Galileo Palla

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Galileo Palla, anarchico protagonista dell'insurrezione in Lunigiana (1894)

Galileo Palla (Aulla, 23 giugno 1865 - Carrara, 14 settembre 1944) è stato un anarchico italiano protagonista dell'insurrezione in Lunigiana del 1894.

Biografia

Nato ad Aulla, nella provincia di Massa e Carrara, poco dopo la nascita si trasferisce a Massa con la famiglia. Nella città toscana vi passa la sua infanzia e adolescenza, frequentando la scuola e coltivando amicizie e conoscenze varie che lo porteranno a sviluppare grandi simpatie sin da ragazzo per i movimenti rivoluzionari. All'età di diciassette anni, insieme con l'amico Giuseppe Masnadi, si trasferisce in Egitto per sostenere la rivolta araba contro l'occupazione inglese. Proprio durante questo periodo conosce Errico Malatesta, che pure lui s'era trasferito in nord Africa, con cui inizia una relazione d'amicizia che durerà per molti anni.

Rientrato a Massa tra l'anno 1883 e 1884, inizia la frequentazione del movimento anarchico locale. Nello stesso anno lo si trova prima a Firenze e poi, a settembre, a Napoli, a prestare aiuto ai colerosi. Con lui ci sono numerosi anarchici, tra cui Malatesta, Pezzi, ecc. Sempre nel 1884 firma un manifesto sulla Comune di Parigi che gli costa una condanna per reato di stampa.

Con l'incremento della repressione, tra il 1885 e il 1889, Palla si trasferisce in Sudamerica (Uruguay, Argentina, e Terra del fuoco) con Malatesta, Pezzi, Luisa Minguzzi, Francesco Nata, Cesare Agostinelli e tanti altri. L'obiettivo è quello di far attecchire l'anarchismo anche in quelle terre così lontane.

Sempre affianco di Malatesta, nel 1889 si trova in Francia, a Nizza, al seguito del gruppo che pubblica il giornale L'Associazione (Nizza, 7 numeri dal 6 ottobre 1889 al 23 gennaio 1890) di cui il gerente è Giacomo Fataut. Nel gennaio seguente (sempre con Malatesta ed altri fedeli compagni del gruppo L'Associazione) conosce Paolo Schicchi, Luigi Parmeggiani, Francesco Saverio Merlino, ecc. Attivissimo, nel 1890 si trova nuovamente in Francia, nella cui capitale conosce gli anarchici francesi Ernest Gegout e Charles Malato e gli italiani fuoriusciti Amilcare Cipriani, Luigi Galleani e tanti altri. Nello stesso anno la sua presenza viene segnalata in Spagna, a Barcellona.

Dopo aver partecipato nel gennaio del 1891 al congresso di Capolago in Svizzera, fa rientro prima in Francia e poi in Italia, giusto in tempo per partecipare alla manifestazione del 1° maggio a Roma, che si conclude con duri scontri che provocheranno 8 morti e tanti feriti. Per questi fatti viene arrestato e processato («Processo dei 61») a Roma il 24 marzo del 1892. Al termine del dibattimento Palla viene condannato a 17 mesi di carcere con l'accusa di essere stato uno dei maggiori fomentatori della rivolta.

Renitente alla leva, all'inizio di novembre del 1892, subisce un processo a Massa che gli costa la condanna che lo costringe a svolgere il servizio militare a Chieti. Durante la leva incita i compagni alla disobbedienza e per questo a settembre si trova in compagnia di disciplina a Portoferraio.

Nel gennaio del 1894 l'Italia intera viene scossa dalla rivolta in Lunigiana, a cui capo si pongono gli anarchici: Pasquale Binazzi, Luigi Molinari e proprio Galileo Palla sono i libertari maggiormente attivi nella rivolta. La rivolta lunigiana fa seguito a quella dei fasci siciliani, ma come questa, anche a quella Toscana tocca subire una durissima repressione. La maggior parte degli anarchici vengono condannati al carcere e all'esilio, tra questi Galileo Palla.

Gli anni che vanno dal 1894 al 1900 li trascorre al domicilio coatto: a Porto Ercole (da dove evade, salve poi essere catturato a Cecina), a Favignana (da dove evade nuovamente verso Tunisi, qui viene catturato dalle autorità francesi e riconsegnato agli italiani), a Ustica e infine a Pantelleria. Qui conosce molti anarchici italiani che condividono con lui los tesso destino: Oreste Ristori, Luigi Galleani e tanti altri.

Finita di scontare la pena, alla fine del settembre del 1900 si trasferisce a Massa, risiedendo specificamente tra il 1901 e il 1905 nella frazione di Forno, un centro operaio anarchico e socialista dove convive con Caterina Michelucci e partecipa all'attività anarchica e sindacale. In particolare nel settembre del 1902 partecipa all'inaugurazione della Camera del Lavoro di Carrara.

Sino al 1910 viene considerato uno degli anarchici più attivi e pericolosi d'Italia, poi gradualmente si il suo attivismo regredisce sino a quando di fatto si ritira definitamente dalla militanza anarchica, ma questo non gli impedirà con l'avvento della dittatura fascista di divenire un bersaglio dei fascisti.

Bibliografia

  • Massimo Michelucci, Galileo Palla 1865-1944. Anarchico notissimo, audacissimo, pericolosissimo, 'Istituto Storico della Resistenza Apuana, 2014

Voci correlate

Collegamenti esterni