'edonismo e il “diritto al piacere” e pone l'individuo come «misura dell'ideale anarchico».
Si capiscono così anche gli scritti del filosofo, tra cui spiccano il «Trattato di ateologia», «La politica del ribelle», la «Controstoria della filosofia» e quel “principio di Gulliver”, come lui lo chiama, per cui il potere va paralizzato e distrutto con legacci che possano bloccarlo in più punti, proprio come avvenne per Gulliver gigante legato dai lillipuziani, attraverso l'attacco a singole realtà per mezzo del pragmatismo libertario che attua il mutuo appoggio, realizza un'istruzione popolare, dà vita a laboratori e a microcomunità, ricorre alla [[disobbedienza civile]], sostiene l'edonismo e il “diritto al piacere” e pone l'[[individuo]] come «misura dell'ideale [[anarchico»]].


=== Il post-anarchismo <ref>Fonte principale: ''[https://www.reteccp.org/biblioteca/disponibili/demos/librieidee/mia-nonna.pdf Il post-anarchismo spiegato a mia nonna]'' (''Le postanarchisme expliqué à ma grand-mère: Le principe de Gulliver'', Galilée), Milano, Elèuthera, 2013.''</ref>===
=== Post-anarchismo <ref>Fonte principale: ''[https://www.reteccp.org/biblioteca/disponibili/demos/librieidee/mia-nonna.pdf Il post-anarchismo spiegato a mia nonna]'' (''Le postanarchisme expliqué à ma grand-mère: Le principe de Gulliver'', Galilée), Milano, Elèuthera, 2013</ref> ===
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Michel Onfray, riprendendo il concetto di «'''anarchia positiva'''» di [[Proudhon]], indica una strada terza rispetto all'«'''anarchia del risentimento'''», ben analizzata da [[Nietzsche]] (vedi [[nichilismo]] ed [[anarco-nichilismo]]) e l'«'''anarchia dell'[[utopia]]'''», cioè «quella che vuole realizzare il paradiso in terra»: si tratta di una «pratica da vivere», in altre parole «il [[libertario]] è tale solo per quello che fa concretamente nel corso della sua vita».
Michel Onfray, riprendendo il concetto di «'''anarchia positiva'''» di [[Proudhon]], indica una strada terza rispetto all'«'''anarchia del risentimento'''», ben analizzata da [[Nietzsche]] (vedi [[nichilismo]] ed [[anarco-nichilismo]]) e l'«'''anarchia dell'[[utopia]]'''», cioè «quella che vuole realizzare il paradiso in terra»: si tratta di una «pratica da vivere», in altre parole «il [[libertario]] è tale solo per quello che fa concretamente nel corso della sua vita». Il [[post-anarchismo]] di Onfray è anti[[liberalismo|liberale]], anti[[marxismo|comunista]] e [[socialista]] [[libertario]].


