Industrial Workers of the World

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La piramide del capitalismo. Tratto da una rivista dell'I.W.W. del 1911. Si basa su un volantino dell'"Unione dei socialisti russi" diffuso nel 1900 e nel 1901.
Simbolo

L'Industrial Workers of the World (IWW), i cui militanti son detti Wobblies, è uno storico sindacato di stampo anarco-sindacalista e rivoluzionario fondato nel 1905. I militanti, da sempre conosciuti con il nomignolo di Wobblies, appartenevano alle diverse aree del socialismo, risultando inizialmente maggioritaria la componente legata alle attività dei minatori.

Storia

Manifesto dell'I.W.W. del 1917.

L'Industrial Workers of the World (Lavoratori Industriali del Mondo, IWW) è un sindacato internazionale fondato il 27 giugno 1905, durante il "Continental Congress of the Working Class" (Chicago, USA), da un gruppo di 186 persone tra socialisti, anarchici e rivoluzionari vari. La IWW sin dalla sua fondazione ha sviluppato le sue lotte senza distinzioni etniche, sessuali o di genere, in opposizione formale alle politiche sindacali corporative dell'American Federation of Labor. Appena costituitasi l'IWW adottò uno statuto col seguente preambolo:

«La classe lavoratrice e quella capitalista non hanno nulla in comune. Non vi può essere pace mentre la fame e la povertà regnano fra i milioni di lavoratori ed i pochi, che compongono la classe padronale, hanno tutte le ricchezze della vita. Fra queste due classi la lotta dovrà svolgersi finché tutti i lavoratori non si riuniranno sul campo politico, come su quello economico, per prendere e tenere quello che essi hanno prodotto con il loro lavoro, attraverso una organizzazione economica dei produttori senza affiliazioni con qualsiasi partito politico. L'accentrarsi sempre crescente della ricchezza e del controllo delle industrie in un numero sempre minore di mani, rende i sindacati di mestiere inabili ad affrontare la potenza crescente del capitalismo, poiché le unioni di mestiere permettono uno stato di cose in cui un gruppo di lavoratori possono essere posti contro un altro gruppo di lavoratori della medesima industria, apportando così la disfatta nelle lotte del lavoro. Le unioni di mestiere aiutano anche la classe padronale ad inculcare nei lavoratori la falsa credenza che la classe operaia ha degli interessi in comune con la classe padronale. Queste condizioni disagevoli possono essere cambiate e gli interessi della classe lavoratrice ben difesi solamente da un'organizzazione formata in tal modo che tutti i suoi membri di una data industria, ed anche in tutte le industrie se necessario, possano abbandonare il lavoro quando esiste uno sciopero o serrata in un dipartimento di essa, facendo si che un'offesa fatta ad uno diventi un'offesa fatta a tutti.»

Nel giro di pochi anni acquisirono grande influenza soprattutto tra i lavoratori dell'area nord-occidentale americana. Membri della IWW lottarono strenuamente per i diritti dei minatori dello Idaho e dei braccianti. Nel 1909, l'IWW salì alla ribalta delle cronache per le sue radicali battaglie in favore della libertà d'espressione e d'organizzazione. Lo sciopero dei boscaioli dell'estate del 1917 portò in alto tra i lavoratori l'onore dell'IWW; i violenti scontri con le autorità ad Everett (1916) e Centralia (1919) portarono il suo nome nell'ambito della leggenda tra i lavoratori, ma anche nella lista nera delle organizzazioni da reprimere. Dopo la promulgazione di leggi anti-anarchiche e anti-comuniste, l'IWW gradualmente perse la propria influenza. Negli anni '20 e '30 erano ancor attivi a Seattle, nei dintorni di Las Vegas (Boulder) ed in altre zone circoscritte. Con grandi difficoltà l'IWW si è ripreso e dal 1990, diverse sezioni ripresero le proprie attività a Seattle, Olympia e Portland, nell'Oregon. Nel novembre del 1999, molti wobblies ebbero un ruolo di grande importanza tra le migliaia di persone scese in strada a protestare contro la sessione dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) tenutasi a Seattle.

Tra gli storici militanti dell'IWW si possono citare: Big Bill Haywood, Daniel De Leon, Eugene V. Debs, Thomas J. Hagerty, Lucy Parsons, Mother Jones, Joe Hill, William Trautmann, Vincent Saint John e Ralph Chaplin.

