Dualismo organizzativo

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Michail Bakunin, propugnatore del "dualismo organizzativo"

Il dualismo organizzativo è la principale caratteristica organizzativa che contraddistingue i comunisti anarchici dalle altre correnti anarchiche.

Affonda le proprie origini nel pensiero di Bakunin e consiste in un'organizzazione di massa, che porta avanti la lotta economica, accanto ad un'organizzazione specifica, che invece porta avanti la lotta politica.

Fondamenti del dualismo organizzativo

Il dualismo organizzativo prevede che accanto all'organizzazione di massa (l'organizzazione che porta avanti la lotta economica e comprende per esempio il sindacato, i soviet, i consigli di fabbrica e di quartiere, ma anche per esempio i centri sociali, circoli operai ecc.) - la qaule raggruppa tutti i lavoratori indipendentemente dal grado di politicizzazione di ciascuno e che lotta per le conquiste sociali in prima persona mediante l'azione diretta, secondo il principio della Prima Internazionale: «L'emancipazione dei lavoratori sarà opera dei lavoratori stessi» - debba sussistere l'organizzazione specifica (organizzazione politica), ovvero quell'organizzazione che riunisce i militanti dell'organizzazione di massa che hanno una medesima teoria, una stessa strategia ed una articolazione tattica omogenea.

L'organizzazione di massa «rappresenta l'organizzazione generale ed unitaria di tutta la classe, ed è il nesso attraverso il quale la classe si appropria di tutti gli strumenti di gestione della società decretando di fatto la liquidazione del potere statale...è l'auto-organizzazione delle masse ad essere il soggetto principale nel processo di trasformazione sociale, deve cioè essere il soggetto che fa propria e contemporaneamente arricchisce e definisce ulteriormente la strategia e la teoria rivoluzionaria, questo perché per l'Organizzazione di Massa la strategia e la teoria non rappresentano un fatto intellettuale, ma pratica rivoluzionaria [...] [1] Lo scopo dell'organizzazione politica dei comunisti anarchici è quindi quello di stare all'interno dello scontro di classe per renderlo sempre più radicale e cosciente dei propri obiettivi finali.» [2]

L'organizzazione specifica porta vanti la lotta politica ed ha il compito di «contribuire a fornire alla classe tutti gli strumenti per l'analisi dello sviluppo economico e sociale, fornendo contemporaneamente la chiave interpretativa per definire la strategia e la teoria rivoluzionaria. Nessun compito politico dunque per l'Organizzazione Specifica nei confronti dello Stato: né quello del graduale cambiamento, né quello della conquista, né quello di liquidarlo.» [3]

Il Dualismo Organizzativo è rifiutato da quasi tutte le correnti dell'anarchismo. Parte degli individualisti, soprattutto gli insurrezionalisti, lo rifiutano in quanto attribuiscono scarsa importanza alle lotte sindacali e alle conquiste sociali ottenute mediante la strategia del gradualismo rivoluzionario, o addirittura le ritengono controproducenti perché tendenti a distrarre le masse dal fine rivoluzionario. Coloro che invece negano l'importanza dell'Organizzazione di Specifico sono soprattutto gli anarcosindacalisti e i sindacalisti rivoluzionari, che pensano che i lavoratori possano autonomamente e spontaneamente giungere allo scontro decisivo e rivoluzionario con il padronato e lo Stato. Nell'anarco-sindacalismo e nel sindacalismo rivoluzionario l'organizzazione di massa e l'organizzazione specifica sono la medesima organizzazione e non sono separate.

I comunisti anarchici, ispirandosi a Bakunin, Luigi Fabbri (promotore dell'Unione dei Comunisti Anarchici d'Italia nel 1919) e Camillo Berneri, ritengono che i problemi teorici e le difficoltà del rapporto mezzi-fini si possano risolvere proprio con questa modalità organizzativa, assegnando quindi precisi compiti e funzioni distinte alle due organizzazioni.

Il dualismo organizzativo nel pensiero di Bakunin

Michail Bakunin concepì una struttura organizzativa alquanto rigida fondata sulla separazione dell'attività sindacale da quella politica. Per l'anarchico russo l'organizzazione di massa (sindacato) non doveva reclutare militanti, ma raggruppare tutti gli sfruttati senza altra condizione. Nella sua idea questo compito sarebbe dovuto spettare all'Associazione Internazionale dei Lavoratori; l'organizzazione politica invece doveva essere separata dal sindacato e lavorare all'interno delle masse per guidarle nello scontro con Stato e capitale. Questa è la funzione che avrebbe dovuto assumere invece l'Alleanza Internazionale dei Socialisti Democratici.

Quando Bakunin inviò in Spagna Giuseppe Fanelli per diffondere i principi dell'Internazionale dei lavoratori e dell'anarchismo, questi fece l'errore di fondare le sezioni dell'AIT col programma dell'Alleanza, ponendo inconsapevolmente le basi dei principi dell'anarco-sindacalismo, a cui tanto Bakunin quanto Malatesta si opponevano tenacemente [4].

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni