Manuel Villar Mingo: differenze tra le versioni

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Rientrato in [[Spagna]], si unisce alla [[CNT spagnola|CNT]] e diviene il direttore di ''[[Solidaridad Obrera]]'' di Barcellona. Nel dicembre del [[1933]] è arrestato per «delitto di stampa». Durante lo «sciopero generale illimitato e rivoluzionario» scatenato a Saragozza nel maggio del [[1934]], è lui che, in quanto direttore di ''[[Solidaridad Obrera]]'' avave aperto una sottoscrizione per il trasferimento in Catalogna dei figli degli scioperanti. Nel [[1936]], favorevole alla partecipazione alle elezioni che vedranno la vittoria del Fronte popolare, sostiene una polemica con [[José Peirats Valls]] e [[Eusebio Carbó Carbó]].
Rientrato in [[Spagna]], si unisce alla [[CNT spagnola|CNT]] e diviene il direttore di ''[[Solidaridad Obrera]]'' di Barcellona. Nel dicembre del [[1933]] è arrestato per «delitto di stampa». Durante lo «sciopero generale illimitato e rivoluzionario» scatenato a Saragozza nel maggio del [[1934]], è lui che, in quanto direttore di ''[[Solidaridad Obrera]]'' avave aperto una sottoscrizione per il trasferimento in Catalogna dei figli degli scioperanti. Nel [[1936]], favorevole alla partecipazione alle elezioni che vedranno la vittoria del Fronte popolare, sostiene una polemica con [[José Peirats Valls]] e [[Eusebio Carbó Carbó]].


Durante la guerra civile Manuel Villar avrebbe esercitato numerose responsabilità nella [[stampa libertaria|stampa del movimento libertario]]: direttore della [[CNT]] di Madrid, di Fragua Social di Valenzia, e redattore di [[Solidaridad Obrera]]. Nel [[1937]] rappresenta senz'altro la [[FAI]] al Comitato centrale di approvvigionamento di Catalogna e nel marzo del [[1937]] partecipa alla Conferenza nazionale della stampa confederale.
Durante la guerra civile Manuel Villar avrebbe esercitato numerose responsabilità nella [[stampa libertaria|stampa del movimento libertario]]: direttore della [[CNT]] di Madrid, di Fragua Social di Valenzia, e redattore di [[Solidaridad Obrera]]. Nel [[1937]] rappresenta senz'altro la [[FAI]] al Comitato centrale di approvvigionamento di Catalogna e nel marzo del [[1937]] partecipa alla Conferenza nazionale della stampa confederale.


Arrestato nel maggio [[1939]], viene internato al campo di Albatera e liberato alcuni mesi dopo senza essere stato processato. Arrestato nuovamente per [[La Guerriglia antifranchista|attività antifranchiste]] l'[[11 agosto]] [[1941]] e imprigionato sino al [[30 agosto]] [[1947]], viene posto in libertà provvisoria e va ad unirsi immediatamente alla lotta clandestina. Nel mese di settembre viene nominato segretario del Comitato Nazionale (CN) della [[CNT spagnola|CNT]] in sostituzione di quello di [[Antonio Ejarque Pina]] che era stato smantellato nel mese di agosto. Il Consiglio Nazinale (CN) è formato anche da [[Angel Morales Vázquez]], [[Miguel Monllor]], [[Eusebio Azañedo Grande]], [[Antonio Bruguera Perez]], [[Alfonso Bruno]], [[Pedro González Calero]] e [[Felix Carrasquer Launed]].
Arrestato nel maggio [[1939]], viene internato al campo di Albatera e liberato alcuni mesi dopo senza essere stato processato. Arrestato nuovamente per [[La Guerriglia antifranchista|attività antifranchiste]] l'[[11 agosto]] [[1941]] e imprigionato sino al [[30 agosto]] [[1947]], viene posto in libertà provvisoria e va ad unirsi immediatamente alla lotta clandestina. Nel mese di settembre viene nominato segretario del Comitato Nazionale (CN) della [[CNT spagnola|CNT]] in sostituzione di quello di [[Antonio Ejarque Pina]] che era stato smantellato nel mese di agosto. Il Consiglio Nazinale (CN) è formato anche da [[Angel Morales Vázquez]], [[Miguel Monllor]], [[Eusebio Azañedo Grande]], [[Antonio Bruguera Perez]], [[Alfonso Bruno]], [[Pedro González Calero]] e [[Felix Carrasquer Launed]].