Principi organizzativi

I principi dell'organizzazione sono: la One Big Union (sindacalismo unitario industriale di tutti/e i lavoratori e le lavoratrici), la prospettiva rivoluzionaria, l'azione diretta (in opposizione all'azione politica), lo sciopero generale e il sabotaggio. L'attività dell'IWW viene esplicata nel giornale «Industrial Worker» [1]).

L'organizzazione conta una elevata rappresentanza internazionale, suddivisa nelle varie sezioni nazionali. L'IWW è presente in Africa meridionale, Germania, Argentina, Australia, Canada, Cile, Cina, Ecuador, Fiji, Gran Bretagna, Irlanda, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Nicaragua, Perù, Russia, Svezia e in Sierra Leone, promovendo ovunque intense campagne di lotta.

Attivismo dell'IWW

Già nel 1906 grazie alle vigorose proteste dei sindacalisti fu istituita la giornata di otto ore a Goldfleld, Nevada, fra i lavoratori di ristoranti ed hotels. Nel corso degli anni gli scioperi e le pratiche d'azione diretta si susseguirono piuttosto intensamente e sempre con buoni risultati.

Il gatto selvaggio (nero) è uno dei simboli dell'IWW [2]
Copertina di Rebel Girl, canzone scritta da Joe Hill

In questi ultimi anni l'IWW è stato in prima linea contro la globalizzazione e in particolar modo contro il WTO di Seattle (la maggior parte dei leader conservatori statunitensi accusarono l'IWW come il maggior responsabile degli eventi accaduti). L'IWW ha condotto una campagna internazionale di 2 anni per sindacalizzare e protestare contro la multinazionale nella rivendita di libri Borders Books.

Molti militanti dell'IWW sono stati in prima linea nel fornire sostegno ai lavoratori del porto di Liverpool (i cosiddetti Dockers), bloccando nei porti di Oakland e Vancouver la Neptune Jade e il suo cargo caricato da crumiri in Inghilterra. A Dover, in Gran Bretagna, l'IWW è stata fortemente impegnata nella militanza antifascista, difendendo i rifugiati Rom contro gli attacchi dei fascisti britannici. Negli USA, insieme con gli United Steel workers of America e con il gruppo ecologista Earth First!, è riuscita ha bloccare una nave diretta ad una fabbrica di alluminio in sciopero. Quest'avvenimento ha dato avvio ad un movimento unitario tra lavoratori ed ecologisti.

La musica e gli Wobblies

Il termine Wobblies, la cui origine è assai incerta [3], si riferisce sia nel senso di "itineranti" (coloro che, come Joe Hill, attraversavano l'America in cerca di lavoro e per diffondere la propaganda sindacalista ai lavoratori e alle lavoratrici), sia in quello di militanti dell'IWW.

Joe Hill è stato un conosciuto e apprezzato wobblie, nonché cantastorie: durante la sua militanza nell'IWW, prese ad utilizzare la musica come mezzo di lotta e di propaganda della cultura sindacalista tra i lavoratori\lavoratrici: tredici sue canzoni furono pubblicate nell'IWW Little Red Songbook, tra queste famosissime divennero Rebel Girl, The Preacher and the Slave e, soprattutto, Casey Jones; tutte furono frequentemente utilizzate durante le manifestazioni di protesta degli operai e delle operaie. Queste canzoni diverranno di straordinaria importanza per chi, come gli immigrati in suolo statunitense, a mala appena conoscevano qualche frase di inglese, ma che si sentivano rappresentati dai testi scritti da Hill. Non è un caso che nel 1912, durante uno sciopero a Lorenzo (Massachusetts), i capitalisti proprietari proveranno ad usare proprio l'arma dei diversi idiomi linguistici per dividere e confondere gli scioperanti. Questo tentativo però fallirà proprio grazie alla “strategia” adoperata dall'IWW: la musica e le canzoni come fattore di unità e solidarietà tra gli sfruttati e i lavoratori\lavoratrici.

Note

Bibliografia

  • Franklin Rosemont, Joe Hill. L'IWW e la creazione di una controcultura del proletariato rivoluzionario, Chicago, Charles H. Kerr, 2003.
  • R. Musto, Gli IWW e il movimento operaio americano, Edizioni Theleme, Napoli.

Voci correlate

Collegamenti esterni