Autoproduzioni

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"Do It Yourself", ossia «fallo da te»
«Il problema dei consumi è un problema molto serio. I giornali titolano: "Stimolare i consumi o arriverà  la vera crisi"; "Più spot per rilanciare i consumi di marca"; "L'economia può ripartire solo rilanciando i consumi". Non siamo più il fine, siamo diventati il mezzo. La produzione del bisogno ha bisogno del bisogno, quindi vengono continuamente creati bisogni non essenziali. Si è scoperto che l'uomo è facilmente condizionabile e lo si può convincere di avere necessità  false e fittizie. Passando dalla dialettica servo-padrone Hegeliana ad un più moderno "FightClub", scopriamo di poter diventare motore di noi stessi e che il denaro è un'allucinazione collettiva. L'economia e il mercato globale sono padroni della nostra vita, siamo noi che paghiamo i miliardi per farci bombardare dalle pubblicità  che creano i falsi bisogni, i falsi valori e tutte le ipocrisie della nostra società . Siamo complici di un sistema "produci-consuma-crepa"; ma siamo ancora capaci di rimboccarci le maniche e diventare indipendenti dai mercati e dell'economia mondiale. AUTOPRODUCIAMO I NOSTRI BENI E L’AUTOPRODUZIONE DIVERRA’ IL NOSTRO BENE PIU’ PREZIOSO» (Estratto da Anarchismo Patched)

Alimenti

Seitan

Il Seitan non è altro che la parte proteica del grano, il glutine. È ciò che rimane dopo aver "sciacquato" via l'amido.

Ingredienti e lavorazione:

1 Kg. di farina integrale (ma molto meglio usare anche la 2, la 0 oppure la 00, per evitare che rimanga la crusca), un cucchiaio di sale e acqua (volendo si può aggiungere anche un pò d'olio d'oliva). Impastate come per fare il pane e fate una pallotta che terrete in frigo per un'ora. Preparate 2 bacinelle o 2 pentoloni pieni di acqua, uno calda e uno fredda. Prendete la pallotta dal frigo e iniziate a lavorarla e a impastarla sott'acqua prima nella fredda poi nella calda ed infine nella fredda. Il tutto fino a quando il volume non si sarà  ridotto di due terzi, 5-8 minuti circa.

A questo punto bisogna cuocere il seitan (tagliato a fette oppure come una sorta di polpettone da tagliare successivamente) in un brodo vegetale di vostra scelta, (es. acqua, salsa di soja, rosmarino e alloro oppure utilizzando il dado vegetale, magari insaporito con un pò di cipolla, carote ecc.), per circa 40 minuti o 20 minuti in pentola a pressione.

Dopo averlo fatto raffreddare si può cucinare come meglio si aggrada (arrosto, impanato ecc.).

Tofu

Il Tofu è una sorta di "formaggio" ricavato dalla cagliatura del latte di soia e dalla successiva pressatura in blocchi. Per autoprodurlo occorre un'ora abbondante a disposizione ma il procedimento è relativamente semplice.

Ingredienti: 500 g di soia gialla biologica 5 litri d'acqua inclusa quella dell'ammollo un cm di alga Kombu(facoltativo) 7,5 g nigari ovvero cloruro di magnesio(caglio vegan)si trova anche in farmacia, può anche essere sostituito dal succo di tre limoni

La sera prima si mette a bagno la soia in acqua fredda col pezzetto di alga kombu.Il tempo d'ammollo varia dalle 8 alle 12 ore.

Quando i fagioli avranno assorbito l'acqua e si presenteranno allungati e gonfi, scolarli.

Mettere sul fuoco una grande pentola con 4 litri d'acqua e cominciare a farla scaldare. Frullare la soia con l'aiuto di una parte dell'acqua calda, fino a ridurla in purè.

Mettere questo purè nella pentola con l'acqua e portare a ebollizione, attenzione che tende a straripare, quindi controllate spesso.

Lasciar sobollire per 10 minuti e spegnere il fuoco. Porre sopra un'altra grande pentola uno scolapasta rivestito da un telo da cucina di cotone. E con un mestolo cominciare a filtrare il contenuto della pentola.

Il latte colerà  in pentola e nel canovaccio resterà  l'okara(fibre e proteine),con l'aiuto di guanti di gomma chiudere i lembi del canovaccio e strizzare bene per far uscire il latte.

