Josep Lluís i Facerias: differenze tra le versioni

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[[File:Facerias.jpg|thumb|220 px|Josep Lluís i Facerias]]'''Josep Lluís i Facerias''', detto ''Face'', ''Alberto'' o ''Petronio'' ([[Barcellona]], [[6 gennaio]] [[1920]] - [[30 agosto]] [[1957]]) è stato un [[anarchico]] e [[La Guerriglia antifranchista|guerrigliero antifranchista]] [[spagnolo]], [[Anarchismo insurrezionale|insurrezionalista]] ed [[espropriazione|espropriatore]].
#REDIRECT[[Josep Lluís i Facerías]]
 
==Biografia==
 
===Nella Rivoluzione spagnola (1936 - 1945)===
 
Iscritto alla [[Confederacion Nacional del Trabajo|CNT]] e militante della ''[[Federación Ibérica de Juventudes Libertarias|Gioventù Libertaria]]'' già  a 16 anni, Facerias partecipò alla [[guerra civile spagnola]] sin dal [[1936]], combattendo sul fronte d'[[Aragona]] nella [[Colonna Ascaso]]. Venne fatto prigioniero nel [[1939]] e venne spedito nei campi di lavoro forzato di Zaragoza, Extreadura e Vitoria. Tornò in libertà  solo nel [[1945]]: intanto, la moglie e i figli avevano perso la vita nel tentativo di rifugiarsi in [[Francia]], sotto i colpi delle mitragliatrici dei Messerschmitt nazisti<ref name="serna">Antonio C. de la Serna, [http://antoniocdelaserna.wordpress.com/2010/10/05/facerias-el-maqui-dandy-de-cataluna/ ''Facerias, el maqui-dandy de Cataluña'']</ref>.
 
===Nel ''Comitato Regionale della FIJL'' (1945 – 1947)===
 
Facerias si iscrisse nel [[1946]] al sindacato delle Arti Grafiche della CNT, sebbene lavorasse come cameriere in un ristorante. Continuò comunque la sua attività  antifranchista in qualità  di attivissimo membro della ''Gioventù Libertaria'' [[Catalogna|catalana]]. In aprile venne addirittura nominato Segretario alla Difesa del ''Comitato Regionale della Catalogna e delle Baleari della Federación Ibérica de Juventudes Libertarias''. Ma nell'agosto dello stesso anno una retata del regime portò all'arresto di tutti i membri del Comitato Regionale e di altri iscritti alla CNT: finirono in carcere 39 militanti. Facerias tornò libero nel [[1947]].
 
===Il ''maquis'' e la lotta armata (1947 - 1957)===
{{approff|La Guerriglia antifranchista}}
Fu allora che Facerias adottò la rapina e la lotta armata come metodo per finanziare l'attività  delle organizzazioni anarchiche in clandestinità  e per garantire un aiuto economico alle famiglie dei compagni arrestati. Militò per poco tempo nel ''Movimento di Resistenza Libertaria'', pensato come il braccio armato dell'[[anarco-sindacalismo]] ma di fatto esauritosi nel [[1948]]. Il programma di questo movimento prevedeva l'attacco interno allo Stato spagnolo:
 
