Jaroslav Hašek

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Jaroslav Hasek

Jaroslav Hasek (Praga, 30 aprile 1883Lipnice, Repubblica Ceca, 3 gennaio 1923) è stato uno scrittore e un antimilitarista ceco. Per lungo tempo militante nel movimento anarchico ceco, divenne celebre in tutto il mondo grazie al suo romanzo Il buon soldato Sc'vèik (illustrato da Josef Lada), una feroce satira antimilitarista, che seppur rimasto incompleto a causa della sua prematura morte, è stato tradotto in sessanta lingue.

Biografia

Jaroslav Hasek nasce il 30 aprile 1883 a Praga, figlio di Josef Hasek, un professore di matematica del college, e di moglie Katerina.

Lo stato di povertà in cui si trova la famiglia Hasek costringe la stessa - madre, padre, tre figli (Bohuslav, tre anni più giovane di Jaroslav, e Maria) e un cugino orfano - a spostarsi di città in città almeno una dozzina di volte, sempre alla ricerca di migliori fortune. Questa vita errante, che non gli permette di mettere radici in nessun posto durante la gioventù, influenzerà non poco la sua visione della vita e quindi anche il suo pensiero politico-sociale.

Rimasto orfano di padre nel 1896, sua madre non riesce più a garantirgli gli studi, così Jaroslav abbandona il ginnasio e si fa assumere nella drogheria del signor Kokoska. Nonostante le difficoltà economiche riprende gli studi e si laurea all'Accademia Commerciale di Praga, dove si diploma all'età di diciannove anni. Trova un lavoro presso la Banca Slava ma ben presto si licenzia perché quella vita non è quella da lui sognata, il suo desiderio più grande è vagabondare per il mondo senza ragione e senza meta.

Il buon soldato Sc'vèik, nell'illustrazione originale di Josef Lada.

Nel 1906 diviene militante attivo del movimento anarchico, avendo anche già preso parte da studente nel 1897 alle rivolte anti-tedesche di Praga. L'anno seguente assume l'incarico di redattore capo del periodico anarchico «Komuna». Nel corso della sua vita collaborerà, spesso firmando i propri articoli con diversi pseudonimi, con svariati periodici del luogo: Ženský obzor («L'orizzonte della donna», a partire dal 1908), Svět zvířat («Il mondo degli animali», giornale satirico in cui però sarà licenziato a causa delle lettere di protesta ricevute dal giornale in cui venivano criticati gli articoli di Hasek incentrati su animali immaginari e su uno stravagante bestiario.), České slovo («La parola ceca», a apartire dal 1911), ma anche saltuariamente a Čechoslovan, Pochodně, Humoristicky listy.

Innamoratosi nel 1907 di Jarmila Mayerová, i genitori di lei non lo vedono di buon occhio in quanto lo ritengono uno scapestrato. Per conquistarsi le loro simpatie, Hasek sembra allontanarsi dall'attività politica per dedicarsi in tutto per tutto alla scrittura, ma dopo essere stato arrestato a Praga per vilipendio della bandiera i genitori della Mayerová la trasferirono in campagna con l'intento di porre definitivamente fine alla loro relazione.

Jaroslav però non è persona che si arrende così facilmente e nel 1910 si sposa ugualmente con la sua Jarmila Mayerová. Sarà un infelice matrimonio durato soli tre anni.

Assieme a Josef Lada (che in seguito illustrerà alcuni dei suoi romanzi antimilitaristi) nel 1911 è tra i fondatori di un improbabile e beffardo «Partito del progresso temperato nei limiti della legge», che riuscirà anche ad ottenere qualche decina di voti. Nel 1912 pubblica il libro Il bravo soldato Švejk e altre strane storie («Dobrý voják Švejk a jiné podivné historky»), nel quale appare per la prima volta la figura del bravo e tontolone soldato, emblema dell'idiozia della cultura militaresca e nazionalista. Solo dopo la guerra, quando la figura di Švejk sarà ripresa nel suo Il buon soldato Sc'vèik (illustrato dal suo amico Josef Lada), il suo personaggio sarà universalmente riconosciuto come l'esemplificazione del militare idiota che scherza sulla guerra come se si trattasse d'una rissa da taverna.

Partito al fronte dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale, non vi resterà a lungo in quanto sarà fatto prigioniero dai russi quasi subito (fu trattenuto nel campo di concentramento di Oural), ma quell'esperienza non fa che aumentare le proprie convinzioni antimilitariste e sarà fonte di ispirazione per i suoi futuri scritti sempre incentrati sulla figura di Švejk.