Mettere la pentola col latte sul fuoco e portare a ebollizione, far sobbollire 10 minuti e spegnere il fuoco. Aspettare 5 minuti. Sciogliere il nigari in un pò d'acqua calda e versarlo in tre volte nel latte, mescolando mentre si versa e lasciando poi riposare per 10 secondi.

Si vedrà  il latte diventare sempre più trasparente e comparirà  il tofu.

Ora bisogna con un mestolo forato prendere il tofu e metterlo nello scolapasta rivestito sempre dal telo. Chiudere i lembi dello strofinaccio, porvi un piatto sopra e un peso, per far uscire il siero rimanente.

Lasciarlo così per 30 minuti e poi tirarlo fuori. Da immergere in acqua e conservare in frigo per massimo 10 giorni

L'okara, cioè la rimanenza della soia, non va gettata: si può a sua volta cucinare in tanti modi oppure è ottima come cibo per gli animali o ancora, se fatta compostare insieme agli altri rifiuti organici, come concime per le piante. Produzione Tofu in sequenza foto: [1]

Prodotti per l'autoproduzione agricola

  • "Guida pratica BIOsCAMBIO N°1: La bottiglia semenzaio": illustrato "step by step" in 42 diapositive un nuovo e originale metodo anticopyright per l'autoproduzione di piantine da trapiantare nell'orto a partire dal seme riutilizzando i vuoti delle bottiglie di plastica ed i bicchieri monouso usati.
  • "Guida pratica BIOsCAMBIO N°2: Le nuove bottiglie semenzaio 2014": il metodo riveduto, corretto e semplificato delle bottiglie semenzaio utilizzando, questa volta, soltanto i vuoti di bottiglie di plastica senza dover ricorrere ai bicchieri monouso.
    Del metodo è stato realizzato anche un video tutorial pubblicato in anticopyright sul "canale BIOsCAMBIO youtube" della durata di 27:15 min. che mostra praticamente come costruire le nuove bottiglie semenzaio ed è suddiviso in 5 parti:
I PARTE: La nuova bottiglia semenzaio (min. 0:14 => 3:29)
II PARTE: Coperture a incastro (min. 3:32 => 9:17)
III PARTE: Divisore in cartoncino (4 settori) (min. 9:18 => 14:47)
IV PARTE: Batteria di bottiglie semenzaio (min. 14:48 => 25:12)
V PARTE: Trapianto in orto (min. 25:14 => 25:45)

Prodotti per la casa

Detersivi

  • Detersivo per piatti e stoviglie al limone

INGREDIENTI: 200 g di sale fino, 150 ml di aceto bianco, mezzo litro d’acqua, 3 limoni interi con buccia. preparazione: dopo aver sminuzzato i limoni inserirli insieme al sale nel frullatore, dunque frullare il tutto per circa 30 secondi. Assicurasi che la pasta abbia raggiunto una tritatura omogenea (altrimenti frullare per qualche altro secondo!), quindi mettere sul fuoco ed aggiungere l’acqua e l’aceto, far bollire per circa 15 minuti sbattendo con una frusta. Conservare in un barattolo di vetro.

Per chi ha un camino o è in grado di procurarsi della cenere di legna può ottenere questo detersivo naturale che le nostre nonne usavano nel lavaggio della biancheria. Abbinato alla luce solare dava un bianco candido. Setacciare finemente della cenere di buona qualità  (non derivata da carbonella o altro combustibile). Disporla in una grossa pentola espressamente destinata a questo uso ed aggiungervi l’acqua in un rapporto cenere/acqua 1:5. Portare ad ebollizione a fuoco lento, mescolando di frequente all’ inizio e di tanto in tanto quando la cottura si è stabilizzata. Far bollire circa 2 ore. Se ha bollito sufficientemente l’acqua assaggiata pizzicherà  un po’ sulla lingua. Non eccedere nella bollitura in quanto la lisciva diventerebbe troppo forte ed aggressiva per la pelle e per l’ambiente. A cottura ultimata, lasciare raffreddare e decantare fino a quando la parte liquida diventa trasparente. Preparare un recipiente e qualche straccio di cotone chiaro pulito. Tendere sul recipiente lo straccio. Versare il contenuto della pentola sullo straccio nel recipiente, con l’accortezza di non agitare il liquido, cercando cioè di mantenere separata la parte solida da quella liquida. Se necessario ripetere questa operazione per ottenere una lisciva più limpida. Versare la lisciva in un flacone di plastica o vetro. È pronta!

