Diritto: differenze tra le versioni

Da Anarcopedia.
Jump to navigation Jump to search
m (Sostituzione testo - "Proudhon.gif" con "Proudhon4.jpg")
(8 versioni intermedie di uno stesso utente non sono mostrate)
Riga 18: Riga 18:


=== Teorie anomistiche ===
=== Teorie anomistiche ===
[[File:Godwin2b.jpg|miniatura|50px|left|[[Godwin]]]]
[[File:Godwin2b.jpg|miniatura|60px|left|[[Godwin]]]]
{{citazione|Il regno assoluto della ragione, ecco il principio che va sostituito al diritto.|William Godwin - ''Inchiesta sulla giustizia politica e sulla sua influenza sulla morale e sui costumi moderni ''}}
{{citazione|Il regno assoluto della ragione, ecco il principio che va sostituito al diritto.|William Godwin - ''Inchiesta sulla giustizia politica e sulla sua influenza sulla morale e sui costumi moderni ''}}
*[[Godwin]]: dal punto di vista del bene universale, ripudia il diritto non soltanto quando risponda a delle circostanze eccezionali contingenti di luogo e di tempo, ma in modo assoluto; il bene di tutti presuppone che sia il concetto del bene stesso, e non quello del diritto, a dettar legge all'umanità.
*[[Godwin]]: dal punto di vista del bene universale, ripudia il diritto non soltanto quando risponda a delle circostanze eccezionali contingenti di luogo e di tempo, ma in modo assoluto; il bene di tutti presuppone che sia il concetto del bene stesso, e non quello del diritto, a dettar legge all'umanità.
[[File:Stirner.jpg|miniatura|50px|left|[[Stirner]]]]
[[File:Stirner.jpg|miniatura|60px|left|[[Stirner]]]]
{{citazione|Il diritto è una fanfaluca escogitata per noi da un fantasma.|Max Stirner - ''L'Unico e la sua proprietà''}}
{{citazione|Il diritto è una fanfaluca escogitata per noi da un fantasma.|Max Stirner - ''L'Unico e la sua proprietà''}}
*[[Stirner]]: in vista del bene universale, respinge il diritto, e lo respinge senza restrizione di tempo e di luogo; il bene individuale esige che l'individuo ispiri in avvenire le sue azioni non più al diritto, ma alla propria norma direttiva.
*[[Stirner]]: in vista del bene universale, respinge il diritto, e lo respinge senza restrizione di tempo e di luogo; il bene individuale esige che l'individuo ispiri in avvenire le sue azioni non più al diritto, ma alla propria norma direttiva.
[[File:Tolstoj.gif|miniatura|50px|left|[[Tolstoj]]]]
[[File:Tolstoj.gif|miniatura|60px|left|[[Tolstoj]]]]
{{citazione|Che ognuno cominci a fare ciò che si deve fare e si astenga dal fare ciò che non è lecito fare, ad allora in un avvenire prossimo si realizzerà il regno annunciato da Dio.|Lev Tolstoj - ''Il regno di Dio è in voi''}}
{{citazione|Che ognuno cominci a fare ciò che si deve fare e si astenga dal fare ciò che non è lecito fare, ad allora in un avvenire prossimo si realizzerà il regno annunciato da Dio.|Lev Tolstoj - ''Il regno di Dio è in voi''}}
*[[Tolstoj]]: in nome dell'amore, cioè in forza del pustulato della non resistenza al male, esclude il diritto, seppure in modo non assoluto, ma soltanto per i popoli civili del nostro tempo; la legge dell'uomo deve essere dettata dall'amore e non dal diritto.
*[[Tolstoj]]: in nome dell'amore, cioè in forza del pustulato della non resistenza al male, esclude il diritto, seppure in modo non assoluto, ma soltanto per i popoli civili del nostro tempo; la legge dell'uomo deve essere dettata dall'amore e non dal diritto.