Nel delineare il contenuto dell'«anarchia positiva» Onfray raccoglie alcune importanti lezioni offerte dalla storia del pensiero [[anarchico]] («concetti, idee, strumenti utili alla formazione di un corpus
Nel delineare il contenuto dell'«anarchia positiva» Onfray raccoglie alcune importanti lezioni offerte dalla storia del pensiero [[anarchico]] («concetti, idee, strumenti utili alla formazione di un corpus
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*Lezione di [[Pëtr Kropotkin]]: sviluppare la sublime tendenza al mutuo appoggio, alla [[solidarietà]] che esiste tra gli animali e quindi anche tra gli uomini.
*Lezione di [[Pëtr Kropotkin]]: sviluppare la sublime tendenza al mutuo appoggio, alla [[solidarietà]] che esiste tra gli animali e quindi anche tra gli uomini.
*Lezione di [[Henry David Thoreau]]: riprendere l'imperativo categorico libertario di [[Étienne de La Boétie]], a riprova dell'immensa efficacia della disobbedienza civile.
*Lezione di [[Henry David Thoreau]]: riprendere l'imperativo categorico libertario di [[Étienne de La Boétie]], a riprova dell'immensa efficacia della disobbedienza civile.
*Lezione di [[Elisée Reclus]]: non confondere l'uso politico di una scoperta scientifica con la verità intrinseca di tale scoperta, perché in sé la scienza non è né buona né cattiva.
*Lezione di [[Élisée Reclus]]: non confondere l'uso politico di una scoperta scientifica con la verità intrinseca di tale scoperta, perché in sé la scienza non è né buona né cattiva.
*Lezione di [[Sébastien Faure]]: investire nella [[pedagogia libertaria]], nell'istruzione popolare, nell'impresa di formare le coscienze e le intelligenze [[anarchiche]].
*Lezione di [[Sébastien Faure]]: investire nella [[pedagogia libertaria]], nell'istruzione popolare, nell'impresa di formare le coscienze e le intelligenze [[anarchiche]].
*Lezione di [[Alexandre Marius Jacob]]: celebrare l'[[illegalismo|illegalità]] della riappropriazione individuale quando questa si propone di redistribuire la ricchezza ai poveri.
*Lezione di [[Alexandre Marius Jacob]]: celebrare l'[[illegalismo|illegalità]] della riappropriazione individuale quando questa si propone di redistribuire la ricchezza ai poveri.
*Lezione di [[Zo d'Axa]]: essere [[anarchici]] fuori dell'[[anarchia]].
*Lezione di [[Zo d'Axa]]: essere [[anarchici]] fuori dell'[[anarchia]].
*Lezione di [[Emile Pouget]]: legittimare il [[sabotaggio]] quando questo viene utilizzato come uno strumento per migliorare la condizione dei lavoratori.
*Lezione di [[Émile Pouget]]: legittimare il [[sabotaggio]] quando questo viene utilizzato come uno strumento per migliorare la condizione dei lavoratori.
*Lezione di [[Emile Armand]]: esigere per il corpo il diritto al piacere dato che la [[rivoluzione]] riguarda anche le relazioni sessuate.
*Lezione di [[Émile Armand]]: esigere per il corpo il diritto al piacere dato che la [[rivoluzione]] riguarda anche le relazioni sessuate.
*Lezione degli [[anarco-sindacalisti]]: pensare la dottrina come un prodotto dell'azione.
*Lezione degli [[anarco-sindacalisti]]: pensare la dottrina come un prodotto dell'azione.
*Lezione di [[Nestor Machno]]: costruire l'indispensabile disciplina per tacito accordo e libero assenso.
*Lezione di [[Nestor Machno]]: costruire l'indispensabile disciplina per tacito accordo e libero assenso.
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*Lezione di [[Emma Goldman]]: integrare nell'[[anarchismo]] l'approccio edonista.
*Lezione di [[Emma Goldman]]: integrare nell'[[anarchismo]] l'approccio edonista.
*Lezione di [[Louis Lecoin]]: vivere anarchicamente rifacendosi al plurisecolare principio del vivere filosoficamente elaborato dai pensatori greco-romani.
*Lezione di [[Louis Lecoin]]: vivere anarchicamente rifacendosi al plurisecolare principio del vivere filosoficamente elaborato dai pensatori greco-romani.
== Il ''Front Polulaire'' e la svolta sovranista <ref>Fonte principale: ''[https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2020/05/11/insurrezione-di-tutti-i-sovranisti-il-manifesto-di-onfray18.html "Insurrezione di tutti i sovranisti", il manifesto di Onfray]''</ref> ==
Nel [[2020]] Onfray si lancia in una nuova avventura editoriale e politica con l'obiettivo di «far convergere sovranisti di destra e di sinistra». Il filosofo francese crea una nuova rivista trimestrale dal titolo [https://frontpopulaire.fr/ '''''Front Populaire'''''], riferimento al governo di alleanze a sinistra che ci fu negli anni Trenta. Ma anche, dice Onfray, un modo di «riconquistare il termine populista». Alla rivista è collegata una nuova piattaforma online. Per Onfray il sito è un «parlamento di idee» che dovrebbe «scrivere un vero e proprio programma per il Frexit e quindi far emergere personalità politiche che non provengono da partiti politici».


