L'Anarchie

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L'Anarchie del 3 gennaio 1907.
Testata del primo numero de L'Anarchie (13 aprile 1905).

L'Anarchie è stata una rivista individualista anarchica francese fondata nell'aprile del 1905 a Romainville (Parigi) da Albert Libertad e Anna Mahé [1] [2] (il primo numero uscì il 13 aprile). Altri collaboratori della rivista furono: Émile Bill (alias Hémyle Bill), Raymond Callemin (alias Raymond la Science), Mauricius, Viktor Lvovitch Kibaltchich (alias Le Rétif), Henriette Maîtrejean (alias Rirette), Émile Armand, André Lorulot (che prese la direzione del giornale nel 1908), Émilie Lamotte e il futurista Victor Serge, membro della Banda Bonnot. Tra il 13 aprile 1905 e il 22 luglio 1914 furono pubblicati 484 numeri. [3] Il 21 aprile 1926 Louis Louvet rilanciò L'Anarchie, che apparve fino al 1929. [4]

Pensiero

Libertad non spingeva gli individui verso la comune idea di rivoluzione sociale, ma a ribellarsi: L'Anarchie non aveva a che fare né con l'anarco-sindacalismo, né con l'anarchismo tradizionale di Proudhon, Kropotkin e Bakunin, né con quello di Malatesta e Reclus, credendo nell'atto di ribellarsi come individui piuttosto che nella società egualitaria ed utopica per la quale la maggior parte degli anarco-sindacalisti combatteva. [5]

Émile Armand ha dichiarato in un'intervista che Libertad «conosceva Stirner e Nietzsche»: «Non ci si preoccupava di una società futura, sempre promessa e mai arrivata; il punto di vista economico e sociale veniva messo da parte. L'individualismo era una lotta permanente tra l'individuo e l'ambiente circostante, la negazione dell'autorità, della legge e dello sfruttamento».

L'Anarchie combatté anche contro «vizi, abitudini e pregiudizi», tabacco e alcol, il «culto delle carogna» e il conformismo rassegnato di coloro che votano, vanno in caserma, si sposano e lavorano. [6]

Henriette Maîtrejean e Victor Kibaltchich cambiarono questa politica editoriale nel 1911, quando la vecchia squadra scomparve in seguito ad un furto con scasso. [7]

Note

  1. Jean Maitron, Un «anar», qu'est-ce que c'est?, Le Mouvement social: bulletin trimestriel de l'Institut français d'histoire sociale, Éditions ouvrières, 1973 (libro online).
  2. Anne Steiner, Les en-dehors: anarchistes individualistes et illégalistes à la Belle époque, L'Échappée, 2008 (libro online).
  3. Jean Grave, Quarante ans de propagande anarchiste, Flammarion, 1973, p. 389.
  4. L'Ephéméride Anarchiste, 7 février (in francese)
  5. The Machete
  6. Jean Maitron, Le Mouvement anarchiste en France, Gallimard, coll. «Tel», 1992.
  7. Pierre-Robert Leclercq, Bonnot et la fin d'une époque, Les Belles Lettres, 2012.

Voci correlate

Collegamenti esterni