Franco Leggio

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Franco Leggio (a sinistra) con Enrico Arrigoni

Franco Leggio (Ragusa, 2 marzo 1921 - Ragusa, 15 Dicembre 2006), è stato un anarchico siciliano che ha legato il proprio nome a numerose iniziative di stampo libertario, tra cui quella legata all'insurrezione antimilitarista del "non si parte".

Biografia

Nato a Ragusa il 2 marzo 1921, Franco Leggio conosce la durezza del lavoro svolgendo la professione di minatore in una miniera di zolfo. Di carattere ribelle, il suo istinto antiautoritario si manifesta nei diversi ambiti della sua vita (lavoro, famiglia, nel quartiere, ecc.), ma comincia ad interessarsi all'anarchismo dopo aver letto nel 1937 un articolo denigratorio degli anarchici impegnati nella rivoluzione spagnola.

Successivamente entra in Marina, per sfuggire alla sorveglianza che a Ragusa si faceva sempre più stretta, partecipando però attivamente ai primordi delle lotte antifasciste. Nel 1944 contrae la tubercolosi e viene ricoverato in un sanatorio, a Ragusa, da cui scappa nel gennaio del 1945 per mettersi a capo della rivolta contro la coscrizione classe 1921. Il "movimento "Non Si Parte"", di cui faceva parte anche Maria Occhipinti, si scontra, armato, con la polizia italiana, sotto il controllo degli alleati. La repressione è violentissima, gli arresti sono centinaia. Franco Leggio viene condannato ad un anno e mezzo di prigione.

Finita la guerra, prende contatti con diversi anarchici siciliani con i quali dà vita al gruppo anarchico “La Fiaccola”. Nel frattempo ritorna a lavorare in miniera nel 1949 e partecipa al grande sciopero di due mesi, e all'autogestione delle miniere, durante il quale i minatori e le loro famiglie si battono contro la polizia. Come troppe volte nella storia è capitato, i sindacati si dimostrano poco propensi alla lotta e molti minatori, fra cui Franco, sono costretti a lasciare Ragusa.

Fra il 1949 ed il 1969 lavora a Napoli, a Bari, a Genova (nel capoluogo ligure diverrà una figura di rilievo nazionale nel movimento anarchico al luglio 1960 di Genova) e a Milano, e infine in Francia. In questo periodo si impegna attivamente nella lotta clandestina messa in piedi dai libertari spagnoli contro il franchismo, entrando a far parte della "banda" di José Lluis Facerias e riuscendo a sfuggire all'agguato della polizia spagnola in cui lo stesso Facerias, nel 1957, perde la vita.

Negli "anni 60" fonda la casa editrice La Fiaccola, con la quale pubblica e diffonde testi anticlericali e contro la psichiatria. Il suo attivismo è notevole: a Catania, con i compagni etnei, promuove una libreria anarchica, l'Underground; fonda poi la rivista Anarchismo, assumendo il compito di editore fino al 1978; la libreria viene riproposta anche Ragusa, nasce così la Zuleima nel 1978.

Successivamente è stato sempre presente in ogni battaglia libertaria, dal Processo Marini, alla lotta contro l'installazione dei missili cruise a Comiso, alla sua personale lotta contro il tentativo (non riuscito) di imporgli la perizia psichiatrica. Molti suoi pensieri dell'epoca troveranno spazio nel giornale Sicilia libertaria.

Colpito da diversi problemi di salute, Franco Leggio muore il 15 Dicembre 2006.

Il pensiero

Franco Leggio è stato anarchico «all'antica», in quanto esponente di un anarchismo estremamente coerente con i suoi princìpi, eticamente vivo e perennemente in scontro con il sistema ed i suoi servitori, ma «moderno» in quanto ad acume politico, curiosità, apertura mentale e una pratica quotidiana. Nel movimento anarchico si è distinto per la sua tendenza antiorganizzatrice, che in Sicilia aveva in Paolo Schicchi il suo capostipite, sulla scia di quella tradizione di antiorganizzatori che ha caratterizzato buona parte dell'anarchismo siciliano. Come molti sanno, Leggio ha partecipato a quasi tutte le iniziative del movimento anarchico, sempre con spirito critico e collaborativo; ha dato vita e collaborato a gruppi e pubblicazioni, fino al punto da rappresentare l'USI ad un congresso dell'AIT a Bordeaux, pur senza aderirvi.

L'attivismo di Franco Leggio è stato intento a spingere un movimento in affanno verso un salutare bagno nella realtà, intuendo l'importanza di battaglie, come quella anticlericale e contro la psichiatria, intravedendo le novità che si agitavano in un mondo che stava cambiando, intervenendo in esse e con esse, sempre coinvolto in prima persona, mai distaccato, sempre generoso, disinteressato e leale fino all'estremo.

Voci correlate

Collegamenti esterni