== Note ==
== Note ==
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== Opere tradotte in italiano ==
== Opere tradotte in italiano ==
* 1989 - ''Il ventre dei filosofi. Critica della ragione dietetica'' (''Le ventre des philosophes, critique de la raison diététique''), Milano, Rizzoli, 1991; riedito col titolo ''I filosofi in cucina'', 2001.
* 1989 - ''Il ventre dei filosofi. Critica della ragione dietetica'' (''Le ventre des philosophes, critique de la raison diététique''), Milano, Rizzoli, 1991; riedito col titolo ''I filosofi in cucina'', 2001.
* 1990 - ''Cinismo. Principi per un'etica lucida'' (''Cynismes, portrait du philosophe en chien''), Milano, Rizzoli, 1992.
* 1990 - ''Cinismo. Principi per un'etica lucida'' (''Cynismes, portrait du philosophe en chien''), Milano, Rizzoli, 1992.
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* 2017 - ''Decadenza. Vita e morte della civiltà giudaico-cristiana'' (''Décadence. De Jesus à Ben Laden. Vie et mort de l'Occident'', Flammarion), Milano, Ponte alle Grazie, 2017.
* 2017 - ''Decadenza. Vita e morte della civiltà giudaico-cristiana'' (''Décadence. De Jesus à Ben Laden. Vie et mort de l'Occident'', Flammarion), Milano, Ponte alle Grazie, 2017.
* 2019 - ''Saggezza. Saper vivere ai piedi di un vulcano'', Milano, Ponte alle Grazie, 2019.
* 2019 - ''Saggezza. Saper vivere ai piedi di un vulcano'', Milano, Ponte alle Grazie, 2019.
* 2020 - ''Teoria della dittatura'', Milano, Ponte alle Grazie, 2020.


Serie '''''Controstoria della filosofia''''' (''Contre-histoire de la philosophie''):
Serie '''''Controstoria della filosofia''''' (''Contre-histoire de la philosophie''):
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* ''Schopenhauer, Thoreau, Stirner. Le radicalità esistenziali. Controstoria della filosofia VI'' (''Les radicalités existentielles'', 2009), Milano, Ponte alle grazie, 2013.
* ''Schopenhauer, Thoreau, Stirner. Le radicalità esistenziali. Controstoria della filosofia VI'' (''Les radicalités existentielles'', 2009), Milano, Ponte alle grazie, 2013.
* ''Nietzsche e la costruzione del Superuomo. Controstoria della filosofia VII'' (''La construction du surhomme'', Grasset, 2011), Milano, Ponte alle Grazie, 2014.
* ''Nietzsche e la costruzione del Superuomo. Controstoria della filosofia VII'' (''La construction du surhomme'', Grasset, 2011), Milano, Ponte alle Grazie, 2014.
* ''I freudiani eretici. Controstoria della filosofia VIII'' (''Les freudiens hérétiques'', Grasset, 2013), in pubblicazione.
* ''I freudiani eretici. Controstoria della filosofia VIII'' (''Les freudiens hérétiques'', Grasset, 2013), Milano, Ponte alle Grazie, 2020.
* ''Le coscienze refrattarie. Controstoria della filosofia IX'' (''Les consciences réfractaires'', 2013), in pubblicazione.
* ''Le coscienze refrattarie. Controstoria della filosofia IX'' (''Les consciences réfractaires'', 2013), in pubblicazione.



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Michel Onfray

Michel Onfray (Chambois, 1° gennaio 1959) è un filosofo e saggista francese, appartenente alla corrente del post-anarchismo e dell'edonismo. Sostiene di essere diventato anarchico grazie alla conoscenza di un amico barbiere ed ex partigiano, che gli fece scoprire le idee di «una sinistra diversa, non comunista e non liberale», che «rifiuta il socialismo del filo spinato» e al contempo «vuole la fine dello sfruttamento capitalista, la felicità per gli umili e i diseredati, una società più giusta o (se si preferisce) meno ingiusta». [1]

Idee politiche

Il filosofo francese si definisce "post-anarchico", anticomunista, anti-liberale, anticapitalista e simpatizzante del socialismo libertario e del mutualismo di Proudhon.

Egli è attivo nell'area della sinistra libertaria e alternativa, sostenendo l'utilità del voto per contrastare le forze conservatrici. Come per il suo ateismo, le sue posizioni politiche, estremamente personali e difficilmente inquadrabili in una precisa ideologia (alla maniera del suo principale ispiratore, Albert Camus), hanno provocato spesso polemiche.

In alcune delle sue dichiarazioni pubbliche e in passi dei suoi libri Michel Onfray delinea il progetto di un «capitalismo libertario» e auspica una «gestione libertaria» dell'economia, in contrapposizione ad una "gestione liberista" della stessa.