: «''Disorganizzare l'economia del paese, commettere rapine per finanziare l'organizzazione anarchica a Tolosa, eliminare le personalità  coinvolte o fedeli al Nuovo Stato e creare, in definitiva, un clima di terrore che demoralizzi il popolo e provochi l'intervento straniero di fronte all'incapacità  del governo spagnolo di domare il caos<ref name="costa1">Pedro Costa, [http://estelnegre.balearweb.net/post/39059 ''Josep Lluís Facerías, la muerte de un anarquista''], Ateneu Llibertari Estel Negre</ref>.''»
[[File:Maquis (Martinez, Facerias e Casino).jpg|thumb|230 px| [[José Luis Facerías]] (in mezzo) sui Pirenei (gennaio 1948) insieme a [[Enrique Martínez Marín]] (alla sua destra) e [[Celedonio García Casino]]]]
Dopo l'esperienza del ''MRL'', Facerias si dedicò all'[[esproprio]] e alla rapina delle [[banche]] spagnole ed europee. Già  nel 1946 la pratica della rapina in [[banca]] aveva fruttato al movimento anarchico circa 3.000.000 di pesetas. La banda di Facerias colpì, tra gli altri istituti e banche, il Banco de Vizcaya di Calle Rocafort, il Banco de Bilbao, la Banca Pérez López dell'Hospitalet e diverse sedi del Banco Hispano-Colonial<ref name="oaca1">Portal Libertario OACA, [http://www.portaloaca.com/historia/biografias/1117-jose-luis-facerias-historia-de-un-maquis-urbano-libertario.html José Lluìs Facerias: Historia de un maquis urbano libertario]</ref>. Una delle prime formazioni ([[1947]]) con le quali lavorò Facerias vedeva coinvolti [[Juan Cazorla Pedrero]], [[Ramón González Sanmartí]], [[Francisco Ballester Orovitg]], [[Celedonio García Casino]] e [[Domingo Ibars Juanias]]<ref>[http://anarcoefemerides.balearweb.net/post/107946 ''Anarcoefemèrides del 24 de gener: Juan Cazorla Pedrero''], da Anarcoefemèrides</ref>. Sfruttando i passaggi tra i Pirenei stabiliti da [[Francisco Denis Diez]], gli anarchici potevano riparare in Francia, per poi colpire in territorio spagnolo.
 
Per tutta la sua vita, Facerias partecipò attivamente al [[La Guerriglia antifranchista|maquis]] da una prospettiva anarchica, progettando anche l'organizzazione federativa di tutti i gruppi che non condividevano le posizioni delle grandi organizzazioni dell'anarchismo spagnolo (e cioè la [[Federación Anarquista Ibérica|FAI]] e la CNT <ref name="amb">[[Alfredo Maria Bonanno|A. M. Bonanno]], ''Introduzione'' all'edizione inglese della biografia di Facerias scritta da [[Antonio Téllez Sola|A. Tellez]], 1990; riportato in A. M. Bonanno, “''A mano armata''”, Edizioni Anarchismo, 2009; [https://www.edizionianarchismo.net/library/alfredo-m-bonanno-a-mano-armata consultabile su edizionianarchismo.net]</ref>; questo soprattutto in seguito alla presa di posizione del 1953). Occasionalmente operò con altri gruppi anarchici, come quelli dell'amico e compagno [[Francisco Sabaté Llopart|Francisco "Quico" Sabaté]], di [[Wenceslao Jiménez Orive]] e dell'italiano [[Gogliardo Fiaschi]]. Oltre al Fiaschi, Facerias ebbe contatti con altri anarchici italiani, tra i quali il minatore [[Franco Leggio]] che entrò a far parte del suo gruppo<ref>[http://libcom.org/history/facerias-jose-lluis-face-1920-1957 ''Facerias, Jose Lluis, 'Face', 1920-1957''], libcom.org</ref>.
 
