La Rivoluzione spagnola (1936-39): differenze tra le versioni

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[[Image:CNTFAI.jpg|thumb|280 px|Manifesto della [[CNT]]-[[Federazione Anarchica Iberica|FAI]] durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39) |Rivoluzione Spagnola]]]]
#REDIRECT[[Rivoluzione spagnola]]
Il [[18 luglio]] [[1936]] un sollevamento militare cercò di abbattere la repubblica spagnola. Il [[19 luglio|giorno seguente]] la popolazione spagnola - guidata dalla [[CNT spagnola| CNT]] (anarco-sindacalista) e dal [[POUM]] (marxista-libertaria) - insorse contro i golpisti del generale [[Francisco Franco]]. Inizia così la rivoluzione spagnola ...
 
'''La rivoluzione spagnola''' (luglio [[1936]]- aprile [[1939]]) vide in campo due fronti contrapposti, da una parte i reazionari nazionalisti di [[Francisco Franco]] (poi appoggiati anche da Hitler e Mussolini) e dall'altra il variegato fronte repubblicano ([[marxismo|marxisti]], anarchici, [[Lev Trotzkij|trotzkisty]], [[marxismo-leninismo|stalinisti]] e [[socialdemocratici]]), nell'ambito dei quali gli [[Personalità anarchiche|anarchici]] ebbero una grande influenza e sostegno popolare, anche se dovettero confrontarsi con il violento ostracismo dei marxisti filo-sovietici.
 
Dopo tre anni di battaglie giunse la sconfitta dei repubblicani, tuttavia la '''[[rivoluzione]] libertaria spagnola''' è considerato il momento storico più importante dell'intera storia dell'[[anarchismo]] e ancora oggi rappresenta il maggior e più significativo esempio di realizzazione del [[anarco-comunismo|comunismo anarchico]].
 
== Premesse rivoluzionarie ==
 
[[File:Durruti.jpg|left|thumb|[[Buenaventura Durruti]], figura di spicco dell'anarchismo spagnolo, ebbe un ruolo fondamentale tanto nel periodo pre-rivoluzionario quanto in quello rivoluzionario vero eproprio. Morì assassinato in battaglia nel novembre [[1936]]]]
Dopo il periodo dittatoriale (1923-1930) del generale Miguel Primo de Rivera, nel [[1931]] fu proclama la nascita della Seconda Repubblica (1931-1939). Il governo repubblicano si adoperò per distruggere le conquiste sociali ottenute negli anni precedenti, specialmente quelle riguardanti la riforma agraria ([[1931]]), per questo ci furono [[sciopero generale|scioperi generali]] e insurrezioni organizzate in dalla [[CNT-FAI]] nel [[Insurrezione anarchica dell'Alto Llobregat|1932]], nel [[Insurrezione anarchica del gennaio 1933|gennaio 1933]] - durante il quale successero i gravi fatti di [[Casas Viejas]] nel [[1933]]: dopo una rivolta popolare, 22 contadini furono uccisi dai militari, tra cui il leader della rivolta, l'anarchico [[Francisco Cruz Gutiérrez]] detto ''Seisdedos'', morto bruciato vivo insieme ad alcuni compagni e familiari nella sua casa, dove si era rifugiato in quanto non aveva accettato di arrendersi - e nel [[Insurrezione anarchica del dicembre 1933|dicembre dello stesso anno]]. L'anno seguente nelle Asturie i minatori socialisti (anarchici e socialisti) riuniti nell'''[[Uníos Hermanos Proletarios]]'' (socialisti e si rivoltarono contro [[Rivolta delle Asturie|sollevarono con l'intento di attuare una rivoluzione socialista]] che fu ben presto repressa con la forza. Dal [[1934]] al [[1936]], la Seconda Repubblica Spagnola fu governata da una coalizione di centro-destra (comprendente i conservatori cattolici).
 
Dopo una serie di crisi governative, le elezioni del [[16 febbraio]] [[1936]] portarono al potere la coalizione di sinistra del [[Frente Popular]] (Fronte Popolare), violentemente osteggiata dai partiti conservatori, nazionalisti e ecclesiastici. La vittoria del ''Frente'' fu resa possibile anche grazie al mancato appello all'[[astensionismo elettorale anarchico|astensione elettorale]] della [[CNT]], che tacitamente invitava quindi gli anarchici al voto per evitare che un governo reazionario trionfasse ancora una volta (nelle elezioni del [[1933]] gli anarchici si erano astenuti e aveva trionfato la destra...). Il governo del ''Frente'' subì duri attacchi da sinistra, dagli ambienti più rivoluzionari della [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] che li accusa di riformismo, e da destra, ricevendo altrettanti attacchi da chi li considerava comunisti.
[[File:Eduardo Vivancos.JPG|thumb|right|250px|Tesserino sportivo di [[Eduardo Vivancos]], atleta ed anarchico spagnolo. Molti degli atleti che dovevano partecipare alle [[Olimpiadi Popolari Antifasciste]] furono tra i primi ad impugnare le armi contro il golpe militare.]]
Tra le varie misure adottate dal nuovo governo vi furono anche le '''[[Olimpiadi Popolari Antifasciste]]''', che si sarebbero dovute svolgere dal [[19 luglio|22]] al [[26 luglio]] [[1936]] a Barcellona, in contrasto ai Giochi Olimpici "ufficiali" fascisti di Berlino <ref>[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/categorie-10958421.html La vera storia delle Olimpiadi popolari della Spagna del 1936]</ref>. Le Olimpiadi Antifasciste saranno annullate a causa del precipitare degli eventi: tra il [[16 luglio|16]] e il [[17 luglio]] [[1936]], con l'ammutinamento della guarnigione militare del Marocco, [[Francisco Franco]], mettendosi alla guida delle forze reazionarie, iniziò il colpo di [[Stato]] militare (i franchisti conquistarono subito le Canarie, il Marocco, buona parte dell'Andalusia, la Castiglia–León, e quasi tutta la Galizia e a Saragozza). Il [[18 luglio]], mentre i militari golpisti proseguivano nella loro reazione conservatrice contro il recente governo del Fronte Popolare, si generò un vuoto di potere, come conseguenza della debolezza governativa (si succedettero 4 governi in un giorno), in cui si inserirono gli ambienti rivoluzionari della “sinistra” spagnola (soprattutto anarchici e [[trotzkysmo | trotzkysti]]).
Ne scaturì quindi una Guerra Civile, i cui partecipanti coprivano l'intera gamma di posizioni politiche-ideologiche dell'epoca:
 
