Georg Wilhelm Friedrich Hegel

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Georg Wilhelm Friedrich Hegel (Stoccarda, 27 agosto 1770 - Berlino, 14 novembre 1831), è stato un filosofo tedesco fautore dello Stato etico, ovvero quel reazionario pensiero secondo cui lo Stato è il fine ultimo cui devono tendere le azioni degli individui.

«Alle domande alle quali la filosofia non risponde, va risposto che esse non devono essere poste a quel modo»

La vita

Georg Wilhelm Friedrich Hegel

Hegel nacque a Stoccarda nel 1770, frequentò l'Università di Tubinga, dove studiò teologia e filosofia; a Tubinga strinse rapporti di amicizia con Holderlin e Schelling. Morto il padre, si recò a Jena dove si diede all'insegnamento. Nel 1801 pubblicò la Differenza fra il sistema filosofico di Fichte e quello di Schelling, prendendo posizione a favore di quest'ultimo; insieme a Schelling pubblicò dal 1802 al 1803 il Giornale critico della filosofia. Nel 1807 pubblicò la sua prima grande opera, La Fenomenologia dello spirito. Trasferitosi a Norimberga con l'incarico di rettore dell'Aegidiengymnasium, dal 1812 al 1816 pubblicò la Scienza della logica. Nel 1818 arrivò a Berlino, che non lasciò fino alla morte, qui fu fervida l'attività di redazione per le lezioni dei suoi corsi universitari; morì il 14 novembre 1831 a Berlino.

La Dialettica hegeliana

L'unico metodo in grado di garantire la conoscenza scientifica dell'Assoluto e di innalzare così la Filosofia a scienza, è secondo Hegel il metodo dialettico, in virtù del quale la verità può finalmente ricevere la forma rigorosa del sistema della scientificità. Hegel riallacciandosi alla "Dialettica Classica", ma conferendole movimento circolare, o a spirale, con ritmo triadico, in cui nell'Idea in sè del primo momento (o tesi), diviene nel secondo momento (o antitesi) idea al di fuori di sè, per tornare poi attraverso il terzo momento (sintesi o momento speculativo) all'idea realizzata in sé e per sé.

  • Esempi:

Il seme è in sé la pianta, tuttavia deve morire come seme e quindi uscire fuori di sé affermando il suo contrario, al fine di poter diventare, dispiegandosi, la pianta in sè e per sé. Ancora, se per esempio l'Anarco-collettivismo è un'idea pura (tesi), che attraverso dei collettivi (antitesi) fatti di uomini, e perdendo quindi il suo essere astratto, diventa idea in sé e per sé di libera cooperazione (sintesi).

La più comune interpretazione del pensiero hegeliano è quindi che ogni cosa avulsa dal «Tutto» è frammentaria e quindi incapace di esistere se non inserita nell'ambito della totalità del mondo. Ogni frammento, anche quello apparentemente isolato, è legato al frammento che gli sta “accanto” e questo, a sua volta, è legato a quello accanto, fino a ricostruire tutto l'universo. Questo concetto è per Hegel valido sia nel mondo del pensiero che in quello della realtà delle cose. Se per esempio si prende e si esamina un'idea astratta (tesi) ci si trova avvolti in contraddizioni che tramutano l'idea nel suo opposto (antitesi). Per uscire da questo impasse dualistico è necessario trovare un'altra idea che sia la sintesi della tesi e dell'antitesi. Tuttavia la sintesi è essa pure incompleta, anche se in misura minore rispetto all'idea di partenza, ed è quindi necessario trovare la sua nuova antitesi e la quindi la sua nuova sintesi.

Hegel procede in questo modo siano a raggiungere la cosiddetta “Idea Assoluta”, che essendo perfetta è adeguata a descrivere l'Assoluta Realtà . Questa "Idea Assoluta" lo porta poi a concepire il cosiddetto "Stato etico", teoria poi ripresa anche da Benito Mussolini nella sua concezione dello Stato fascista, in cui gli interessi del cittadino sono subordinati a quelli della totalità, rappresentata dallo Stato.

