La resistenza anarchica nella Germania nazista

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Simbolo antinazista

Nonostante la storiografia ufficiale abbia sempre tentato di minimizzare il ruolo degli anarchici nella lotta contro la dittatura nazista, essi furono, seppur tra mille difficoltà, lungamente attivi contro la tirannia di Adolf Hitler. [1] In quest'articolo si intende riportare alla luce almeno una parte degli svariati episodi messi in atto contro il regime da parte del movimento anarchico tedesco.

Introduzione

Per anni, tantissimi ricercatori accademici hanno sostenuto la tesi che in Germania, prima e durante il nazismo, il movimento anarchico avesse avuto un ruolo marginale. L'apertura degli archivi di Stato, subito dopo la seconda guerra mondiale, ha invece smentito tali ipotesi, evidenziando l'importanza e la vivace attività degli anarchici tedeschi durante tutto quell'arco di tempo. È esistito quindi un forte e attivo movimento anarchico che fu particolarmente influente nella classe operaia a partire dai tempi di Bismarck e fino alla dittatura di Hitler. Tutto ciò fu lungamente negato o minimizzato dagli stessi accademici, in quanto generalmente si pensa che un movimento popolare sia degno di attenzione solo se legato a partiti politici di spessore o a correnti intellettuali rilevanti.

Con quest'articolo si proverà a scardinare alcuni pregiudizi, presenti e passati, riguardo all'attività antinazista degli anarchici tedeschi.

Contesto storico

Congresso della FAUD ad Erfurt, 1922

Prima del nazismo gran parte del vecchio movimento anarco-sindacalista, che si riuniva principalmente intorno alla FAUD, era concentrato nella Renania e nel bacino della Ruhr, dove vi era una fortissima attività mineraria e d'industria pesante. Il movimento s'era costituito sulla base dell'esperienza dei consigli operai del 1918 in Baviera, anche se propriamente in tale regione il movimento operaio era molto più volubile. Il nazionalismo bavarese, infatti, ha storicamente oscurato questi eventi; a Monaco di Baviera, la città inizialmente rimpianse la fine della piccola reggenza locale, ma nel giro di poco tempo s'organizzò in massa contro la classe borghese, anche se alcuni videro in questa sollevazione più una risposta alla dominazione prussiana che un tentativo rivoluzionario vero e proprio. Si formarono molti soviet, a cui collaborarono diversi intellettuali anarchici (Erich Muhsam, Ret Marut, ecc.). In seguito la Baviera accolse con simpatia l'avvento del nazismo, ma il tentato golpe di Hitler del 1923 fu stroncato dallo stesso governo che aveva massacrato e represso i lavoratori e le lavoratrici della Repubblica dei Consigli. Per contro, in alcuni luoghi come Württemberg, durante la Repubblica di Weimar,[2] le sezioni FAUD funzionavano attivamente ed erano costituite per lo più da lavoratori delle ferrovie scappati da Monaco di Baviera durante la repressione. Tra il 1929 e il 1930, alcuni anarcosindacalisti militanti del Sajd, la sezione giovanile della Freie Arbeiter Union Deutschlands (FAUD), fondarono le Schwarzen Scharen («Schiere Nere», «Gruppi Neri»), gruppi di autodifesa contro le aggressioni dei nazisti che però ebbero vita effimera e si sciolsero poco prima della salita di Hitler al potere.[3]

Il primo governo della Repubblica dei Consigli di Monaco. Al centro, seduto, si può vedere Erich Muhsam.

A Berlino i sindacalisti facevano parte di un movimento anarchico molto più ampio che si sviluppò nell'ambito di una cultura socialista diversa, divisa tra socialisti e comunisti ortodossi, che comportò l'emarginazione dell'anarchismo. Nella stessa città, le marce naziste dovevano svolgersi sotto la protezione della polizia. A tal proposito, lo scrittore inglese Christopher Isherwood[4], in qualità di giovane osservatore, alcuni mesi prima che i nazisti prendessero il potere raccontò di come nel quartiere operaio di Moabit (Berlino) la folla aveva dileggiato un capitano veterano delle SS che non riusciva a tenere il passo dei più giovani e di tanto in tanto si lasciava andare a frenetiche corse per raggiungere i cordoni protettivi della polizia. A Colonia, pochi mesi prima che Hitler prendesse il potere, gli anarco-sindacalisti avevano organizzato una riuscitissima manifestazione contro la visita di Goebbels, il quale si lamentò amaramente di «essere perseguitato nella sua città natale un criminale». Fu questa una sfida per le grandi tendenze politiche, che si sentirono in dovere di organizzare manifestazioni similari contro i tour propagandistici dei nazisti. In un clima di crescente ostilità, Hitler, preoccupato per eventuali attacchi alla sua persona, decise spesso di utilizzare l'aereo come mezzo di trasporto sicuro per la propria incolumità.