*Le '''file nazionaliste''', guidate dal "Caudillo" [[Francisco Franco]], comprendevano i fascisti della Falange, i monarchici, i nazionalisti spagnoli e la maggior parte dei conservatori clericali (i cattolici baschi si schierarono con le forze progressiste [http://www.mascellaro.it/node/37171 I cattolici del partito rosso nella guerra civile]). I capi del ''golpe'' furono i ''cuatro generales'': [[Francisco Franco]], [[Emilio Mola]], [[Gonzalo Queipo de Llano]] e [[José Sanjurjo]]. Dopo la morte di Sanjurjo (incidente aereo del [[20 luglio]] [[1936]]) e di Mola, Franco divenne il comandante indiscusso di tutti i nazionalisti: assunse il grado di ''Generalísimo''
*'''Nello schieramento Repubblicano''' stavano la maggioranza dei Liberali, i nazionalisti Baschi e Catalani, i socialisti, i comunisti (stalinisti, trotzkyisti<ref>Per quanto il PCE tentò di far passare il [[POUM]] come un partito legato a [[Lev Trotskij|Trotzky]], in realtà tra i repubblicani i trotzkisti erano rappresentati dal Gruppo (o Cellula) ''Le Soviet'' strutturata dall'italiano [[Nicola Di Bartolomeo]] (nome di battaglia Fosco) e dalla ''Sección Bolchevique-Leninista de España'', strutturata nel novembre [[1936]] in Barcellona da Manuel Fernández Grandizo, nome di battaglia G. Munis, considerata la sezione spagnola ufficiale della [[IV Internazionale]] che tentò invano di entrare nel [[POUM]] di Andreas Nin (la tattica dell'"entrismo" era spesso applicata dai trotskisti).</ref> e [[POUM]]) e gli anarchici di varia tendenza ([[CNT-FAI]] e [[FIJL]]).
 
Ai combattenti spagnoli si aggiunsero da una parte le truppe e le armi inviate in supporto a Franco dal [[Fascismo| fascismo italiano]] e dalla [[Nazismo|Germania Nazista]] (Corpo Truppe Volontari e Legione Condor) e dall'altra aiuti furono inviati dall'Unione Sovietica (in misura limitata a dire il vero), dal coraggioso governo messicano e da innumerevoli volontari democratici di molte nazioni, collettivamente riuniti nelle [[Brigate Internazionali]].
 
Un ruolo importantissimo durante la rivoluzione lo ebbero i [[sindacalismo|sindacalisti]] e in particolar modo quelli di matrice [[anarco-sindacalismo| anarco-sindacalista]] (la [[CNT]]-confederazione anarcosindacalista- contava circa 1577000 militanti e la [[UGT]] - sindacato di matrice socialista - 1447000).
 
== Prime fasi della rivoluzione (luglio–settembre 1936) ==
{{vedi|Barcellona,_maggio_1937:_la_controrivoluzione stalinista#Contesto_politico|Anarchici e potere nella rivoluzione spagnola}}
 
[[File:AbelPaz.jpg|thumb|left|160 px|[[Abel Paz]]]]
 
La [[CNT-AIT (Spagna)|CNT]] e l'[[UGT]] (sindacato socialista) convocarono lo [[sciopero generale]] dal [[19 luglio|19]] al [[23 luglio]], quale risposta unitaria tanto al sollevamento militare quanto all'apatia dello [[Stato]]. Sin dai giorni precedenti il golpe i [[comitati di difesa]] anarchici sorvegliavano le caserme e 3-4 giorni prima del [[colpo di Stato]] a Barcellona fu assaltata una nave carica di armi. Ma fu soprattutto durante lo sciopero che molti [[sindacalismo| sindacalisti]] e rivoluzionari assaltarono le caserme delle forze dell'ordine, impadronendosi delle armi e distribuendole alla popolazione. Fu grazie ai [[comitati di difesa]] nati nel [[1934]] e alle [[milizie antifasciste]] che a Barcelona e in quasi tutta la Catalogna le masse anarchiche sconfissero i golpisti guidati da [[Francisco Franco]], come riporta [[Abel Paz]] <ref>[http://www.arivista.org/?nr=326&pag=56.htm Intervista di Antonio Morabito]</ref>:[[File:VictorHurtado-LaSublevacion-MapaFinal.jpg|290 px|thumb|Situazione al 23 luglio 1936 dopo il fallimento parziale del golpe a causa della reazine anarchica e antifascista in Catalogna. In celeste le zone controllate dai nazionalisti.]]
: «Il 19 luglio chi aveva un fucile lo prese e si unì in uno sciopero generale che arrestò i militari golpisti. Dopo pochi giorni la gente tornò nelle fabbriche [...] i padroni non c'erano più. Venne spontaneo riprendere a lavorare come avevamo sempre fatto, non più per il padrone ma per noi. Si cominciarono a formare dei comitati; fabbriche e produzione furono organizzate in modo differente. Nell'arco di 15 giorni i soldi erano spariti a Barcellona, i principi economici borghesi erano scomparsi, perché l'esigenza primaria era quella di mangiare [...] Si sviluppò una sorta di baratto, che funzionò perfettamente per circa un mese. Dopo cominciò a diventare molto difficile organizzare la società, a Barcellona eravamo un milione di abitanti. Dunque stabilimmo una retribuzione che fosse sufficiente per vivere. Era un pezzo di carta a cui era associato un valore».
 
Il [[20 luglio]], il leader della formazione politica ''Esquerra Republicana'' de Catalunya e presidente della Generalitat de Catalunya [[Lluís Companys]]<ref>Avvocato, inizialmente difese molti anarchici sotto processo, ma in seguito quando assunse incarichi istituzionali non si fece remore a portare avanti campagne repressive anti-anarchici.</ref>, accolse una delegazione anarchica della [[CNT spagnola|CNT]] [[Garcia Oliver]] e [[Juan Peiro]], mettendosi completamente a loro disposizione <ref> «Se voi non avete bisogno di me o non desiderate che rimanga presidente della Catalogna, ditemelo ora, e diventerò un altro soldato nella lotta contro il fascismo. Se, d'altro canto, voi credete che se io abbandonassi questa posizione, in cui sono solo come un uomo morto, i fascisti trionferebbero, se voi credete che io, il mio partito [la Esquerra, un partito della sinistra borghese catalana - IBRP], il mio nome, il mio prestigio, possano essere utili, allora voi potete contare su di me e sulla mia lealtà di uomo che è convinto che un intero passato di vergogna sia morto e che desidera appassionatamente che la Catalogna si collochi d'ora in avanti tra le nazioni più progressiste del mondo.» (Dalle stesse memorie di Garcia Oliver De Julio a Julio, citate in H. Thomas, ''The Spanish Civil War'' p.210-1)</ref>
 
Gli anarchici più radicali criticarono questa posizione collaborazionista con al sinistra borghese e nazionalista catalana, ritenendo che in questa maniera si castrava lo [[spontaneismo]] anarchico. Durante questa fase si consolidarono tra i repubblicani due correnti di pensiero: il gruppo radicale della [[CNT spagnola|CNT]] (oltre ad altri gruppi minoritari), vincolato alla [[Federazione Anarchica Iberica|FAI]] (di tendenza rivoluzionaria), e il gruppo “possibilista” (moderato), che conteneva anche settori della [[CNT spagnola|CNT]], che ambiva alla partecipazione ad un fronte ampio, successivamente chiamato [[Fronte Popolare Antifascista]] (ottenuto dall'aggiunta dei sindacati alla coalizione elettorale del Fronte Popolare).
 
