La Revista Blanca

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Testata de La Revista Blanca

La Revista Blanca è stato una pubblicazione anarchico individualista [1], quindicinale di sociologia, scienze e arti pubblicato da Juan Montseny Carret (alias Federico Urales) e dalla sua compagna Teresa Mañé Miravet (alias Soledad Gustavo) a Madrid, dal luglio 1898 al 1905, e a Barcellona, dal 1° giugno 1923 al 15 agosto 1936.

Storia

La Revista Blanca di Madrid
La Revista Blanca di Barcellona

A Madrid

Nella prima fase, nonostante la concezione anarchica dei suoi fondatori, alla rivista collaborò un gran numero di intellettuali di varia ideologia, come Leopoldo Alas Clarín, Miguel de Unamuno, Manuel Cossío, José Nakens, Francisco Giner de los Ríos, Jaume Brossa e Pere Coromines. Vi scrivevano regolarmente anche Anselmo Lorenzo, Ricardo Mella, Fernando Tarrida del Mármol, Leopoldo Bonafulla e Teresa Claramunt. Facilitò l'approccio degli intellettuali all'anarchismo, ma poco al mondo della classe operaia.

Aveva una tiratura di 8.000 copie e questo successo gli permise di editare congiuntamente il Suplemento de la Revista Blanca dal 1899 al 1902, successivamente ribattezzato Tierra y Libertad, con un carattere più combattivo e meno dottrinale, dedicato, in particolare, alle campagne di riorganizzazione della FTRE, Federación de Trabajadores de la Región Española (1900-1901) e alla revisione dei procedimenti giudiziari per gli eventi di Jerez de la Frontera nel 1892 o de La Mano Negra nel 1882-1883. La rivista scomparve dopo forti critiche al protagonismo di importanti leader come Ricardo Mella, Josep Prat e Leopoldo Bonafulla.

A Barcellona

I due fondatori tornarono a curare la rivista a Barcellona nel giugno 1923, dove delinearono un anarchismo puro e filosofico, critico nei confronti del sindacalismo della CNT; dal 1930 difesero la FAI, ma senza identificarsi pienamente con essa. Tra i collaboratori più assidui di questa seconda tappa c'erano Federica Montseny, Max Nettlau (con recensioni storiche all'epoca della Prima Internazionale), Adrià del Valle, Charles Malato (da Parigi), Diego Abad de Santillán (da Berlino), Jean Grave, Rudolf Rocker, Sébastien Faure, Luigi Fabbri e Camillo Berneri. Verso la fine della dittatura di Miguel Primo de Rivera, entrò a far parte della redazione Germinal Esgleas, che si occupò principalmente degli affari sindacali.

A partire dal 1924 furono pubblicati supplementi critici con i sindacalisti della CNT, in cui scrissero, oltre a Federico Urales, Casimir Pla, Juan Gallego Crespo, Jaume Aragón, Joan Ferrer, Valentí Obach e Felipe Alaiz. Questo supplemento fu sostituito nel 1931 da El Luchador.

Intorno alla rivista sorse un prezioso progetto editoriale, con raccolte letterarie di grande successo popolare, come La Novela Ideal o La Novela Libre.

La Revista Blanca cessò le pubblicazioni nel 1936.

Note

  1. «Così le idee individualiste penetrano a poco a poco in un anarchismo in costruzione permanente, specialmente in riviste come La idea Libre o nel primo periodo de La Revista Blanca» (La insumisión voluntaria. El anarquismo individualista durante la Dictadura y la Segunda República (1923-1938), di Xavier Díez).

Voci correlate

Collegamenti esterni