LA LISCIVA O LISCIVIA VIENE OGGI COMUNEMENTE USATA PER LAVARE VETRI, PAVIMENTI ED ALTRE SUPERFICI DURE (purtroppo di produzione industriale invece che proveniente dal riutilizzo intelligente della cenere). Per capi normalmente sporchi: 3 o 4 tappi (cicchetti di Whisky) versati nella vaschetta del detersivo... CON LA CENERE DEPOSITATA SI POSSONO SGRASSARE E DEODORARE STOVIGLIE E PENTOLE.

Si consiglia di lasciare questa parte solida sotto forma di pasta morbida in una vaschetta e di utilizzarla a ditate sulla spugna. Non fa schiuma e non da un riscontro repentino olfattivo o visivo di pulizia, ma una volta risciacquate le stoviglie saranno linde e inodori. N.B. non utilizzare la cenere per lavare con la lavastoviglie se non volete il filtro della stessa intasato!!! Non mischiare la lisciva con altri detergenti, soprattutto se acidi, perché si annullerebbero gli effetti a vicenda (la lisciva è basica).

  • Detersivo per Wc al limone

Il succo di un limone medio (25 grammi di acido citrico) 210 ml d’acqua, un cucchiaio colmo di detersivo liquido per i piatti; 5 gocce di olio essenziale di limone, bergamotto o timo.

  • Per vetri e specchi

Un quarto di litro d’acqua, mezzo bicchiere di aceto, mezzo bicchiere di alcool denaturato e 3 gocce di detersivo liquido per i piatti. Mettere questo composto in un flacone con spruzzatore e usarlo come un prodotto convenzionale.

  • Sapone-detersivo dalla lisciva di cenere

Filtrare bene la lisciva matura, e mischiare un litro di lisciva con 850g di olio per friggere (anche usato purchè ben filtrato) o di burro\margarina (1Kg se burro\margarina) e 50g di olio di ricino, mettere in una pentola inox stando col livello ad 1/3 e portare a bollore dolce mischiando con un mestolo di legno. Far bollire finchè si forma una densa schiuma che tende a rapprendersi tipo ricotta. Spengere il fuoco e aggiungere 100g di sale fino, mescolare bene e far raffreddare. Si otterrà  un liquido scuro e denso che è sapone potassico. Travasare delicatamente separando la parte di liquido piu' fluida e tenere quella densa da usare anche in lavatrice 50ml per lavaggio in sostituzione di pari dose del detersivo liquido. Ottimo come pasta lavamani con aggiunta di pomice tritata.

Decalcificanti, ammorbidenti, pulizia water

  • Decalcificante all'aceto di mele

INGREDIENTI: ½ l di aceto di mele 3 cucchiai da minestra di acido citrico. PREPARAZIONE: mettere l’aceto in una ciotola di porcellana. Aggiungervi l’acido citrico mescolando continuamente, fino al completo scioglimento. CONSERVABILITÀ: 8 mesi Impiego: diluire 1:10 con acqua calda e con questa soluzione eliminare i depositi di calcare da rubinetterie e vasca da bagno, risciacquando poi bene. Far bollire il prodotto decalcificante non diluito nella macchina del caffè o nel bollitore dell’acqua, quindi risciacquare bene. Se il calcare non è stato eliminato completamente ripetere il trattamento. Si può usare anche a una diluizione minore (anche puro). CONSIGLIO: nel caso di rubinetterie preziose, bronzate o dorate, fate attenzione alle indicazioni per la pulizia date dai produttori.

  • Ammorbidente

L'aceto decolorato nella vaschetta dell’ammorbidente sostituisce i prodotti commerciali.

  • Anticalcare e lucidante
  • Aceto bianco

L'aceto è un acido debole e quindi agisce come lucidante e anticalcareo (di reazione alcalina)

Sapone

  • Sapone di Marsiglia

INGREDIENTI (metodo al forno): 345 gr acqua 115 gr soda caustica in granuli 900 gr olio extra vergine d'oliva (un litro).

Si mettano 345 grammi di acqua (meglio se distillata) in una pentola e unirvi, versando lentamente, 115 grammi di soda caustica in granuli. Maneggiare la soda caustica è pericoloso ed è perciò necessario prendere le opportune precauzioni: guanti di gomma ben alti e soprattutto occhiali di protezione. Non versare mai l'acqua nella soda perché la reazione è altamente esotermica (produce calore) e potrebbe ribollire e schizzarvi. Si aggiunga un litro d'olio extra vergine di oliva e mescolare lentamente con una spatola di plastica per circa un quarto d'ora. Il composto è ancora caustico perciò trattalo con cautela. Versare il composto in una teglia a bordi alti e ricoprire con stagnola; mettere al forno ad una temperatura di circa 100 gradi e cuocere per due ore. Controllare di tanto in tanto la consistenza della pasta di sapone che si forma e mescolare, alzando la stagnola.