Contemporaneamente alla guerra i libertari svilupparono strutture amministrative a carattere popolare e libere dall'influenza dello [[Stato]], anche se a dire il vero la dirigenza della [[CNT spagnola|CNT]] si mostrò spesso accondiscendente con il Fronte Popolare ed alla fine, quanto meno nei vertici dell'organizzazione, prevalse l'idea che la guerra fosse più importante della rivoluzione. Le più importanti iniziative sviluppatesi per merito degli anarchici furono:
*'''[[Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste di Catalogna]] (CCMA)''' (Fu il vero organo governativo della Catalogna che sostituiva la Generalitat ed era dotato di un organo di controllo dell'ordine rivoluzionario denominato ''[[Patrullas de Control]]'' («Pattuglie di controllo»). Ne facevano parte la [[CNT spagnola|CNT]] e l'[[UGT]], poi il PSUC, il [[POUM]] e l'''Esquerra'').
*'''[[Comitato Esecutivo Popolare di Valencia]]'''
*'''[[Consiglio di Difesa di Aragona]]'''
*'''[[Comitato di Salute Pubblica di Malaga]]'''
*'''[[Comitato di Guerra di Gijon]]'''
*'''[[Comitato di Salute Pubblica di Sama de Langreo]]'''
*'''[[Consiglio della Cerdagna]]'''
*'''Comitato Antifascista di Ibiza'''.
[[File:Sette_2.jpg|thumb|left|Giornali che annunciano la morte del primo caduto italiano in terra di Spagna, l'anarchico [[Agostino Sette|Gino Sette]]]]
[[File:Patrullas CNT.jpg|thumb|250 px|[[pattuglie di controllo|Pattuglie]] della [[CNT spagnola|CNT]]]]
Le strutture più importanti (soprattutto i Comitati di Guerra e di Difesa) erano controllate dai settori più rivoluzionari, mentre quelli meno importanti erano sotto il controllo dei moderati. A Barcellona gli anarchici della [[CNT]]-[[Federazione Anarchica Iberica|FAI]], che di fatto controllavano la città, accettarono tre ministeri all'interno del governo catalano ('''Generalitat''') in nome dell'[[antifascismo]] e dell'urgenza bellica ([[26 settembre]] [[1936]]). L'entrata in questa istituzione portò alla dissoluzione della CCMA ([[27 settembre]]) e di lì a seguire l'organizzazione sindacale rinunciò ad alcune scelte in linea con i principi anarchici con l'intenzione di mantenere unito il fronte antifascista che in Catalogna aveva assunto il nome di ''[[Front d'Esquerres]]''.
 
L'organizzazione spontanea anarchica e antifascista, legata soprattutto alle strutture sindacali della [[CNT spagnola|CNT]], permise di sconfiggere i nazionalisti in catalogna, ma questi erano riusciti ad occupare in pochi giorni circa 1\3 della [[Spagna]] (Navarra, parte dell'Aragona, Galizia, il Leon, Antica Castiglia, Siviglia, cadice e Cordova), guarda caso laddove gli anarchici non erano ben strutturati. Per questo, il primo incontro del [[Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste|Comitato delle Milizie]] stabilì l'invio di una colonna anarchica in direzione dell'Aragona. Fu così che il [[24 luglio]] del [[1936]] partì da Barcellona la prima milizia volontaria guidata da [[Buenaventura Durruti]] destinata a raggiungere il fronte dell'Aragona. Tra le varie milizie popolari, organizzate nelle cosiddette colonne, si distinse proprio la [[Colonna Durruti]], formata da 3000 uomini e coordinati dalla figura carismatica di [[Buenaventura Durruti]] (altre “colonne” anarchiche furonola [[Colonna de Hierro]] o la [[Colonna Rojo y Negro]]).
[[File:Colonna_Ascaso.jpg|350 px|thumb|[[Colonna Ascaso]] ad Aragon]]
In Aragona giunsero pure varie centinaia di anarchici italiani (tra cui [[Camillo Berneri]]) inquadrati nella [[Colonna Rosselli-Berneri]] o nella "[[Colonna Aascaso|Ascaso]]" (tra questi, in tempi diversi, [[Tomaso Serra]], [[Enrico Zambonini]], [[Tintino Rasi]], ecc.). Il primo italiano morto in terra di [[Spagna]] fu l'anarchico [[Agostino Sette]].
 
I rivoluzionari di tendenza libertaria non pensarono esclusivamente alla lotta contro il franchismo, ma si preoccuparono di organizzare le comunità, che incontravano lungo il loro percorso, secondo i principi dell'[[anarco-comunismo]].
L'economia spagnola veniva gestita “dal basso”, mediante l'attività dei lavoratori organizzati nei sindacati e senza nessun dirigismo [[autorità | autoritario]].
 
Nelle aree sotto il controllo degli anarchici, come la Catalogna, questa gestione collettiva caratterizzò l'industria, l'agricoltura, la [[medicina sociale|medicina]] <ref>Si veda [https://www.anarcopedia.org/index.php/medicina_sociale#La_questione_sanitaria_nella_Spagna_libertaria La questione sanitaria nella Spagna libertaria]</ref>, i trasporti urbani <ref>[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-memoria-i-taxi-di-barcellona-da-le-libertaire-del-12-luglio-1946--38384922.html I taxi di Barcellona]</ref> e ferroviari, ma anche attività minori come gli hotel, le barbierie, i ristoranti, ecc. I terreni espropriati e [[collettivismo |collettivizzati]] furono il 70% in Catalogna, il 70% in Aragona, il 70% nella provincia di Badajoz, il 58% in CastillaLaMancha, il 49% in Andalusia e il 13 % nella comunità valenciana.
In Aragona si formarono 450 comuni agricole controllate dalla [[CNT]], mentre l'[[UGT]] ne gestiva 20. Nell'area valenciana le collettività della [[CNT]] furono 264, quelle dell'UGT 69 e quelle miste 20.
 
Il principio dell'[[ autogestione]] si applicò seguendo la massima comunista: «Da ognuno secondo le sue possibilità ad ognuno secondo i suoi bisogni», senza che questo determinasse un calo delle produzioni che, al contrario, subirono addirittura un incremento (la moneta nazionale venne sostituita con altre a carattere locale o regionale, e talvolta sostituita con il [[baratto]]).
 