Intanto con lo scoppio della Rivoluzione Russa, termina la guerra sul fronte est ma Hasek decide di rimanere in Russia in qualità di membro del partito bolscevico, che ne fanno un commissario poltico della 5° armata russa. Entra inoltre a far parte della Legione ceca, un'organizzazione nazionale che vorrebbe emancipare i cechi da dominio austro-ungarico.

In Russia, durante questo periodo si risposa con Aleksandra L'vova (sebbene fosse ancora ufficialmente sposato con Jarmila). A Irkutsk inoltre dirige tre riviste, in tedesco, in ungherese e in burjato-mongolo, e lavora per predisporne una quarta in cinese.

Dopo qualche anno nel 1919 decide di far rientro nella sua Praga, con la speranza di riuscire a terminare Il bravo soldato Švejk (che invece rimarrà incompiuto). Bollato come traditore, bigamo e nemico della patria, l'accoglienza dei suoi compatrioti non è certo delle migliori. Per questo si ritrova a scontrarsi anche con l'ostilità di molti editori cechi, che non intendono stampargli i suoi romanzi. Hasek si deprime e diviene obeso. Non scrive nemmeno più, detta i suoi romanzi direttamente dalla sua camera da letto nel villaggio boemo di Lipnice, dove muore inaspettatamente il 3 gennaio 1923 a causa di una tubercolosi contratta in guerra e mal curata. Jaroslav Hasek non aveva ancora compiuto 40 anni.

Pensiero e riconoscimenti postumi

Tutta l'opera di Hašek si colloca nell'ambito della letteratura antimilitarista e antiautoritaria sviluppatasi negli anni compresi tra le due guerre mondiali. Con lui possono essere segnalati il tedesco Erich Maria Remarque, i francese Roland Dorgelès (Les croix de bois, Le croci di legno), Pierre Jean Jouve (Tragique, Canti tragici), Henri Barbusse (Le feu, Il fuoco), George Duhamel e l'italiano Igino Tarchetti (Una nobile follia).

L'intenzione di Hasek, prima che la morte sopraggiungesse improvvisamente, era quella di pubblicare sei volumi incentrati sulla figura del soldato Sc'vèik. Dopo la sua morte sono stati invece pubblicati "solo" tre volumi, seguiti da un quarto, sempre postumo ed incompiuto, portato a termine dal suo amico Karel Vanek. Nell'edizione italiana Il buon soldato Sc'vèik è stato editato in due volumi con sottotitoli: Vol.I: Parte prima e seconda: Nelle retrovie - Al fronte, Vol.II: Parte terza e quarta: Botte da orbi - Ancora botte da orbi.

Nel 1963 la Cecoslovacchia ha emesso un francobollo recante la sua immagine. Nel 1991, alcuni primi scritti non andati perduti sono stati raccolti sotto il titolo Lo scandalo di Bachur e altre novelle.

Un monumento equestre a sua memoria è stato eretto nel 2005 nel quartiere praghese di Žižkov, dove ha vissuto Hašek. Questa è stata l'ultima opera del suo autore, lo scultore ceco Karel Nepraš.

Opere on-line

Bibliografia

  • Il buon soldato Sc'vèik. Nelle retrovie. Al fronte, 2 volumi, tradotto da Bruno Meriggi e Renato Poggioli, con illustrazioni originali di Josef Lada, Milano, Feltrinelli, 1971 (1ª ed.).
  • Švejk contro l'Italia (Racconti 1904-1923), traduzione e postfazione di Sergio Corduas, Milano, Garzanti grandi libri, 1975 (1ª ed.).
  • Compagno Hasek, comandante della città di Bugul'ma, Palermo, Sellerio, 2001.
  • Racconti, traduz. e postfaz. di Sergio Corduas, Cronologia di Laura Manzardo, Milano, Mondadori Oscar grandi classici, 2006 (1ª ed.).
  • La casa felice - Il praticante Zemla - La pietra della vita - Racconto sul ritratto dell'imperatore Francesco Giuseppe I, Asti, Librarsi-Araba Fenice, 1999.
  • Angelo Maria Ripellino, Praga Magica, Torino, Einaudi, 1973.
  • Il peccato del parroco Andrea, Milano, Nuova Accademia, 1965, con una nota di A.M. Ripellino.
  • Lo sciopero dei malviventi e altri racconti, Roma, Lucarini, 1989 a cura di D. Massimi, con una prefaz. di Ed. Goldstücker.
  • Il mio commercio di cani – il mondo degli animali, Reggio Emilia, Miraviglia editore, 2008.

Voci correlate

Collegamenti esterni