Fernand Pelloutier

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Fernand Pelloutier

Fernand Pelloutier (Parigi, 1° ottobre 1867 - Parigi, 13 marzo 1901) è stato socialista francese poi divenuto anarchico. Pelloutier è stato militante sindacalista rivoluzionario e fondatore della Federazione delle Borse del Lavoro. Pierre Monatte lo definì il «padre del sindacalismo rivoluzionario».

Biografia

Nato a Parigi il 1° ottobre 1867 in una famiglia della buona borghese francese, Fernand Pelloutier fin dall'adolescenza viene educato dalla famiglia secondo i principi della classica tradizione religiosa e conservatrice.

Formazione

Frequenta il piccolo seminario di Guérande, ma successivamente si orienta verso il giornalismo collaborando fin dal 1885 a La Démocratie de l'Ouest («La democrazia occidentale»), giornale fondato da un tipografo e di cui Pelloutier assumerà la direzione a partire dal 1891.

Alle elezioni legislative del 1889, sostiene la candidatura di Aristide Briand, allora repubblicano radicale. In seguito fonda a Saint-Nazaire una sezione del partito operaio francese, «L'Emancipation». Durante il congresso operaio del 1892, Pelloutier si distingue con la sua proposta di "sciopero generale universale", in antitesi alle posizioni relativamente più moderate di Jules Guesde.

Decisivo sarà l'incontro con Augustin Hamon, che lo porterà a dimettersi dal partito operaio e ad avvicinarsi all'anarchismo. A Parigi, dove decide di fermarsi, a partire dal 1893 si impegna strenuamente nel tentativo di convincere gli anarchici della necessità della loro militanza esclusivamente nei sindacati rivoluzionari. La sua passione coinvolgerà anche Emile Pouget, che da quel momento diverrà un suo compagno di lotta sindacale.

Analisi critica della società capitalistica

In questo periodo Pelloutier studia profondamente la causa dei mali della società, trovando una risposta nella perversione del sistema capitalistico, le cui regole del mercato avevano portato alla sostituzione del valore d'uso con quello di scambio. La legge della domanda e dell'offerta aveva permesso che i prodotti fossero valutati non in base al loro valore intrinseco, ma in linea con i dettami del mercato. Inevitabilmente, Pelloutier sosteneva che ciò avesse portato allo sviluppo di un'economia gestita nell'interesse di coloro che possiedono il capitale, i manipolatori del sistema di scambio, che agiscono in contrasto con gli interessi del consumatore e del produttore ed a favore del parassita che vive di rendita e della finanza. Più un uomo è ricco e meno ha lavorato, sostiene allora Pelloutier.

«Non si può negare che all'origine di ogni disordine, di cattiva politica e cattivi costumi, di avidità e crudeltà, di egoismo e invidia, si trova sempre il denaro. Il denaro è l'inizio e la fine di tutto».

Tutto questo aveva portato alla divisione della società in classi: le classi privilegiate, temendo la reazione dei diseredati, trovarono negli strumenti dello Stato i mezzi adatti a proteggere i propri interessi. L'obiettivo perseguito da Pelloutier è il rimpiazzo di questo sistema sociale ed economico iniquo con uno che dovrebbe ristabilire «il funzionamento razionale dell'umanità». Chiaramente, per Pelloutier ciò comportava la soppressione del valore di scambio, l'abolizione del capitale e la fine della disuguaglianza economica.

L'azione sindacale

Borsa di Tolosa

Partigiano dell'azione diretta, del sabotaggio, dello sciopero generale e dell'indipendenza da ogni partito, critica però profondamente la propaganda col fatto che a suo dire aveva comunque sparso troppo sangue innocente. Per Pelloutier lo sciopero generale non è un preludio alla rivoluzione ma la rivoluzione stessa. Durante lo sciopero i lavoratori avrebbero preso possesso degli strumenti di produzione, strada per strada, quartiere per quartiere. Non ci sarebbe alcuna mediazione con lo Stato o i partiti politici.

In quegli anni stavano prendendo piede in tutta la Francia le Borse del Lavoro, che egli immediatamente aveva individuato come un prezioso strumento per lo sviluppo delle proprie idee rivoluzionarie. Nello specifico, le Borse avrebbero dovuto coordinare e organizzare la resistenza della classe operaia allo sfruttamento capitalistico.

Nel 1895 diviene segretario generale della Federazione delle Borse del Lavoro. La sua tattica viene delineata nell'articolo dal titolo L'anarchismo e i sindacati operai pubblicato nel 1895 nel giornale Les Temps Nouveaux («I Tempi Nuovi»). Da allora, collabora anche a numerose riviste e giornali, tra cui Les Temps Nouveaux e L'Art social («L'Arte sociale»). A nome del gruppo dirigente di questo giornale, il 30 maggio 1896 organizza la conferenza dal titolo «L'arte e la Rivolta», secondo cui l'arte dovrebbe ispirare la rivolta, unendo «il pane del comunismo» e il «piacere estetico comunisti». L'anarchico è anche il fondatore, nel 1897, della rivista mensile di economia sociale L'Ouvrier des Deux-Mondes («L'operaio dei due mondi»).

L'organizzazione della Federazione delle Borse del Lavoro lo impegna fino al giorno della sua morte, avvenuta il 13 marzo 1901 (a 33 anni) sempre a Parigi, in seguito ai postumi della tubercolosi contratta durante l'infanzia.

Citazioni

  • «Fautori dell'abolizione della proprietà individuale, noi siamo inoltre quello che non sono i politici, dei rivoltosi di tutte le ore, uomini veramente senza dio, senza padrone e senza patria, i nemici inconciliabili di tutti i dispostismi, morale o collettivo, cioè delle leggi e delle dittature (compresa quella del proletariato) e gli amanti appassionati della cultura in sé stessa». (Fernand Pelloutier in Lettre aux anarchistes [Lettera agli anarchici])

Bibliografia

  • Barbara Mitchell, The Practical Revolutionaries. A New Interpretation of the French Anarchosyndicalists, New York 1987.
  • Fernand Pelloutier, Storia delle Borse del lavoro. Alle origini del sindacalismo, Jaca Book, 1976
  • Jacques Julliard, Fernand Pelloutier et les origines du syndicalisme d'action directe, Paris 1971
  • Peter Stearns, Revolutionary Syndicalism and French Labor: A Cause without Rebels, New Brunswick 1971
  • F.F. Ridley, Revolutionary Syndicalism in France, Cambridge 1970

Voci correlate

Collegamenti esterni