Erich Mühsam

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Erich Muhsam

Erich Mühsam (Berlino, 6 aprile 1878 - Campo di concentramento di Oranienburg, 10 luglio 1934) è stato un poeta, scrittore e anarchico tedesco. Radicalmente antinazista, fu arrestato e internato in un campo di concentramento a causa delle sue attività politiche e delle sue origini ebraiche.

Biografia

Formazione giovanile

Nato a Berlino in un agiata famiglia di origine ebraica, poco dopo la nascita i genitori si trasferiscono a Lubecca. Nella città anseatica frequenta il Katharineum - Gymnasium, una scuola nota per la sua disciplina autoritaria e per le punizioni corporali inflitte agli studenti che trasgredivano alle dure norme comportamentali imposte dall'istituto. Il giovane studente Erich, manifestando sin da subito la sua indole ribelle, nel gennaio 1896 denuncia anonimamente sul Lübecker Volksbote[1] i metodi educativi coercitivi e violenti adoperati nella sua scuola contro gli allievi. [2]

Non appena la sua identità viene scoperta, Erich viene immediatamente espulso dal ginnasio, peraltro anche a causa delle sue manifeste simpatie socialiste. Fin dalla tenera età aveva mostrato un grande talento per la scrittura e non a caso il suo sogno era quello di diventare poeta. Aveva pubblicato diverse favole ed all'età di 16 anni anche alcune poesie satiriche su fatti locali. Ma su insistenza del padre, che di professione faceva il farmacista, il giovane Erich aveva iniziato a studiare farmacia dopo aver terminato il percorso scolastico al Friedrich-Franz-Gymnasium di Parchim. [3] Infatti, lavorerà dal 1899 al 1900 come assistente farmacista, ma questa era però una professione che non lo appassionava veramente e per questo abbandonerà gli studi farmaceutici per tornare alle sue ambizioni poetiche e letterarie.

Per poter coronare il suo sogno, Mühsam lascia la "piccola" Lubecca per trasferirsi a Berlino, una città sicuramente più adatta per poter intraprendere la carriera letteraria a cui tanto aspirava.

Attivismo intellettuale ed anarchico

Liberatosi dall'oppressione paterna, entra a far parte del gruppo di scrittori libertari della Neue Gemeinschaft (« Nuova Società ») che sotto la guida di Julius e Heinrich Hart intendeva conciliare socialismo, umanismo religioso e vita comunitaria di stampo quasi primitivista. All'interno della «Nuova Società» conosce Gustav Landauer, uno dei leader del movimento, il quale dopo averlo introdotto nella conoscenza dell'anarchismo, lo incoraggerà a proseguire nelle sue attività artistiche e nella combinazione di filosofia politica e anarco-comunismo.

Gli scritti di Mühsam di questo periodo prendono di mira l'ipocrita morale borghese e i suoi tabù attraverso l'arma del sarcasmo. La raccolta poetica Wuste (1904) è invece composta per lo più da "canti di denuncia" delle ingiustizie e dei soprusi subiti dal proletariato. Mühsam vedeva nel Lumpenproletariat' (sottoproletariato: vagabondi, ladri prostitute e delinquenti) «l'avanguardia di una società migliore sotto ogni aspetto più libera e bella».

Nel 1902 diviene redattore della rivista anarchica Armer Teufel («Povero diavolo»), collaborando da quel momento in poi con numerose riviste anarchiche. Divenuto nel giro di poco tempo uno degli anarchici maggiormente apprezzati di tutta la Germania, dal 1903 le autorità tedesche lo pongono sotto stretta sorveglianza in quanto considerato uno dei più pericolosi agitatori anarchici tedeschi.

Tra il 1904 e il 1908 viaggia in Europa, soggiornando per un periodo nella comune del Monte Verità di Ascona [4] dove i comunardi vivevano seguendo principi naturisti, vegetariani e socialisti-anarchici. Proprio durante questo periodo scrive la sua prima commedia, Die Hochstapler, giustapponendo una nuova teoria politica moderna nell'ambito di forme drammatiche tradizionali, che diventerà un marchio di fabbrica tipico della sua opera drammatica. Nel 1908, Mühsam si trasferisce a Monaco, dove si dedica soprattutto alla scrittura di testi per il cabaret. La sua attività intellettuale concilia letteratura, arte e politica, rivolgendosi con incitazioni alla rivolta ai lavoratori e agli sfruttati. Allora alternava gli impegni nella "Lega Socialista di Landauer" alla frequentazione dei cabaret bohemien e all'attività pubblicistica. Quando la stampa e le case editrici che più si definivano democratiche gli rifiuteranno qualsiasi forma di collaborazione a seguito di una sua detenzione per qualche mese dopo un atto di sabotaggio, che seguiva una multa per incitazione allo sciopero generale e per vilipendio delle autorità, decide di fondare una sua rivista: Zukunft («Futuro»).

