Carlo Doglio: differenze tra le versioni

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Arrestato nel [[1942]] per attività antifasciste collegate al Partito d'azione clandestino, viene rinchiuso nel carcere di San Giovanni in Monte, da dove uscirà solamente alla caduta del [[fascismo]]. Trasferitosi nella sua città natale in cerca di maggiori sicurezze, viene nuovamente arrestato per le sue attività clandestine. per sfuggire alla [[repressione]], si trasferisce a Milano, dove comunque prosegue nelle sue attività [[antifascismo|antifasciste]]. Doglio è tra i promotori del periodico ''La Verità '', organo del Partito Italiano Lavoratori.  
Arrestato nel [[1942]] per attività antifasciste collegate al Partito d'azione clandestino, viene rinchiuso nel carcere di San Giovanni in Monte, da dove uscirà solamente alla caduta del [[fascismo]]. Trasferitosi nella sua città natale in cerca di maggiori sicurezze, viene nuovamente arrestato per le sue attività clandestine. per sfuggire alla [[repressione]], si trasferisce a Milano, dove comunque prosegue nelle sue attività [[antifascismo|antifasciste]]. Doglio è tra i promotori del periodico ''La Verità '', organo del Partito Italiano Lavoratori.  


Durante la resistenza aveva consolidato l'amicizia con [[Aldo Capitini]] e contemporaneamente s'era avvicinato al movimento anarchico. Nel periodo post-bellico aderisce alla [[Federazione Anarchica Italiana]] e stabilisce una solida amicizia con l'anarchico [[Alfonso Failla]] e con altri militanti ([[Pier Carlo Masini]], [[Giovanna Caleffi]], [[Cesare Zaccaria]], ecc.). A partire dal [[1946]] diventa redattore di ''Gioventù Anarchica'' e inizia a collaborare con ''Il Libertario'' e ''Volontà ''. Nel [[1948]] pubblica il libro di [[Michail Bakunin]] ''Libertà e rivoluzione''.
Durante la resistenza aveva consolidato l'amicizia con [[Aldo Capitini]] e contemporaneamente s'era avvicinato al movimento anarchico. Nel periodo post-bellico aderisce alla [[Federazione Anarchica Italiana]] e stabilisce una solida amicizia con l'anarchico [[Alfonso Failla]] e con altri militanti ([[Pier Carlo Masini]], [[Giovanna Caleffi]], [[Cesare Zaccaria]]ecc.). A partire dal [[1946]] diventa redattore di ''Gioventù Anarchica'' e inizia a collaborare con ''Il Libertario'' e ''Volontà ''. Nel [[1948]] pubblica il libro di [[Michail Bakunin]] ''Libertà e rivoluzione''.


Grazie all'amicizia con [[Giancarlo De Carlo]], entra in contatto con la comunità degli architetti milanesi e, con il gruppo razionalista, occupandosi di critica dell'architettura e dell'urbanistica. Ottiene l'incarico direttore editoriale alla Mondadori fino al [[1949]], quando viene assunto a Ivrea da Adriano Olivetti per dirigere il ''Giornale di Fabbrica'' con redazione paritetica operaia e padronale.
Grazie all'amicizia con [[Giancarlo De Carlo]], entra in contatto con la comunità degli architetti milanesi e, con il gruppo razionalista, occupandosi di critica dell'architettura e dell'urbanistica. Ottiene l'incarico direttore editoriale alla Mondadori fino al [[1949]], quando viene assunto a Ivrea da Adriano Olivetti per dirigere il ''Giornale di Fabbrica'' con redazione paritetica operaia e padronale.
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Rientrato in [[Italia]], nel [[1961]] si reca in Sicilia, a Partinico, per lavorare con [[Danilo Dolci]]. Qui, nel [[1964]], insegna Pianificazione territoriale come libero docente. Dopo un breve soggiorno a Napoli, nel [[1969]] viene chiamato da Giuseppe Samonà come professore aggregato presso il gruppo Urbanistico delll'Istituto Universitario di Architettura di Venezia.  
Rientrato in [[Italia]], nel [[1961]] si reca in Sicilia, a Partinico, per lavorare con [[Danilo Dolci]]. Qui, nel [[1964]], insegna Pianificazione territoriale come libero docente. Dopo un breve soggiorno a Napoli, nel [[1969]] viene chiamato da Giuseppe Samonà come professore aggregato presso il gruppo Urbanistico delll'Istituto Universitario di Architettura di Venezia.  