Alcuni membri della FAUD di Ratibor al funerale di un compagno (30 anni). Tra questi, alcuni membri delle Schwarzen_Scharen (a destra nella foto: ben evidenti con basco, cravatta e cintura); una delle due persone al centro con cappello è Tomas Pilarski.

Prima di prendere il potere, le bande criminali naziste mostrarono grande codardia (La banda a cui apparteneva Horst Wessel[5] lo dimostra pienamente, ma il suo assassinio l'ha trasformato in un martire nazista), attaccando singoli avversari politici quando erano in netta maggioranza, mentre raramente avevano il coraggio di attaccare i quartieri operai organizzati. Le vessazioni nei confronti di ebrei (prima dell'avvento della dittatura) erano continue ma colpivano soprattutto le persone meno in grado di difendersi: i liberi professionisti e gli intellettuali. Sempre e comunque gli assalti avvenivano quando le vittime erano in minoranza o comunque non erano in grado di difendersi.

Dopo che Hitler prese il potere - grazie ad Hindenburg e alla tacita approvazione del partito di maggioranza - la forza delle SS crebbe notevolmente. Da un giorno all'altro le principali organizzazioni sindacali furono smantellate a suon di arresti e di violenze. Scomparve nel giro di pochissimo tempo anche la cosiddetta Armata Rossa del Partito Comunista tedesco, con i suoi generali addestrati a Mosca, che sino al giorno prima sfilavano per le strade e ora languivano nei campi di concentramento (inizialmente costruiti in fretta e furia all'interno dei magazzini abbandonati), senza che nemmeno fossero stati in grado di sparare un colpo per difendere la propria incolumità (quantomeno i disprezzati social-democratici austriaci combatterono strenuamente contro Dollfuss).

Sfilata nazista del 1937 durante il congresso di Norimberga. Prima della presa del potere non era facile per i nazisti sfilare per le strade senza protezioni poliziesche

Il successo del partito di Hitler ebbe un effetto devastante sulla classe operaia. Lungamente mitizzato dai comunisti tedeschi, ci si aspettava il trionfo dell'"esercito rosso" e non certo il suo fallimento. Tanto i sostenitori dell'unità socialista-comunista contro il nazismo, quanto gli stessi anticomunisti contrari al nazismo, credevano che l'organizzazione militare del Partito comunista tedesco avrebbe sconfitto la tirannia nazista attraverso la lotta armata. Confidando anche nella lunga tradizione di lotta di strada del movimento operaio tedesco, ritenevano impossibile che la sconfitta sarebbe potuta giungere senza nemmeno sparare un colpo contro i nazisti. Invece ciò sarebbe accaduto e la resistenza si sarebbe manifestata solo ed esclusivamente negli ambiti politici che gli storici definiscono marginali (anarchismo e consiliarismo).

Immediatamente il partito comunista fu messo fuori legge, mentre il movimento socialista e quello sindacale tentarono di venire a patti con i nazisti ma anche per loro la repressione fu ugualmente dura. I leader sindacali cercarono di trasferire i loro fondi nelle organizzazioni di veterani (per ragioni ideologiche i nazisti non se ne appropriavano, ma li tenevano comunque sotto controllo). Il movimento anarchico tedesco, ad eccezione di quello della Renania, vide ridurre drasticamente la propria forza. I lavoratori della Renania invece resistettero meglio all'ondata nazista visto che in quella regione l'influenza esercitata dal settore industriale sul partito nazista, almeno inizialmente, era stata assai marginale.

Il movimento operaio rimase letteralmente sbalordito e sconcertato dal fatto che tutta le sue organizzazioni difensive non erano servite a nulla. Durante i dodici anni della dittatura hitleriana alcuni gruppi, seppur isolatamente, tentarono di opporsi al nazismo attraverso azioni violente. La principale difficoltà fu quella di coordinare i vari gruppi che agivano clandestinamente, infatti anarchici e comunisti consiliaristi operarono soprattutto attraverso azioni individuali. Non è un caso che l'unico serio attentato che mise seriamente in pericolo la vita di Adolf Hitler fu opera di alcuni militari dissidenti [6], mentre addirittura alcuni anarchici (es. Rudolf Rocker e Augustin Souchy) portarono avanti l'idea che la violenza non fosse un mezzo consono ai principi dell'anarchismo.

Nessun s'illudeva che l'uccisione di Hitler avrebbe fatto capitolare il nazismo, tuttavia era talmente grande il culto del Fuhrer che probabilmente avrebbe destabilizzato tutto il partito nazionalsocialista e sarebbe stato un notevole incentivo per gli antinazisti a continuare a lottare. Ci furono tanti progetti anarchici di assassinio di Hitler (ce ne furono molti di più contro Mussolini a dire il vero), assai di più di quanto generalmente si crede. Alcuni di questi saranno elencati nel capitolo successivo, senza nemmeno soffermarsi su altri aspetti della resistenza, come per esempio le azioni anarco-sindacaliste a Duisburg. Visto che non vi è mai stato alcun serio tentativo di ricerca su questi aspetti, è quindi doveroso riportare alla luce un pò di verità storica.