Le azioni di sabotaggio e attacco alle forze dell'ordine furono importanti tanto quanto le espropriazioni. Già  la dichiarazione del ''Movimento di Resistenza Libertaria'' aveva incentivato la diffusione di un clima di insicurezza all'interno dello Stato spagnolo: nel contesto [[franchismo|franchista]], il determinare una situazione di instabilità  andava considerato, secondo i compagni in clandestinità, come una nuova fase della lotta del "''popolo in armi''". Nel 1949, la frequenza e l'intensità  di questi atti portò alla sostituzione del capo della polizia Manuel Chinchilla con José Maria Rodríguez Albert<ref name="paisajes">[http://www.oocities.org/es/paisajes_guerrilla/catalonia.html ''La guerrilla antifranquista catalana: José Lluis Facerias''], Paisajes de la Guerrilla</ref>, nella speranza che il cambio di guardia riuscisse a sopprimere del tutto la presenza di "nemici interni". Speranza vana. Il primo aprile del [[1950]], durante la commemorazione della vittoria [[franchismo|franchista]], Facerias collocò un potente ordino esplosivo sotto la tribuna principale situata nel Paseo de Grà cia e distribuì per tutta la città  migliaia di volantini antifranchisti. L'[[8 aprile]] collocò invece una bomba nella stazione di polizia di Lonja, che ferì gravemente sei poliziotti e provocò moltissimi danni<ref name="oaca2">Portal Libertario OACA, [http://www.portaloaca.com/historia/biografias/1117-jose-luis-facerias-historia-de-un-maquis-urbano-libertario.html José Lluìs Facerias: Historia de un maquis urbano libertario]</ref>. Tra gli attentati più rischiosi ma allo stesso tempo più clamorosi, Facerias partecipò a quello contro il brutale commissario di Barcellona, Eduardo Quintela Boveda: il [[9 marzo]] 1949, un commando formato dai fratelli [[José Sabaté Llopart|José]] e [[Francisco Sabaté Llopart]], José Lluis Facerias, [[Simon Gracia Fleringan]], [[Carlos Vidal Pasanau]], [[José Lopez Penedo]] e Wenceslao Jiménez Orive sparò colpi di mitraglia sulla sua autovettura<ref>[http://losdelasierra.info/spip.php?article3911 ''Jimenez Orive, Wenceslao''], da ''losdelasierra.info</ref>.
 
====In Europa (1952 - 1956)====
 
Nel [[1952]] Facerias fu costretto a lasciare la [[Spagna]]. Dapprima cercò rifugio in [[Francia]]: arrivò a Figueres col suo gruppo d'azione, ma il [[26 agosto]], in uno scontro a fuoco con la Guardia Civìl, persero la vita i suoi compagni [[Celedonio García Casino]] e [[Enrique Martínez Marín]]<ref name="mintz">Frank Mintz, [http://www.fondation-besnard.org/spip.php?article448 "''La CNT dopo la vittoria di Franco''"], Dossier CNT (1939-1960), Autogestione Quaderno N°5, settembre 1985</ref>. Rimase ferito un altro compagno, [[Antonio Franquesa Funoll]], curiosa figura di [[POUM|poumista]] che preferiva lavorare con i gruppi libertari<ref>[http://losdelasierra.info/spip.php?article2651 Franquesa Funoll, Antonio], da ''losdelasierra.info''</ref>.
 
"Face" riuscì a oltrepassare la frontiera ma, temendo la caccia della polizia francese, ripiegò dopo poco in Italia. Qui, col nome di ''Alberto Di Luigi''<ref name="sierra">[http://losdelasierra.info/spip.php?article2330 ''Facerias, Josep Lluis''], losdelasierra.info</ref>, collaborò con esponenti della [[Federazione Anarchica Italiana|FAI]] genovese e partecipò alla formazione dei [[Gruppi Anarchici di Azione Proletaria]]<ref name="oaca3">Portal Libertario OACA, [http://www.portaloaca.com/historia/biografias/1117-jose-luis-facerias-historia-de-un-maquis-urbano-libertario.html José Lluìs Facerias: Historia de un maquis urbano libertario]</ref>, coi quali compì altre rapine ed espropri a gioiellerie e banche<ref name="costa2">Pedro Costa, [http://estelnegre.balearweb.net/post/39059 ''Josep Lluís Facerías, la muerte de un anarquista''], Ateneu Llibertari Estel Negre</ref> (tra le quali il Banco di Santo Spirito<ref name="amb">[[Alfredo Maria Bonanno|A. M. Bonanno]], ''Introduzione'' all'edizione inglese della biografia di Facerias scritta da [[Antonio Téllez Sola|A. Tellez]], 1990; riportato in A. M. Bonanno, “''A mano armata''”, Edizioni Anarchismo, 2009; [http://guerrasociale.altervista.org/facerias.htm consultabile su guerrasociale.org]</ref>). Pare che, nell'ambito dell'[[illegalismo]], avesse tentato di politicizzare i banditi [[Storia dell'anarchismo sardo|sardi]]<ref name="sierra">[http://losdelasierra.info/spip.php?article2330 ''Facerias, Josep Lluis''], losdelasierra.info</ref>.
 
