Flora Tristan

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Flora Tristan

Flora Tristan y Moscoso (Parigi, 7 aprile 1803 – Bordeaux, 14 novembre 1844), è stata socialista, militante femminista francese e vera e propria antesignana dell'anarchismo.

Biografia

Nata a Parigi il 7 aprile 1803 quando i genitori ancora non avevano formalizzato la loro unione con il matrimonio, Flora Tristan y Moscoso (sosteneva di essere una discendente diretta di Montézuma [1]), è figlia (illegittima) di un esule colonnello peruviano (Mariano de Tristà n y Moscoso) e di una piccola borghese parigina (Thérèse Laisné) emigrata in Spagna durante la rivoluzione.

La povertà

L'improvvisa morte del padre, non solo la rende orfana alla tenera età di quattro anni, ma la fa vivere con la madre in una povertà estrema.

«La mia infanzia felice si completò, a quattro anni, con la morte di mio padre» (Peregrinazioni di una paria).

Lo Stato francese, nonostante la rivoluzione e l'illuminismo avessero proclamato da tempo l'uguaglianza dei genere, non riconosceva le coppie di fatto, quindi la madre si ritrova a dover andar avanti senza nessun sostegno finanziario edi conseguenza a patire una marea di difficoltà. Questa esperienza porterà Flora a sentirsi appartenente alla classe lavoratrice e poi,, in seguito, ad impegnarsi sempre più per il progresso sociale contro ogni forma di ingiustizia.

Ridotta così la famiglia in povertà, Flora è ben presto costretta a lavorare come litografa presso il laboratorio di André Chazal, col quale poi si sposerà ed avrà due figlie, una delle quali, Aline, sarà la futura madre del pittore Paul Gaugin [1].

Il marito è però molto violento e Flora si trova a vivere una condizione comune allora a molte donne, d'altronde letterati come Rousseau, Lamartine e soprattutto Madame de Staël consideravano allora la donna come una sorta di minorata o, peggio, una schiava [2].

In Perù

Flora, umiliata e spesso picchiata dal marito, decide di fuggire via nonostante fosse incinta del terzo figlio (un maschio), recandosi in Perù alla ricerca dello zio Pío de Tristán e della sua legittima parte di eredità, nella speranza di conquistarsi un futuro meno stentato dal punto di vista economico.

Nel paese sudamericano si ferma dal 1832 al 1834, vivendo in prima persona le discriminazioni di classe e di genere e le rivolte sociali vigenti in quel paese, che saranno da lei poi raccontate nel diario intitolato Peregrinazioni di una paria (pubblicato nel 1833) [3].

Rientro in Europa

Il 16 luglio 1834 Flora Tristan s'imbarca a Lima per fare ritorno in Francia, aveva infatti ottenuto dalla famiglia paterna una piccola rendita che le avrebbe permesso di vivere con più tranquillità.

È proprio questa negativa esperienza che sarà decisiva per lo sviluppo delle sue lotte egualitarie e antisessiste: nel 1836 riesce ad introdursi alla Camera delle Lords inglesi, travestita da uomo, chiedendo l'approvazione del divorzio e l'abolizione della pena di morte [4]; nel 1838, il marito, che non accettava l'idea di essere stato abbandonato, le tende un agguato sparandole un colpo di pistola al polmone sinistro, per colpa del quale fu condannato a lavori forzati. Flora, ferita, si riprenderà abbastanza rapidamente.

Nonostante il divorzio fosse allora vietato (se non per casi eccezionali), i giudici comprendono il grave pericolo che corre Flora a stare accanto a quell'uomo e le concedono, fatto allora eccezionale, una sorta di separazione. Questa sua vicenda personale aumenterà la sua convinzione sulla necessità di proseguire la battaglia per la legalizzazione del divorzio.

Dopo la morte del marito, e anche grazie alla tranquillità economica derivata dall'eredità concessole dallo zio peruviano, Flora trova tempo e tranquillità per dedicarsi alla letteratura: legge molto e scrive articoli in favore delle donne, del divorzio e per la difesa della classe operaia. Entra anche in contatto con Charles Fourier e osserva con grande interesse lo sviluppo delle idee di Robert Owen e Saint-Simon.

Nel 1839 si reca in Inghilterra per vedere da vicino l'emarginazione sociale imperante a seguito del processo di industrializzazione del paese. Da questa esperienza nascerà la pubblicazione di Promenades dans Londres (1840), in cui Flora definisce «l'Inghilterra come il laboratorio della civiltà che non tarderà a conquistare l'Europa» [5]; un modello di sviluppo dove l'uomo è sacrificato alla tirannia del profitto. In questo stesso saggio, Flora esalta l'azione della femminista Mary Wollstonecraft, denuncia il traffico dei bambini, la miseria generale e lo sfruttamento della prostituzione a cui sono costrette molte donne:

«Rivendico i diritti delle donne, perché sono convinta che tutte le sofferenze del mondo derivino dalla mancanza del rispetto e dal disprezzo dei diritti naturali e imprescindibili dell'essere femminile». [6]

Nel 1843 pubblica l'Unione operaia, che in seguito le farà acquisire anche l'elogio di Marx, giacché prima di lui stesso e Flora ad auspicare l'unità dei lavoratori. L'anno seguente inizia un tour de France per promuovere la sua opera più importante e per diffondere l'idea delle associazioni operaie: frequenta le taverne, entra in contatto con gli operai e prova a convincerli ad unirsi nelle Unioni Operaie, che secondo Flora avrebbe permesso loro di sfuggire allo sfruttamento e alla sottomissione. Sentendosi come investita da una missione più importante della sua stessa vita, Flora si impegna allo strenuo, fino a quando, colpita da tifo, muore a Bordeaux il 14 novembre del 1844.

Gli operai e le operaie, spronati dalle sue battaglie “socialiste” le faranno innalzare in suo onore un monumento nel cimitero di Bordeaux: «Alla memoria di Madame Flora Tristan, autrice de l'Union Ouvrière (Unione Operaia), I Lavoratori riconoscenti: Libertà, eguaglianza, Fratellanza, Solidarietà». [5]

Note

  1. 1,0 1,1 da fr.Wikipedia
  2. Rousseau affermava che «la donna ha più ironia dell'uomo, ma l'uomo ha il genio». Approfondimenti: La misoginia dai maestri del pensiero ad oggi
  3. da es.Wikipedia
  4. Articolo
  5. 5,0 5,1 da Pluriel.free.fr
  6. da Pensamientocritico.org

Opere

  • 1835, Necessità di dare buona accoglienza alle donne straniere
  • 1838, Peregrinazioni di una paria
  • 1838, Mephis o il proletario
  • 1839, Selezione di lettere a Simón Bolívar
  • 1840, Passeggiate a Londra
  • 1840, Gli operai delle fabbriche
  • 1840, Donne pubblici
  • 1840, Le donne inglesi
  • 1843, L'unione operaia
  • 1843, Agli operai e alle operaie
  • 1843, Perché menziono alle donne
  • 1846, L'emancipazione della donna (opera postuma)

Bibliografia

  • Le peregrinazioni di una paria, a cura di Graziella Martina, Pavia, Ibis, 2003
  • Scusate lo stile scucito. Lettere, scritti e diari (1835-1844), a cura di L. Zecchi, Napoli, Spartaco, 2004

Citazioni

  • «Due cose mi stupiscono: l'intelligenza delle bestie e la bestialità degli uomini».
  • «L'affrancamento dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi. L'uomo più oppresso può opprimere un altro essere, che è sua moglie. È la proletaria del proletario stesso».

Voci correlate

Collegamenti esterni