Tentativi anarchici di assassinare Hitler

Marinus van der Lubbe in una foto del 1933.

Il primo vero attentato (anche se non proprio contro Hitler ma contro il Reichstag) fu quello compiuto da Marinus van der Lubbe, un consiliarista assai affine all'anarchismo che compì l'attacco al parlamento tedesco con la speranza di dar inizio ad una rivolta proletaria anti-nazista. Purtroppo non solo van der Lubbe fu immediatamente arrestato, ma addirittura i comunisti autoritari lo bollarono come un "finto comunista", un provocatore, mentre i nazisti strumentalizzarono la sua azione per incrementare la repressione di coloro che non appoggiavano Hitler.

Il primo e più persistente dei gruppi anarchici a pianificare l'assassinio di Hitler fu lo Schwarzrotgruppe («SchwarzRot», significa letteralmente rosso e nero), la cui sede inizialmente era ubicata a Düsseldorf. I militanti del gruppo, considerando la xenofobia crescente tra i tedeschi a causa della propaganda nazista, ritenevano che il grande errore fatto con l'incendio del Reichstag fosse stato il coinvolgimento di un uomo di origine olandese (Marinus van der Lubbe). Questo perché ciò avrebbe poi permesso ai nazisti di strumentalizzare il gesto (cosa che effettivamente accadde) e rilanciare la "favola" della minaccia esterna contro la Germania. Furono messi in atto due tentativi che quasi raggiunsero l'obiettivo, una volta in una birreria di Monaco di Baviera, dove veniva celebrato il fallito putsch nazista del 1923, e l'altro al Teatro dell'Opera di Norimberga. Entrambi furono sventati all'ultimo momento, ma per fortuna quando gli attentatori erano già svaniti nel nulla. Si scoprì in seguito che s'erano rifugiati a Glasgow (dove erano stati accolti da Frank Leech, un anarchico all'epoca molto conosciuto) e poi a Birmingham. (Tutto ciò provocherà una generazione seguente un clamoroso errore da parte della polizia britannica che confuse le attività dell'ormai scomparso gruppo anarchico antinazista con quello di un omonimo gruppo anarco-pacifista inglese, i cui militanti furono impropriamente accusati dell'omicidio di un banchiere ex-nazista.)

Di fronte a questi due falliti tentativi individuali, durante una manifestazione a Colonia fu messo in atto un nuovo tentativo d'attacco, ma anche in questo caso il progetto non andò in porto ed il presunto colpevole fu fermato dalla polizia nazista. Tutto questo portò a nuovi arresti di massa tra i lavoratori della Renania che causarono un blocco delle attività contro il Fuhrer. Da ricordare che durante i primi anni del nazismo rimase attivo il gruppo anarchico Föderation Kommunistischer Anarchisten Deutschlands, il quale manteneva stabili contatti con il Freie Arbeiter Union Deutschlands adoperandosi in chiave antinazista.

Tra gli innumerevoli tentativi effettuati si possono segnalare quelli di Hilda Meisel, che in Germania aveva pubblicato numerosi articoli contro il nazionalsocialismo prima di fuggire in esilio in Gran Bretagna, da dove attraverso vari scritti, firmati con lo pseudonimo di Hilda Monte, continuò ad incitare i tedeschi alla resistenza anti-nazista. Socialista, con tendenze prossime all'anarchismo e al consiliarismo, la Monte si sposò con il fumettista e scrittore tedesco-britannico John Olday per assumere la cittadinanza britannica ed evitare la deportazione in Germania. Delusa dal fatto che il gruppo Schwarzrot non l'avesse assoldata tra le sue fila (essi ritenevano che la sua origine ebraica sarebbe stata strumentalizzata dai nazisti, come del resto lo fu anche l'omicidio di Vom Rath da parte di Herschel Grynszpan, che infatti fu la giustificazione per la "notte dei cristalli), si impegnò in diverse iniziative antinaziste ed in favore degli antifascisti tedeschi. Uscita dall'ISK (Internationaler Sozialistischer Kampfbund, Lega Internazionale Socialista Militante) nel 1939, a cui imputava una scarsa radicalità, fece diversi tentativi di entrare clandestinamente in Germania dalla Svizzera sempre con l'intenzione di colpire mortalmente il nazismo. Fu orribilmente uccisa da una pattuglia tedesca mentre attraversava il confine svizzero-tedesco il 18 aprile 1945.

Durante la guerra civile spagnola (1936-39), quando Hitler incontrò il tiranno spagnolo Francisco Franco, alcuni anarchici iberici, coadiuvati da francesi e tedeschi, progettarono un duplice assassinio che avrebbe potuto cambiare l'esito della storia. Purtroppo tali progetti non si concretizzarono ma bisogna considerare le difficoltà d'azione dell'epoca, tenendo conto soprattutto che tali tentativi erano stati orditi non da professionisti ma da semplici lavoratori organizzatisi autonomamente a tale scopo.

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni