La Pietra Infernale

Da Anarcopedia.
Versione del 31 gen 2021 alle 17:27 di K2 (discussione | contributi)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Jump to navigation Jump to search
Testata del primo numero de La Pietra Infernale

La Pietra Infernale è stato un quindicinale («Rivista critica dell'Anarchismo») fondato da Domenico Zavattero a Genova il 1° dicembre del 1907 ed uscito fino al maggio-giugno del 1908.

Storia e pensiero [1]

Domenico Zavattero, direttore de La Pietra Infernale

La confusione ideologica, le polemiche astiose e inconcludenti, la chiassosità verbale d'una minoranza d'intellettuali individualisti, l'incapacità, da parte del movimento organizzato, di una ripresa teorica e pratica, in una parola, la profonda crisi in cui si dibatteva, in Italia, il movimento anarchico nei primi anni del secolo, costituivano sufficiente motivo di preoccupazione, perché non venisse tentato un lavoro di chiarificazione e, al tempo stesso, di emarginazione dei gruppi di disturbo, che ponesse freno alle «degenerazioni di detto movimento».

Chi si incaricò «di porre il ferro - la pietra infernale - sulle piaghe del movimento anarchico» fu Domenico Zavattero, l'anarchico sanremese che già aveva diretto, a Genova nel 1904, il settimanale L'Allarme. Convinto che «se la stasi attuale è dovuta essenzialmente a errori nostri, nulla v'è di perduto» [2], diede vita a La Pietra Infernale «con questo obiettivo preciso: sostenere una determinata linea di condotta - critica e ricostruttiva, teorica e tattica - senza preoccupazioni settarie, senza intimidirsi degli attacchi astiosi che non le mancheranno, senza quegli apriori: li dogmatici che sono palle di piombo al piede di chi, oltreché pensare, intende agire». [2]

Spietata fu la campagna che il periodico condusse contro le posizioni nietzschiane e stirneriane dell'anarchismo e violenta fu, di conseguenza, la polemica insorta con gli organi individualisti in vita in quel periodo: Vir e Uomo a Firenze e L'Uragano a Roma. [3] Nella polemica intervenne garbatamente, e con funzione che potremmo definire “moderatrice”, anche Leda Rafanelli. [4]

Fra gli altri temi dibattuti sul periodico genovese, particolare interesse presenta quello relativo alla presenza o meno degli anarchici nelle organizzazioni sindacali ed al ruolo anticapitalistico che queste dovrebbero e potrebbero svolgere, se ristrutturate secondo schemi rivoluzionari:

«Se il sindacato dev'essere sindacalista - sosteneva Zavattero - dovrà venir composto esclusivamente di lavoratori convinti della necessità di provvedere rivoluzionariamente alla trasformazione della società in senso anticapitalistico e antiautoritario; dovrà diventare il centro d'una nuova educazione, il propulsore d'una linea di condotta che non consenta alcuna partecipazione alle lotte elettorali e all'azione parlamentare [...]. Il sindacalismo, o sarà antiparlamentare o non sarà [...]. Fuori dunque dei sindacati "sindacalisti" i credenti in Dio ed i credenti nel deputato; posto soltanto a coloro che tendono alla trasformazione della società in senso veramente sindacalista. Si rimarrà in pochissimi, non importa, ma questo è appunto uno dei casi in cui il numero costituisce pericolo. Chissà che dell'impotenza rivoluzionaria della Confédération Générale du Travail in Francia, il concetto finora prevalso non abbia la propria parte». [5]

Nel maggio del 1908, Zavattero decise la trasformazione del suo periodico da Rivista critica dell'Anarchismo in Periodico di Propaganda e d'Istruzione Popolare, lasciando a L'Alleanza Libertaria di Roma il compito di continuare «la trattazione delle questioni teoriche». Tale decisione era stata concordata coi partecipanti al Convegno Anarchico Maremmano (Follonica, 26 aprile 1908), che si dichiarono unanimi sulla necessità di appoggiare La Pietra Infernale come supplemento de L'Alleanza Libertaria. [6] Maggiori dettagli li apprendiamo da una circolare che così illustra i nuovi progetti:

«[...] La Pietra verrà destinata ad accogliere critiche e polemiche riflettenti i vari lati del movimento sociale. Di più: conterrà copiose rubriche di volgarizzazione scientifica grazie alle quali impartire alla massa quell'istruzione popolare senza la quale non è possibile pensare all'emancipazione umana. La Pietra Infernale verrà così ad essere adattissima per la diffusione fra le masse ancora inconsce o a noi avverse; sarà il giornale destinato ad aprire la strada alle altre pubblicazioni nostre fra quel pubblico che ancora non le conosce o non se ne cura». [7]

Nei progetti di Zavattero era anche la trasformazione tipografica della rivista in «elegante fascicolo di grande formato, in 16 pagine con copertina», da vendersi al prezzo di 5 centesimi la copia. [8] L'iniziativa non potè comunque avere seguito, causa l'arresto di Zavattero a Parma, nel giugno del 1908, ove erasi recato in occasione dello sciopero dei braccianti e dove rimase detenuto per circa un anno. [9] Dalle colonne dello stesso giornale, il 4 giugno 1909 Zavattero informava di essere appena uscito dal carcere e di avere come recapito: «fermo posta - Carrara».

Note

  1. Fonte principale: Leonardo Bettini, Bibliografia dell'anarchismo
  2. 2,0 2,1 Cfr. Preliminari, n. 1 del 1 dicembre 1907.
  3. Cfr. la rubrica A colpi di spillo.
  4. Vedi, ad esempio, Per intenderci e Polemica, sui numeri, rispettivamente, 3 e 4, dell'l e 16 gennaio 1908.
  5. Un'incertezza pericolosa, n. 5, del 1 febbraio 1908, pp. 5-6.
  6. Crf. il comunicato sul Convegno Anarchico Maremmano (firmato “il relatore”), ne L'Alleanza Libertaria, a. I, n. 2 del 15 maggio 1908.
  7. Cfr. L'Alleanza Libertaria, a. I, n. di saggio, del 1 maggio 1908.
  8. Cfr. Per una buona battaglia, n. 10, del maggio-giugno 1908.
  9. Vedi, per la notizia, L'Alleanza Libertaria, a. I, n. 9, del 3 luglio 1908.

Voci correlate

Collegamenti esterni