Bernard Lazare

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Bernard Lazare

Lazare Bernard detto Bernard Lazare (Nîmes, 14 giugno 1865 – Parigi, 1° settembre 1903) è stato un critico letterario, giornalista politico, anarchico e strenuo difensore di Dreyfus e degli ebrei perseguitati.

Biografia

Formazione politico-culturale

Nato in una famiglia borghese di origine ebraica, dopo gli studi superiori si laurea in scienze, anche se ben presto scopre che è la letteratura la sua vera passione a causa dell'influenza esercitatagli dall'amico poeta Éphraïm Mikhaël. A 20 anni, Bernard si iscrive all'École pratique des hautes études [1] di Parigi, dove si appassiona alla letteratura simbolista all'epoca fortemente influenzata dalle idee anarchiche.

Durante l'anno accademico 1887-1888, Lazare presenta una tesi sulla legislazione consiliare relativa agli ebrei. Nel 1888, insieme ad Efraim Mikhael, scrive un dramma in tre atti - La Fiancée de Corinthe [2] - in cui per la prima volta appare quello che sarà per sempre il suo nome d'arte: Bernard Lazare.

In questo periodo si avvicina agli ambienti anarchici, allora fortemente improntati sull'azione diretta e la propaganda col fatto. Principi che però Lazare non condivideva appieno, soprattutto quando sfociavano in violenza. Tuttavia, quando in seguito agli attentati anarchici si scatenerà la repressione istituzionale attraverso la promulgazione delle leggi scellerate, tese soprattutto a mettere il bavaglio alla stampa libertaria, non si fa remore a difendere strenuamente i compagni anarchici testimoniando a favore di Jean Grave durante il processo contro quest'ultimo (febbraio del 1894) in seguito alla pubblicazione del libro La società morente e l'anarchia.

Membro del comitato di redazione della rivista Les Entretiens politiques et littéraires, Bernard Lazare collabora anche a Les Temps nouveaux e a tantissime riviste anarchiche (Le Courrier Social Illustré, L'Harmonie, La Manifestation du 1er Mai, L'Oeuvre sociale, La Revue Blanche, l'en dehors, L'Action Sociale, La Revue Anarchiste, La Révolteecc.).

Contro l'antisemitismo

Nello stesso 1894, per contestare l'esplosione del fenomeno antisemita, pubblica L'antisémitisme, son histoire, ses causes [3] in risposta a La France juive di Édouard Drumont. [4] Al termine di quell'anno salirà alla ribalta delle cronache il cosiddetto affaire Dreyfus [5], in cui ben prima di Émile Zola Lazare prende coraggiosamente le difese dell'ufficiale Alfred Dreyfus con gli scritti Silence autour de l'affaire e soprattutto Une erreur judiciaire, la vérité sur l'affaire Dreyfus. La sua battaglia in favore di Dreyfus e contro il pregiudizio antiebraico troverà sostegno nell'anarchico Sébastien Faure, che nei suoi giornali - dapprima su Le Libertaire e poi su Le journal du Peuple - gli concederà tantissimo spazio.

Gran parte della sua vita sarà dedicata da questo momento in poi alla denuncia della discriminazione antisemita e allo smantellamento dei pregiudizi stereotipati sugli ebrei, spesso ingiustamente rappresentati come ricchi capitalisti, quando invece anche allora erano tantissimi gli israeliti proletari che pativano le ingiustizie della società divisa in classi.

«Io voglio che si sappia che io ho parlato per primo. Che il primo che si levò contro il martire ebreo, fu un ebreo, un ebreo che ha sofferto nel suo sangue e nella sua carne le sofferenze che sopportò l'innocente, un ebreo che conosceva a quale popolo di paria, di diseredati, di infelici egli apparteneva e che attinse da questa consapevolezza la volontà di combattere per la giustizia e la verità» (Bernard Lazare, Lettera aperta del 1899 a M. Trarieux, presidente della Lega dei diritti dell'uomo) [6]

Dopo l'incontro con il teorico del sionismo Theodor Herzl, Lazare viene coinvolto brevemente nelle attività di questo movimento, partecipando in particolare alla fondazione della rivista sionista e sociale Le flambeau. Poco dopo però, le sue idee libertarie e antistataliste entrano in collisione con la volontà sionista di creare uno Stato meramente ebraico in cui non verrebbe messo in discussione la divisione in classi e la disuguaglianza tipica di tutti gli stati.

«Dobbiamo tornare a vivere come nazione - diceva Lazare - o meglio, come una comunità libera, ma solo a condizione che codesta comunità non sia modellata secondo gli Stati capitalisti e oppressori nei quali viviamo.» [7]

Come giornalista anarchico, pubblica novelle per svariate giornali, articoli di critica letteraria (principalmente per L'Ermitage) e segue la dolorosa rivolta operaia di Carmaux per l'Écho de Paris. Nel 1896 fonda la rivista L'Action d'Art, a cui presteranno la loro collaborazione anche Fernand Pelloutier e André Girard, partigiano di un'arte sociale anziché quella di classe.

L'ultimo periodo

Dal 1900 al 1902, soggiorna in Romania, Russia e altri stati dell'Europa centrale, dove prende le difese degli ebrei oppressi dalla discriminazione istituzionale. Ugualmente, fedele al suo spirito libertario, si schiera a favore degli armeni vittime delle persecuzioni turche. Nel 1902, durante il congresso sionista di Bâle che aveva reso omaggio al sultano Abdülhamid II, reitera le sue posizioni in favore degli armeni con lo scritto Pro Armenia.

Di ritorno in Francia, diventa amico dello scrittore Charles Péguy [8], collabora ai Cahiers de la Quinzaine e scrive Le fumier de job. Ormai debilitato ed esausto dalle sue dure battaglie, muore il 1° settembre 1903 all'età di 38 anni.

Paradosso dei paradossi, dopo essere stato in vita più volte minacciato fisicamente da fanatici antisemiti, dopo la morte molti suoi scritti furono strumentalizzati dai circoli razzisti e nazionalisti che intendevano trovare bieche giustificazioni, soprattutto agli occhi dei lettori più ingenui, alle assurde tesi anti-giudaiche.

Nel luglio 1909, il gruppo di estrema destra «Les Camelots du Roi» mutilò simbolicamente il naso della statua eretta in suo onore a Nimes il 4 ottobre 1908. Nel 1940 le autorità governative fasciste di Vichy abbatterono pubblicamente la stessa statua. A Parigi esiste ancora oggi un «Circolo Bernard Lazare», organizzazione sionista legata al socialismo.

Note

Bibliografia

  • L. Bernard, L'antisemitismo. La sua storia e le sue cause, Altrimedia, 2006
  • L. Bernard, Contro l'antisemitismo, Datanews, 2004
  • L. Bernard, Il letame di Giobbe, Medusa Edizioni, 2004
  • L. Bernard, L'antisemitismo. Storie e cause, Centro Librario Sodalitium, 2000

Voci correlate