Jean-François Varlet: differenze tra le versioni

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Nato a Parigi il [[14 luglio]] [[1764]], Jean François Varlet lavora come impiegato della posta parigina. Impegnato in attività  politico-sociali, aderisce alla sezione dei ''Diritti dell'Uomo'' e diventa propagandista ambulante avvalendosi di un palco su ruote.  
Nato a Parigi il [[14 luglio]] [[1764]], Jean François Varlet lavora come impiegato della posta parigina. Impegnato in attività  politico-sociali, aderisce alla sezione dei ''Diritti dell'Uomo'' e diventa propagandista ambulante avvalendosi di un palco su ruote.  


Oratore apprezzato dei ''[[sans-culottes]]'' (manifestanti popolari ed umili), Varlet nel luglio del [[1791]] partecipa alla manifestazione popolare del Campo di Marte che viene repressa nel sangue dai monarchici costituzionali. Membro del ''Club dei Giacobini'', ne viene escluso nel [[1792]]. Per nulla depresso dalla situazione, prosegue la lotta come franco tiratore e pubblica alcuni libelli tra cui ''Dichiarazione solenne dei Diritti dell'Uomo nello Stato sociale'' nel [[1793]] che egli lesse l'[[8 giugno]] di quell'anno al Consiglio generale della Comune <ref>"AA. VV. [a cura di Jacques Droz], Storia del socialismo, vol. I, p.243</ref>. In questo libello Varlet proclamava i principi della democrazia popolare sancendo ad esempio come i deputati non siano altro che dei delegati in subordine, dei mandatari. Tra i diritti dell'uomo, Varlet poneva anche quello alla proprietà  ed in quanto ideologo ed esponente politico dei ceti popolari del popolo lavoratore delle città , si preoccupava soprattutto del fatto, comune a tutti gli enragés, che essa fosse sufficiente a garantirne una vita dignitosa e libera dall'oppressione dei ricchi le cui proprietà  avrebbero dovuto essere contenute e riequilibrate a favore dei ceti popolari.
Oratore apprezzato dei ''[[sans-culottes]]'' (manifestanti popolari ed umili), Varlet nel luglio del [[1791]] partecipa alla manifestazione popolare del Campo di Marte che viene repressa nel sangue dai monarchici costituzionali. Membro del ''Club dei Giacobini'', ne viene escluso nel [[1792]]. Per nulla depresso dalla situazione, prosegue la lotta come franco tiratore e pubblica alcuni libelli tra cui ''Dichiarazione solenne dei Diritti dell'Uomo nello Stato sociale'' nel [[1793]] che egli lesse l'[[8 giugno]] di quell'anno al Consiglio generale della Comune <ref>"AA. VV. [a cura di Jacques Droz], Storia del socialismo, vol. I, p.243</ref>. In questo libello Varlet proclamava i principi della democrazia popolare sancendo ad esempio come i deputati non siano altro che dei delegati in subordine, dei mandatari. Tra i diritti dell'uomo, Varlet poneva anche quello alla proprietà  ed in quanto ideologo ed esponente politico dei ceti popolari del popolo lavoratore delle città, si preoccupava soprattutto del fatto, comune a tutti gli enragés, che essa fosse sufficiente a garantirne una vita dignitosa e libera dall'oppressione dei ricchi le cui proprietà  avrebbero dovuto essere contenute e riequilibrate a favore dei ceti popolari.
Sentendosi vicino alle posizioni di [[Jacques Roux]], l'autore del ''Manifesto degli Arrabbiati'' («Manifeste des [[Enragés]]»)<ref>[http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=manifeste%20de%20les%20enrages&source=web&cd=3&cad=rja&ved=0CEEQFjAC&url=http%3A%2F%2Finventin.lautre.net%2Flivres%2FManifeste-des-Enrages.pdf&ei=I_roUYSPAurV4gTAyoDIAQ&usg=AFQjCNE1nuHOrZ2XrhZVhMZ_hy68v-7n9Q&bvm=bv.49478099,d.bGE Manifeste des Enragés]</ref>, partecipa insieme a lui al comitato insurrezionale che prepara una marcia sulla Convenzione per imporvi delle misure economiche. Il tentativo fallisce, in parte a causa della opposizione dei Giacobini, i quali assaliranno il [[30 giugno]] [[1793]] il ''Club dei Cordiglieri'' che sostenevano l'azione degli “[[Enragés|Arrabbiati]]”, e vi imporranno la loro visione.
Sentendosi vicino alle posizioni di [[Jacques Roux]], l'autore del ''Manifesto degli Arrabbiati'' («Manifeste des [[Enragés]]»)<ref>[http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=manifeste%20de%20les%20enrages&source=web&cd=3&cad=rja&ved=0CEEQFjAC&url=http%3A%2F%2Finventin.lautre.net%2Flivres%2FManifeste-des-Enrages.pdf&ei=I_roUYSPAurV4gTAyoDIAQ&usg=AFQjCNE1nuHOrZ2XrhZVhMZ_hy68v-7n9Q&bvm=bv.49478099,d.bGE Manifeste des Enragés]</ref>, partecipa insieme a lui al comitato insurrezionale che prepara una marcia sulla Convenzione per imporvi delle misure economiche. Il tentativo fallisce, in parte a causa della opposizione dei Giacobini, i quali assaliranno il [[30 giugno]] [[1793]] il ''Club dei Cordiglieri'' che sostenevano l'azione degli “[[Enragés|Arrabbiati]]”, e vi imporranno la loro visione.