Il Ribelle (Milano)

Il Ribelle è stato un «quindicinale atiguerresco» fondato da Carlo Molaschi a Milano il 24 ottobre 1914 (dall'8 novembre 1914 si è sottotitolato «quindicinale anarchico»).

Testata del primo numero de Il Ribelle, «quindicinale atiguerresco»
Testata de Il Ribelle, «quindicinale anarchico»

Storia [1]

Fondato e redatto da Carlo Molaschi, con la collaborazione di un gruppo di individualisti milanesi, Il Ribelle - la cui uscita era stata, in un primo tempo, annunciata col titolo Serrate le file! - intendeva appoggiare la campagna antimilitarista e antiinterventista condotta in quel periodo da tutti i maggiori organi di stampa anarchici, e «dimostrare al mondo - sono parole dello stesso Molaschi - che l'individualismo anarchico negava la patria e la guerra». [2]

Sulle idee agitate da Il Ribelle esiste una più tarda testimonianza (da cui fu tratta la precedente citazione) dello stesso Molaschi, che chiarisce lo spirito animatore del giornale e ne illustra i contenuti di fondo:

«Il Ribelle lo scrissi con pensiero nietzschiano. Anche se qualcuno affermava che Federico Nietzsche era il padre della grande guerra mondiale, io persistevo nel credere che l'individuo libero doveva negare la propria vita alla guerra dei padroni. Le guerre dei nostri tempi non sono altro che mostruosi giuochi di borsa, ai quali l'uomo deve sottrarsi. Si sgozzino pure i padroni. Chi non ha interessi in giuoco deve disertare l'inutile tragedia. Queste le idee da me sostenute ne Il Ribelle. Il Ribelle usci per dieci numeri. Poi, in una sera di dimostrazioni, venni arrestato. Rimasi incarcerato per circa un mese. Quando tornai libero, l'interventismo era padrone assoluto della situazione [...] Colla guerra Il Ribelle morì». [3]

L'ultimo numero è del 20 marzo 1915.

Fra i collaboratori del giornale, oltre lo stesso Carlo Molaschi, che firma anche con lo pseudonimo di "Charles l'Ermite", sono da segnalare i nomi di Leda Rafanelli e Mario Mantovani. Di Sébastien Faure, viene pubblicato, in Appendice, a partire dal 3° numero, Dodici prove dell'inesistenza di Dio (traduzione di “Homo”). Da rilevare, infine, la presenza, fra i collaboratori, di Ugo Fedeli, allora sedicenne, che firma qui il suo primo articolo [4], sotto lo pseudonimo di “Samuele Franzi”. [5]

Note

  1. Fonte principale: Leonardo Bettini, Bibliografia dell'anarchismo
  2. Per comprendere il senso di tale affermazione, si ricordi che proprio in quel periodo, a Milano, operava, in senso interventista, un altro gruppo di anarchici individualisti, lo stesso che, nel febbraio 1915, darà vita al periodico La Guerra Sociale.
  3. Carlo Molaschi, Dal superuomo all'umanità, in Pagine Libertarie (Milano), a. II, n. 1 (15 gennaio 1922), pp. 20-21.
  4. Vedi, sul n. 8, La paura della morte.
  5. Cfr. Ildefonso Gonzales, in C.I.R.A. (Centre International de Recherches sur l'Anarchisme). Bulletin n. 11, Losanna, maggio 1965, p. 19.

Voci correlate

Collegamenti esterni