=== Teorie noministiche ===
=== Teorie noministiche ===
[[File:Proudhon4.jpg|miniatura|50px|left|[[Proudhon]]]]
[[File:Proudhon4.jpg|miniatura|60px|left|[[Proudhon]]]]
{{citazione|Perché io rimanga libero e non abbia a subire altra legge che la mia propria, perché io abbia a governarmi da me stesso, bisogna ricostruire l'edificio sociale basandolo sull'idea del contratto.|Pierre-Joseph Proudhon - ''L'idea generale della Rivoluzione nel secolo XIX''}}
{{citazione|Perché io rimanga libero e non abbia a subire altra legge che la mia propria, perché io abbia a governarmi da me stesso, bisogna ricostruire l'edificio sociale basandolo sull'idea del contratto.|Pierre-Joseph Proudhon - ''L'idea generale della Rivoluzione nel secolo XIX''}}
*[[Proudhon]]: in nome della giustizia, respinge quasi tutte le norme legali e principalmente le leggi dello Stato; il postulato della giustizia prescrive che vi sia una sola norma legale, e cioè quella secondo cui ogni obbligazione contratta deve essere adempiuta.
*[[Proudhon]]: in nome della giustizia, respinge quasi tutte le norme legali e principalmente le leggi dello Stato; il postulato della giustizia prescrive che vi sia una sola norma legale, e cioè quella secondo cui ogni obbligazione contratta deve essere adempiuta.
[[File:Bakunin.jpg|miniatura|50px|left|[[Bakunin]]]]
[[File:Bakunin.jpg|miniatura|60px|left|[[Bakunin]]]]
{{citazione|Una legislazione politica, emani essa dalla volontà del sovrano oppure dal voto di un parlamento eletto dal suffragio universale, non può mai risultare conforme alle leggi naturali ed è sempre ugualmente funesta e contraria alla libertà delle masse, per il fatto solo di imporre loro un sistema di leggi esterne e quindi dispotiche.|Michail Bakunin - ''Dio e lo Stato''}}
{{citazione|Una legislazione politica, emani essa dalla volontà del sovrano oppure dal voto di un parlamento eletto dal suffragio universale, non può mai risultare conforme alle leggi naturali ed è sempre ugualmente funesta e contraria alla libertà delle masse, per il fatto solo di imporre loro un sistema di leggi esterne e quindi dispotiche.|Michail Bakunin - ''Dio e lo Stato''}}
*[[Bakunin]]: ciò che è destinato a scomparire prima, nell'evoluzione dell'uomo dallo stato animale allo stato umano, è la legge dell'autorità, non il diritto di per sé stesso; al grado più prossimo dell'evoluzione al quale sarà pervenuta l'umanità dopo il cambiamento sociale, sussisterà ancora un diritto, ma non sarà più la legge emanata dall'autorità.
*[[Bakunin]]: ciò che è destinato a scomparire prima, nell'evoluzione dell'uomo dallo stato animale allo stato umano, è la legge dell'autorità, non il diritto di per sé stesso; al grado più prossimo dell'evoluzione al quale sarà pervenuta l'umanità dopo il cambiamento sociale, sussisterà ancora un diritto, ma non sarà più la legge emanata dall'autorità.
[[File:Kropotkin.jpg|miniatura|50px|left|[[Kropotkin]]]]
[[File:Kropotkin.jpg|miniatura|60px|left|[[Kropotkin]]]]
{{citazione|La legge, che si presentava all'inizio come una raccolta di costumi utili alla preservazione della società, non è più che uno strumento che serve a mantenere lo sfruttamento e la dominazione di ricchi oziosi sulle masse lavoratrici. La sua missione di incivilimento è oggigiorno nulla; essa ha una sola missione: il mantenimento dello sfruttamento.|Pëtr Kropotkin - ''Parole di un ribelle''}}
{{citazione|La legge, che si presentava all'inizio come una raccolta di costumi utili alla preservazione della società, non è più che uno strumento che serve a mantenere lo sfruttamento e la dominazione di ricchi oziosi sulle masse lavoratrici. La sua missione di incivilimento è oggigiorno nulla; essa ha una sola missione: il mantenimento dello sfruttamento.|Pëtr Kropotkin - ''Parole di un ribelle''}}
*[[Kropotkin]]: nell'evoluzione dell'umanità verso l'esistenza più felice possibile, scomparirà non il diritto in sé ma la legge dell'autorità; allo stadio più prossimo dell'evoluzione che l'umanità raggiungerà poco dopo il cambiamento sociale, vi sarà ancora un diritto, ma non già le leggi dello Stato.
*[[Kropotkin]]: nell'evoluzione dell'umanità verso l'esistenza più felice possibile, scomparirà non il diritto in sé ma la legge dell'autorità; allo stadio più prossimo dell'evoluzione che l'umanità raggiungerà poco dopo il cambiamento sociale, vi sarà ancora un diritto, ma non già le leggi dello Stato.
[[File:Tucker3.jpg|miniatura|50px|left|[[Tucker]]]]
[[File:Tucker3.jpg|miniatura|60px|left|[[Tucker]]]]
{{citazione|Il contratto è uno strumento preziosissimo e assai maneggevole, ma la sua utilità non è illimitata. Nessuno potrà servirsene per alienare i diritti dell'uomo.|Benjamin Tucker - ''Instead of a book by a man too busy to write one''}}
{{citazione|Il contratto è uno strumento preziosissimo e assai maneggevole, ma la sua utilità non è illimitata. Nessuno potrà servirsene per alienare i diritti dell'uomo.|Benjamin Tucker - ''Instead of a book by a man too busy to write one''}}
