John Cage

Da Anarcopedia.
Jump to navigation Jump to search
La versione stampabile non è più supportata e potrebbe contenere errori di resa. Aggiorna i preferiti del tuo browser e usa semmai la funzione ordinaria di stampa del tuo browser.
John Cage

John Cage (Los Angeles, 5 settembre 1912 - New York, 12 agosto 1992) è stato un celebre compositore statunitense. Anarchico dichiarato, Cage è stato anche un insegnante, un poeta e saggista, collocabile nell'ambito dell'avanguardia americana della seconda metà del ventesimo secolo, influente in entrambe le tendenze sperimentali dell'arte contemporanea degli Stati Uniti e dell'America Latina.

Biografia

John Cage nasce a Los Angeles il 5 settembre 1912. Figlio di un ingegnere-inventore (John Milton Cage) e di una giornalista precaria (Lucretia Harvey), dopo il diploma alla Los Angeles High School si iscrive al Pomona College (Claremont). Il suo sogno è quello di fare lo scrittore.

Periodo formativo

A 18 anni lascia il college e girovaga per un anno e mezzo in tutta l'Europa, dove studia architettura, poesia, teatro e pianoforte. John Cage sviluppa sin da ragazzo un tenace desiderio di sperimentazione, applicata in particolare alla musica ma anche al linguaggio più in generale. In questa fase si interessa anche alle idee pacifiste-individualiste di pensatori come Henry David Thoreau e alla filosofia orientale, che più avanti lo porteranno a definirsi anarchico:

«Sono anarchico nello stesso modo in cui si telefona, si spegne la luce, si beve acqua». [1]
«Penso che [l'anarchia] ridiventi pratica. Una mia amica è di ritorno dalla Spagna, ove conosce uno scultore che le ha detto, a proposito del movimento anarchico: "Da un fiasco all'altro, sempre avanti verso la vittoria finale". La mia amica pensa - come lo scultore, come me, e come sempre piú gente penserà - che l'avvenire politico dell'umanità sarà vittoriosamente anarchico. Non possiamo aver altro che un'umanità universale e anarchica... ci vuole un'anarchia pacifica... altrimenti... ci sarà troppo dolore... ». [2]
«Quello che ha detto Thoreau ora è vero più che mai: "La migliore forma di governo è l'assenza di governo. [...] L'anarchia porta in sé il futuro dell'umanità: è una guida creatrice opposta a una guida subordinatrice. [...] Dopo l'inapplicabilità del capitalismo, del marxismo e del socialismo autoritario, con l'anarchismo la liberazione dell'umanità sembra di nuovo possibile». [3]

Ritornato negli USA nel 1931, dal 1933 decide di dedicarsi principalmente alla musica, alla cui formazione risulteranno decisivi gli insegnamenti di Arnold Schönberg (iniziati proprio in quell'anno), che lo trasformeranno in un compositore rivoluzionario, inventore della musica vissuta come «aggregazione di suoni», comprendenti anche il "silenzio", che Cage definisce come un "suono silenzioso".

Filosofia musicale

John Cage e Marcel Duchamp giocano a scacchi musicali durante l'happening "Reunion" (Toronto, 5 marzo 1968). [4]
John Cage, Concert for Piano and Orchestra (1957-1958).

Nella sua musica Cage si pone al di là di qualsiasi categoria predeterminata, compresa la dodecafonia. Dopo aver sperimentato diversi aspetti dell'ambito musicale, l'uso non ortodosso di strumenti tradizionali lo porta alla scoperta di suoni inediti. Di questo periodo è l'idea del "piano preparato" (1938), che consiste nella creazione di suoni inaspettati ponendo tra le corde di un pianoforte tradizionale oggetti dissacranti come dadi e bulloni. Inoltre, diviene celebre per l'adozione del silenzio come parte integrante della partitura musicale, famosa in questo senso il suo 4'33'' (1952), che lascia penetrare in 4 minuti e 33 secondi di silenzio i suoni ambientali.

Altri aspetti importanti della sua poesia gli sono valsi un posto di rilievo nel mondo della filosofia contemporanea: per esempio, l'adozione dell'"alea" o composizione basata su operazioni casuali, con le quali egli nega all'autore qualsiasi potere demiurgico.

