Ilio Baroni: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==


Emigrato con la sua famiglia a Piombino, nel primo dopoguerra fà  le sue prime esperienze politiche militando nel [[movimento anarchico]] e nel 144° battaglione degli "[[Arditi del Popolo]]" contro il [[fascismo]] nascente. Nel giugno [[1925]] si trasferisce a Torino per sfuggire alla [[repressione]] e va ad abitare nel quartiere Madonna di Campagna, per passare poi in via Desana.
Emigrato con la sua famiglia a Piombino, nel primo dopoguerra fa  le sue prime esperienze politiche militando nel [[movimento anarchico]] e nel 144° battaglione degli "[[Arditi del Popolo]]" contro il [[fascismo]] nascente. Nel giugno [[1925]] si trasferisce a Torino per sfuggire alla [[repressione]] e va ad abitare nel quartiere Madonna di Campagna, per passare poi in via Desana.


Assunto come operaio alla Fiat Ferriere, mantiene stabili contatti specialmente con i compagni detenuti. Costantemente sorvegliato dalla [[polizia]] per la sua attività  politica, nell'estate del [[1936]], a seguito dello scoppio della [[guerra civile spagnola]], lascia la penisola insieme ad altri compagni per aggregarsi ai repubblicani spagnoli ma tutti vengono fermati alla frontiera dalla gendarmeria francese e rimpatriati in [[Italia]]. Rientrato a Torino, installa un'antenna clandestina che gli ha permette di ascoltare radio Barcellona e seguire direttamente gli sviluppi della guerra rivoluzionaria. Quando era nuovamente pronto a dirigersi verso la [[Spagna]], gli eventi del [[la_Rivoluzione_spagnola_(1936-39)#L.E2.80.99autoritarismo_degli_stalinisti:_repressione_degli_anarchici_e_del_POUM_.28maggio_1937.29|maggio 1937]] e l'omicidio degli anarchici per mano degli stalinisti spagnoli gli fecero cambiare idea. Nel dicembre del [[1937]] viene arrestato a Torino e nel giugno seguente viene condannato a cinque anni di confino nell'isola di Tremiti per attività  di propaganda [[antifascista]] ed anarchica.
Assunto come operaio alla Fiat Ferriere, mantiene stabili contatti specialmente con i compagni detenuti. Costantemente sorvegliato dalla [[polizia]] per la sua attività  politica, nell'estate del [[1936]], a seguito dello scoppio della [[guerra civile spagnola]], lascia la penisola insieme ad altri compagni per aggregarsi ai repubblicani spagnoli ma tutti vengono fermati alla frontiera dalla gendarmeria francese e rimpatriati in [[Italia]]. Rientrato a Torino, installa un'antenna clandestina che gli ha permette di ascoltare radio Barcellona e seguire direttamente gli sviluppi della guerra rivoluzionaria. Quando era nuovamente pronto a dirigersi verso la [[Spagna]], gli eventi del [[la_Rivoluzione_spagnola_(1936-39)#L.E2.80.99autoritarismo_degli_stalinisti:_repressione_degli_anarchici_e_del_POUM_.28maggio_1937.29|maggio 1937]] e l'omicidio degli anarchici per mano degli stalinisti spagnoli gli fecero cambiare idea. Nel dicembre del [[1937]] viene arrestato a Torino e nel giugno seguente viene condannato a cinque anni di confino nell'isola di Tremiti per attività  di propaganda [[antifascista]] ed anarchica.
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