A partire dal [[15 novembre]] [[1947]], una retata decapita il CN, e tutti i suoi membri, ad eccezione di [[Antonio Bruguera]] che avrebbe provvisoriamente assunto la funzione di segretario e trasferito il CN a Valenzia, sono arrestati. Manuel Villar Mingo viene arrestato il [[20 novembre]]. Durante il processo (''n° 143.374'') del [[21 gennaio]] [[1949]] in cui il procuratore richiede la pena di morte, Manuel Villar viene condannato a 25 anni di detenzione. È oggetto di un nuovo processo l'[[11 ottobre]] [[1949]] durante il quale sarà scagionato. Rimesso in [[libertà]] nel [[1960]], Manuel Villar trascorrerà in totale diciotto anni in prigione. La sua compagna, Benigna Galve che era stata anch'essa arrestata, rimarrà 4 quattro anni in prigione. Nel [[1960]] Manuel Villar Mingo si reca in esilio in [[Argentina]], dove a Buenos Aires sostiene [[Diego Abad de Santillán]] a redigere un opera enciclopedica. Nel [[1965]], viene sollecitato dal gruppo dei "''cincopuntistas''" (firmatari degli accordi tra vecchi esponeneti della [[CNT]] e i sindacati verticali), ma si rifiuta di sostenerli.
A partire dal [[15 novembre]] [[1947]], una retata decapita il CN, e tutti i suoi membri, ad eccezione di [[Antonio Bruguera]] che avrebbe provvisoriamente assunto la funzione di segretario e trasferito il CN a Valenzia, sono arrestati. Manuel Villar Mingo viene arrestato il [[20 novembre]]. Durante il processo (''n° 143.374'') del [[21 gennaio]] [[1949]] in cui il procuratore richiede la pena di morte, Manuel Villar viene condannato a 25 anni di detenzione. È oggetto di un nuovo processo l'[[11 ottobre]] [[1949]] durante il quale sarà scagionato. Rimesso in [[libertà]] nel [[1960]], Manuel Villar trascorrerà in totale diciotto anni in prigione. La sua compagna, Benigna Galve che era stata anch'essa arrestata, rimarrà 4 quattro anni in prigione. Nel [[1960]] Manuel Villar Mingo si reca in esilio in [[Argentina]], dove a Buenos Aires sostiene [[Diego Abad de Santillán]] a redigere un opera enciclopedica. Nel [[1965]], viene sollecitato dal gruppo dei "''cincopuntistas''" (firmatari degli accordi tra vecchi esponeneti della [[CNT]] e i sindacati verticali), ma si rifiuta di sostenerli.


Manuel Villar Mingo muore a Buenos Aires il [[29 ottobre]] [[1972]].
Manuel Villar Mingo muore a Buenos Aires il [[29 ottobre]] [[1972]].

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Manuel Villar Vingo

Manuel Villar Mingo (Pradoluengo (Burgos), Spagna, 24 dicembre 1904 - Buenos Aires, 29 ottobre 1972) è stato un anarchico spagnolo, conosciuto con lo pseudonimo di Ignotus, che emigrò giovanissmo in Argentina dove per lungo tempo fu attivo nel locale movimento anarco-sindacalista.

Biografia

Nato in Spagna, Manuel Villar Mingo emigra giovanissimo in Argentina, dove trova lavoro come elettricista. Aderisce immediatamente alla Federazione Operaia Regionale Argentina e a partire dal 1926 entra nella redazione de La Protesta (Buenos Aires). Nel 1929 è delegato al congresso di fondazione dell'Asociación Continental Americana de Trabajadores, di cui era stato eletto segretario e nominato responsabile del suo organo La Continental Obrera. Nel 1930, durante la dittatura di J.F. Uriburu, Manuel Villar Mingo è deportato dall'Argentina e si era esiliato dapprima in Cile, poi in Uruguay. Rientra clandestinamente a Buenos Aires verso la fine del 1931, operandosi per permettere la riedizione de La Protesta vietata da due anni. Arrestato, viene espulso dall'Argentina nel 1932.