Nel corso della sua lunga carriera Cage ha influenzato il lavoro e la poetica di molti artisti e intellettuali, diventando egli stesso il principale riferimento dell'avanguardia americana e, in generale, dell'estetica contemporanea. La sua collaborazione con M. Cunningham, che risale al 1942, il lavoro teorico sul suono e movimento, il rapporto con artisti visivi come R. Rauschenberg e J. Johns, l'esperienza (1948-1950) con i poeti della Black Mountain (Montagna Nera), l'intensa amicizia con Marcel Duchamp (e con altri dadaisti), il gioco degli scacchi [4] e i seminari di Darmstadt (1958), costituiscono tutti elementi importanti per inquadrare la poliedricità artistica di Cage.

Il quadro filosofico su cui si fonda la sua impalcatura artistica è la dottrina Zen, che Cage ha approfondito tra il 1945 e il 1946 da D. T. Suzuki, rapidamente da lui adottata in antitesi al narcisismo della cultura occidentale. L'atteggiamento di "ascolto" silenzioso della natura - della quale anche la tecnologia entra a far parte - costituisce il terreno epistemologico su cui Cage fonda le sue opere. E, come se fosse un epistemologo impegnato nello studio globale del linguaggio, Cage registra la realtà che lo circonda, trasformandola non solo in spartiti musicali, ma anche in saggi, come Silence (1962) e A year from Monday (1967), o in giornali, come Diary: How to improve the world (1965), o in "partiture verbali", cioè in riscritture (mediante «operazioni casuali») delle opere di Henry David Thoreau o del Finnegan's Wake di Joyce, o in nomi di funghi, come Mushroom et Variationes (1984), o in acqueforti e incisioni (disegni casuali della realtà tratti dagli schizzi di Thoreau). Questi molteplici aspetti della poesia di Cage sempre si influenzano vicendevolmente, entrando a far parte dell'incessante ricerca di quest'ingegnere del suono raffinato.

Dagli anni '70 Cage si interessa maggiormente agli aspetti politici e sociali dell'opera d'arte: nel 1969 partecipa a Rio de Janeiro ad un convegno anarchico (a cui prende parte anche Pietro Ferrua), sfuggendo miracolosamente ai successivi arresti. [5] Si occupa, inoltre, di tematiche ambientaliste, apparendo più come un filosofo sociale che come un musicista. Egli, infatti, rifiuta l'idea dell'autosufficienza dell'arte.

L'ultimo periodo

I Freeman Etudes per violino del 1980 sono un'opera quasi impossibile da eseguire per la sua complessità. Negli ultimi anni, tra il 1987 e il 1992, Cage compone le sue opere più astratte, intitolate semplicemente con dei numeri che rappresentano il numero degli esecutori. Per esempio, Seventy-Four per orchestra, del 1992, è composta per i 74 musicisti dell'American Composers Orchestra. La parte di ogni esecutore è composta di quattordici suoni isolati. Cage indica semplicemente un lasso di tempo in cui il musicista ha la libertà di decidere quando fare iniziare il suo suono e un lasso di tempo in cui concluderlo. Considerando che le due misure temporali si intersecano, il musicista può decidere di fare durare il suono un certo tempo oppure può decidere di dare una durata nulla a quel suono. Sia il volume che gli effetti sugli strumenti sono lasciati alla scelta degli esecutori. Il direttore è sostituito da un orologio.

Nell'ultimo periodo della sua vita s'interessa ai processi di automazione di scrittura, basati sui programmi informatici progettati dal suo assistente Andrew Culver. Negli ultimi anni riceve molti riconoscimenti e premi prestigiosi come il Kyoto Prize (1989).

John Cage muore a New York il 12 agosto 1992.

John Cage e l'anarchismo

Ritratto di Clifford Harper.

Intorno ai 30 anni Cage sviluppa meglio la sua concezione di anarchia, a cui si era interessato sin da ragazzo:

«Cominciai ad interessarmi di anarchia negli ultimi anni '40 [...] Vera e Paul Williams mi "convertirono". Ma soprattutto James J. Martin». [2]

L'anarchismo è forse un altro motivo per cui egli non è interessato a trasmettere un solo messaggio allo spettatore, ma a trasformare la sua opera in un grande specchio nel quale ognuno può vedere e guardare cose diverse. Si può pensare che ciò implichi che la comunicazione tra il compositore e l'ascoltatore non può esistere.