Zenzl Mühsam, sposata con Erich nel 1915

In seguito, riflettendo sul fallimento delle colonie comunistiche non fondate su una tendenza rivoluzionaria, l'anarchico elabora allora l'idea di una nuova rivista di tendenza anarco-comunista. Nel 1911, dopo il trasferimento a Monaco (la Baviera era l'unica regione in cui non esisteva il reato di opinione), la sua idea prende forma in Kain («Caino») la «rivista per L'Umanità».

Lo scoppio della prima guerra mondiale

L'avvento della prima guerra mondiale segnerà l'avvio di un dibattito interno al movimento anarchico internazionale, che si divise in una minoranza interventista e una maggioranza ostinatamente fedele agli ideali anarchici internazionalisti. Prima dello scoppio della guerra, e solo per un breve periodo, Mühsam nei suoi diari sembra assumere quasi una posizione nazionalistica [5], ma nel giro di poco tempo rivedrà la sua idea ritornando in prima fila nella campagna antimilitarista e antinazionalista.

Con l'accentuarsi della carica aggressiva e violenta degli scioperi contro la guerra, il governo bavarese dà avvio alla dura repressione del movimento antimilitarista con una serie di arresti di massa degli agitatori contro la guerra. Mühsam è tra gli arrestati dopo il grande sciopero dei lavoratori delle fabbriche nel gennaio del 1918.

Intanto, il 15 settembre 1915, s'era unito in matrimonio con Kreszentia Elfinger (conosciuta col soprannome Zenzl Mühsam), la figlia vedova di un contadino bavarese conosciuta due anni prima.

La Repubblica dei Consigli

Exquisite-kfind.png Vedi Repubblica dei Consigli di Baviera.

Internato a Traunstein, lo stesso giorno in cui viene rilasciato, ossia il 5 novembre, prende la parola durante una riunione popolare scagliandosi contro la guerra e l'ipocrisia della difesa nazionale. L'8 novembre, dopo due giorni di violente manifestazioni, duranti i quali molti militari abbandonano le proprie divise per unirsi agli operai, il re abdica e la Baviera diventa una repubblica.

Il primo governo della Repubblica dei Consigli di Monaco. Al centro, seduto, si può vedere Erich Muhsam.

In quei giorni Monaco di Baviera è in preda alla rivolta, il socialista Kurt Eisner dichiara la Baviera una repubblica socialista. Eisner, conosciuto da Mühsam nel campo di internamento, nel tentativo di portare gli anarchici nel nuovo governo, offre a Mühsam un ministero, ma egli inizialmente decide di rifiutare preferendo combattere insieme a Gustav Landauer, Ernst Toller, Ret Marut ed altri anarchici per lo sviluppo di comuni operaie sul modello dei soviet.

Il ritorno sulla scena dei politicanti reazionari, che mal tolleravano l'organizzazione di una società socialista, porterà all'assassinio del presidente del consiglio Kurt Eisner e all'avvento di nuove strutturazioni governative. Il malcontento di operai e contadini sfocerà il 4 aprile nella fondazione della Repubblica dei Consigli. Erich Muhsam entra nel governo ed è nominato responsabile alle relazioni estere.

Il 13 aprile 1919, un tentativo di Putsch militare contro la "Repubblica del Consigli", opera del governo Hofmann, avvalsosi dei Freikorps[6], che nel frattempo s'era rifugiato a Bamberg, viene respinto dai rivoluzionari dei consigli, ma Muhsam (così come una dozzina d' altri militanti), tradito e denunciato dai social-democratici, viene catturato e deportato con un "treno speciale" verso Ebranch (regione della Baviera settentrionale), allora nelle mani delle forze reazionarie. [7]

Quando il golpe viene respinto, Mühsam si trovava detenuto in carcere con altri membri della Repubblica dei Consigli in seguito all'arresto voluto dal governo socialdemocratico. A Monaco, nel frattempo, si era insediato un Consiglio Centrale del tutto rinnovato, fondato sull'egemonia del Partito Comunista Tedesco.