*[[Tucker]]: né il benessere dell'individuo né la libertà uguale per tutti si oppongono all'esistenza del diritto.
*[[Tucker]]: né il benessere dell'individuo né la libertà uguale per tutti si oppongono all'esistenza del diritto.
Riga 212: Riga 212:
| style="background: #7d62ff" | rispettata dagli individui e dalla comunità
| style="background: #7d62ff" | rispettata dagli individui e dalla comunità
|}
|}
==[[Anarchismo]] e [[marxismo]]: confronto sul diritto <ref name="MC"></ref>==
[[File:ME Contro.jpg|miniatura|200px|Copertina di ''Contro l'anarchismo'', raccolta di scritti di [[Marx]] ed [[Engels]], Edizioni Rinascita, Roma, [[1950]]]]
Se il pensiero [[marxiano]] non si caratterizza per una specifica analisi giuridica, la quale risulta quasi assente nel corpus dottrinario di [[Marx]] ed [[Engels]], ciò non di meno, attraverso la categoria della sovrastruttura inserita all'interno di una prospettiva [[storico-materialista]], la rappresentazione del fenomeno giuridico ed il suo ruolo nella società di classe è con precisione delineato, tanto da poter sviluppare su di questo, cosa del resto effettuata dai giuristi [[marxisti]], una teoria [[marxista]] del diritto.
Nella prospettiva di pensiero [[marxista]], il diritto non può che manifestarsi quale fenomeno di dominio, dato che per sua essenza altro non è che l'espressione degli interessi economici della classe dominante, i quali si istituzionalizzano in forme giuridiche al fine di agevolare la preminenza degli interessi dei ceti dominanti su quelli dei ceti subalterni; al modificarsi degli interessi espressi dal ceto economicamente dominante, si assisterà all'automatica modificazione della regolamentazione giuridica. Cosicché, da un '''[[diritto]] borghese''', perché manifestazione degli interessi economici della classe mercantile ed imprenditoriale, si passerà, attraverso la presa del potere da parte del proletariato, che scalzerà la sconfitta borghesia dai gangli vitali della gestione economica, all'affermarsi nella società del '''[[diritto]] proletario''', il quale, necessariamente, veicolerà in forma istituzionalizzata gli interessi dell'antica classe subalterna ora al potere. La fase successiva alla rivoluzione, ovvero alla presa di potere da parte del proletariato, si caratterizza per tramite della dittatura di questo sulle altre classi sociali. Una '''dittatura''', quella '''proletaria''', non dissimile, nelle sue forme istituzionalizzate, in quanto produttive di uno [[Stato]] monoclasse, dalla '''dittatura della borghesia''' che la ha preceduta; il proletariato si impossessa, in quanto oramai padrone delle forme di produzione, delle istituzioni politiche e giuridiche, dello [[Stato]] e del diritto, che per l'appunto, si manifestano quale '''[[Stato]] proletario''' e '''[[diritto]] proletario'''.
Per il [[marxismo]], tuttavia, nella società senza classi il '''[[diritto]]''' è '''destinato''', in quanto esclusivo strumento di dominio espressione dei rapporti economici, '''ad estinguersi''' lasciando spazio alla engelsiana "amministrazione delle cose".
L'[[anarchismo]] si differenzia profondamente dalle prospettive di ispirazione [[marxiana]] e, poi, [[marxista]], non rappresentando il diritto quale sovrastruttura sociale, ovvero quale fenomeno determinato e dipendente da realtà strutturali come l'economia: esso non si estinguerà naturalmente al venire meno della struttura economica (da cui la teoria della ''Aufhebung''); non vi è questo tipo di '''determinismo''' nella visione anarchica della rivoluzione, il diritto e con questo l'organizzazione statuale, parrebbe debba venire abolito per mezzo di un atto di volontà; '''non''', quindi, '''graduale estinzione''', '''ma immediata abolizione''' '''di ogni assetto istituzionale legato al passato regime''' al fine di determinare, attraverso la rottura di questi gioghi, l'avvento di una nuova umanità destinata a popolare la società libera. La prospettiva anarchica mira sì all''''abolizione del potere''' (frutto, come detto, di un '''atto di volontà''' e '''non''' imprescindibile conseguenza di una '''evoluzione in chiave storico deterministica'''), ma abolizione del potere significa soltanto che i rapporti politici verranno riorganizzati non quali rapporti di dominio bensì di [[libertà]]. Permane pertanto il problema della '''regolamentazione giuridica della società dei liberi ed uguali''', non supponendo, l'[[anarchismo]], che sciolti i vincoli economici e sociali il diritto debba estinguersi. Ciò che auspicabilmente scomparirà sarà soltanto l'uso del diritto quale strumento di dominio, ma permarrà il problema della regolamentazione giuridica della società. La soluzione a questo problema è però tutta da ricercare perché non tratteggiata se non solo implicitamente all'interno del corpus dottrinale anarchico.


