Colonna Ascaso

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La Columna Ascaso

La Colonna Ascaso è stata la terza milizia autorganizzata a Barcellona durante la resistenza del luglio 1936 al golpe di Franco che diede inizio alla uerra civile spagnola. Salì al fronte di Aragón il 25 luglio con 2.000 miliziani. Alla Colonna Ascaso si incorporarono i gruppi internazionali "Giustizia e Libertá" e il "Batallón de la Muerte o Centuria Malatesta". Stava localizzata nel settore di Huesca ed era diretta da Cristóbal Alvaldetrecu, Gregorio Jover e Domingo Ascaso.

Cenni storici

Exquisite-kfind.png Vedi colonne anarchiche e milizie antifasciste.

Di fronte al pericolo controrivoluzionario costituito dai Falangisti di Francisco Franco, le forze popolari del proletariato spagnolo decisero di organizzarsi da sole in colonne, battaglioni e centurie. Queste formazioni, o per lo meno quelle che facevano riferimento alla CNT-FAI, non erano propriamente militarizzate: si basavano soprattutto sull'autodisciplina e sulla comune determinazione a difendere la rivoluzione in corso.

La Columna Ascaso venne fondata a Barcellona il 25 luglio 1936. Il nome deriva da Francisco Ascaso, anarco-sindacalista d'azione che morì nei primi giorni della Rivoluzione libertaria. Proprio il fratello di Francisco, Domingo Ascaso, diventò uno dei referenti maggiori della Columna. Altro elemento di spicco nell'organizzazione della Columna fu Gregorio Jover, vecchio compagno di Ascaso sin dai tempi dei Los Solidarios.

La bandiera anarchica rossonera, nella versione usata dalla CNT-FAI
Miliziani antifascisti della "Centuria Errico Malatesta"

Questa colonna contava almeno 2000 uomini, 800 dei quali provenivano dal volontariato internazionale. In effetti, la Colonna Ascaso fu una delle prime formazioni che vide un'ampia partecipazione dei miliziani europei, che più tardi sarebbero giunti in massa inquadrandosi nelle Brigate Internazionali. Molti miliziani italiani entrarono nella Columna Ascaso: alcuni di essi provenivano dalle fila della Centuria Giustizia e Libertà, altri dalla Centuria Errico Malatesta (il Battaglione della Morte). Tra gli italiani coinvolti vanno ricordati anche Carlo Rosselli, il grande teorico del liberalsocialismo, e l'anarchico Camillo Berneri. Rosselli era inizialmente propenso a costituire una colonna antifascista autonoma, ma dopo aver constatato la forza della CNT, che praticamente governava Barcellona, lasciò perdere[1] (vedi il paragrafo " Sezione italiana della Colonna" per approfondire).

La Columna Ascaso partecipò a molte operazioni di guerriglia, come ad esempio la battaglia di Monte Pelato. Purtroppo, non fu esente dal processo di militarizzazione ordinato dal governo centrale, che di fatto limitava moltissimo l'azione autonoma dei miliziani. Una volta inquadrata nell'esercito repubblicano riorganizzato, la Columna Ascaso divenne la 28° Divisione repubblicana. Partecipò in queste vesti all'offensiva di Huesca e alle battaglie sul fronte d'Aragona.

Sezione italiana della Colonna

Nuvola apps xmag.png Per approfondire, vedi Pompeo Crespi.

L'atto che sancisce la nascita della Colonna italiana è stipulato a Barcellona il 17 agosto 1936 da Carlo Rosselli, Mario Angeloni, e Camillo Berneri. Ad essa aderiscono anche Umberto Marzocchi Giuseppe Bifolchi e Antonio Cieri. In tutto ci sono tra i 50 e i 150 uomini, tutti reclutati dal movimento Giustizia e Libertà e dal Comitato Anarchico Italiano Pro Spagna fra gli esuli italiani in Francia. Gli anarchici sono la maggioranza.

Dopo un breve addestramente alla caserma Bakunin (in precedenza chiamata Predalbes), gli italiani si uniscono alla Colonna Ascaso e immediatamente combattono nel fronte di Huesca e nella battaglia del Monte Pelato, al comando di Mario Angeloni. Dopo la morte di quest'ultimo, in conseguenza della battaglia del Monte Pelato (28 agosto), il comando viene assunto da Carlo Rosselli, con Giuseppe Bifolchi vicecomandante.

I contrasti sorsero quando Carlo Rosselli si adopererà per la costituzione del Battaglione Garibaldi (il 26 ottobre Randolfo Pacciardi firma a Parigi l'accordo per la formazione del battaglione garibaldi e la progressiva confluenza in esso di tutte le formazioni di volontari italiani.) ed in seguito quando la maggioranza anarchica si oppose alla nomina ad ufficiale dell'antifascista cattolico Ottorino Orlandini. Ciò portò alla fuoriuscita della minoranza di Giustizia e Libertà, dei repubblicani e dei comunisti e alla nascita del Battaglione Matteotti.

Dopo una serie di combattimenti intorno a Huesca (il 13 aprile 1937 muore in battaglia Antonio Cieri. Al suo fianco combattevano anche Etrusco Benci, Mario Traverso, Giuseppe Fusero, Pasquale Fioravanti e Camillo Lanzilotta), nel giugno 1937 Bifolchi lascia la Spagna per raggiungere Parigi. La Colonna è formalmente soppressa.

Tra gli italiani che militarono nella Colonna Ascaso vanno segnalati ancora Tomaso Serra, che nel settembre 1936 combattè in una batteria della Ascaso intitolata a Michele Schirru, anarchico e sardo come Serra; Pio Turroni, che rimase ferito a Tardienta nell'ottobre del 1936 e a Belchite nel marzo del 1937;[2] Francesco Barbieri, che partecipò alla battaglia di Monte Pelado ad Aragón.[3]

La militarizzazione

Exquisite-kfind.png Vedi Comitato_Centrale_delle_Milizie_Antifasciste#La_militarizzazione.

Inizialmente l'insurrezione proletaria contro il golpe fascista di Franco fu portata avanti dalle milizie, le cui attività furono poi coordinate dal Comitato Centrale delle Milizie Antifasciste, ma sin da poco prima del suo scioglimento (2 ottobre 1936) il nuovo governo della Generalitat operò per limitare la libertà d'azione delle milizie popolari ed inquadrarle così in un esercito regolare.

Le truppe si dimostrarono ostili, ma gradualmente, volenti o nolenti, accettarono la militarizzazione. Tutte le milizie che rifiutavano il decreto non avrebbero più ricevuto rifornimenti di alcuni tipo (cibo ed armi). La Colonna Ascaso dopo la militarizzazione divenne la 28° Divisione dell'esercito repubblicano. Aveva la 125, 126 e 127 brigata poste sotto il comando di Gregorio Jover.

La divisione partecipò all'offensiva di Huesca nel giugno del 1937. L'anno successivo partecipò alla battaglia di Teruel, poi a quella di Alfambra. Con la sconfitta del fronte di Aragona spostò il suo raggio d'azione. Nell'agosto 1938 passò ad Extremadura, questa volta sotto il comando dell maggiore Andrés García. Partecipò alla battaglia di Extremadura nel 1938 e a quella di Penaroya.

Note

  1. E. Acciai, I primi volontari nella Guerra civile spagnola: genesi e nascita della sezione italiana della Colonna Ascaso, “Ebre” n° 38, pg. 21
  2. Pio Turroni
  3. Francesco Barbieri

Voci correlate

Collegamenti esterni