Alla [[rivoluzione sociale]] si affiancò quella culturale: venne ritenuto lecito l'aborto, l'[[amore libero]], la parità dei sessi ecc. Il [[2 agosto]] il governo centrale tentò di frenare il prestigio dei rivoluzionari costituendo i ''[[Battallones de Volontarios]]'', embrione del futuro '''Esercito Popolare della Repubblica''', oltre ad emettere decreti tendenti a riacquistare prestigio tra la popolazione (licenziamento dei militari e dei funzionari simpatizzanti degli insorti golpisti ecc.).
 
Lentamente cominciarono anche le tensioni tra la [[CNT spagnola|CNT]] e il Partito Comunista (PCE): il [[6 agosto]] i membri del PSUC (partito socialista autonomo di catalogna), diramazione catalana del PCE, vennero esclusi dal governo autonomo catalano su pressione degli [[anarco-sindacalismo | anarcosindacalisti]]. A dire il vero cominciarono ad ingenerarsi delle inquietudini anche tra le masse del [[movimento anarchico]], e della [[CNT-FAI]] in particolare, che poco gradivano certe scelte dei dirigenti dell'organizzazione in quanto ritenute poco radicali e più istituzionali.
 
== Il ruolo dei sindacati e il primo governo Caballero (settembre-novembre 1936) ==
{{vedi|Anarchici e potere nella rivoluzione spagnola}}
Tanto in questa fase quanto nella precedente, furono i [[sindacalismo | sindacati]] e le masse insorte a tenere in mano l'effettivo controllo della Rivoluzione, cedendo saltuariamente, e solo quando ciò fu strettamente necessario (per es. per la Battaglia di Madrid, ottobre e novembre [[1936]]), il controllo delle “Colonne” allo [[Stato]] Repubblicano. Questa convergenza di idee tra i partiti del Fronte Popolare e i sindacati (compresa la [[CNT spagnola|CNT]]), nonostante fosse fortemente osteggiata da gran parte della base anarchica (in contrasto con la dirigenza della [[Confederación Nacional del Trabajo]]), perché si pensava che in questa maniera si desse ossigeno allo [[Stato]] borghese, si concretizzò nella formazione del Governo di [[Largo Caballero]] ([[4 settembre]]). Il nuovo governo emanò diversi decreti legislativi, tra cui:
[[Image:428px-Aragon 1936nuova.jpg|thumb|left|400 px|Situazione di Aragona durante la rivoluzione del 1936]]
*'''Decreto di sequestro dei beni immobili dei condannati dei tribunali popolari statali''' ([[17 settembre]])
*'''Decreto d collettivizzazione e controllo operaio del governo autonomo di Catalogna'''  ([[27 ottobre]])
In realtà dietro queste misure il governo tendeva a riappropriarsi del controllo della Rivoluzione che stava assumendo un carattere libertario ed effettivamente popolare. La Repubblica cercò di potenziare e riproporre le strutture dell'esercito, pur sempre [[autorità |autoritarie]], attraverso una serie di decreti:
 
*'''Decreto di dissoluzione dei Comitati di Difesa e di Guerra'''
*'''Costituzione di Milizie di Vigilanza di retroguardia'''  ([[16 settembre]])
*'''Decreto di trasferimento dei volontari delle milizie popolari all'esercito regolare repubblicano''' ([[28 settembre]])<ref>Fu l'inizio Con questo decreto si ponevano le milizie anarchiche sotto il controllo dello [[Stato]] borghese. L'ultima colonna anarchica ad arrendersi e ad accettare la militarizzazione fu la [[Colonna di Ferro]]. </ref>
*'''Decreto d'applicazione del codice di Giustizia Militare per le milizie popolari'''  ([[29 settembre]])
 
I reazionari franchisti già controllavano buona parte della [[Spagna]], tra cui Siviglia, invece i repubblicani avevano "in mano" Madrid e Barcellona.
 
Il prolungamento della guerra fece sorgere dei problemi tra i vari partiti interni al [[Frente Popular|Fronte Popolare]], soprattutto a causa della pesante ingerenza dell'Urss che prevedeva il rinvio di ogni rivoluzione sociale ([[collettivismo |collettivizzazione]]) ad una fase successiva, in modo da non alienarsi le simpatie della piccola e la media borghesia.
Gli anarchici e i comunisti non stalinisti non condividevano la separazione della fase rivoluzionaria da quella della guerra, quantunque alcune scelte della dirigenza dei gruppi anarco-sindacalisti non andavano certo in questa direzione, e questo fu uno dei motivi principali di conflitto tra le due anime rivoluzionarie.
 
Lo [[Stato]] repubblicano ostacolò quindi gli anarchici e coloro che erano contrari alle posizioni staliniste, iniziando una serie di operazioni, via via di intensità maggiore, tendenti a dissolvere le strutture rivoluzionarie popolari. La [[Confederación Nacional del Trabajo]] si mostrò però debole di fronte a questi attacchi restauratori dell'ordine borghese, acettando spesso delel scelte non in linea con il pensiero anarchico perché si riteneva comunque di vitale importanza la vittoria su [[Franco]].
 
L'Aragona fu un'eccezione poiché vi arrivarono migliaia di miliziani libertari, da Valencia e dalla Catalogna (base principale, da sempre, dell'[[anarco-sindacalismo]] operaio). La stessa [[CNT]] di Aragona (settembre [[1936]]) propose la formazione di '''Consigli Regionali di Difesa [[federalismo|federati]] in un Consiglio Nazionale''', che avrebbero avuto le funzioni di “governo centrale”, deliberando inoltre la creazione del Consiglio Regionale di Difesa di Aragona.
 
In nome della collaborazione [[antifascismo | antifascista]], per sconfiggere l'esercito dei reazionari e dei clericali, la [[CNT]] aveva accettato di entrare nel governo catalano della Generalitat e di sciogliere il Comitato delle Milizie (discioltosi il [[1 ottobre]] [[1936]]). D'altra parte il “Consiglio Regionale di Difesa d'Aragona” venne regolamentato (limitandone l'autonomia) per decreto il [[6 ottobre]], il che fece abortire anche lo sviluppo del Consiglio Nazionale di Difesa. La [[Generalitat Catalana]] sostituirà tutti i comitati locali di Catalogna con i Consigli Municipali del '''[[Frente Popular|Fronte Popolare Antifascista]]'''.
 