Al termine della cottura si possono aggiungere essenze (da reperire in erboristeria) o lasciarlo così com'è. Si versi la pasta di sapone entro stampi o lasciare raffreddare in teglia. Quando il sapone si sarà  raffreddato, si dovrà  sformarlo e tagliarlo secondo volontà . Il sapone è ora pronto all'uso, bisognerà  solo che asciughi e raggiunga la consistenza giusta (altre informazioni sul sapone: 1).

  • Saponata

INGREDIENTI: 300 g (un panetto) di sapone di marsiglia 1-2 litri e mezzo di acqua piovana o distillata (senza cloro aggiunto) Stop! Spezzettare o grattuggiare il panetto di sapone e farlo bollire nell’acqua fino a completo scioglimento (circa mezz’ora). La saponata così ottenuta raffreddandosi si presenta come una pasta morbida di comodo impiego (“ a cucchiaiate o ditate”). Conservare in contenitori di recupero come vasetti di vetro, barattoli di plastica et cetera.

Utilizzo della saponata

BUCATO: in lavatrice colore e delicati due cucchiai direttamente nel cestello della lavatrice anche a basse temp. 30-40°c Sulle macchie, per i colletti, i polsini e “compagnia bella” metterne una piccola quantità  a freddo e strofinare. A mano colore e delicati Sulle macchie come sopra. 1 o 2 cucchiai, a seconda dello sporco, sciolto in acqua calda Pavimenti porosi (cotto, graniglia, pietra): una cucchiaiata sciolta in un secchio di acqua calda n.b. non è indispensabile risciacquare!! Sapone per le mani: aggiungere alla saponata acqua quanto basta per diventare liquido. Fin che è ancora liquido aggiungere l’essenza preferita (lavanda, limone ecc.). DOCCIA CORPO: una ditata sulla spugna. Per facilità  conservarne sempre una quantità  in un flacone di plastica sciolta precedentemente in acqua calda. Ottima per le pelli delicate dei neonati (figuriamoci per le nostre pellacce!).

Nota: i vari detersivi liquidi di Marsiglia in commercio (oggi tanto di moda) hanno un odore aggressivo e persistente costruito in laboratorio per darci l’illusione di tornare ai bei tempi antichi. La biancheria lavata con il nostro detersivo ha un “odore di vento, di pulito!” Se volete profumarla usate poco della vostra essenza preferita.

Colla

  • Colla di farina

Le proporzioni sono di circa 1,5 litri d'acqua per 100 grammi di farina (di qualsiasi tipo).

  1. Far bollire l'acqua in una pentola abbastanza capiente.
  2. Stemprare separatamente in una ciotola la farina con un po' d'acqua.
  3. Aggiungere gradualmente la farina nella pentola e mescolare fino ad avere un buon composto dalla densità  un pochino più fluida della colla vinilica.

Una colla così fatta può durare 1-2 giorni; è sufficiente riscaldarla prima dell'utilizzo (è sconsigliato lasciare la colla così prodotta in contenitori chiusi ermeticamente per un lungo periodo di tempo, poiché potrebbero esplodere, oltre a sviluppare un odore nauseabondo).

Per lo stiro

  • Appretto

In un spruzzino aggiungere 500ml di acqua distillata, 10g di amido di mais, qualche goccia di alcol (il rosa va bene) e qualche goccia di olio essenziale (a scelta). Agitare bene il composto e spruzzare sui vestiti mentre stiri.

Prodotti per l'igiene personale

Bomba frizzante per il bagno

INGREDIENTI per 1 bomba: 4 cucchiai e ½ di bicarbonato di sodio 1 cucchiaio e ½ di acido citrico 8 gocce di un olio essenziale a scelta tra arancio, ylang-ylang, menta, mandarino PREPARAZIONE: mettete tutti gli ingredienti in una scodella e mescolate accuratamente. Versate il composto in uno stampo (l’ideale è una tazza svasato o un contenitore tronco-conico) e pressatelo con forza. Lasciate assestare per una decina di minuti. Rovesciate lo stampo e date un colpo secco sul bordo del tavolo in modo da facilitare l’estrazione della bomba, facendo attenzione a non romperla. Conservate in un sacchettino chiuso. CONSERVABILITÀ: 3-4 mesi a temperatura ambiente. Come si usa: riempite la vasca da bagno, immergetevi e mettete la bomba nell’acqua. Non usate altri detergenti. La bomba ha un’azione detergente, emolliente, dermopurificante.