== Note ==
== Note ==
Riga 231: Riga 239:
*''[http://www.bibliotecaginobianco.it/flip/VOL/19/0600/?#13 Anarchismo e diritto]'', di [[Alexei Borovoi]], da «[[Volontà]]» - anno XIX - n. 6 - giugno 1966
*''[http://www.bibliotecaginobianco.it/flip/VOL/19/0600/?#13 Anarchismo e diritto]'', di [[Alexei Borovoi]], da «[[Volontà]]» - anno XIX - n. 6 - giugno 1966
*''[https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/10936/1/Malatesta_inTigor_13.pdf Errico Malatesta. Note per un diritto anarchico]'', di Marco Cossutta, Collana in/Tigor, Edizioni Università di Trieste, 2015
*''[https://www.openstarts.units.it/bitstream/10077/10936/1/Malatesta_inTigor_13.pdf Errico Malatesta. Note per un diritto anarchico]'', di Marco Cossutta, Collana in/Tigor, Edizioni Università di Trieste, 2015
*''[http://www.arivista.org/?nr=357&pag=108.htm Anarchia e diritto]'', di Sergio Onesti


[[Categoria:Anarchismo]]
[[Categoria:Anarchismo]]
[[Categoria:Diritto]]
[[Categoria:Diritto]]
[[Categoria:Filosofia]]
[[Categoria:Filosofia]]

Versione delle 16:07, 15 ott 2020

Definizione

Diritto è l'insieme delle norme giuridiche, regole che concorrono a disciplinare la vita organizzata di una comunità e che costituiscono, all'interno di un sistema giuridico (statuale o non statuale), un ordinamento giuridico.

Il diritto anarchico [1]

Nuvola apps xmag.png Per approfondire, vedi Regole e anarchia.