== Gli anarchici entrano nel secondo governo Caballero (novembre 1936 - gennaio 1937) ==
[[File: Federica Montseny.jpg |right|thumb|[[Federica Montseny]], fu ministro della sanità]]
Al secondo governo [[Largo Caballero |  Caballero]] ([[4 novembre]] [[1936]]) parteciparono, in nome delle circostanze belliche, anche quattro membri della [[CNT]], pagandone però un elevato prezzo in termini di identità e coerenza. L'organizzazione anarco-sindacalista scelse di entrare nel governo prima di tutto perché intendeva mantenere unito il fronte proletario antifascista, poi perché riteneva che le sue scelte rivoluzionarie potessero avere così un peso maggiore nell'ambito della rivoluzione. D'altro canto, altri anarchici (tutti quelli che entrarono ne ''[[Los Amigos de Durruti]]'' opure lo storico anarchico [[Miguel Amorós]]) o spezzoni della sinistra comunista <ref>[http://www.leftcom.org/it/articles/2007-12-01/le-giornate-di-maggio-del-1937-a-barcellona Le giornate di maggio del 1937 a Barcellona]</ref> ritennero che così facendo la [[CNT-FAI]] non fece altro che dare ossigeno allo [[Stato]] borghese moribondo e di impedire che la [[rivoluzione sociale]] proseguisse nell'ambito di un certo [[spontaneismo]] che nel luglio del [[1936]] permise di fronteggiare i fascisti di [[Franco]]. In ogni caso, questi furono i ministeri affidati agli anarchici della [[CNT spagnola|CNT]]:
*[[Federica Montseny]], Ministro della Sanità;
*[[Juan López Sánchez]], Ministro del Commercio;
*[[Juan Peirò]], Ministro dell'Industria;
*[[Juan Garcia Oliver]], Ministro della Giustizia (!).
 
Il nuovo governo dovette fronteggiare i sempre più insistenti scontri tra le fazioni libertarie e quelle autoritarie marxiste, che si facevano sempre più insistenti; a Valencia si registrarono 30 morti tra le opposte fazioni.
 
I golpisti, ormai giunti alle porte di Madrid, vennero fronteggiati da migliaia di combattenti arrivati da altri fronti, tra cui quelli della “[[Colonna Durruti]]” giunti dal fronte aragonese. [[Buenaventura Durruti]] cadde nella battaglia (probabilmente assassinato da sicari stalinisti) e la sua morte determinò l'inizio della parabola discendente dell'influenza libertaria nell'ambito della [[rivoluzione]].
 
La [[rivoluzione]] quindi non sopravisse come forza indipendente al secondo governo Caballero, visto che si sussegurono le misure volte alla diminuzione dell'[[autogestione]] popolare: il [[15 dicembre]] [[1936]] il Consiglio Supremo di sicurezza centralizzò la polizia politica, il [[17 dicembre]] [[1936]] il giornale sovietico «Pravda» annunciò che «in Catalogna è già cominciata la pulizia dei trotzkisti e degli anarchico-sindacalisti; verrà condotta con la stessa energia che nell'Unione Sovietica», il [[24 dicembre]] [[1936]] fu decretato il diveto di portare armi; lentamente la [[rivoluzione sociale]] anarchica si andò a spegnere, anche se la guerra al franchismo continuava.[[File:Mon1.gif|right|thumb|300 px|«Moneta» emessa dagli anarchici durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|Guerra di Spagna]].]]
[[File:Juan Garcia Oliver.jpg|thumb|left|250 px|[[Juan García Oliver]]]]
Da gennaio [[1937]], la [[CNT]] e l'[[UGT]], per non perdere le posizioni conquistate, firmarono vari patti di collaborazione che prevedevano l'aumento della produttività e forme di controllo istituzionale sui lavoratori e sulle collettività. Secondo la stessa logica lo [[Stato]] repubblicano proseguì la militarizzazione, considerata una “necessità ineluttabile” pure da una parte del movimento anarchico, anche se venne confermata la vocazione [[antimilitarismo | antimilitarista]] e antistatale degli stessi.
Tra Febbraio e Marzo del [[1937]] fu proibita la pubblicazione del periodico della [[Federazione Anarchica Iberica]] (FAI), «[[Nosotros]]», inoltre il governo della Catalogna approvò anche un decreto che ordinava il sequestro delle armi e degli esplosivi in mano alle milizie popolari.
Il [[27 marzo]] si dimisero i consiglieri anarchici del governo catalano e fu completata la militarizzazione dell'Esercito regolare, determinandone il depotenziamento delle milizie popolari. In opposizione alle scelte politiche che la "dirigenza" della [[CNT]]-[[FAI]] stava attuando, si costituì il gruppo di lotta rivoluzionaria [[Los Amigos de Durruti]], formatosi sulla base delle istanze popolari della [[CNT]] e che si prefisse l'obiettivo di portare avanti un'opposizione alle strategie portate avanti dallo stesso [[CNT|sindacato]].
 
Ad Aprile si susseguirono, in varie città e villaggi, conflitti tra anarchici e bolscevichi del Partito Comunista (si diffusero notizie su carceri segrete, a Valencia e a Murcia, gestite dagli stalinisti). Le forze reazionarie franchiste, nello stesso mese, bombardarono violentemente, con il sostegno della "[[Legione Condor tedesca]]", la città basca di Guernica, simbolo dell'autonomia Basca e successivamente simbolo del martirio spagnolo.
 
== L'autoritarismo degli stalinisti: repressione degli anarchici e del POUM (maggio 1937) ==
[[Image:Camillo Berneri_2.jpg|thumb|[[Camillo Berneri]], anarchico italiano assassinato dagli stalinisti il [[5 maggio]] [[1937]]]]
{{vedi|Barcellona, maggio 1937: la controrivoluzione stalinista}}
: «Il Primo Maggio a Barcellona non ci sono manifestazioni. Dopo alcuni giorni un gruppo di poliziotti, guidati da un membro del PSUC, va all'assalto della Centrale telefonica occupata dagli anarchici. Era un esempio classico di “doppio potere”: chiunque avesse voluto parlare con la Generalitat doveva prima passare per gli anarchici, anche (come avvenne) il presidente Manuel Azaña. È noto l'episodio del telefonista che gli aveva chiesto chi fosse. Ovviamente Azaña rispose di essere il Presidente della Repubblica, ma si sentì rispondere:”Questo è ciò che tu credi”. Era un potere di fatto che interrompeva il controllo statale. L'intervento della pattuglia di poliziotti provoca una vera battaglia sui vari piani della centrale e una rivolta nei quartieri proletari, contro lo strapotere degli stalinisti, minoritari ma ben organizzati. Da un lato anarchici e POUM, dall'altro PSUC e alcuni catalanisti. Gli stalinisti attaccarono il piccolo POUM, accusandolo di trotzkismo e di essere una “quinta colonna” al soldo dei franchisti (curioso che Trotzki accusasse gli anarchici di essere la “quinta ruota” della borghesia, N.d.A.). Contro la CNT-FAI la tattica del PSUC doveva essere più sottile. Togliatti, per esempio, elogiava la base operaia della CNT mentre attaccava i dirigenti per i loro “errori e ambizioni”. Non potevano ovviamente dire che la CNT, con due milioni di iscritti e centinaia di migliaia di combattenti, era “al soldo dei franchisti”. Un inciso: in quel momento l'iscrizione al sindacato era obbligatoria, ma anche prima, nel 1933-34, gli iscritti erano un milione e 400 mila, a fronte di poche migliaia di comunisti. '''Il maggio 1937 di Barcellona si può considerare una “guerra civile nella guerra civile”. Vi furono circa cinquecento morti, in maggioranza libertari'''». (''Intervista a Claudio Venza'' <ref>[http://www.arivista.org/?nr=317&pag=43.htm da Anarca-bolo]</ref>)
 