Dentifrici

Lo spazzolino serve nella rimozione della placca, il dentifricio è solo un valido ausilio. Usare troppo dentifricio non permette allo spazzolino di rimuovere meccanicamente la placca Il dentifricio rappresenta un elemento di piacere. Non è tuttavia indispensabile per una buona igiene orale. L’uso per denti sani è sconsigliato. Le abitudini alimentari di quest’ epoca non giustificano l’utilizzo di un “farmaco” o comunque prodotto chimico schiumogeno inquinante solo per migliorare l’alito o per dare maggiore piacere nel pulirsi i denti.

  • Polpa di fragola

Passata sui denti aiuta a renderli più bianchi e ad avere un alito più fresco. Elimina il tartaro.

  • Bicarbonato di sodio da cucina purissimo

Il bicarbonato ha proprietà  sbiancanti ma va utilizzato non più di 1-2 volte al mese per non rischiare di abradere lo smalto dei denti che potrebbero diventare sensibili e opachi.

  • Buccia di limone

La buccia di limone è utile per sbiancare i denti e ridurre il tartaro. Per pulire e sbiancare i denti: sfregare i denti con succo di limone.

  • Dentifricio alla salvia

La salvia ha proprietà  antisettiche e cicatrizzanti contro gengiviti e carie; la salvia non deve essere data agli epilettici, ipertesi e alle donne in gravidanza o allattamento Strofinare la salvia fresca sui denti.

Mescolare 6 gr i salvia ridotta in polvere con 10 gr i carbonato di sodio più 5 gr di bicarbonato di sodio. Amalgamare con cura con argilla verde ventilata. Pasta dentifricia con salvia e menta: 1 cucchiaio di acqua distillata 2 cucchiai di caolino ventilato, 1 cucchiai i foglie di salvia essiccate, 1 cucchiaio di foglie di menta essiccate, 3 cucchiai di glicerina f.u. 3 gocce i olio essenziale di menta. Miscelate l’olio di menta con la glicerina e stemperate l’argilla con l’acqua. Pestatele erbe essiccate nel mortaio fino a ridurle a una polvere fine fine. Amalgamate le due miscele e, se occorre, aggiungete altra acqua distillata fino ad ottenere un impasto sufficientemente morbido. Conservare in frigo.

  • Dentifricio agli agrumi

INGREDIENTI: Le scorze di alcune arance e alcuni limoni non trattati in pari quantità , una manciata di chiodi di garofano. Pulite bene le bucce degli agrumi dalle loro pellicine bianche all’interno e mettetele ad essiccare in una stanza areata. Dopo circa una settimana trituratele nel mortaio con i chiodi di garofano fino ad ottenere una polvere omogenea. Filtratela con un setaccio sottile. Conservate la polvere in una scatolina e massaggiatevi i denti con un pizzico di polvere ogni volta che volete, senza sciacquarvi la bocca. Questa polvere ha un ottimo potere detergente e profuma l’alito.

Shampoo

  • Shampoo al curry di lenticchie

INGREDIENTI: per 1 shampoo 2 cucchiai di lenticchie rosse decorticate 1 tazza d’acqua 5 o 6 chiodi di garofano 1 cucchiaino di curcuma PREPARAZIONE: polverizzate le lenticchie nel macinacaffè elettrico, quindi stemperatele con l’acqua facendo attenzione a non formare grumi. Aggiungete i chiodi di garofano. Mettete al fuoco e fate prendere l’ebollizione mescolando continuamente. Spegnete il fuoco, aggiungete la curcuma e mescolate. Coprite e lasciate intiepidire mescolando di tanto in tanto. Eliminate i chiodi di garofano quindi frullate il tutto alla massima velocità  con il frullatore a immersione. Si deve ottenere una miscela semifluida della densità  di una pastella per friggere; se necessario aggiungete acqua calda.