L'espressione diritto anarchico, che può apparire ossimorica a causa dell'erronea e diffusa riduzione del diritto ad una delle sue fonti (la legge) e ad un determinato sistema giuridico (lo Stato) concerne una forma di regolamentazione giuridica in assenza del potere (an-archica) e non legittimante la forza coercitiva: ad un diritto statuale (legge) si oppone un diritto di formazione sociale; ad una fonte legislativa accentrata si sostituisce un insieme diffuso di fonti operanti nella società (il diritto anarchico non è il frutto di un atto di potenza, di un comando esterno, ma di un esperire dialettico, di una libera responsabilità). [2]

Una prospettiva giuridica anarchica (valutativa: si riconosce come giuridica una proposizione non per la sola fonte da cui promana, ma soprattutto in considerazione del suo contenuto di libertà ed uguaglianza) si caratterizza per tre elementi tra loro intimamente correlati e antitetici rispetto alla presupposizione della natura "sregolata" dell'esere umano:

  • regolarità: insieme di comportamenti regolari che vengono determinati non dall'imposizione statuale, ma dagli interessi e dai valori presenti in un dato contesto sociale (éndoxa o luoghi comuni);
  • autonomia: autoregolamentazione, conseguenza dell'emancipazione, che si sviluppa tra esseri umani liberi ed uguali (soggetti autonomi che regolano giuridicamente i propri rapporti tramite il libero accordo: autonomo è anche l'intero complesso sociale in cui tali rapporti si situano, poiché è da questo che promanano valori ed interessi - luoghi comuni - che ritrovano istituzionalizzazione [3] nell'accordo, dando vita ad un diritto sociale);
  • libero accordo: frutto della propensione/capacità all'autonomia da parte dei consociati e legato a quelle pressi sociali (regolarità) che sorgono, si sviluppano e vigono all'interno di un determinato contesto sociale (l'accordo istituisce giuridicamente, nel contesto sociale in cui viene stipulato, una regola di fatto già presente per tramite del comportamento regolare); la risultante del libero accordo, per quanto sempre rivedibile (da qui l'idea di un "diritto fluido"), nel momento in cui è istituzionalizzata [3] impone lo stare alla decisione.

Il diritto nei pensatori "classici" dell'anarchismo

Nuvola apps xmag.png Per approfondire, vedi Anarchismo e diritto (di Alexei Borovoi).

Le teorie di Godwin, Proudhon, Stirner, Bakunin, Kropotkin, Tucker e Tolstoj, considerate comprensive di tutti i generi e le specie dell'anarchismo teorico, vennero analizzate da Paul Eltzbacher nella sua opera Der anarchismus (L'Anarchismo).

Per quanto concerne il diritto, Eltzbacher distingue tra teorie anomistiche (quelle di Godwin, Stirner e Tolstoj), ossia ipotizzanti l'esistenza di una società senza norme giuridiche (vedi anomia), e teorie noministiche (quelle di Proudhon, Bakunin, Kropotkin e Tucker), nelle quali le norme giuridiche, pur presenti, non hanno nulla a che fare con il diritto statuale.

Teorie anomistiche

« Il regno assoluto della ragione, ecco il principio che va sostituito al diritto. »

~ William Godwin - Inchiesta sulla giustizia politica e sulla sua influenza sulla morale e sui costumi moderni
  • Godwin: dal punto di vista del bene universale, ripudia il diritto non soltanto quando risponda a delle circostanze eccezionali contingenti di luogo e di tempo, ma in modo assoluto; il bene di tutti presuppone che sia il concetto del bene stesso, e non quello del diritto, a dettar legge all'umanità.

« Il diritto è una fanfaluca escogitata per noi da un fantasma. »

~ Max Stirner - L'Unico e la sua proprietà
  • Stirner: in vista del bene universale, respinge il diritto, e lo respinge senza restrizione di tempo e di luogo; il bene individuale esige che l'individuo ispiri in avvenire le sue azioni non più al diritto, ma alla propria norma direttiva.