Dal [[3 maggio|3]] all'[[8 maggio]] [[1937]], a Barcellona, si verificarono scontri "fratricidi" che videro da una parte il [[POUM]] (partito comunista antistalinista), la [[CNT]] (sindacato anarchico), "[[Los Amigos de Durruti]]" (forte di circa 5000 miliziani) e tutta una serie di combattenti anarchici ([[Liberto Callejas]], [[Gregorio Jover]], [[Abel Paz]], [[Ada Martí]] e [[Maximo Franco]], comandante della ''[[Columna Roja y Negra]]'') contro militanti del [[PSUC]] (Partito Comunista stalinista catalano) <ref> Il PSUC fu correlato al Partito Comunista di Spagna (PCE). Fondato il [[23 luglio]] del [[1936]] dall'unione della Federazione Catalana del PSOE (Partito Socialista Operaio Spagnolo) con il Partito Comunista di Catalogna, l'Unione Socialista della Catalogna e il Partito Catalano Proletario, è importante notare che "uno spezzone" del PSOE fu anche entro il partito stalinista del PSUC da cui si evince che all'interno del PSOE ci fu una lotta intestina che portò all'uccisione del segretario dell'UGT, che a livello nazionale era legata allo stesso PSOE </ref> e la ''Guardia de Asalto'' <ref name="Guardia">La Guardia de Asalto, denominata ufficialmente Cuerpo de Asalto, fu un corpo di polizia spagnolo creato durante la Seconda Repubblica con l'obiettivo di disporre di una forza di polizia atta a mantenere l'ordine pubblico e che fu fedelmente legata al regime repubblicano.</ref>(polizia). Gli scontri si ingenerarono in seguito ai '''decreti governativi che imponevano lo scioglimento delle milizie non staliniste e alla “presa” della Telefónica (sede del servizio telefonico di Barcellona autogestito dai lavoratori della [[CNT spagnola|CNT]]) da parte delle forze governative'''.
[[File:Amigo pueblo.jpg|thumb|180 px|left|''[[El Amigo del Pueblo]]'', giornale de ''[[Los Amigos de Durruti]]'', un gruppo contrario alla "linea morbida" della [[CNT spagnola|CNT]]]]
Contro il tentativo da parte delle guardie de asalto guidate da Rodriquez Salas (ex-anarchico divenuto fedele sostenitore dei comunisti del PSUC) di occupare la sede della centrale telefonica, i lavoratori scesero in strada ergendo barricate e preparandosi ad insorgere contro il tentativo contro-rivoluzionario degli stalinisti catalani. I diirgenti della [[CNT spagnola|CNT]] temettero a questo punto di romper el'unità antifascista del Fronte Popolare e l'intervento degli anarchici [[Federica Montseny]] e [[Mariano Vázquez]] tentarono di riportare la calma per evitare possibili scontri fratricidi all'interno del fronte repubblicano. Contro questa "linea morbida", [[Los Amigos de Durruti]] spinsero i lavoratori a proseguire nell'insurrezione contro la contro-rivoluzione governativa, ma la CNT li denunciò come agenti provocatori e il [[7 maggio]] chiese alle masse di porre fine alle rivolte e tornare al lavoro.
 
Durante questi scontri numerosi esponenti di spicco del [[POUM]] (Andres Nin) e del movimento anarchico vennero arrestati e uccisi (circa 500: tra questi [[Camillo Berneri]], [[Francesco Barbieri]] e il segretario dell'[[UGT]] <ref>L'Unión General de Trabajadores, fra i più importanti sindacati spagnoli, legato al Partito Socialista Operaio Spagnolo, fece azioni comuni con la [[CNT]] durante la prima guerra mondiale. Durante la [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|rivoluzione spagnola]] l'UGT spostò il suo asse a sinistra, rispetto alla sua posizione tradizionale, seguendo la linea politica del suo leader Francisco Largo Caballero e raggiungendo oltre un milione di iscritti. L'UGT rimase su questi numeri fino alla sostituzione di Caballero dalla carica di segretario generale ([[1937]]), per colpa di essersi rifiutato di sciogliere il [[POUM]] dopo i tragici fatti di Barcellona, con Juan Negrin, più ligio ai dettami dei comunisti filomoscoviti, che fece sciogliere immediatamente il [[POUM]] ed incarcerare i suoi massimi leaders</ref>) <ref name="conflitti">[http://it.wikipedia.org/wiki/Colonna_Buenaventura_Durruti#I_rapporti_di_anarchici.2C_aderenti_al_POUM_e_comunisti_non_filomoscoviti_in_relazione_ai_comunisti_di_osservanza_moscovita Conflitti tra anarchici e poumisti da una parte, e gli stalinisti dall'altra]</ref>.
 
Nell'ambito di questi scontri interni al fronte repubblicano, il [[13 maggio|13]] dello stesso mese alcuni ministri stalinisti (Hernandez e Uribe) proposero la [[repressione]] della [[CNT]] e del [[POUM]]. Il [[16 maggio]] si dimise il governatore Caballero, che venne succeduto da [[Juan Negrin]] (un socialista molto vicino agli stalinisti) <ref>[[Juan Negrín]] faceva parte dell'ala moderata del Partito Socialista Operaio Spagnolo ma collaborò col Partito Comunista Spagnolo, a cui il Partit Socialista Unificat de Catalunya [partito stalinista in senso stretto] era legato a doppio filo. Anche [[Francisco Largo Caballero]] era militante del Partito Socialista Operaio  Spagnolo e ciò denota come ci fosse stata un'accanita lotta interna a questo partito che portò alla sostituzione di [[Francisco Largo Caballero]] con [[Juan Negrín]], da cui si può dedurre sostanzialmente la vittoria, quantomeno temporanea, della frangia stalinista del Partito Socialista Operaio  Spagnolo.</ref>, ma senza ottenere l'appoggio degli anarchici e dei rivoluzionari. '''Iniziò così la persecuzione di tutte le forze antistaliniste'''.
 
== La fine della Rivoluzione e il proseguimento della guerra (giugno 1937 - gennaio 1938) ==
[[Image:Woman with cntfai flag.jpg|thumb|right|200 px| Libertaria spagnola con bandiera della [[CNT]]-[[Federazione Anarchica Iberica|FAI]]]]
 
Dal momento della “caduta” di [[Largo Caballero]], si accentuarono le misure governative tendenti a separare la fase rivoluzionaria da quella della guerra civile e a ripristinare la “Costituzione della Repubblica del [[1931]].
 
