Julian Beck

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Julian Beck

Julian Beck (New York, 31 maggio 1925 - New York, 14 settembre 1985) è stato anarchico e un uomo di teatro (attore, regista, scenografo) americano.

Biografia

Nato a New York nel 1925 da Mabel Lucille (nata Blum), un insegnante, e Irving Beck, un uomo d'affari, Julian Beck frequenta per un breve periodo l'Università di Yale, prima di lasciarla ma caduto fuori per intraprendere una via più propriamente artistica.

All'inizio degli anni quaranta insegue la carriera di pittore astratto, peraltro con buoni esiti, diventando amico di Jackson Pollock. Nel 1943 incontra Judith Malina, la donna con la quale conviverà per tutta la vita (avranno due figli)e con cui condividerà la sua passione per il teatro. Insieme, nel 1947, fonderanno il Living Theatre. Da questo momento, la sua biografia si identifica con le vicende di questa compagnia, del quale sarà l'animatore e la guida attraverso le sue varie fasi, da quella imperniata sull'allestimento di testi dell'avanguardia europea e americana a quella che vide la graduale affermazione di un'idea di teatro basata sulle improvvisazioni degli attori e sull'eloquenza dei loro corpi e sempre meno legata a testi drammaturgichi preesistenti.

Parallelamente alla sua carriera teatrale Beck svolge una prolifica attività poetica, scrivendo numerosi volumi di versi di chiara ispirazione anarchica.

Uomo di teatro nel senso più ampio del termine (attore, regista, scenografo), pittore e attore di cinema[1], Julian Beck muore a New York, nel 1985, a soli 60 anni di età , stroncato da un tumore allo stomaco.

Nel 2003, a 18 anni dalla sua morte, Beck è stato postumo inserito nella American Theater Hall of Fame.

Il Teatro

La nascita del Living Theatre

Iniziò come pittore legato all'espressionismo astratto statunitense, e dal 1948, quando con la moglie Judith Malina fondò a New York il Living Theatre, pur senza cessare di dipingere, si dedicò prevalentemente al teatro, firmando le scene di tutti gli spettacoli del Living, dirigendone molti e comparendo quasi sempre anche come interprete.

Conosciutosi con Malina a New York, nel 1943, lei diciassettenne e lui diciottenne, cinque anni dopo, si uniscono in matrimonio ed esordiscono insieme nell'avventura artistica: nel 1948, infatti, prendono avvio le rappresentazioni del Living Theatre, in uno scantinato in Wooster Street. Si tratta di un teatro ad abbonamenti, che prevede un repertorio di Nô giapponese, tradotti da Ezra Pound, sacre rappresentazioni medievali, testi di Strindberg e Ibsen. Il programma consente perciò una diversificazione serale degli spettacoli, che contrasta intenzionalmente con le ossessive repliche del cartellone di Broadway, incentrato per mesi sulla messa in scena della medesima commedia.

La concezione di teatro per Julian Beck

Con il Living, Julian Beck, ha reinventato il teatro in chiave moderna, applicando ed elaborando le nuove tecniche del teatro sperimentale soprattutto nella forma che poi sarà chiamata teatro di strada e di cui sono stati precursori, ampliando i confini della performance, al punto da includere persino il pubblico negli spettacoli: anche questa è una scelta che contrasta con gli assunti del teatro borghese, dove le reazioni degli spettatori possiedono una responsività per così dire limitata e discretamente prevedibile.

Peraltro tale scelta implica una sospensione delle categorie architettoniche tradizionali, palcoscenico e platea: l'annullamento dei determinanti spaziali, della cosiddetta quarta parete, si riflette sulla comunicazione prossemica, e dunque sulle nuove vicinanze corporee istituibili tra attori e spettatori, in una dinamica che rende più fluido il confronto tra emittente e ricevente.

Il suo è un teatro politico, della gioia, teatro di liberazione, teatro della rivoluzione che nasce dal distacco della mondana Broadway, influenzando generazioni di artisti e attivisti, dai poeti della beat generation degli "anni Cinquanta" fino a Jim Morrison, presente nei turbolenti e selvaggi "anni Sessanta", nelle prigioni del Brasile negli "anni Settanta" e ancora oggi in Europa, i componenti del Living continuano ad esplorare, sfidare e definire ciò che significa essere un artista. Dopo la sua morte, il gruppo continua ad essere diretto da Judith Malina insieme al suo nuovo compagno di vita Hanon Reznikov, uno degli allievi di Julian Beck e attore del Living a partire dal 1968.