« Che ognuno cominci a fare ciò che si deve fare e si astenga dal fare ciò che non è lecito fare, ad allora in un avvenire prossimo si realizzerà il regno annunciato da Dio. »

~ Lev Tolstoj - Il regno di Dio è in voi
  • Tolstoj: in nome dell'amore, cioè in forza del pustulato della non resistenza al male, esclude il diritto, seppure in modo non assoluto, ma soltanto per i popoli civili del nostro tempo; la legge dell'uomo deve essere dettata dall'amore e non dal diritto.

Teorie noministiche

« Perché io rimanga libero e non abbia a subire altra legge che la mia propria, perché io abbia a governarmi da me stesso, bisogna ricostruire l'edificio sociale basandolo sull'idea del contratto. »

~ Pierre-Joseph Proudhon - L'idea generale della Rivoluzione nel secolo XIX
  • Proudhon: in nome della giustizia, respinge quasi tutte le norme legali e principalmente le leggi dello Stato; il postulato della giustizia prescrive che vi sia una sola norma legale, e cioè quella secondo cui ogni obbligazione contratta deve essere adempiuta.

« Una legislazione politica, emani essa dalla volontà del sovrano oppure dal voto di un parlamento eletto dal suffragio universale, non può mai risultare conforme alle leggi naturali ed è sempre ugualmente funesta e contraria alla libertà delle masse, per il fatto solo di imporre loro un sistema di leggi esterne e quindi dispotiche. »

~ Michail Bakunin - Dio e lo Stato
  • Bakunin: ciò che è destinato a scomparire prima, nell'evoluzione dell'uomo dallo stato animale allo stato umano, è la legge dell'autorità, non il diritto di per sé stesso; al grado più prossimo dell'evoluzione al quale sarà pervenuta l'umanità dopo il cambiamento sociale, sussisterà ancora un diritto, ma non sarà più la legge emanata dall'autorità.

« La legge, che si presentava all'inizio come una raccolta di costumi utili alla preservazione della società, non è più che uno strumento che serve a mantenere lo sfruttamento e la dominazione di ricchi oziosi sulle masse lavoratrici. La sua missione di incivilimento è oggigiorno nulla; essa ha una sola missione: il mantenimento dello sfruttamento. »

~ Pëtr Kropotkin - Parole di un ribelle
  • Kropotkin: nell'evoluzione dell'umanità verso l'esistenza più felice possibile, scomparirà non il diritto in sé ma la legge dell'autorità; allo stadio più prossimo dell'evoluzione che l'umanità raggiungerà poco dopo il cambiamento sociale, vi sarà ancora un diritto, ma non già le leggi dello Stato.

« Il contratto è uno strumento preziosissimo e assai maneggevole, ma la sua utilità non è illimitata. Nessuno potrà servirsene per alienare i diritti dell'uomo. »

~ Benjamin Tucker - Instead of a book by a man too busy to write one
  • Tucker: né il benessere dell'individuo né la libertà uguale per tutti si oppongono all'esistenza del diritto.

Tabella in cui è indicata la compatibilità o l'incompatibilità
di anarchia, anomia, acrazia e caos con governo centrale, rapporti gerarchici, diritto e principi etici

Nuvola apps xmag.png Per approfondire, vedi Anomia e Acrazia.

Nello schema che segue è possibile notare, tra le altre cose, che:

  • in una società anomistica le norme giuridiche possono essere sostituite da principi etici (questo è previsto in tutte le teorie anomistiche sopra indicate);
  • in una società anomistica non anarchica possono esistere governo centrale e rapporti gerarchici (questo non è previsto in nessuna delle teorie anomistiche sopra indicate, proprio perché anarchiche).
anarchia noministica anarchia anomistica anomia acrazia caos
governo centrale incompatibilità incompatibilità compatibilità incompatibilità incompatibilità
rapporti gerarchici incompatibilità incompatibilità compatibilità compatibilità incompatibilità
diritto compatibilità incompatibilità incompatibilità compatibilità incompatibilità
principi etici compatibilità compatibilità compatibilità compatibilità incompatibilità