In carcere comunque non smette di scrivere, risale infatti a questo periodo la poesia Il Prigioniero. Il 21 dicembre 1924 Mühsam può usufruire dell'amnistia concessa dal governo a molti prigionieri politici (tra i prigionieri politici amnistiati vi era pure Adolf Hitler) e può finalmente ritrovarsi con la moglie Kreszentia. Al suo arrivo alla stazione di Berlino, gli operai lo accolgono con grandi festeggiamenti riconoscendo in lui un grande rivoluzionario.

Gli anni precedenti il nazismo

La Baviera conosciuta ed amata da Mühsam è ormai molto cambiata, l'apatia la fa da padrona soprattutto a causa del crollo economico della Germania come conseguenza delle riparazioni da pagare dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale e l'iperinflazione. Dopo aver tentato inutilmente di riavviare la pubblicazione del giornale Kain, nel 1926 Mühsam fonda Fanal («La Fiaccola»), un nuovo giornale in cui critica apertamente i comunisti e l'estrema destra per il ruolo svolto all'interno della Repubblica di Weimar. [8] Nel corso di questi anni, i suoi scritti e i discorsi assumono un tono violento e rivoluzionario, ma il suo tentativo di organizzare un fronte unito contro la destra e il nazismo lo espone pubblicamente all'odio dei conservatori e nazionalisti.

Inoltre, cinque anni di detenzione e l'impossibilità a curarsi in carcere, oltre ad uno stato di generale debolezza, gli avevano causato la perdita dell'udito da un orecchio. Per tutto il 1925 Mühsam è impegnato nei lavori della Federazione comunista-anarchica tedesca e nella difesa dei detenuti politici anche attraverso la diffusione e il radicamento del Soccorso Rosso in tutta la Germania. Risale a questo periodo l'opuscolo Giustizia per Max Hoelz, un comunista tedesco condannato all'ergastolo e poi graziato nel 1927.

Nel 1928 scrive l'opera teatrale Ragione di Stato, un monumento a Sacco e Vanzetti. L'anno seguente abbandona l'impegno nel Soccorso Rosso perché ormai era totalmente controllato dal KPD (Partito Comunista tedesco). Nei primi anni 30', grazie all'influenza esercitata dall'amico Rudolf Rocker, è un membro attivo della FAUD. In un numero speciale di Fanal apparso nel 1932, poco prima della presa del potere da parte dei nazionalsocialisti, compare il suo saggio programmatico intitolato Die Befreiung der Gesellschaft vom Staat («La liberazione della società da parte dello Stato»), sottotitolato Was ist kommunistischer Anarchismus? («Cos'è l'anarchismo comunista?»).

Arresto e morte

Fanal

Già negli anni precedenti, attraverso il racconto Die Affenschande (1923) e la poesia Republikanische Nationalhymne (1924), Musham aveva attaccato la magistratura tedesca per la sua partigianeria in favore della destra nazionalista, ora con Fanal l'anarchico andava a colpire con la satira il crescente fenomeno del nazismo. Tutto ciò solleverà in breve tempo le ire di Adolf Hitler e Joseph Goebbels, così il 28 febbraio 1933, a poca distanza di tempo dall'incendio dei Reichstag, il governo di Hitler lo conduce nuovamente agli arresti.

Per volere di Goebbels viene diffusa in tutti i campi di concentramento una foto di Mühsam in cui lo si accusa di essere l'assassino di alcuni membri della Società Thule presi in ostaggio il 30 aprile 1919. [9] In realtà, quel giorno, l'intellettuale tedesco si trovava nel campo di internamento di Ebranch e la notizia di quei fatti li apprese solo il 29 maggio. Anche il Tribunale di ufficiali che lo avevano condannato a 15 anni nel giugno del 1919 per la mai rinnegata partecipazione ai moti rivoluzionari, aveva escluso qualsiasi sua implicazione nella vicende degli ostaggi.

