Germinal (giornale)

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Copertina di un numero di Germinal

Germinal è un Giornale Anarchico e Libertario di Trieste, Friuli, Isontino, Veneto, Slovenia e... fondato a Trieste nel 1907.

« In faccia ai bigotti di ogni colore, ai rassegnati al dominio gerarchico, ai servi dei presenti o futuri padroni, ai sagrestani di ogni potere, agli sbirri di un ordine disumano, ai pennivendoli pronti alla menzogna, gridiamo con più forza che l'aspirazione di una società libera ed uguale è sempre viva. Dove i giovani cominciano a scoprire il gusto della libertà, dove gli oppressi non si stancano di lottare, dove uomini e donne vogliono creare condizioni di rapporti umani non autoritari, portiamo con orgoglio la proposta libertaria: GERMINAL! »

~ la redazione di Germinal

Storia [1]

Germinal nasce a Trieste come foglio irregolare degli anarchici all'inizio del XX secolo (il 1907 è l'anno di stampa del primo numero), mentre la censura austriaca ostacola in tutti i modi la libera diffusione dei principi antiautoritari e delle proposte libertarie. Con la complicità degli edicolanti, che simpatizzano per l'Ideale, molte copie vengono vendute prima dell'arrivo della polizia, che sequestra il rimanente (condanne e detenzioni sono cosa ordinaria).

Durante il biennio rosso, a Trieste, città neo-italiana, esce una decina di numeri di Germinal; poi il fascismo dilagante distrugge anche questa voce libera risorta nel 1920. Caduto il regime, Germinal viene rifondato il 1° maggio 1946 da Umberto Tommasini e dal gruppo Germinal di Trieste (che ancora oggi provvede a stamparlo e a diffonderlo), quando i superstiti delle repressioni del regime fascista e degli stalinisti (vedi guerra civile e rivoluzione spagnola) si ritrovano con i nuovi compagni scaturiti dalla lotta partigiana: i mezzi economici sono molto scarsi, le paghe basse e incerte, manca una sede pubblica, ma, nonostante tutto, il Germinal compare ogni Primo Maggio e in varie manifestazioni operaie e popolari. I bolscevichi controllano il vertice dei sindacati e manipolano molti proletari triestini, illudendoli, prima, con il miraggio dell'annessione alla Jugoslavia, e poi, con il mito del Grande Padre Stalin: per loro ogni numero del giornale anarchico è un tradimento della disciplina della classe operaia e spesso ne impediscono la distribuzione, intimidiscono i potenziali lettori e isolano il gruppo e il suo organo di stampa.

Il 1968 vede il risorgere dell'attenzione giovanile verso i temi e le posizioni antiautoritarie: dal 1970 il Germinal riprende ad uscire come foglio ospitante resoconti di lotte, analisi delle mire repressive dello Stato, proposte e progetti per un più incisivo movimento anarchico. Arrivano articoli dal Veneto e dal Friuli, risultato della nascita di un'Organizzazione Anarchica Triveneta che realizza numerose e riuscite manifestazioni contro la Strage di Stato di Piazza Fontana.

Compaiono supplementi come Friuli Libertario e numeri speciali sull'antimilitarismo e in ricordo del compagno Umberto Tommasini.

Ad ogni corteo triestino del Primo Maggio il giornale sarà comperato da centinaia di persone desiderose di conoscere il punto di vista degli anarchici su problemi gravi ed urgenti: dai disastri ecologici come Chernobil alla guerra del Golfo, dal crollo del socialismo reale alla catastrofe jugoslava.

Ormai gli stalinisti hanno rinunciato alle minacce, mentre una parte della base dell'ex-PCI è giunta a riconoscere che molte critiche all'autoritarismo e ai cedimenti sindacali erano più che fondate. A Trieste sono spariti i gruppetti extra-parlamentari ed autonomi degli anni '70, travolti dalle ambiguità di posizioni oscillanti fra legalitarismo e lottarmatismo e dalle scelte individuali rinuncitarie o disperate. Gli anarchici di Trieste non sono diventati una grande forza con un vasto consenso-delega e magari con ampie disponibilità di favori per opportunisti e arrivisti, tinti compagni e simpatizzanti-clienti: questo non è il ruolo di Germinal, bensì quello dei partiti sempre più mafiosi e manipolatori. Quando c'è un movimento di protesta allargato a sfondo antiautoritario, come dopo l'assassinio di Pietro "Pedro" Greco [2] o durante la guerra del Golfo, il naturale punto di riferimento organizzativo e di dibattito è la sede di via Mazzini 11 (aperta dal settembre 1969). Quando è necessario diffondere e ascoltare notizie di controinformazione e dar voce alle proteste antistituzionali, lo strumento più adatto è quello di Radio Onda Libera, a cui partecipa Radio Libertaria, sorta nel 1979.

In seguito, la redazione e la gestione del giornale Germinal verranno allargate ad altri gruppi e compagni del Veneto e del Friuli per dare più spazio a circoli e gruppi spontanei che si muovono in sintonia con i valori della libertà e dell'eguaglianza, dell'autogestione e della creatività. La nuova formula valorizzerà il passato e aprirà a realtà regionali e politiche di tendenza libertaria. I numeri di Germinal saranno frutto di dibattiti assembleari che costituiranno il nodo centrale di una redazione più ampia e complessa.

Note

  1. Fonte principale: germinalonline.org
  2. Il 9 marzo del 1985, in Via Giulia, a Trieste, il militante comunista Pietro “Pedro” Greco, viene ucciso in un agguato tesogli da un commando formato dall'agente dei servizi segreti Maurizio Nunzio Romano e da tre agenti della Digos di Trieste, Giuseppe Guidi, Maurizio Bensa e Mario Passanisi, che gli sparano più di dodici colpi d'arma da fuoco, prima nell'atrio del palazzo e poi fuori, alle spalle, quando già stava agonizzando sul marciapiede.

Voci correlate

Collegamenti esterni