Cage utilizza la musica per far comprendere che ogni individuo dovrebbe esser libero di fare quello che vuole, a patto che non interferisca nella vita altrui: per questo egli non ha inteso mai imporre a nessuno una rigida interpretazione delle sue composizioni. Nelle sue opere si può ricostruire il suo particolare pensiero libertario, che va da Lao Tze a Paul Goodman, passando per Thoreau. Le sue idee sono assimilabili al post-anarchismo, anche se lui lo ha definito tecno-anarchismo alla Kostelanetz, e sono ben descritte nel testo Ideologia e linguaggio di Edoardo Sanguineti:

«Cage era convinto, e lo dichiarò molte volte, che i grandi ideali dell'anarchismo filosofico del secolo scorso [XIX secolo], in America, ideali ai quali faceva specifico riferimento, erano tramontati senza possibilità di recupero, senza speranza di ritorno. [...] Al di là di ogni anarchismo politico, in ogni caso, manteneva tutta la sua forza, quello spirito anarchico che la cultura e l'arte erano in grado di conservare e rilanciare e approfondire senza tregua. La missione del poeta, per Cage, era, in essenza, la riproposta continua del valore dell'insubordinazione e della rivolta. Se l'anarchismo può apparire, ormai, politicamente impraticabile, è praticabile artisticamente, e l'esercizio estetico, in generale, fa corpo con la pratica concreta dell'anarchia, che è il suo esclusivo contenuto concreto di verità. E non si tratta affatto di una qualche sublimazione compensatoria, di un risarcimento dimidiato sul terreno intellettuale. Al contrario, quello che veramente importa è conservare intatto, anzi accrescere di continuo, nell'arte, il nucleo vivo e insopprimibile di quel messaggio civile, operando sopra la mente degli uomini attraverso i suoni e le immagini, le parole e i gesti, così da ricondurli, oltre ogni sospensione e rottura, empirica e provvisoria, alla volontà e alla capacità di modificare le proprie convinzioni e convenzioni, le idee e le percezioni, reinstaurando la fedeltà a quella visione del mondo che l'anarchia propone, e ristrutturando il consenso a quell'utopia, reinducendone la tangibile praticabilità. [...] L'arte, anzi, nel momento stesso in cui l'immediatezza politica dell'anarchismo sembra irrealizzabile, non offre un semplice surrogato tattico, ma addita una strategia superiore. Al miraggio di un sovvertimento frontale si può contrapporre, se così possiamo dire, una tenace e non violenta guerra di posizione».

Note

  1. A Year from Monday, p. 53.
  2. 2,0 2,1 Intervista rilasciata da John Cage a Max Blechman e pubblicata col titolo Last Words on Anarchy. An Interview with John Cage in Drunken Boat #2: Art Rebellion Anarchy del 1994, pp. 221-225.
  3. Un anno con John Cage - Come uscire dalla gabbia, video documentario.
  4. 4,0 4,1 Il 5 marzo 1968 a Toronto, Marcel Duchamp e John Cage giocarono a scacchi musicali. L'incontro/happening, intitolato Reunion, attirò centinaia di spettatori al Ryerson Theatre, dove i due attivarono un'esperienza uditiva unica attraverso una scacchiera appositamente costruita che ad ogni singola mossa produceva suoni elettronici: una creazione di arte e musica in contemporanea attraverso un assortimento casuale di strategia e possibilità. "Reunion" fu l'ultima apparizione pubblica di Duchamp.
  5. Questa vicenda è narrata da Edgar Rodrigues in Os Anarquistas no Banco dos Réus (1969-1972) (Rio de Janeiro, Vjr, 1993).

Alcune opere

Note

  1. Per sestetto di batterie e pianoforte.
  2. Per due giradischi, dischi con suoni registrati, pianoforte e piatti.
  3. Opera che secondo Wilfrid Mellers ricorda i momenti pentafonico-orientali dei pezzi pianistici di Debussy.
  4. Per pianoforte preparato.
  5. Per pianoforte preparato.
  6. Per dodici radio.
  7. Performance a Town Hall, New York, del 15 maggio 1958.
  8. Da eseguirsi da 1 fino a 20 pianisti.
  9. Per nastro magnetico quadrifonico.
  10. Combinando la partitura originale del Socrate di Erik Satie con l'I-Ching: Cage ha ottenuto quest'opera per piano solo con Herbert Henk.
  11. Brano musicale programmato al computer da John Cage con Lejaren Hiller.

Voci correlate

Collegamenti esterni