Citazioni sullo stato

Da Anarcopedia.
Jump to navigation Jump to search
La versione stampabile non è più supportata e potrebbe contenere errori di resa. Aggiorna i preferiti del tuo browser e usa semmai la funzione ordinaria di stampa del tuo browser.

Michail Bakunin

  • «Democrazia rappresentativa - forma di stato, fondata sulla pretesa sovranità, di una pretesa volontà del popolo che si suppone espressa da sedicenti rappresentanti del popolo in assemblee definite popolari, riunisce in sé le due principali condizioni necessarie al loro progressso: la centralizzazione dello stato e la reale sottomissione del popolo sovrano alla minoranza intellettuale che lo governa, che pretende di rappresentarlo e che infallibilmente lo sfrutta.»
  • «La differenza fra la monarchia e la repubblica più democratica consiste nel fatto che nella prima il mondo burocratico opprime e taglieggia il popolo per maggior profitto dei privilegiati, delle classi proprietarie, e delle sue proprie tasche in nome del sovrano; nella repubblica opprimerà e spoglierà il popolo nella stessa maniera, a profitto delle medesime classi, però in nome della volontà del popolo. Nella repubblica la cosiddetta nazione, la nazione legale, che si suppone rappresentata dallo stato, soffoca e soffocherà sempre il popolo vivente e reale. Ma il popolo non si sentirà affatto più sollevato quando il bastone che lo percuote prenderà il nome di bastone del popolo.»
  • «L'indifferenza ben netta delle masse popolari pel destino dello Stato [...] prova [...] come questo Stato unitario e centralizzato sia, per sua natura, a loro estraneo, ostile, e proficuo solo, per le classi privilegiate di cui garantisce, a lor danno, il dominio e la ricchezza. La prosperità dello Stato è la miseria della nazione reale, del popolo; la grandezza e la potenza dello Stato è la schiavitù del popolo. Il popolo è il nemico naturale e legittimo dello Stato; e sebbene si sottometta - troppo sovente, ahimè - alle autorità, ogni forma di autorità gli è odiosa. Lo Stato non è la Patria [...] ma un'espressione snaturata per mezzo d'una menzognera astrazione, sempre a profitto di una minoranza che sfrutta.»

Errico Malatesta

  • «Per noi, il governo è la collettività dei governanti; ed i governanti — re, presidenti, ministri, deputati ecc. — sono coloro che hanno la facoltà di fare delle leggi per regolare i rapporti degli uomini tra di loro, e farle eseguire; di decretare e riscuotere l'imposta; di costringere al servizio militare; di giudicare e punire i contravventori alle leggi; di sottoporre a regole, sorvegliare e sanzionare i contratti privati; di monopolizzare certi rami della produzione e certi servizi pubblici, o, se vogliono, tutta la produzione e tutti i servizi pubblici; di promuovere o ostacolare lo scambio dei prodotti; di far la guerra o la pace coi governanti di altri paesi, di concedere o ritirare franchigie ecc.ecc. I governanti in breve, sono coloro che hanno la facoltà, in grado più o meno elevato, di servirsi della forza sociale, cioè della forza fisica,intellettuale ed economica di tutti, per obbligare tutti a fare quello che vogliono essi. E questa facoltà. costituisce, a parer nostro, il principio governativo, il principio di autorità.»
  • «Lo Stato è come la religione, vale se la gente ci crede.»

Max Stirner

  • «Noi siamo soliti a classificare gli Stati secondo il vario modo con cui è ordinata la "suprema potestà ". Se essa è di spettanza d'un solo avremo la monarchia, se di tutti, la democrazia. Dunque la suprema potestà! Ma potestà contro chi? Contro il singolo e la sua volontà. Lo Stato stesso esercita una potestà, il singolo non può né deve esercitarla. Questo contegno dello Stato è violenza, e la sua potestà esso la chiama diritto, quella degli altri crimine.»
  • «Lo Stato chiama legge la propria violenza, ma chiama crimine quella dell'individuo.»
  • «Lo Stato si fonda sulla schiavitù del lavoro. Se il lavoro diventerà libero, lo Stato sarà perduto.»

Friedrich Nietzsche

  • «Si chiama Stato il più gelido di tutti i mostri. Esso è gelido anche quando mente; e questa menzogna gli striscia fuori di bocca: "Io, lo Stato, sono il popolo".»
  • «Io chiamo stato il luogo dove si trovano tutti i bevitori di veleno, buoni e cattivi: Stato è dove tutti si perdono, buoni e cattivi. Stato è dove il lento suicidio di tutti - è chiamato 'vita'.»
  • «Là dove finisce lo Stato, comincia l'uomo che non è superfluo: la comincia il canto della necessità, la melodia unica e insostituibile. Là dove lo Stato finisce - guardate, guardate fratelli! Non vedete l'arcobaleno e i ponti del superuomo?»

Altri

  • Quando lo Stato si prepara ad uccidere si fa chiamare patria. (Friedrich Dürrenmatt)
  • [Lo Stato] attualmente è un'enorme macchina che deruba i poveri e li riduce in schiavitù con la forza bruta. (George Bernard Shaw)
  • Lo Stato non è qualcosa che si possa distruggere con una rivoluzione, ma è una condizione, un certo rapporto tra esseri umani, una modalità del comportamento umano: lo distruggiamo stabilendo nuove relazioni, comportandoci in modo diverso. (Gustav Landauer)
  • Il primo punto sul quale vorrei attirare la vostra attenzione è la tendenza generale allo statalismo, per cui la democrazia volendo realizzare sé stessa, si autodivora. È una condanna, mi pare, alla quale difficilmente la democrazia può sottrarsi. Infatti, essa deve soccorrere le masse e gli stessi imprenditori in difficoltà e può farlo soltanto sovraccaricando le vecchie istituzioni liberali di un numero sempre più grande di funzioni sociali. Ne risulta ovunque un accrescimento di poteri di una specie e in una quantità tali che la democrazia politica non può in alcun modo controllare. La cosiddetta sovranità popolare si riduce in tal guisa ancor più a una finzione. Il bilancio dello stato assume proporzioni mostruose, indecifrabili per gli stessi specialisti. La sovranità reale passa alla burocrazia, che per definizione è anonima e irresponsabile, mentre i corpi legislativi fanno la figura di assemblee di chiacchieroni che si accapigliano su questioni secondarie. Alla decadenza della funzione legislativa corrisponde fatalmente la caduta del livello morale medio degli eletti. I deputati non si curano che della propria rielezione. Per poter servire i gruppi di pressione che la facilitano, essi stessi hanno bisogno della benevolenza dell'amministrazione. Le autonomie locali, i cosiddetti poteri intermedi, tutte le forme spontanee e tradizionali di vita sociale, deperiscono, oppure, se sopravvivono, sono svuotati di ogni contenuto. Ora l'egemonia di una amministrazione centralizzata è la premessa di ogni dittatura; anzi, è essa stessa già dittatura. (Ignazio Silone, La scuola dei dittatori)
  • La potenza del capitale è tutto, la Borsa è tutto, mentre il parlamento, le elezioni, sono un gioco da marionette, di pupazzi. (Lenin, Sullo Stato, 11 luglio 1919)