Per prima cosa gli esponenti della [[Federazione Anarchica Iberica]] vennero estromessi dai tribunali militari, successivamente, il [[14 giugno]], il governo centrale (trasferitosi a Valencia) emise misure tendenti all'emarginazione degli anarchici( e di tutti i rivoluzionari in genere).Il [[15 giugno|15]] venne messo fuorilegge il Partito [[trotzkysmo |  Trotzkysta]] del [[POUM]] e ancora il giorno seguente venne sciolta la 29° Divisione dello stesso partito.
 
Il governo Negrín aumentò la propria carica repressiva costituendo il SIM (Servizio d'Investigazione Militare) che diventerà un prezioso strumento repressivo in mano agli staliniani. Il [[10 agosto]] lo stesso governo emanò l'ordine di scioglimento del Consiglio d'Aragona, una sorta di governo autonomo regionale a prevalenza libertaria, aumentando considerevolmente la repressione sulle [[collettivismo | collettività]] rurali aragonesi attraverso le truppe guidate dal generale comunista  Enrique Lister (moltissimi anarchici furono arrestati e molte proprietà espropriate furono restituite agli antichi proprietari) .
 
Il [[28 agosto]], il Vaticano riconobbe il governo di [[Francisco Franco]], e alla fine di novembre, con i Nazionalisti che stringevano su Valencia, il governo si trasferì a Barcellona.
L'esercito franchista, completando tassello dopo tassello il proprio mosaico riuscì a conquistare tutto il Nord, conquistando le Asturie (ricchissime di materie prime e di industrie) e dando una svolta decisiva alla guerra.
[[Image:Inseparables.jpg|thumb|180 px|left|Manifesto della [[CNT-FAI]] e della [[FIJL]]: «'''la guerra e la rivoluzione sono inseparabili'''»]]
Il [[21 ottobre]] la [[CNT]] e i socialisti manifestarono insieme davanti alle prigioni di Valencia chiedendo il rilascio dei prigionieri e successivamente si ritirò dai comitati del [[Frente Popular|Fronte Popolare Antifascista]].
 
== Ultime fasi della guerra (gennaio 1938 - dicembre 1938) ==
 
La [[rivoluzione sociale|Rivoluzione sociale]] e popolare ormai era stata quasi del tutto seppellita, rimaneva quindi da combattere la guerra contro il [[franchismo]] che ormai stava drammaticamente prevalendo.
A gennaio del [[1938]], il governo proibì l'immissione di banconote e monete locali, intimando il ritiro dalla circolazione delle stesse e di fatto dando un nuovo colpo ai processi di [[autogestione]] e indipendenza dal potere centrale.
Vista la drammatica situazione in cui si trovava il fronte repubblicano, il Presidente del Consiglio [[Juan Negrín]], cercando di salvare il salvabile, negoziò la pace con [[Francisco Franco]] e decise di ritirare le [[Brigate Internazionali]] dalle zone di combattimento, nella speranza di poter godere di un maggior sostegno in nome del diritto internazionale.
 
Anche i libertari nel tentativo di salvare le conquiste ottenute, presero decisioni sbagliate e controproducenti: la [[CNT spagnola|CNT]] e la [[UGT]] introdussero gli ispettori del lavoro con facoltà coercitive e contemporaneamente la ''Generalitat'' della Catalogna ridusse le facoltà dei Comitati di controllo operaio nelle imprese non [[collettivismo| collettivizzate]]. Le controversie interne continuarono e in Catalogna si registrarono i primi scontri armati (aprile [[1938]]) tra anarchici e socialisti filostaliniani.
 
Nell'ambito più proprio della guerra civile, le due parti antagoniste si scontrarono sul possesso della città di Teruel durante tutto gennaio e febbraio del [[1938]], con i nazionalisti che infine ne presero il controllo definitivo il [[22 febbraio]]. Il [[14 aprile]], le truppe fedeli a [[Francisco Franco|Franco]] arrivarono al Mar Mediterraneo tagliando in due la parte di [[Spagna]] controllata dai repubblicani. Dopo il fallimento delle trattive di resa, il governo Negrin cercò di ricongiungere le due parti del suo territorio attraverso la Battaglia dell'Ebro, che iniziò il [[24 luglio]] e durò fino al [[26 novembre]]. Il fallimento dell'operazione determinò lo sviluppo finale della guerra. Alla fine di dicembre, Franco diede il via ad un massiccio attacco alla Catalogna.
 
== La sconfitta del fronte repubblicano (gennaio 1939 - aprile 1939) ==
{{vedi|Franchismo|La Retirada}}
[[File:Robert capa-borrell garcia.jpg|300px|thumb|''Morte di un miliziano'', celeberrima e discussa foto di Robert Capa e vero e proprio emblema del dramma spagnolo. Secondo alcuni quel miliziano potrebbe essere l'anarchico [[Federico Borrell García]].]]
Il [[26 gennaio]] anche Barcellona dovette capitolare. Centinaia di migliaia di profughi si spinsero sino alla frontiera francese in quel drammatico esodo conosciuto come ''[[La Retirada|la retirada]]'', ma il governo transalpino fu impreparato di fronte a quest'emergenza e sostanzialmente si mostrò ostile e in certi casi crudelmente disumano. Non pochi speravano che quella terra li salvasse dall'atroce destino che gli riservava il nazionalcattolicesimo franchista, ormai trionfante, ma in realtà molti di loro morirono nei campi profughi (fame, freddo, disperazione ecc.), più simili a veri e propri lager, allestiti dall'ostile governo francese.
 
Contro il governo Negrin, ben attento a salvare se stesso ed a reprimere gli anarchici, diversi membri libertari, tra cui [[Cipriano Mera]], appoggiarono il golpe del colonnello  Casado ([[5 marzo]] [[1939]]) e la formazione del ''Consejo Nacional de Defensa'', che si opponeva alla strenua difesa di Madrid in quanto si riteneva che ormai fosse vano resistere ai franchisti, contrariamente a quanto proponevano i comunisti del PCE:
: «Se lei (Negrin) è ancora socialista dovrebbe essere il primo a conoscere i propositi che vuole raggiungere il PCE che altro non sono che di appropriarsi di tutti i posti di comando dell'esercito, fare un colpo di stato, riuscire a dare la sensazione al mondo che il PCE resiste fino all'ultimo e che anarchici, socialisti e repubblicani e gli altri settori politici erano agenti provocatori. Considero un errore grave dire al popolo di resistere quando si ha la sicurezza che tutto è perduto e lo dimostra il fatto che quelli che ci incitavano alla resistenza mettevano in salvo la famiglia e capitali inviandoli all'estero...» (messaggio di Cipriano Mera rivolto al presidente Negrin estrapolato dall'autobiografia ''[[Cipriano Mera]], Rivoluzione armata in Spagna. Memorie di un anarco sindacalista'', edizione italiana, La Fiaccola, 1978 pp. 490-491).
 
