Libera

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Libera è stato uno sociale spazio libertario di Modena, autogestito dal Collettivo anarchico “degli agitati”, sgomberato nell'agosto 2008.

Il collettivo degli agitati

Il collettivo modenese “degli agitati”, dopo 2 anni di assemblee e di iniziative pubbliche, era riuscito ad impossessarsi di uno stabile sito nella frazione di Marzaglia (Modena), per realizzare lo spazio sociale libertario/anarchico LIBERA, che oramai gestisce da 8 anni. Il collettivo era composto da una trentina di anarchici/che, la maggior parte dei quali sono stati tra i fondatori della biblioteca libertaria/anarchica UNIDEA.

Libera e la lotta contro l'autodromo

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Libera veniva definito dagli occupanti «uno spazio non mercificato dove poter godere dei piaceri della vita, sperimentando rapporti di rispetto e di mutuo appoggio, uno spazio dove continuare a sognare e dove lottare per un cambiamento sociale libertario anarchico». Il Libera, insieme al Coordinamento contro l'autodromo, che raccoglieva diverse realtà sociali e ambientaliste modenesi, si è lungamente battuto contro il progetto che voleva e vuole distruggere una grande area verde, nel cui sottosuolo sono presenti importanti falde acquifere, per costruire un autodromo e provocare così l'ennesimo disastro ambientale.

Nel tempo il Libera, insieme a tutte le realtà che si sono opposte all'autodromo, si è via via impegnato per impedire l'ennesimo scempio ambientale: sono state intraprese numerose iniziative (presidi e cortei) per sensibilizzare e informare l'opinione pubblica, grazie ai quali si è riusciti a rimandare l'inizio dei lavori per 5 anni.

Sgombero e nuove attvità

Sino allo sgombero dell'agosto 2008 il Libera (raso al suolo il giorno 8 agosto) è stato impegnato in una strenua lotta per impedire lo sgombero forzato dell'area, visto che la volontà dell'amministrazione comunale è stata sempre quella di velocizzare quanto più possibile l'avvio dei lavori.

Nei giorni seguenti "gli agitati" hanno dato vita a nuove manifestazioni di protesta sottolinenado che lo sgombero non impedisce il proseguo delle loro attività antiautoritarie:

«Non lasceremo la città in mano a chi usa metodi fascisti. Con l'uso della forza alcuni burocrati della giunta modenese hanno demolito lo spazio sociale autogestito, ecologico, anarchico Libera per favorire la peggiore delle speculazioni. Modena ha perso così un pezzo di campagna, un naturale corridoio ecologico, uno spazio di socialità non mercificata per lasciare spazio al solito grigiore politico e umano che le componente politiche ed economiche della città hanno sempre espresso.»

Voci correlate

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