Oltre l'attività  d'esproprio, comunque, ''Alberto'' Facerias partecipò alle tante iniziative del movimento anarchico italiano: si interessò dell'attività  bibliografica di [[Ugo Fedeli]], tradusse alcuni classici del pensiero anarchico, lavorò a diverse riviste anarchiche (tra le quali "''Lotta Anarchica''") con diversi pseudonimi e, non ultimo, partecipò all'organizzazione del Campeggio Internazionale Anarchico Giovanile di Cecina, dove ebbe uno scambio di opinioni col filosofo [[non-violenza|non-violento]] filo-anarchico [[Aldo Capitini]]<ref name="ferrua">P. Ferrua, ''Tributo alla memoria di José Lluis Facerias'', da "''Anarchismo''" n. 4-5, 1975; [http://www.ecn.org/elpaso/distro/libri/lafiaccola_edizioni/tellelz_recensione.htm consultabile su di El Paso]</ref>. [[Pietro Ferrua]], che invitò Capitini al Campeggio, ricorda così quello strano incontro:
 
:«''Al primo campeggio di Marina di Cecina era stato da me invitato a tenere una conferenza il filosofo italiano della non-violenza, Prof. Aldo Capitini, che a quell'epoca si era scoperto molte affinità  cogli anarchici. Toccò proprio ad Alberto, dopo averlo vivacemente contraddetto circa il problema della violenza rivoluzionaria in Ispagna, di accompagnarlo in motocicletta alla stazione. Alberto raccontò al ritorno, sorridendo che Capitini gli si stringeva contro durante la corsa per non perdere l'equilibrio nelle curve e che fu a un pelo di fargli cadere la rivoltella che portava alla cintola. Questa scorrazzata del guerrigliero e del gandhiano è forse simbolica della larghezza di vedute di entrambi<ref name="ferrua">P. Ferrua, ''Tributo alla memoria di José Lluis Facerias'', da "''Anarchismo''" n. 4-5, 1975; [http://www.ecn.org/elpaso/distro/libri/lafiaccola_edizioni/tellelz_recensione.htm consultabile su di El Paso]</ref>''.»
 
Nel [[1953]] si consumò la rottura con la [[CNT]], che ripudiò la pratica della lotta armata come metodologia di contrasto al [[franchismo]]. Ciò nonostante, Facerias decise di continuare per la sua strada: la risposta della Confederaciòn fu l'espulsione, motivata dal fatto che Facerias era "''moroso''"<ref name="costa3">Pedro Costa, [http://estelnegre.balearweb.net/post/39059 ''Josep Lluís Facerías, la muerte de un anarquista''], Ateneu Llibertari Estel Negre</ref>.
 
====Ritorno in Spagna. La fine (1957)====
 
Pare che già  nel [[1956]] Facerias fosse stato contattato dal vecchio compagno [[Francisco Sabaté Llopart|''Quico'' Sabaté]] per un ritorno in terra catalana. Facerias, da questo punto di vista meno intransigente di Sabaté, tentò una ripresa dei contatti con gli anarchici confederati per assicurarsi il loro supporto durante il rientro in Spagna: tutto quello che ottenne furono buoni propositi e belle parole. Quando il ''Quico'' venne a sapere di questi contatti, ruppe definitivamente il sodalizio con Facerias<ref name="paisajes">[http://www.oocities.org/es/paisajes_guerrilla/catalonia.html ''La guerrilla antifranquista catalana: José Lluis Facerias''], Paisajes de la Guerrilla</ref>.
 