Nell'aprile del 1933, Musham viene trasferito nel campo di concentramento di Sonnenburg, dove subirà le sadiche attenzioni delle S.A. Comunisti, socialisti, anarchici e le loro riviste, denunceranno con vigore l'arresto e le torture inflitte agli intellettuali, chiedendo nello specifico la liberazione di Mühsam in quanto vittima di torture :

«Dopo la rottura dei denti a colpi di moschetto; stampata una svastica sul suo cuoio capelluto con un marchio rovente; dopo essere stato sottoposto a nuove torture... anche adesso le iene fasciste del campo di concentramento di Sonnenburg proseguono nei loro attacchi bestiali su quest'uomo inerme. Le ultime notizie sono davvero atroci: un nazista costrinse il nostro compagno a scavare una fossa e poi con una esecuzione simulata fece subire una nuova agonia ad un uomo condannato. Anche se il suo corpo è stato ridotto ad una massa sanguinolenta e dalla carne tumefatta, il suo spirito è ancora molto elevato: quando i suoi detrattori hanno cercato di costringerlo a cantare l'Horst-Wessel-Lied (inno del nazista) ha sfidato la loro rabbia cantando l'Internazionale » '[10]

In seguito alle barbare percosse inflettigli, la moglie riesce ad ottenerne il trasferimento a Plotzensee, nei pressi di Berlino, dove quantomeno gli vengono risparmiate violenze fisiche pur essendo posto in isolamento. Questo gli permetterà di proseguire nella stesura del romanzo satirico Un uomo del popolo, ma alla fine di luglio un'ordinanza di Goering per l'inasprimento del trattamento dei detenuti politici mette fine a questo momento di relativa quiete. L'8 settembre, infatti, viene trasferito nel campo di concentramento di Brandeburg, dove le guardie riprendono a torturarlo fisicamente e psicologicamente (gli viene sequestrato il manoscritto).

Il 2 febbraio 1934, dopo tanta sofferenza, il rivoluzionario ed ebreo Musham subisce un nuovo trasferimento, questa volta verso il campo di concentramento di Oranienburg, dove è affidato al «secondo plotone degli ebrei», guidato dal vile e feroce provocatore Stahlkopf, futuro direttore del campo.

Nella notte seguente, il 30 giugno, le S.S occupano a sorpresa il campo di Oranienburg disarmando le S.A. L'8 luglio, approfittando del cambio di guardia, Kreszentia Mühsam incontra il suo amato per l'ultima volta. Il 10 luglio, secondo il rapporto ufficiale nazista, Erich Musham viene trovato impiccato nelle latrine del campo.

La verità sulla morte: non suicidio ma assassinio

Un rapporto da Praga del 20 luglio 1934, pubblicato dal New York Times e contenente la testimonianza della moglie, ha rivelato che probabilmente Musham fu invece assassinato dopo brutale pestaggio. [11]

Le più recenti ricostruzioni storiche accuserebbero della sua morte Theodor Eicke, l'ex comandante del campo di concentramento di Dachau, che si avvalse dell'aiuto di tali Ehrath e Konstantin Werner. È stato affermato che Musham fu torturato e picchiato fino a perdere la coscienza, dopo di che seguì un'iniezione letale. Il corpo fu in seguito appeso ad una trave delle latrine in modo da creare l'impressione che si fosse suicidato. [12]

Testimonianze

Erich Muhsam
«Mi imbattei in Mühsam d'ottobre quando era addetto alla pulizia delle scale e dei pianerottoli del dormitorio. Ci conoscevamo sin dal 1928 e Mühsam aveva molta fiducia in me: quando lo rassicurai che avrei sfruttato ogni possibilità di far conoscere all'opinione pubblica le vicende del suo martirio, mi scongiurò di non dimenticare le sofferenze continue cui erano sottoposti in questi inferni migliaia di sconosciuti lavoratori, di non rendere personale un problema che era invece di massa. Sopraggiunsero proprio allora una S.A. particolarmente feroce insieme con un altro compagno e col membro di una organizzazione di fascisti russi di Berlino che si trovava a Brandeburg come "detenuto di sicurezza" col compito esclusivo di maltrattare i prigionieri antifascisti, specie gli ebrei. Avvenne allora davanti ai miei occhi una scena di brutale violenza. Colpito da pugni alle reni, tempestato da calci, strappatagli la barba ed i capelli, costretto a leccare con la lingua la fetida acqua delle rigovernature delle scale, sanguinante, esausto, spossato, Mühsam fu costretto a rifare per ben cinque volte le scale ove le S.S. infierivano orribilmente sulla vittima che metà incespicava, tempestandolo di pugni, di pedate, di colpi di scopa [...].» (Dalla testimonianza di un compagno di carcere)
«Nessuna fantasia può dipingere quali infamie escogitassero i carnefici per infierire sulle loro vittime. Era loro noto ad esempio dalle sue lettere, che Mühsam era un grande amico degli animali: ora le S.A: avevano trovato nella casa di un cittadino di Brandeburg, che doveva essere arrestato come antifascista, uno scimmione di sette anni, grande quanto un uomo [...]. Cercarono dunque di eccitarlo e aizzarlo contro Mühsam per farlo mordere, ma il povero animale non si prestò ai loro disegni [...] anzi, impaurito a morte, si aggrappò a lui come cercando protezione (non immaginavo che gli scimmioni potessero essere così sensibili, commentava mio marito, narrandomi il fatto). Infine, poiché la scimmia non assecondava i piani di quelle autentiche belve, fu torturata in presenza di Mühsam e finita a fucilate». (Da un racconto della moglie Kreszentia).

