Fernando Tarrida del Mármol

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Fernando Tarrida del Mármol

Fernando Tarrida del Mármol (L'Avana, 2 agosto 1861 – Londra, 1915) è stato un anarchico cubano di origine spagnola. Intellettuale (autore di La teoria revolucionaria), ingegnere, ricercatore, insegnante e direttore della Escuela Politecnica di Barcellona, Tarrida del Mármol è conosciuto anche per aver proposto e diffuso l'idea dell'anarchismo senza aggettivi.

Biografia

Fernando Tarrida del Mármol nasce a L'Avana (Cuba) il 2 agosto 1861 da una coppia di ricchi immigrati catalani (Spagna) emigrati a Cuba per incrementare le loro fortune economiche. Cugino del generale cubano Donato Marmol (partecipante della guerra dei dieci anni, Cuba 1868-1878), Fernando accompagna il padre quando questi decide di rientrare nella penisola iberica. La famiglia Tarrida si ferma nella località catalana di Sitges, dove aprono una fabbrica di scarpe. Fernando studia nel collegio Isabel la Católica de San Gervasio e nel Liceo Francese di Tolosa, prima di intraprendere gli studi di ingegneria all'Università.

Dalle idee repubblicane all'anarchia

Da ragazzo abbraccia le idee federali e repubblicane, abbandonate poi all'età di 18 anni in favore dell'anarchia, a cui viene introdotto da Anselmo Lorenzo, uno dei padri dell'anarchismo spagnolo. Sarà proprio Lorenzo a consigliargli la lettura di Bakunin, Kropotkin e Proudhon, che gli faranno prendere consapevolezza sulle sue idee anarchiche. Questo determinerà però la rottura con la famiglia e i parenti.

Terminati gli studi di ingegneria a Madrid, ritorna a Barcellona, dove partecipa ai suoi primi incontri e dibattiti su anarchia e rivoluzione: diventerà uno dei più importanti propagandatori dell'anarchismo. Il suo prestigio tra gli anarchici spagnoli sarà legato ai processi di Montjuich e alla teoria dell'anarchismo senza aggettivi, grazie ad un articolo da lui pubblicato nel giornale anarchico parigino «Le Revolté» (1889). Tale idea troverà accoglimento in esponenti come Max Nettlau, Ricardo Mella e V. Clairac.

Instancabile attività anarchica

Prima ancora della repressione catalana, Tarrida del Marmol era noto per essere stato collaboratore di «El Productor» e direttore di «Acracia», ma anche per aver partecipato nel 1888 al Congresso laico di Barcellona. L'anno seguente è presente alla Conferenza di Parigi, in qualità di rappresentante della Spagna. Durante quegli anni partecipa al Congresso del Libero Pensiero e al Congreso del Pacto (Madrid, 1891), in cui polemizza duramente con i socialisti, ai quali però farà mai mancare la propria solidarietà nei momenti di repressione.

Oltre che con «Acracia», collabora con la celebre «Revista Blanca». Diviene intimo amico di Anselmo Lorenzo e Ricardo Mella, collaboratore con Francisco Ferrer y Guardia (Fernando è stato uno degli iniziatori della Escuela Moderna) ed instancabile attivista (incontri, conferenze, articoli, didattica, ecc). Oltre a queste attività, Tarrida del Marmol dirige la Regia Accademia del Politecnico di Barcellona, almeno fino a quando non sarà imprigionato, insieme a tanti altri anarchici e rivoluzionari, il 21 luglio del 1896: egli è ritenuto implicato in un attentato contro una processione religiosa, compiuto a Barcellona il 7 giugno.

In esilio

Rimesso in libertà il 27 agosto, probabilmente grazie all'appoggio fornitogli da un qualche ricco famigliare, sfugge alle torture di Montjuich inflitte invece ai suoi più sfortunati compagni di detenzione. Decide di andare in esilio in Francia, scrive Los inquisidores españoles (Gli inquisitori spagnoli) nel 1897, una denuncia della repressione dello Stato spagnolo con prefazione dell'amico Charles Malato, che gli costa l'espulsione dal paese.

Trasferitosi in Belgio, precisamente a Bruxelles, Liegi e Anversa, si ferma poi a Londra, dove continua a diffondere l'anarchia. In quest'ultima città stabilisce la sua residenza, partecipando ad una grande manifestazione, il 30 maggio 1897, contro il terrorismo governativo, a Londra partecipa a diverse conferenze organizzate nel circolo di Charlotte e viene coinvolto, solo in quanto anarchico, in accuse su sue partecipazioni a diverse trame organizzate contro la monarchia e in favore del comitato per Cuba libera; aveva inoltre partecipato al congresso sindacale di Londra, con Negre, ed era stato portavoce del "gruppo Benevento", frequentato da anarchici italiani residenti a Londra.

L'ultimo periodo

Diviene amico di Kropotkin, con cui condivideva l'amicizia con Anselmo Lorenzo e lo studio della scienza come mezzo per la comprensione delle questioni sociali (in alcuni numeri di «Acracia» e della «Revista Blanca», Tarrida sostiene che la società libertaria permetterà il progresso scientifico). Con Kropotkin e Jean Grave condividerà il discusso Manifesto dei Sedici, ovvero quel documento in favore alla prima guerra mondiale, scritto, approvato e firmato da celebri anarchici .

L'anarchico catalano-cubano, conosciuto anche per aver tradotto alcune opere di Lev Tolstoj, pubblica sul «Daily Mail» le cronache di guerra sulle atrocità commesse durante la guerra del Transvaal, ricevendo molte lodi e l'offerta di gestione del giornale, da lui rifiutata con la motivazione «che un anarchico non ha come obiettivo se non l'azione rivoluzionaria».

Fernando Tarrida del Marmol muore a Londra nel 1915.

Il pensiero: l'anarchismo senza aggettivi

«Siamo anarchici e difendiamo l'anarchismo senza aggettivi. L'anarchia è un assioma e il problema economico è secondario. Alcuni diranno che è a causa del problema economico che l'anarchismo è una verità, ma noi anarchici crediamo che significa essere nemico di ogni autorità ed imposizione, e quindi, qualunque sia il sistema proposto, la migliore difesa dell'anarchia è la non imposizione della stessa a coloro che non accettano.» (Fernando Tarrida del Mármol, Le Révolte, 1890.)

La sua teoria di anarchismo senza aggettivi viene presentata in vari articoli del giornale «Le Révolté» e su opuscoli vari. Egli aveva considerato questo pensiero poiché vedeva da una parte il declino del movimento anarchico in alcuni paesi - come per esempio in Inghilterra, in cui risiedeva - e, dall'altra, il rapido sviluppo in Spagna dell'anarco-sindacalismo e del collettivismo: questo suo modo di intendere l'anarchismo era funzionale al superamento delle controversie, soprattutto tra anarco-individualisti e collettivisti-comunisti, che proliferavano sempre più, rompendo l'unità dei lavoratori e degli anarchici.

Alcune opere

  • Anarquía, ateísmo y colectivismo, 1885;
  • Anselmo Lorenzo. Estudio crítico-biográfico, (1897);
  • Les inquisiteurs d'Espagne, 1897;
  • Programa socialista libertario y la constitución del mundo, 1908;

Voci correlate

Collegamenti esterni