Facerias ebbe la possibilità  di sbarcare in America, dove lo avrebbero accolto amici e compagni di ideale <ref name="paisajes">[http://www.oocities.org/es/paisajes_guerrilla/catalonia.html ''La guerrilla antifranquista catalana: José Lluis Facerias''], Paisajes de la Guerrilla</ref>, ma il richiamo della [[Spagna]] era troppo forte e attraente perché ne evitasse l'influsso. E così tornò in Spagna nel [[1957]], accompagnato da [[Gogliardo Fiaschi]] e da [[Luis Agustín Vicente]], detto ''El Mitralla''. I tre passarono il confine in bicicletta, dicendo di essere escursionisti.
 
Il [[30 agosto]] del [[1957]], solo il piombo di un'imboscata della [[polizia]] franchista, organizzatasi all'incrocio tra le calles Doctor Urrutia e Pi y Molist con il Paseo de Verdun, poté fermare la lotta di Josep Lluís Facerias. Si rivelò eloquente l'articolo di un giornale franchista sulla morte di ''Face'', perché (seppur ovviamente dalla prospettiva dei reazionari) gli riconosceva appartenenza politica, cosa che avveniva raramente quando si commentava la fine di un "''bandido''":
 
:«''José Luis Facerias godeva di una triste celebrità  a causa dei suoi numerosi crimini, e cominugava nella sua persona una straordinaria abilità  ad una mancanza assoluta di scrupoli, che lo spinsero ai limiti di una inimmaginabile ferocia, che egli pretendeva giustificare con la sua condizione di difensore di una causa politica di cui lui era il perfetto rappresentante.''»<ref name="mintz">Frank Mintz, [http://www.fondation-besnard.org/spip.php?article448 "''La CNT dopo la vittoria di Franco''"], Dossier CNT (1939-1960), Autogestione Quaderno N°5, settembre 1985</ref>
 
La stampa libertaria passò sotto silenzio la vicenda; solo il giornale libertario ''Atalaya'' pubblicò un articolo, nel quale veniva criticato anche il silenzio sulla fine di "Face" degli altri anarchici esiliati:
 
:«''Dopo essere stato ucciso in circostanze nelle quali tutto suggerisce che fosse stato denunciato dalla Francia, Facerias è stato diffamato nel modo più barbaro dalla polizia e dalla stampa franchista. E vi era un obbligo morale nel cancellare con tali diffamazioni un uomo, e che uomo egli fu!, il cui curriculum vitae è stato tanto evidenziato dai nostri giornali, si pensi ai suoi attacchi a Barcellona contro i consolati delle nazioni che hanno sostenuto la candidatura di Franco per l'adesione all'ONU, l'attacco ai pezzi grossi del regime a una parata e vari attacchi alla polizia locale e agli edifici falangisti.''
 
:''Si osservi che facciamo eccezione, anche se solo per fornire al futuro storico – se vorrà  ricostruire la verità  – un riferimento che confermi, assieme al suo arresto nel 1946 per attività  sovversiva e gestione di ufficio organizzativo, che  José Lluís Facerias non era il volgare brigante descritto dai lacché di Franco, ma, come [[Buenaventura Durruti]], un autentico combattente anarco-sindacalista<ref>A. Tellez, "''Facerías - Urban Guerrilla Warfare (1939-1957). The Libertarian Movement's Struggle Against Francoism in Spain and in Exile''", traduzione di Paul Sharkey, Christiebooks, 2011, pg. 353-354 [traduzione in italiano nostra]</ref>.''»
==Note==
<references/>
==Bibliografia==
*A. Tellez, "''Facerias Guerrilla urbana (1939-1957). La lucha antifranquista del Movimiento Libertario en España y en el exilio''", Ruedo Ibérico, 1974
 
 
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