All'interno di quella che egli definisce la «galassia anarchica», in cui sono presenti le più diverse posizioni, anche in netto contrasto l'una con l'altra (l'illegalismo assoluto di Bonnot e quello mitigato di Jacob, la violenza rivoluzionaria di Bakunin e il pacifismo pedagogico di Sébastien Faure, l'egotismo di Max Stirner o il solidarismo alla Kropotkin) Onfray sceglie il pragmatismo austero di Proudhon, che aveva eliminato ogni trascendentalismo di stampo hegeliano a vantaggio dell'immanenza e aveva proposto soluzioni concrete, come il federalismo, il cooperativismo, il mutualismo e le banche del popolo.

Onfray contrappone a una tradizione russo-tedesca la tradizione francese, più interessata alla positività costruttiva che alla negatività dialettica e, contro gli "hegeliani e Marx", la sua scelta va a Étienne de La Boétie e ai suoi seguaci (Han Ryner, Faure, Reclus).

Il filosofo, spesso criticato e disconosciuto dal mondo anarchico erede dell'anarchismo canonico che gli rimprovera posizioni moderate e fumose, opta per un'anarchia “positiva”, voltando le spalle all'“anarchia del risentimento”, quella infantile che è sempre “contro”, così come all'anarchia dell'Utopia di tipo rousseauiano, che vorrebbe realizzare un paradiso terreno in cui si concretizzi l'abolizione del capitale, del lavoro salariato, delle prigioni, della polizia, del “male”, insomma.

Il post-anarchismo positivo da lui sostenuto non si risolve in un'ideologia, ma è una «pratica da vivere». A conforto di questa affermazione Onfray cita le sue scelte di vita personali, il fatto di aver rifiutato incarichi prestigiosi per poter vivere una vita libertaria, il rifiuto di unirsi alla tribù degli intellettuali da salotto parigini, la creazione dell'Università Popolare di Caen, uno di quei «luoghi libertari in cui la cultura funge da strumento di emancipazione etica e politica» e dell'Università Popolare del Gusto, all'interno di un orto-giardino in cui possono trovare modo di riscattarsi dagli insulti della “violenza liberale” ritrovando la propria dignità persone che hanno conosciuto l'alcol, la droga, la prigione, la delinquenza, la disoccupazione. In queste università popolari, afferma Onfray, la cultura non è occasione di distinzione sociale, di riconoscimento tribale, ma forza di condivisione, di solidarietà, di fraternità, di comunità edonista.

Si capiscono così anche gli scritti del filosofo, tra cui spiccano il «Trattato di ateologia», «La politica del ribelle», la «Controstoria della filosofia» e quel “principio di Gulliver”, come lui lo chiama, per cui il potere va paralizzato e distrutto con legacci che possano bloccarlo in più punti, proprio come avvenne per Gulliver gigante legato dai lillipuziani, attraverso l'attacco a singole realtà per mezzo del pragmatismo libertario che attua il mutuo appoggio, realizza un'istruzione popolare, dà vita a laboratori e a microcomunità, ricorre alla disobbedienza civile, sostiene l'edonismo e il “diritto al piacere” e pone l'individuo come «misura dell'ideale anarchico».

Post-anarchismo [2]

Nuvola apps xmag.png Per approfondire, vedi Post-anarchismo.

Michel Onfray, riprendendo il concetto di «anarchia positiva» di Proudhon, indica una strada terza rispetto all'«anarchia del risentimento», ben analizzata da Nietzsche (vedi nichilismo ed anarco-nichilismo) e l'«anarchia dell'utopia», cioè «quella che vuole realizzare il paradiso in terra»: si tratta di una «pratica da vivere», in altre parole «il libertario è tale solo per quello che fa concretamente nel corso della sua vita». Il post-anarchismo di Onfray è antiliberale, anticomunista e socialista libertario.

Nel delineare il contenuto dell'«anarchia positiva» Onfray raccoglie alcune importanti lezioni offerte dalla storia del pensiero anarchico («concetti, idee, strumenti utili alla formazione di un corpus libertario postmoderno»):

  • Lezione di William Godwin: aspirare a una comunità ideale che funga da base per ogni proposta anarchica, nella quale sparisca qualunque autorità discesa dal cielo delle idee a favore di un'autorità immanente, scelta, contrattuale e liberamente accettata.
  • Lezione di Pierre-Joseph Proudhon: aderire a un pragmatismo libertario che non si determini in relazione a un ideale platonico o hegeliano, ma che tenga conto della pura e semplice realtà terrena.
  • Lezione di Max Stirner: costruire, a partire da una «unione degli egoisti», una forza che demoltiplichi la potenza dell'Unico e funga da cavallo di Troia per riuscire a operare nella realtà del momento.
  • Lezione di Louise Michel: sperimentare la giustizia come una forza viscerale in grado di mettere in moto il pensiero e l'azione.
  • Lezione di Charles Fourier: costituire microcomunità libertarie, edificare falansteri postmoderni concepiti come altrettanti laboratori che permettano agli anarchici (secondo l'eccellente

formula di Henri Bergson) «di pensare da uomo d'azione e di agire da uomo di pensiero», per non accontentarsi della kantiana purezza di ideali che non sono mai figli dell'azione concreta.