Tavole sinottiche basate su L'Anarchismo di Paul Eltzbacher

6.png


Godwin Stirner Proudhon Bakunin Tolstoj Kropotkin Tucker
vita 1756-1836 1806-1856 1809-1865 1814-1876 1828-1910 1842-1921 1854-1939
varianti dell'anarchismo utilitarismo libertario egoismo etico mutualismo anarchico collettivismo anarchico evangelismo libertario anarco-comunismo individualismo anarchico
legge suprema dell'uomo norma norma norma legge naturale norma legge naturale norma
legge suprema dell'uomo felicità altruistica felicità egoistica dovere legge naturale dovere legge naturale felicità egoistica
scopo di ogni azione umana bene universale interesse individuale giustizia passaggio dalla società meno perfetta alla società più perfetta amore passaggio dalla società meno felice alla società più felice interesse individuale
futura ricostruzione sociale teoria spontaneista: nessuna relazione giuridica deve essere sostituita allo Stato teoria spontaneista: nessuna relazione giuridica deve essere sostituita allo Stato teoria federalista: relazioni giuridiche possono essere sostituite allo Stato teoria federalista: relazioni giuridiche possono essere sostituite allo Stato teoria spontaneista: nessuna relazione giuridica deve essere sostituita allo Stato teoria federalista: relazioni giuridiche possono essere sostituite allo Stato teoria federalista: relazioni giuridiche possono essere sostituite allo Stato
progetto di ricostruzione sociale esercizio dei diritti negati violazione delle leggi esercizio dei diritti negati violazione delle leggi violazione delle leggi violazione delle leggi violazione delle leggi
progetto di ricostruzione sociale dottrina riformista dottrina rivoluzionaria insurrezionalista dottrina riformista dottrina rivoluzionaria insurrezionalista dottrina rivoluzionaria non violenta dottrina rivoluzionaria insurrezionalista dottrina rivoluzionaria non violenta
diritto ripudiato in modo assoluto respinto senza restrizione di tempo né di luogo ammesso solo come libero contratto trilaterale concepito con modalità diverse nella futura società negato ma non in modo assoluto concepito con modalità diverse nella futura società concepito con modalità diverse nella futura società
diritto sostituito dal bene di tutti sostituito dal bene individuale principio secondo cui un'obbligazione contratta deve essere adempiuta consuetudini sostituito dall'onore consuetudini leggi e consuetudini
proprietà negata negata negata ammessa negata ammessa ammessa
proprietà sostituita da una ripartizione non regolata da alcune relazioni giuridiche sostituita da una ripartizione non regolata da alcune relazioni giuridiche sostituita da una ripartizione dei beni determinata da relazioni giuridiche volontarie limitata ai soli oggetti di ciascuno individuali sostituita da una ripartizione non regolata da alcune relazioni giuridiche assolutamente comune e incondizionata rispettata dagli individui e dalla comunità

Anarchismo e marxismo: confronto sul diritto [1]

Copertina di Contro l'anarchismo, raccolta di scritti di Marx ed Engels, Edizioni Rinascita, Roma, 1950

Se il pensiero marxiano non si caratterizza per una specifica analisi giuridica, la quale risulta quasi assente nel corpus dottrinario di Marx ed Engels, ciò non di meno, attraverso la categoria della sovrastruttura inserita all'interno di una prospettiva storico-materialista, la rappresentazione del fenomeno giuridico ed il suo ruolo nella società di classe è con precisione delineato, tanto da poter sviluppare su di questo, cosa del resto effettuata dai giuristi marxisti, una teoria marxista del diritto. Nella prospettiva di pensiero marxista, il diritto non può che manifestarsi quale fenomeno di dominio, dato che per sua essenza altro non è che l'espressione degli interessi economici della classe dominante, i quali si istituzionalizzano in forme giuridiche al fine di agevolare la preminenza degli interessi dei ceti dominanti su quelli dei ceti subalterni; al modificarsi degli interessi espressi dal ceto economicamente dominante, si assisterà all'automatica modificazione della regolamentazione giuridica. Cosicché, da un diritto borghese, perché manifestazione degli interessi economici della classe mercantile ed imprenditoriale, si passerà, attraverso la presa del potere da parte del proletariato, che scalzerà la sconfitta borghesia dai gangli vitali della gestione economica, all'affermarsi nella società del diritto proletario, il quale, necessariamente, veicolerà in forma istituzionalizzata gli interessi dell'antica classe subalterna ora al potere. La fase successiva alla rivoluzione, ovvero alla presa di potere da parte del proletariato, si caratterizza per tramite della dittatura di questo sulle altre classi sociali. Una dittatura, quella proletaria, non dissimile, nelle sue forme istituzionalizzate, in quanto produttive di uno Stato monoclasse, dalla dittatura della borghesia che la ha preceduta; il proletariato si impossessa, in quanto oramai padrone delle forme di produzione, delle istituzioni politiche e giuridiche, dello Stato e del diritto, che per l'appunto, si manifestano quale Stato proletario e diritto proletario. Per il marxismo, tuttavia, nella società senza classi il diritto è destinato, in quanto esclusivo strumento di dominio espressione dei rapporti economici, ad estinguersi lasciando spazio alla engelsiana "amministrazione delle cose".