Il [[7 marzo]], gli ufficiali sovietici e il primo ministro socialista Negrin vennero evacuati da Madrid. Il giorno seguente si susseguirono dure lotte tra le due fazioni (stalinisti vs sostenitori di Casado), con la sconfitta degli stalinisti. Quando Madrid, il [[28 marzo]], con l'aiuto di forze pro-franchiste all'interno della città (l'infame "quinta colonna"), cadde in mano ai franchisti, la giunta Casado cercò di ottenere dagli stessi, senza successo, le migliori possibili condizioni di resa. Non ebbe invece seguito la proposta di [[Cipriano Mera]] di porre fine al conflitto frontale e dare inizio a una ben coordinata guerriglia contro i franchisti. La vittoria fu proclamata il [[1 aprile|1° aprile]], quando l'ultima delle forze repubblicane si arrese.
 
Alla fine della guerra si contarono circa 600.000 morti, più di un milione di mutilati, quasi un milione di profughi e la devastazione dell'[[economia]] e della [[cultura]].
 
==Note==
<references/>
== Bibliografia ==
 
*[[Abel Paz]], ''Durruti e la rivoluzione spagnola, Tomo I. Da ribelle a militante 1896-1936'' e ''Durruti e la rivoluzione spagnola, Tomo II. Rivoluzionario. 19 luglio-20 novembre 1936'', Edizioni Zero in Condotta, 2010
*[[Pino Cacucci]], [[Claudio Venza]], ''Spagna 1936. L'utopia e la storia'', Eleuthera, 2009
*[[Pier Francesco Zarcone]], ''Comunisti anarchici e Amigos de Durruti nella rivoluzione spagnola'', Editore Samizdat, 2005
* Pietro Ramella. ''[http://digidownload.libero.it/asciarossa/La%20Retirada%20TNR10.htm La retirada. L'odissea di 500.000 repubblicani spagnoli esuli dopo la guerra civile (1939-1945)]''. Lampi di Stampa, Milano 2003.
* ''Agrupación de los amigos de Durruti''. ''Verso una nuova rivoluzione'', titolo originale ''Hacia una nueva revolución''. Pubblicato nel 1937, ripubblicato a [[Barcellona]] a cura di [[Pier Francesco Zarcone]], 1997.
*AA.VV., ''Chi c'era racconta. La rivoluzione libertaria nella Spagna del 1936'', Edizioni Zero in Condotta, 1995
*[[Abel Paz]], ''Spagna 1936. Un anarchico nella rivoluzione'', Lacaita edizioni, 1988
 
== Documenti sulla rivoluzione spagnola ==
*[[Discorso di Buenaventura Durruti a Bujaraloz]]
*[[Agli operai russi (di Buenaventura Durruti)]]
== Voci correlate ==
*[[La Guerriglia antifranchista]]
*[[Kronstadt]]
*[[La Comune di Parigi (1871)]]
*[[Ucraina libertaria]]
 
== Collegamenti esterni==
===Siti vari===
* [http://www.youtube.com/watch?v=ZbWSVQtuwKA Documentario del 1963 sulla guerra civile spagnola, di Rossif]
*[http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2006/un24/art4331.html Cronologia (1° Parte)], [http://www.ecn.org/uenne/archivio/archivio2006/un33/art4435.html Cronologia (2° Parte)]
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-spagna-libertaria-les-affichistes-de-la-revolution-espagnole-1936-1939-49258071.html Spagna anarchica e libertaria. Gli autori dei manifesti della Rivoluzione spagnola]
*[http://www.fdca.it/organizzazione/teoria/qdc/2-3.htm Considerazioni sulla Rivoluzione Spagnola]
*[http://www.fdca.it/storico/add/index.htm Brevi notizie sulla rivoluzione spagnola]
*[http://www.usiait.it/spagna36/index.htm Materiali sulla Rivoluzione di Spagna]
*[http://www.flickr.com/photos/30767213@N07/ Foto inerenti alla rivoluzione]
*[http://it.internationalism.org/rint/1_massacro Massacro di lavoratori in Spagna (Bilan n°2, dicembre 1933)]
*[http://it.internationalism.org/rint/1_annientamentoprolspagn L'annientamento del proletariato spagnolo (Bilan n° 12, ottobre 1934)]
*[http://www.libera-unidea.org/primavera/mostra2.htm La situazione di Saragozza]
 
=== Testi ===
 
*[http://www.libertaria.it/articoli_online/rivoluzionespagnola.pdf La rivoluzione spagnola e i suoi nemici], di Claudio Venza
*[http://www.socialismolibertario.it/Asineriesettarie.htm  Togliatti e la rivoluzione spagnola], di [[Camillo Berneri]]
*[http://www.socialismolibertario.it/militarismo_bolscevico.htm Militarismo Bolscevico], di [[Camillo Berneri]]
*[http://www.socialismolibertario.it/berneri8.htm Noi e il POUM], («[[L'Adunata dei Refrattari]]», New York, maggio 1937) di [[Camillo Berneri]]
*[http://digidownload.libero.it/asciarossa/La%20Retirada%20TNR10.htm  La Retirada. L'odissea di 500.000 repubblicani spagnoli esuli dopo la guerra civile (1939/1945)], saggio dello storico Pietro Ramella, presente anche in rete in versione integrale.
*[http://www.ecn.org/filiarmonici/incontrolado.appendice.html Protesta di un "Incontrolado" della Colonna di Ferro], libro autoprodotto da [http://www.ecn.org/nautilus/ Nautilus].
*[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-1936-1939-le-cinema-pendant-la-revolution-espagnole-ni-hollywood-ni-moscou-52631541.html Il cinema durante la rivoluzione Spagnola]
*[http://cvc.cervantes.es/literatura/aispi/pdf/20/ii_09.pdf Tra propaganda e retorica: la lingua delle canzoni anarchiche della Guerra Civile spagnola], saggio di Arianna Fiore.
*[http://www.archivioantifa.com/index.php?option=com_k2&view=item&task=download&id=39_ebf47cdbc980525552ea3935bc805fe1&Itemid=127&lang=it Viaggio attraverso l'antifascismo. Volontariato italiano e guerra civile spagnola: la sezione italiana della Colonna Ascaso], di Enrico Acciai
 
=== Video ===
*[http://www.ngvision.org/mediabase/167 Spagna 1936 l'utopia si fa storia]
 
[[Categoria:Rivoluzione spagnola|La Rivoluzione spagnola(1936-39)]]
[[Categoria:Storia|La Rivoluzione spagnola(1936-39)]]
[[Categoria:Anarchismo in Spagna]]

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