L'Adunata dei Refrattari: differenze tra le versioni

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La [[stampa anarchica|rivista]] fu conosciuta e apprezzata anche al di fuori degli ambienti anarchici, ed ebbe un grosso peso sia organizzativo sia propagandistico nel comitato pro [[Sacco e Vanzetti]]. "L'Adunata" si strutturò immediatamente in modo tale da permettere e favorire lo sviluppo di dibattiti interni al movimento anarchico e [[internazionalismo|internazionalista]], grazie alla quale per molti anni graviteranno nell'orbita del giornale personalità  del calibro di [[Malatesta]], [[Armando Borghi]], [[Gigi Damiani]], [[Michele Schirru]], ecc.
La [[stampa anarchica|rivista]] fu conosciuta e apprezzata anche al di fuori degli ambienti anarchici, ed ebbe un grosso peso sia organizzativo sia propagandistico nel comitato pro [[Sacco e Vanzetti]]. "L'Adunata" si strutturò immediatamente in modo tale da permettere e favorire lo sviluppo di dibattiti interni al movimento anarchico e [[internazionalismo|internazionalista]], grazie alla quale per molti anni graviteranno nell'orbita del giornale personalità  del calibro di [[Malatesta]], [[Armando Borghi]], [[Gigi Damiani]], [[Michele Schirru]], ecc.


Il [[23 aprile]] [[1932]], per festeggiare il decennale della rivista, Efisio Zonchello, pubblicò un articolo di elogio dlela rivista:
Il [[23 aprile]] [[1932]], per festeggiare il decennale della rivista, Efisio Zonchello, pubblicò un articolo di elogio della rivista:
: «Chi avrebbe pensato il 17 aprile del 1922, nel lanciare il primo numero della pubblicazione, che L'adunata avrebbe vissuto vegeta e rigogliosa per dieci anni? Non certo quell'anima dannata di Cesare Stami, che ad una opera buona di propaganda scocciava il prossimo circostante e rivoltava mezzo mondo e non dava pace a nessuno sino a che il suo proposito generoso non si traduceva in realtà. Né il buon Osvaldo, allora davvero un baby, ma tenace come lo stillicidio che perfora la roccia. E furono questi due gli iniziatori primi della pubblicazione. Veramente eglino pensavano ad un numero speciale, o ad una serie di numeri speciali, per fiancheggiare con maggior vigore e con atteggiamento prettamente anarchico l'agitazione pro Sacco e Vanzetti e allo stesso tempo allacciare di più metodica cooperazione gli anarchici che s'erano alimentati alle fonti di Cronaca Sovversiva...»
: «Chi avrebbe pensato il 17 aprile del 1922, nel lanciare il primo numero della pubblicazione, che L'adunata avrebbe vissuto vegeta e rigogliosa per dieci anni? Non certo quell'anima dannata di Cesare Stami, che ad una opera buona di propaganda scocciava il prossimo circostante e rivoltava mezzo mondo e non dava pace a nessuno sino a che il suo proposito generoso non si traduceva in realtà. Né il buon Osvaldo, allora davvero un baby, ma tenace come lo stillicidio che perfora la roccia. E furono questi due gli iniziatori primi della pubblicazione. Veramente eglino pensavano ad un numero speciale, o ad una serie di numeri speciali, per fiancheggiare con maggior vigore e con atteggiamento prettamente anarchico l'agitazione pro Sacco e Vanzetti e allo stesso tempo allacciare di più metodica cooperazione gli anarchici che s'erano alimentati alle fonti di Cronaca Sovversiva...»



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Testata

L'Adunata dei Refrattari è stato un periodico anarchico in lingua italiana stampato a New York dal 1922 al 1971.

Breve storia del giornale

L'Adunata dei Refrattari, fondato dai seguaci di Luigi Galleani dopo la soppressione di «Cronaca Sovversiva», venne pubblicato per la prima volta il 15 aprile 1922, a New York. Inizialmente uno dei più attivi nella cura del giornale fu Osvaldo Maraviglia, che divenne l'amministratore e per lunghi periodi anche redattore, correttore, curatore delle corrispondenze, ecc..

A partire dal 1928 e sino al 1971, sotto la direzione Max Sartin (vero nome Raffaele Schiavina), il giornale divenne una sorta di forum internazionale che si avvaleva di numerosi collaboratori europei (Camillo Berneri, Virgilia D'Andrea e Armando Borghi,solo per fare qualche esempio tra gli italiani) e dell'America del sud.

La rivista fu conosciuta e apprezzata anche al di fuori degli ambienti anarchici, ed ebbe un grosso peso sia organizzativo sia propagandistico nel comitato pro Sacco e Vanzetti. "L'Adunata" si strutturò immediatamente in modo tale da permettere e favorire lo sviluppo di dibattiti interni al movimento anarchico e internazionalista, grazie alla quale per molti anni graviteranno nell'orbita del giornale personalità del calibro di Malatesta, Armando Borghi, Gigi Damiani, Michele Schirru, ecc.

Il 23 aprile 1932, per festeggiare il decennale della rivista, Efisio Zonchello, pubblicò un articolo di elogio della rivista:

«Chi avrebbe pensato il 17 aprile del 1922, nel lanciare il primo numero della pubblicazione, che L'adunata avrebbe vissuto vegeta e rigogliosa per dieci anni? Non certo quell'anima dannata di Cesare Stami, che ad una opera buona di propaganda scocciava il prossimo circostante e rivoltava mezzo mondo e non dava pace a nessuno sino a che il suo proposito generoso non si traduceva in realtà. Né il buon Osvaldo, allora davvero un baby, ma tenace come lo stillicidio che perfora la roccia. E furono questi due gli iniziatori primi della pubblicazione. Veramente eglino pensavano ad un numero speciale, o ad una serie di numeri speciali, per fiancheggiare con maggior vigore e con atteggiamento prettamente anarchico l'agitazione pro Sacco e Vanzetti e allo stesso tempo allacciare di più metodica cooperazione gli anarchici che s'erano alimentati alle fonti di Cronaca Sovversiva...»

Per oltre quaranta anni il giornale fu pubblicato settimanalmente, poi in seguito diviene un quindicinale. Max Sartin, storico direttore, dirige il giornale da clandestino, prima perché perseguitato dagli squadristi e poi perché a rischio di espulsione dagli USA, nei quali era entrato per sfuggire alle persecuzioni fasciste, in quanto membro degli Arditi del Popolo ed organizzatore di numerose attività antifasciste a Parigi.

Grazie alla lungimiranza di Sartin, l'immensa biblioteca formata dai numeri de "L'Adunata" è stata depositata presso la Public Library di Boston e registrata sotto il nome di «Fondo l'Adunata».

Alcuni numeri de "L'Adunata"

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I giornali "italo-americani"

Negli USA, oltre a L'Adunata dei Refrattari, nonostante mancasse un'organizzazione anarchica nazionale, nacquero moltissimi giornali in lingua italiana: «La questione sociale», «Germinal» e «Cronaca sovversiva» (pubblicati a Boston, Chicago, New York...) e altri minori nelle zone minerarie o in California.

La scelta degli anarchici italo-americani di stampare giornali in lingua italiana, da una parte li permette di diffondersi negli ambienti degli emigrati ma dall'altra però limita un pò la loro visibilità. Comunque, intorno a questi giornali, si costiturono gruppi, in cui non mancavano i momenti ricreativi e culturali (feste, teatro, cultura, letture e musica), che svilupperanno le loro idee libertari direttamente sul territorio americano.

Voci correlate