El Oprimido

El Oprimidoperiodico comunista-anarchico») è stato un importante giornale anarchico argentino apparso nell'ultimo decennio del XIX secolo a Luján e Buenos Aires, fondato da Cesar Fabricio Gamboa Anaya.

Testata de El Oprimido

Storia

El Oprimido fu pubblicato dal 9 settembre 1894 nella città di Luján (sebbene fosse distribuito a Buenos Aires), ma dalla fine di quell'anno fino al 22 luglio 1895 Juan Creaghe sospese la sua pubblicazione a causa di difficoltà finanziarie derivanti dall'essere l'unico redattore. Per il numero 13 aveva un deficit accumulato di 213 pesos, così Creaghe si ritirò e dedicò i suoi sforzi alla redazione di un altro nuovo giornale, La Protesta Humana, che sarebbe diventato il più influente nella storia dell'anarchismo argentino.

Dal 1895 El Oprimido fu pubblicato a Buenos Aires da Fortunato Serantoni. Tra l'agosto e l'ottobre del 1896 La Questione Sociale fu inserita come supplemento di 8 pagine e nel gennaio 1897 venne pubblicato un supplemento intitolato L'Inquisizione in Spagna, un libretto di 4 pagine che ebbe 5 ristampe grazie al suo successo di lettori.

Contenuto e polemiche

Dalle pagine de El Oprimido si sviluppò un'aspra polemica con gli anarco-comunisti de El Perseguido, difensori dell'antiorganizzazione individualista. La linea ideologica de El Oprimido coincise con quella di Errico Malatesta, sostenendo l'organizzazione operaia e anarchica nei sindacati e nelle società di resistenza. Juan Creaghe scrisse sul numero 4 del 28 ottobre 1894 l'articolo Sulla moralità, in cui discusse con gli individualisti, che rifiutavano tutte le forme di moralità e razionalità. Durante l'agosto e il settembre del 1895 la stampa anarchica fu coinvolta nel dibattito e le idee di Creaghe furono criticate dalle pagine de El Perseguido e de La Libre Iniciativa, difensori della propaganda del fatto.

Nel 1897 la testata discusse anche con il socialista José Ingenieros sulle differenze tra socialisti e anarchici e sulla questione del parlamentarismo difeso dai socialisti. Da El Oprimido ci si riferiva ai socialisti come a «trafficanti di miseria umana» (n° 4, del 28 ottobre 1894).

Il giornale conteneva una forte propaganda antimilitarista, come dimostra la pubblicazione della lettera di un obiettore di coscienza olandese, tradotta da Les Temps Nouveaux (n° 24, del 26 dicembre 1896). Sulla questione antimilitarista furono pubblicati anche articoli di Jean Grave e Ferdinand Domela Nieuwenhuis (n° 21, del 10 ottobre 1896).

Voci correlate

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