Ettore Bonometti: differenze tra le versioni

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Nel luglio del [[1920]], a Brescia, partecipa alla fondazione dell'[[Unione Anarchica Italiana]] (UAI) e favorisce la fuga di [[Errico Malatesta]], ricercato dalla polizia. Con l'avvento del [[fascismo]], emigra in Inghilterra da dove, espulso, si trasferisce in [[Svizzera]]. Rientrato clandestinamente a [[Milano]], partecipa alla [[Gli anarchici e la resistenza antifascista|resistenza antifascista]] ma viene scoperto, arrestato e messo al confino.  


Nel dopoguerra vive a Brescia e riprende la militanza anarchica. Iil [[26 settembre]] [[1945]], insieme ad [[Ivan Guerini]] ed altri libertari del luogo, ricostituisce il Gruppo anarchico bresciano <ref>[http://www.bresciapoint.it/informazione/631-ivan-guerrini-un-anarchico-bresciano.html Ivan Guerrini: un anarchico bresciano]</ref>, che dopo la sua morte, avvenuta nel [[1961]], gli viene intitolato. Le sue lettere sono custodite nella Fondazione Luigi Micheletti di Brescia.
Nel dopoguerra vive a Brescia e riprende la militanza anarchica. Iil [[26 settembre]] [[1945]], insieme ad [[Ivan Guerini]] ed altri libertari del luogo, ricostituisce il Gruppo anarchico bresciano <ref>[http://archive.is/spvQ6 Ivan Guerrini: un anarchico bresciano]</ref>, che dopo la sua morte, avvenuta nel [[1961]], gli viene intitolato. Le sue lettere sono custodite nella Fondazione Luigi Micheletti di Brescia.
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Ettore Bonometti (Brescia, 22 novembre 1872Brescia, 22 marzo 1961) fu un militante anarchico.

Biografia

Ettore Bonometti

Nato in una famiglia operaia da Giovanni ed Emilia Pasinetti, nel 1890 entra a far parte del circolo bresciano anarchico «La Rivolta» e poi in quello de «La Comune». Più volte arrestato per le sue idee, nel 1895 decide di emigrare in Svizzera e, da qui espulso, in Gran Bretagna, dove il 26 luglio 1896 partecipa con Francesco Cirri al Congresso della II Internazionale socialista.

Tornato a Brescia, la sua partecipazione ai moti popolari contro il governo reazionario che nel 1898 aveva massacrato gli operai milanesi, lo costringe a fuggire ancora in Inghilterra. Tornato in Italia nel 1912, è tra i fondatori dell'Unione Sindacale Italiana (USI), manifesta contro l'impresa imperialista di Libia e partecipa, nel giugno del 1914, ai moti della Settimana rossa.

Nel luglio del 1920, a Brescia, partecipa alla fondazione dell'Unione Anarchica Italiana (UAI) e favorisce la fuga di Errico Malatesta, ricercato dalla polizia. Con l'avvento del fascismo, emigra in Inghilterra da dove, espulso, si trasferisce in Svizzera. Rientrato clandestinamente a Milano, partecipa alla resistenza antifascista ma viene scoperto, arrestato e messo al confino.

Nel dopoguerra vive a Brescia e riprende la militanza anarchica. Iil 26 settembre 1945, insieme ad Ivan Guerini ed altri libertari del luogo, ricostituisce il Gruppo anarchico bresciano [1], che dopo la sua morte, avvenuta nel 1961, gli viene intitolato. Le sue lettere sono custodite nella Fondazione Luigi Micheletti di Brescia.

Note

Voci correlate