«Crediamo in un teatro come luogo d'esperienza intensa fra sogno e rituale, durante il quale lo spettatore perviene ad una comprensione intima di se stesso, al di là del conscio e dell'inconscio, sino alla comprensione della natura delle cose. Ci pare che solo il linguaggio della poesia arrivi a questo: solo la poesia o un linguaggio carico di simboli e molto distante dal nostro linguaggio quotidiano può condurci al di là del presente che non ha la chiave della conoscenza di questi regni». Questa affermazione di poetica da parte di Julian Beck - desunta dal numero di dicembre 1961 di Theatre Arts - comprova un'istanza riformista che coinvolge, insieme al codice gestuale e prossemico, anche il linguaggio, così come era già accaduto per le altre arti visive, ad opera di Duchamp, Ernst, Leger, Chagall e Jackson Pollock, ossia gli artisti che Beck aveva incontrato negli "anni '40" a New York.

La contestazione nei confronti del teatro commerciale e istituzionale era del resto già stata prefigurata in senso estetico da Antonin Artaud: secondo l'artista il processo di disintegrazione del teatro tradizionale doveva scalfire il monopolio del parlato, per riqualificare la spontaneità della tensione drammatica manifestabile mediante il gesto, il suono e l'espressività corporea in senso lato. La concezione crudelmente surrealista di Artaud identificava gli stessi attori nel ruolo di vittime sacrificali, "da bruciare sul rogo": anche la ritualità tribale degli spettacoli del Living Theatre ha ereditato qualche aspetto di tale esasperata ossessione oblativa.

Ideologia e spettacolo del Living realizzano, perciò, una sintesi tra intendimenti di stampo anarco-pacifista e azione politico-artistica antimilitarista, che solidarizzano con le rivolte parigine del '68 e prendono corpo in un rinnovamento del movimento anarchico a coinvolgimento mondiale, col nome appunto di Collettivo Anarchico. A poco a poco l'attività teatrale vera e propria finisce per mettersi al servizio delle battaglie politiche e sociali del tempo, in particolare quella contro l'intervento americano nel Vietnam, agendo nelle strade e in altri contesti non specificamente teatrali.

La rivoluzione teatrale di Julian Beck e Judith Malina costituisce pertanto un veicolo comunicativo della loro azione rivoluzionaria non violenta: The Brig (1963), la galera, è ad esempio un atto di accusa contro la degradazione umana, riscontrabile in una prigione della Marina, che chiama in causa la necessità di una radicale riforma militare.

Note

  1. Come attore ha partecipato a diversi film: Edipo re, Cotton Club e Poltergeist II - L'altra dimensione. Un giovane Bernardo Bertolucci diresse il Living e Julian in Agonia, episodio del film Amore e rabbia, nel 1967. Per la televisione cameo in Miami Vice ep. 2x1 - 1985.

Bibliografia

Scritti pubblicati

Julian Beck pubblicò, oltre a una raccolta di versi, numerosi scritti teorici, i più importanti dei quali furono raccolti nei volumi "The Life of the Theatre" (La vita del teatro, 1972) e "Theandric", uscito postumo nel 1992.

  • La vita del teatro
  • Theandric
  • Le 150 Canzoni della rivoluzione
  • Luce quotidiana, linguaggio quotidiano, vita quotidiana

Il Cinema

Nel cinema ha recitato, dall'Edipo Re di Pasolini a Cotton Club di Coppola, fino a Poltergeist II (spesso Julian faceva l'attore in film e telefilm commerciali per continuare a sostenere l'avventura del Living).

Poesie

  • Rivoluzione e controrivoluzione
  • 60 quaderni dal 1952 al 1963
  • Quaderni dal 1969 al 1985

Testi teatrali

  • Prometeo
  • L'archelogia del sonno

Co-creazioni per il teatro

  • La torre del denaro
  • Sei atti pubblici
  • Paradise Now

Solo alcuni tra gli inediti

  • Travel Diary
  • Isle of The Dead

Voci correlate