  • Lezione di Michail Bakunin: diffidare come della peste non solo del potere ma anche di chi lo esercita, compresi coloro che si dichiarano anarchici, perché il potere corrompe chiunque ne dispone, senza alcuna eccezione.
  • Lezione di Pëtr Kropotkin: sviluppare la sublime tendenza al mutuo appoggio, alla solidarietà che esiste tra gli animali e quindi anche tra gli uomini.
  • Lezione di Henry David Thoreau: riprendere l'imperativo categorico libertario di Étienne de La Boétie, a riprova dell'immensa efficacia della disobbedienza civile.
  • Lezione di Élisée Reclus: non confondere l'uso politico di una scoperta scientifica con la verità intrinseca di tale scoperta, perché in sé la scienza non è né buona né cattiva.
  • Lezione di Sébastien Faure: investire nella pedagogia libertaria, nell'istruzione popolare, nell'impresa di formare le coscienze e le intelligenze anarchiche.
  • Lezione di Alexandre Marius Jacob: celebrare l'illegalità della riappropriazione individuale quando questa si propone di redistribuire la ricchezza ai poveri.
  • Lezione di Zo d'Axa: essere anarchici fuori dell'anarchia.
  • Lezione di Émile Pouget: legittimare il sabotaggio quando questo viene utilizzato come uno strumento per migliorare la condizione dei lavoratori.
  • Lezione di Émile Armand: esigere per il corpo il diritto al piacere dato che la rivoluzione riguarda anche le relazioni sessuate.
  • Lezione degli anarco-sindacalisti: pensare la dottrina come un prodotto dell'azione.
  • Lezione di Nestor Machno: costruire l'indispensabile disciplina per tacito accordo e libero assenso.
  • Lezione di Fernand Pelloutier: raggiungere una «cultura del sé».
  • Lezione di Voline: perseguire la sintesi della diversità libertaria, nella fattispecie della corrente anarco-sindacalista, di quella comunista-libertaria

e di quella individualista.

Il Front Polulaire e la svolta sovranista [3]

Nel 2020 Onfray si lancia in una nuova avventura editoriale e politica con l'obiettivo di «far convergere sovranisti di destra e di sinistra». Il filosofo francese crea una nuova rivista trimestrale dal titolo Front Populaire, riferimento al governo di alleanze a sinistra che ci fu negli anni Trenta. Ma anche, dice Onfray, un modo di «riconquistare il termine populista». Alla rivista è collegata una nuova piattaforma online. Per Onfray il sito è un «parlamento di idee» che dovrebbe «scrivere un vero e proprio programma per il Frexit e quindi far emergere personalità politiche che non provengono da partiti politici».

Note

  1. Onfray: La macro-politica è morta, viva la micro-politica, Micromega
  2. Fonte principale: Il post-anarchismo spiegato a mia nonna (Le postanarchisme expliqué à ma grand-mère: Le principe de Gulliver, Galilée), Milano, Elèuthera, 2013
  3. Fonte principale: "Insurrezione di tutti i sovranisti", il manifesto di Onfray