Citazioni

  • «Chi dopo la morte vuole andare in paradiso è chi durante la vita vuole avere il potere, e chi in vita ha il potere è chi consola le sue vittime con la prospettiva del regno dei cieli dopo la morte».
  • «Le esperienze dimostrano chiaramente che i signori dell'industria, i quali hanno già finanziato le bande di Hitler, non si fanno eccessivi scrupoli nello scegliere i mezzi che meglio possono soddisfare i loro desideri. Essi si sentono legittimati a far sì che l'ultimo decisivo passo per la costruzione della dittatura economica fascista non sia più compromesso da una resistenza efficace».

Note

  1. Giornale social-democratico tedesco.
  2. Jürgen Serke: Die verbrannten Dichter. Beltz, Weinheim 1977, ISBN 3-407-80750-3, S. 132.
  3. Chris Hirte: Erich Mühsam, eine Biographie. S. 37.
  4. Storia del Monte Verità Ascona
  5. Erich Mühsam, Tagebücher: 1910–1924 (trans. Diaries) (Deutscher Taschenbuch Verlag, 1994)
  6. Freikorps
  7. Kurzbiografie Erich Mühsam im Überblick Kurzbiografien zur Geschichte der Revolution von 1918/19 in München; Haus der Bayrischen Geschichte online (www.hdbg.eu)
  8. Il periodo della storia della Germania che va dal 1919 al 1933 è conosciuto come Repubblica di Weimar (Weimarer Republik, in tedesco). Prende il nome dalla città di Weimar, dove si tenne un'assemblea nazionale per redigere una nuova costituzione dopo la sconfitta tedesca nella prima guerra mondiale. (Wikipedia)
  9. _Thule Società Thule
  10. 'The Nazi Regime at Work: Erich Mühsam" in MAN! A Journal of the Anarchist Ideal and Movement. Vol. 2, No. 3, marzo 1934
  11. The New York Times, 20 luglio 1934, quoted in "Erich Mühsam (1868–1934)" in MAN! A Journal of the Anarchist Ideal and Movement. Vol. 2, No. 8 (August 1934).
  12. he Nazi Beasts" in MAN! A Journal of the Anarchist Ideal and Movement. Vol. 3, No. 1 (Gennaio 1935).

Bibliografia in lingua italiana

Scritti di Erich Mühsam

  • Ragion di stato, Roma, Salerno 1980
  • La psicologia della zia ricca, Le nubi edizioni, Roma, 2008
  • Monte Verità e Schegge, Ascona, Chersi Libri, 2008

Scritti su Erich Mühsam

  • Kreszentia Mühsam, Il Calvario di Erich Mühsam; Ed. RL, Genova 1959. Ristampato da Ed. Samizdat, Pescara, 1996
  • Rudolf Rocker: Zensl Elfìnger Mühsam - Una libertaria in lotta contro i totalitarismi; Ed. La Fiaccola, Ragusa, 2003
  • Fambrini-Muzzi: Dal cabaret alle barricate, Ed. Elèuthera, Milano 1999
  • Leonhard Schäfer (a cura di): Erich Mühsam, il poeta anarchico, ZIC 2007
  • Leonhard Schäfer (a cura di): Erich Mühsam, Anarchismo e Comunismo, St.i.p 2009
  • Leonhard Schäfer: Erich Mühsam, C'era una volta un rivoluzionario, Chersilibri 2010
  • Autori Vari, Piegarsi vuol dire mentire. Germania: la resistenza libertaria al nazismo nella Ruhr e in Renania (1933-1945), Milano, Zero in Condotta 2005.

Voci correlate

Collegamenti esterni