Lola Iturbe

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Lola Iturbe

Dolores Iturbe Arizcuren, conosciuta come Lola Iturbe, (Barcellona, 1° agosto 1902 – Gijón, 5 gennaio 1990) è stata un'anarco-sindacalista e anarco-femminista spagnola. [1]

Biografia

Lola Iturbe Arizcuren nasce a Barcellona il 1° agosto 1902 da madre single e di origine basca, Micaela Iturbe. Il nonno di Lola aveva rinnegato la figlia (cioè la madre di Lola), costringendola ad abbandonare la città di Monreal (Navarra) e a trasferirsi a Barcellona, dove aveva dato alla luce la futura anarchica.

L'infanzia

Subito dopo il parto, a causa delle sue difficoltà economiche, Micaela Iturbe decide di affidare la piccola Lola ad una famiglia di contadini di Cerdà, dove trascorrerà un'infanzia felice insieme ai tre figli della coppia. All'età di sette anni, la madre va a riprenderla per portarla con sé a Barcellona. Scoprirà proprio in quest'occasione di avere un'altra madre. A Barcellona si trasferisce nella casa di un vecchio borghese e di sua figlia asmatica, dove aiuta la madre nel lavoro di domestica. Non è maltrattata, ma la piccola Lola sente la mancanza della libertà di cui poteva godere nel piccolo paese contadino.

Quando la famiglia borghese per cui lavorano comincia a palesare gravi problemi economici, le due Iturbe decidono di abbandonare la famiglia e aprire una piccola pensione, alla cui gestione collabora anche Lola, prima che venga assunta come apprendista sarta. Essendo impegnata sin da piccola in saltuari lavori, frequenta la scuola solo per pochi anni. Studierà da autodidatta, grazie anche all'esperienza vissuta nella pensione, che da lei sarà ricordata come una sorta di scuola libertaria, cioè un luogo che le ha permesso di entrare in contatto con diverse persone, di luoghi ed estrazione politico-sociale variegata.

La militanza anarchica

A quattordici anni viene assunta in una fabbrica di abbigliamento, dove conosce Conchita, futura compagna dell'anarchico Miguel García Vivancos, con cui si iscriverà al Sindicato del Vestido (Sindacato del settore abbigliamento) della CNT. Fu questo il suo ingresso ufficiale nel movimento libertario.

Copertina della rivista Mujeres Libres (n°11, 1938)

Grazie all'influenza esercitata da diversi militanti anarchici (Juan Manent e la conoscenza della famiglia Pestaña, Urales e di Rosario Dulcet), Lola si integra immediatamente nelle attività del movimento partecipando alle lotte in favore dei prigionieri politici. All'inizio degli anni venti entra a far parte del gruppo d'affinità «Germen», di cui è l'unica donna militante e in cui è membro anche Juan Manuel Molina, detto Juanel, che diventerà suo compagno di vita e di ideali. I due convivranno prima a Granollers e poi a Barcellona.

Nel novembre del 1924, Lola è presente agli ultimi momenti di vita degli anarchici Juan José Montero e di José Llacer, che erano stati condannati a morte per aver attaccato una caserma (sentenza eseguita nel carcere Modelo di Barcellona). Nel 1926, si esilia a Parigi per stare affianco di Juanel, che era attivamente ricercato dalla polizia spagnola. Lola l'aveva seguito anche in Belgio, prima di rientrare in Spagna in seguito alla proclamazione della Repubblica (1931); diviene inoltre, sempre insieme al suo fedele compagno, redattrice di Tierra y Libertad (Barcellona), l'organo della Federazione Anarchica Iberica, partecipando anche a diversi meeting anarchici, tra cui alcuni con Buenaventura Durruti e Francisco Ascaso, e alle insurrezioni del 1933 e del 1934.

La rivoluzione spagnola

Co-fondatrice nell'aprile 1936 del gruppo anarco-femminista delle Mujeres Libres, a cui aderiranno sino a 20 mila donne, diviene anche l'amministratrice della omonima rivista per cui pubblica molti articoli, solitamente firmati con lo pseudonimo Kiralina.

Nel luglio del 1936, allo scoppio della rivoluzione, entra a far parte della redazione di Solidaridad Obrera, collaborando alla stesura del primo numero dell'omonimo giornale (20 luglio 1936) e, con Francisco Ascaso, ad un numero speciale di Tierra y Libertad. Partecipa in prima linea all'occupazione delle sedi dei sindacati padronali, durante la rivoluzione collabora alle attività degli ospedali da campo ed è corrispondente al fronte per Tierra y Libertad.

Si impegna attivamente nelle Casa de la dona treballadora (Case della Donna Lavoratrice), collaborando ad un progetto delle Mujeres libres contro lo sfruttamento delle prostitute ed in favore del loro reinserimento sociale. In seguito agli scontri del maggio 1937, dopo gli scontri tra anarchici e stalinisti, entra a far parte dei servizi giuridici della CNT, dove opera per il rilascio dei militanti anarco-sindacalisti e del POUM arrestati dai comunisti spagnoli filo-stalinisti.

Dopo la rivoluzione: esilio in Francia e rientro in Spagna

Alla fine della rivoluzione spagnola, dopo "la Retirada" dei repubblicani dalla Spagna franchista, Lola Iturbe trascorre un po'di tempo in Francia. A Nimes si ricongiunge con il suo partner, con cui partecipa alla ricostruzione del movimento libertario spagnolo durante l'occupazione nazista della Francia.

Alla Liberazione tutti e due si fermano a Tolosa, poi il suo compagno inizia la militanza clandestina antifranchista, ma dopo il suo arresto, avvenuto in Spagna nel 1946, Lola si mantiene economicamente lavorando come operaia nel settore abbigliamento fino al 1952, anno del rilascio di Juanel dal carcere.

Lola Iturbe, vicina alle posizioni più moderate della CNT, partecipa sempre con entusiasmo alle attività delle Mujeres Lires in esilio, gruppi che vengono animati anche da altre note anarco-femministe come Suceso Portales e Sara Guillen.

Morto Francisco Franco (1975), Lola Iturbe ritorna per la prima volta in Spagna portando con sè l'unico documento che la possa identificare, ovvero una carta di corrispondenza di Tierra y Libertad firmata da Juan Garcia Oliver. Stabilitasi definitivamente con il compagno a La Verneda di Barcellona, partecipa prima alle attività della CNT, poi a quelle del settore rinnovato. Dopo la morte di Juan Manuel Molina nel 1984, passa il suo tempo tra la Catalogna e le Asturie, ospite dell'amico anarchico Ramón Alvarez Ramonin.

Lola Iturbe è deceduta il 5 gennaio 1990 a Gijon.

Note

Bibliografia

  • Antonia Fontanillas e Sonya Torres, Lola Iturbe. Vida e ideal de una luchadora anarquista, Virus, Barcelona (2006).
  • Lola Iturbe, La mujer en la lucha social. La guerra civil en España, Tierra de fuego, Tenerife (2006).

Voci correlate