L'anarchismo si differenzia profondamente dalle prospettive di ispirazione marxiana e, poi, marxista, non rappresentando il diritto quale sovrastruttura sociale, ovvero quale fenomeno determinato e dipendente da realtà strutturali come l'economia: esso non si estinguerà naturalmente al venire meno della struttura economica (da cui la teoria della Aufhebung); non vi è questo tipo di determinismo nella visione anarchica della rivoluzione, il diritto e con questo l'organizzazione statuale, parrebbe debba venire abolito per mezzo di un atto di volontà; non, quindi, graduale estinzione, ma immediata abolizione di ogni assetto istituzionale legato al passato regime al fine di determinare, attraverso la rottura di questi gioghi, l'avvento di una nuova umanità destinata a popolare la società libera. La prospettiva anarchica mira sì all'abolizione del potere (frutto, come detto, di un atto di volontà e non imprescindibile conseguenza di una evoluzione in chiave storico deterministica), ma abolizione del potere significa soltanto che i rapporti politici verranno riorganizzati non quali rapporti di dominio bensì di libertà. Permane pertanto il problema della regolamentazione giuridica della società dei liberi ed uguali, non supponendo, l'anarchismo, che sciolti i vincoli economici e sociali il diritto debba estinguersi. Ciò che auspicabilmente scomparirà sarà soltanto l'uso del diritto quale strumento di dominio, ma permarrà il problema della regolamentazione giuridica della società. La soluzione a questo problema è però tutta da ricercare perché non tratteggiata se non solo implicitamente all'interno del corpus dottrinale anarchico.

Note

  1. 1,0 1,1 Fonte principale: Errico Malatesta. Note per un diritto anarchico, di Marco Cossutta, Collana in/Tigor, Edizioni Università di Trieste, 2015
  2. L'ordine non è mai predefinito all'interno di una regola prefissata da una autorità competente; l'ordine non è il frutto dell'applicazione all'esistente della regola posta in un sistema chiuso; viceversa, l'ordine, sia nell'esperienza giuridica, che nell'anarchismo, si colloca in un sistema aperto dove la regola è tratta dall'esistente e ritorna a questo all'interno di un inarrestabile processo dialettico i cui risultati sono sempre rivedibili. Rifiutando la centralità del potere, l'esperienza giuridica e l'anarchismo non possono che ritrovare il fulcro sul quale dispiegarsi nella dialettica, nello sforzo dialogico volto a mostrare l'evidenza della cosa controversa, ovvero a stabilirne il diritto. In quanto momento fondante sia dell'esperienza giuridica che dell'anarchismo, la dialettica preserva tali prospettive di ricerca dell'ordine da ogni dogmatica assunzione di verità e da ogni sottomissione a poteri istituzionalizzati; il rifiuto del potere, da cui discende anche il rifiuto del dogma, non implica però la negazione dell'autorevolezza di una decisione bilateralmente assunta, che deve, in quanto frutto di una adesione dialettica alla stessa, ritrovare necessaria applicazione.
  3. 3,0 3,1 Il termine istituzionalizzazione è qui usato nel senso tecnico di conferimento di forma giuridica.

Voci correlate

Collegamenti esterni