COME SI USA: applicate sui capelli asciutti dividendoli a ciocche e distribuendo lo shampoo partendo dalle radici, in modo che il cuoio capelluto ne risulti abbondantemente e uniformemente intriso. Procedete all’applicazione distribuendo lo shampoo sul resto dei capelli, quindi massaggiate il cuoio capelluto per 1 o 2 minuti e lasciate in posa per 1 altro minuto. Sciacquate abbondantemente con acqua tiepida (l’ultimo risciacquo dovrebbe essere fatto con acqua fredda) facendo attenzione a rimuovere perfettamente ogni residuo di shampoo. Se dopo aver asciugato i capelli con l’asciugamano vi accorgete che è rimasto qualche granello, niente paura: cadrà  da solo quando spazzolerete i capelli asciutti. Questa dose è adatta a capelli di media lunghezza, al bisogno diminuite o aumentate le dosi in proporzione. E’ un tipo di lavaggio che lascia i capelli particolarmente corposi, perfetto per chi ha una chioma un po’ “floscia”. Si può fare anche sostituendo le lenticchie con piselli spezzati. E’ possibile preparare lo shampoo in quantità  maggiori, dividendolo poi in monodosi da conservare nel congelatore.

  • Shampoo alla farina di ceci

Usare un paio di cucchiai di farina di ceci e aggiungere acqua calda (ma non bollente) fino a raggiungere una consistenza simile allo yogurt. Usare sui capelli umidi lasciando agire per un 2-3 minuti, risciacquare come al solito. È consigliato successivamente l'uso del balsamo.

  • Saponata per capelli

Se non si hanno grosse pretese, fare una prova con la saponata (vedi saponata - cap.1.3.b) e risciacquare bene usando aceto diluito nell’acqua nell’ultimo risciacquo oppure fate bollire in acqua un pugno di prezzemolo, filtrate il liquido diventato verde, e frizionate i capelli subito dopo averli lavati: diventeranno lucidissimi

Sapone da barba

  • Sapone da barba alla lavanda

INGREDIENTI: 60 g di sapone di Marsiglia 2 cucchiai di olio extravergine di oliva 1 cucchiaio di acqua 40 gocce di olio essenziale di lavanda (questo conferisce un buon profumo ma se ne può fare anche a meno). PREPARAZIONE: grattugiate il sapone riducendolo in scaglie, stendete le scaglie su un foglio di giornale e lasciate seccare per un paio di giorni. Polverizzate il sapone essiccato nel macina caffè elettrico; fate attenzione a non respirare la polvere che si solleva perché può essere irritante. Mescolate la polvere di sapone con gli altri ingredienti ottenendo una pasta consistente. Mettete la pasta in una scodella e pressatela bene pareggiando la superficie. CONSERVABILITÀ: a temperatura ambiente per 4-5 mesi. Come si usa: bagnate il pennello, quindi passatelo ripetutamente sulla superficie del sapone formando la schiuma. Applicate la schiuma e procedete alla rasatura come al solito. Risciacquate con acqua tiepida e asciugate il viso tamponando delicatamente E’ un sapone particolarmente emolliente e lubrificante, delicatamente profumato, che facilita la rasatura e lascia la pelle liscia e protetta.

Deodoranti

  • Deodorante col bicarbonato

INGREDIENTI: bicarbonato, acqua, olio essenziale per profumare (opzionale). In un bicchiere mettere dell’acqua, aggiungere bicarbonato mescolando finchè non si scioglie più e lasciare riposare una mezz’oretta. Poi travasare solo la parte liquida (avremo ottenuto una soluzione satura di bicarbonato) in uno spruzzatore (magari recuperato da un vecchio deodorante finito e ben lavato). Il deodorante è pronto! Conservare in frigo. ESEMPIO DI RICETTA: in uno spruzzino ricaricabile di deodorante mettere 20 gocce di olio essenziale di limone, 20 gocce di olio essenziale di lavanda, 1 goccia di olio essenziale di Salvia sclarea. Profumo sorprendente ed euforizzante. Agitare prima dell’uso. UN'UNICA CONTROINDICAZIONE: questi sono deodoranti, non antitraspiranti. Quindi se si ha la sudorazione particolarmente abbondante non la bloccano assolutamente (le ascelle ringraziano... gli antitraspiranti che lasciano la pelle così asciutta dopo un certo periodo di uso continuato danno un prurito pazzesco!).

Contro il sudore

Una soluzione per chi soffre di sudorazione eccessiva e non sopporta i deodoranti: passate sotto le ascelle mezza patata cruda oppure polpa di limone.

Voci correlate

Collegamenti esterni