Nonostante queste giuste critiche apportate alla dialettica hegeliana, non va però mai dimenticato che da essa è derivato il materialismo storico di Marx, strumento di analisi della realtà con potenzialità rivoluzionarie, utilizzato anche dalle correnti anarchiche legate al comunismo anarchico.

La questione religiosa

Hegel sostiene che la religione e la Filosofia abbiano lo stesso contenuto, ma mentre la religione esprime tale contenuto per mezzo di rappresentazioni, la filosofia lo esprime nella forma di concetto. Di conseguenza per Hegel, il vero contenuto della religione deve essere ripreso nella Filosofia, trasformato in concetti, e quindi scomparire in quanto autentico religioso e diventare Religione filosofica. Ebbene, proprio da qui scaturiscono le due divergenti concezioni della Destra e della Sinistra hegeliana.

Il Cristianesimo è compatibile con la filosofia hegeliana?. Questo è il problema fondamentale sul quale si scontrano e si dividono i discepoli di Hegel.

Lo stato etico

Per la concezione assolutistica hegeliana, lo Stato, come sintesi di diritto e di moralità e come inveramento della famiglia e della società, è l'Idea stessa che si manifesta nel mondo, «L'ingresso stesso di dio nel mondo», un "dio reale". Anche per lo Stato più difettoso questo resta vero, perché il difetto, per quanto grande sia, non è mai tale da eliminare il positivo di fondo, la lotta all'Anarchia. In questa tremenda concezione lo Stato non esiste per il cittadino, è il cittadino che esiste solo per lo Stato. Era questa una concezione sviluppatasi in Grecia e portata alle estreme conseguenze nell'idealismo assoluto di Hegel.

Ripresa nel Novecento, la teoria dello Stato etico fu rivisitata da Giovanni Gentile, filosofo del regime fascista, e determinò il fondamento della concezione dello Stato Fascista di Benito Mussolini.

La Fenomenologia dello Spirito

Fenomenologia dello Spirito, ossia via che porta alla comprensione dell'Assoluto, cioè del reale nel suo intero, che egli chiama "Spirito". In quest'opera sono contenuti due piani che si intersecano: c'è il piano costituito dalla via percorsa dalla ragione per realizzarsi e far conoscere i propri intenti attraverso le vicende della storia del mondo; ma c'è anche il piano che è proprio del singolo individuo sensibile, empirico, che "deve" ripercorrere quella stessa via e appropriarsela. La storia della coscienza dell'individuo non può pertanto, arrivando alla negazione della libertà individuale, essere altro che il ripercorrere la storia dello Spirito, come gradi di una via già tracciata e spianata.

Citazioni su Hegel

  • «Il filosofo dell'assoluto assertore delle missioni storiche, precursore della moderna reazione sociale. Ispirato dall'ordinamento prussiano. Teorizzò lo Stato come realtà dell'idea morale. Fu rivendicato da Gentile come precursore dello Stato totalitario» -(Rudolf Rocker)
  • «Hegel, insediato dall'alto, dalle forze al potere, fu un ciarlatano di mente ottusa, insipido, nauseabondo, illetterato che raggiunse il colmo dell'audacia scarabocchiando e scodellando i più pazzi e mistificati non sensi» - (Arthur Schopenhauer)
  • «Se mai vi venisse voglia di ottundere le facoltà mentali di un giovane e di rendere il suo cervello incapace di qualsiasi genere di pensiero, non avete nient'altro di meglio da fare che dargli da leggere Hegel» - (Arthur Schopenhauer)
  • «Ci furono dei filosofi che tentarono, prima di Hegel, di spiegare la storia. E la provvidenza poteva solo sorridere a vedere questi tentativi. Ma la provvidenza non si abbandonò al riso sfrenato, perché in essi c'era sincerità umana e onestà. Ma Hegel! Qui ho bisogno del linguaggio di Omero. A quali scoppi di risa devono essersi abbandonati gli Dei! Un così sgraziato professorino che pretende semplicemente di avere scoperto la necessità di ogni cosa e di tutte le cose che sono, ed ora eccolo intento a suonare tutta la sua musica nel suo organetto: ascoltate, dunque, o dei dell'Olimpo!»-(Soren Kierkegaard)

Gli oppositori

Voci correlate