Opere tradotte in italiano

  • 1989 - Il ventre dei filosofi. Critica della ragione dietetica (Le ventre des philosophes, critique de la raison diététique), Milano, Rizzoli, 1991; riedito col titolo I filosofi in cucina, 2001.
  • 1990 - Cinismo. Principi per un'etica lucida (Cynismes, portrait du philosophe en chien), Milano, Rizzoli, 1992.
  • 1991 - L'arte di gioire. Per un materialismo edonista (L'art de jouir: pour un matérialisme hédoniste), Roma, Fazi, 2009.
  • 1991 - La scultura di sé. Per una morale estetica (La sculpture de soi: la morale esthétique), Roma, Fazi, 2007.
  • 1997 - La politica del ribelle. Trattato di resistenza e insubordinazione, Ponte alle Grazie, 1997/1998.
  • 2000 - Teoria del corpo amoroso. Per un'erotica solare (Théorie du corps amoureux: pour une érotique solaire), Roma, Fazi, 2006.
  • 2002 - Estetica del Polo Nord. Stele iperboree (Esthétique du Pôle nord: stèles hyperboréennes), Milano, Ponte alle Grazie, 2011.
  • 2002 - L'invenzione del piacere. Aristippo e i Cirenaici (L'invention du plaisir: fragments cyrénaïques), Milano, Ponte alle Grazie, 2014.
  • 2003 - Il corpo incantato. Una genealogia faustiana (Féeries anatomiques), Ponte alle Grazie, 2012.
  • 2005 - Trattato di ateologia. Fisica della metafisica (Traité d'athéologie), Fazi, 2005.
  • 2006 - La potenza di esistere. Manifesto edonista (La puissance d'exister: manifeste hedoniste), Milano, Ponte alle Grazie, 2006/2009.
  • 2007 - Filosofia del viaggio (Théorie du voyage: poétique de la géographie), Milano, Ponte alle Grazie, 2010.
  • 2007 - Atei o credenti? Filosofia, politica, etica, scienza (con Gianni Vattimo e Paolo Flores d'Arcais), Roma, Fazi Editore, 2007.
  • 2008 - La cura dei piaceri. Costruzione di un'erotica solare (Le soucis des plaisirs: construction d'une érotique solaire), Milano, Ponte alle Grazie, 2009.
  • 2010 - Il crepuscolo di un idolo. Smantellare le favole freudiane (Le Crépuscule d'une idole. L'Affabulation freudienne), Ponte alle Grazie, 2011.
  • 2012 - L'ordine libertario. Vita filosofica di Albert Camus (L'Ordre libertaire. La vie philosophique d'Albert Camus, Flammarion), Milano, Ponte alle Grazie, 2013.
  • 2012 - Il post-anarchismo spiegato a mia nonna (Le postanarchisme expliqué à ma grand-mère: Le principe de Gulliver, Galilée), Milano, Elèuthera, 2013.
  • 2013 - Prefazione in Hamid Zanaz, Sfida laica all'islam. La religione contro la vita, Milano, Elèuthera, 2013.
  • 2015 - Cosmo. Un'ontologia materialista, Milano, Ponte alle Grazie, 2015.
  • 2016 - Pensare l'Islam (Penser l'Islam, Grasset), Milano, Ponte alle Grazie, 2016.
  • 2017 - Decadenza. Vita e morte della civiltà giudaico-cristiana (Décadence. De Jesus à Ben Laden. Vie et mort de l'Occident, Flammarion), Milano, Ponte alle Grazie, 2017.
  • 2019 - Saggezza. Saper vivere ai piedi di un vulcano, Milano, Ponte alle Grazie, 2019.
  • 2020 - Teoria della dittatura, Milano, Ponte alle Grazie, 2020.

Serie Controstoria della filosofia (Contre-histoire de la philosophie):

  • Le saggezze antiche. Controstoria della filosofia I (Les sagesses antiques. De Leucippe à Diogène d'Oenanda, 2006), Roma, Fazi, 2006.
  • Il Cristianesimo edonista. Controstoria della filosofia II (Le christianisme hédoniste. De Simon le magicien à Montaigne, 2006) Fazi, 2007.
  • L'età dei libertini. Controstoria della filosofia III (Les libertins baroques, 2007), Roma, Fazi, 2009.
  • Illuminismo estremo. Controstoria della filosofia IV (Les ultras des Lumières, 2007), Milano, Ponte alle grazie, 2010.
  • Politiche della felicità. Controstoria della filosofia V (L'eudémonisme social, 2008), Milano, Ponte alle grazie, 2012.
  • Schopenhauer, Thoreau, Stirner. Le radicalità esistenziali. Controstoria della filosofia VI (Les radicalités existentielles, 2009), Milano, Ponte alle grazie, 2013.
  • Nietzsche e la costruzione del Superuomo. Controstoria della filosofia VII (La construction du surhomme, Grasset, 2011), Milano, Ponte alle Grazie, 2014.
  • I freudiani eretici. Controstoria della filosofia VIII (Les freudiens hérétiques, Grasset, 2013), Milano, Ponte alle Grazie, 2020.
  • Le coscienze refrattarie. Controstoria della filosofia IX (Les consciences réfractaires, 2013), in pubblicazione.

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