Rientrato in Spagna, si unisce alla CNT e diviene il direttore di Solidaridad Obrera di Barcellona. Nel dicembre del 1933 è arrestato per «delitto di stampa». Durante lo «sciopero generale illimitato e rivoluzionario» scatenato a Saragozza nel maggio del 1934, è lui che, in quanto direttore di Solidaridad Obrera avave aperto una sottoscrizione per il trasferimento in Catalogna dei figli degli scioperanti. Nel 1936, favorevole alla partecipazione alle elezioni che vedranno la vittoria del Fronte popolare, sostiene una polemica con José Peirats Valls e Eusebio Carbó Carbó.

Durante la guerra civile Manuel Villar avrebbe esercitato numerose responsabilità nella stampa del movimento libertario: direttore della CNT di Madrid, di Fragua Social di Valenzia, e redattore di Solidaridad Obrera. Nel 1937 rappresenta senz'altro la FAI al Comitato centrale di approvvigionamento di Catalogna e nel marzo del 1937 partecipa alla Conferenza nazionale della stampa confederale.

Arrestato nel maggio 1939, viene internato al campo di Albatera e liberato alcuni mesi dopo senza essere stato processato. Arrestato nuovamente per attività antifranchiste l'11 agosto 1941 e imprigionato sino al 30 agosto 1947, viene posto in libertà provvisoria e va ad unirsi immediatamente alla lotta clandestina. Nel mese di settembre viene nominato segretario del Comitato Nazionale (CN) della CNT in sostituzione di quello di Antonio Ejarque Pina che era stato smantellato nel mese di agosto. Il Consiglio Nazinale (CN) è formato anche da Angel Morales Vázquez, Miguel Monllor, Eusebio Azañedo Grande, Antonio Bruguera Perez, Alfonso Bruno, Pedro González Calero e Felix Carrasquer Launed.

A partire dal 15 novembre 1947, una retata decapita il CN, e tutti i suoi membri, ad eccezione di Antonio Bruguera che avrebbe provvisoriamente assunto la funzione di segretario e trasferito il CN a Valenzia, sono arrestati. Manuel Villar Mingo viene arrestato il 20 novembre. Durante il processo (n° 143.374) del 21 gennaio 1949 in cui il procuratore richiede la pena di morte, Manuel Villar viene condannato a 25 anni di detenzione. È oggetto di un nuovo processo l'11 ottobre 1949 durante il quale sarà scagionato. Rimesso in libertà nel 1960, Manuel Villar trascorrerà in totale diciotto anni in prigione. La sua compagna, Benigna Galve che era stata anch'essa arrestata, rimarrà 4 quattro anni in prigione. Nel 1960 Manuel Villar Mingo si reca in esilio in Argentina, dove a Buenos Aires sostiene Diego Abad de Santillán a redigere un opera enciclopedica. Nel 1965, viene sollecitato dal gruppo dei "cincopuntistas" (firmatari degli accordi tra vecchi esponeneti della CNT e i sindacati verticali), ma si rifiuta di sostenerli.

Manuel Villar Mingo muore a Buenos Aires il 29 ottobre 1972.

Opere

  • Condiciones para la revolución en America (1932);
  • La insurreccion anarquista del 8 de diciembre 1934 (in collaborazione con J. M. Molina, Barcellona, 1934);
  • El anarquismo en la insurreccion de Asturias (Buenos Aires, Nervio, 1936);
  • El peligro comunista: sus causas y sus remedios (Madrid, s.d.);
  • De Julio a Julio (compilazione di articoli apparsi in «Fragua Social»);
  • España en la ruta de la libertad (Buenos Aires, 1962).

Voci correlate