Diventato professore ordinario, dal [[1972]] insegna presso Scienze Politiche di Bologna, nel Dipartimento di Sociologia diretto da Achille Ardigò. Collaboratore di tantissime riviste (''Volontà, Comunità, Mondo Economico, Metron, Dibattito Urbanistico'', ecc.) e autore di molte opere dedicate a [[Kropotkin]] e [[Lewis Mumford]], si impegna in tante attività politiche e culturali sino in tarda età. Muore a Bologna il [[25 aprile]] [[1995]].
Diventato professore ordinario, dal [[1972]] insegna presso Scienze Politiche di Bologna, nel Dipartimento di Sociologia diretto da Achille Ardigò. Collaboratore di tantissime riviste (''Volontà, Comunità, Mondo Economico, Metron, Dibattito Urbanistico''ecc.) e autore di molte opere dedicate a [[Kropotkin]] e [[Lewis Mumford]], si impegna in tante attività politiche e culturali sino in tarda età. Muore a Bologna il [[25 aprile]] [[1995]].


== Bibliografia ==
== Bibliografia ==

Versione delle 17:45, 25 nov 2020

Carlo Doglio (Cesena, 19 novembre 1914 - Bologna, 25 aprile 1995) è stato un sociologo, docente universitario e urbanista anarchico italiano.

Biografia

Nato a Cesena, vi risiede fino al conseguimento del diploma di maturità classica. Si trasferisce a Bologna nel 1932 per frequentare l'Università, dove consegue la laurea in Diritto Civile nel 1936. Qui incontra Diana Cenni, che più tardi sposerà e con la quale nel 1949 avrà il figlio Daniele. Durante questi anni si occupa soprattutto di cinema e scrittura. È ufficiale di Commissariato Aeronautico a Bari, in Friuli e a Forlì.

Arrestato nel 1942 per attività antifasciste collegate al Partito d'azione clandestino, viene rinchiuso nel carcere di San Giovanni in Monte, da dove uscirà solamente alla caduta del fascismo. Trasferitosi nella sua città natale in cerca di maggiori sicurezze, viene nuovamente arrestato per le sue attività clandestine. per sfuggire alla repressione, si trasferisce a Milano, dove comunque prosegue nelle sue attività antifasciste. Doglio è tra i promotori del periodico La Verità , organo del Partito Italiano Lavoratori.

Durante la resistenza aveva consolidato l'amicizia con Aldo Capitini e contemporaneamente s'era avvicinato al movimento anarchico. Nel periodo post-bellico aderisce alla Federazione Anarchica Italiana e stabilisce una solida amicizia con l'anarchico Alfonso Failla e con altri militanti (Pier Carlo Masini, Giovanna Caleffi, Cesare Zaccariaecc.). A partire dal 1946 diventa redattore di Gioventù Anarchica e inizia a collaborare con Il Libertario e Volontà . Nel 1948 pubblica il libro di Michail Bakunin Libertà e rivoluzione.

Grazie all'amicizia con Giancarlo De Carlo, entra in contatto con la comunità degli architetti milanesi e, con il gruppo razionalista, occupandosi di critica dell'architettura e dell'urbanistica. Ottiene l'incarico direttore editoriale alla Mondadori fino al 1949, quando viene assunto a Ivrea da Adriano Olivetti per dirigere il Giornale di Fabbrica con redazione paritetica operaia e padronale.

Nel 1952 vince il premio Inu-Della Rocca per una monografia su La città giardino. Per la prima metà degli anni '50 lavora al piano regolatore di Ivrea e al piano territoriale del Canavese, un'esperienza durante la quale farà parte di una commissione (composta da Quaroni, Renacco e Fiocchi) formata allo scopo di visitare varie città d'Europa per poi studiare nuove pianificazioni urbane e riforme istituzionali.

Dal 1955 al 1960 vive a Londra, dove era stato inviato, sempre come dipendente della Olivetti, dalla rivista Comunità. Nella capitale britannica si lega in sodalizio con John Papworth, direttore della rivista Resistance e consulente di Kenneth Kaunda in Zambia, con l'economista Ernst F. Schumacher (di cui tradurrà in italiano «Piccolo è bello»), con Jayaprakash Narayan e con l'urbanista anarchico Colin Ward, animatore del settimanale anarchico Freedom.

Rientrato in Italia, nel 1961 si reca in Sicilia, a Partinico, per lavorare con Danilo Dolci. Qui, nel 1964, insegna Pianificazione territoriale come libero docente. Dopo un breve soggiorno a Napoli, nel 1969 viene chiamato da Giuseppe Samonà come professore aggregato presso il gruppo Urbanistico delll'Istituto Universitario di Architettura di Venezia.

Diventato professore ordinario, dal 1972 insegna presso Scienze Politiche di Bologna, nel Dipartimento di Sociologia diretto da Achille Ardigò. Collaboratore di tantissime riviste (Volontà, Comunità, Mondo Economico, Metron, Dibattito Urbanisticoecc.) e autore di molte opere dedicate a Kropotkin e Lewis Mumford, si impegna in tante attività politiche e culturali sino in tarda età. Muore a Bologna il 25 aprile 1995.

Bibliografia

  • Chiara Mazzoleni, Carlo Doglio. Selezione di scritti 1950-1984, Quaderni didattici

Collegamenti esterni