Aurelio Chessa

Da Anarcopedia.
Versione del 9 dic 2019 alle 15:19 di K2 (discussione | contributi) (Sostituzione testo - "https://web.archive.org/web/20100830033831/http://www.archivioberneri.it/" con "http://panizzi.comune.re.it/Sezione.jsp?titolo=Archivio%20Berneri%20-%20Biblioteca&idSezione=680")
Jump to navigation Jump to search
Aurelio Chessa (1935)

Aurelio Chessa (Putifigari, Sassari, 30 ottobre 1913 - Rapallo, Genova, 26 ottobre 1996), anarchico e storico dell'anarchismo.

Biografia

Aurelio Chessa nasce il 30 ottobre 1913 a Putifigari (Sassari). Da giovane svolge la professione di fornaio in Egitto, quindi lavora come ferroviere. Interessatosi ben presto all'anarchia, dal 1945 inizia la ricerca e la raccolta di documentazioni relative al movimento anarchico che si vanno ad aggiungere al materiale ricevuto in dono da suo zio. Dopo la morte di Giovanna Caleffi, moglie di Camillo Berneri, la figlia Giuliana gli lascia in gestione l'archivio della famiglia Berneri. Nasce quindi a Genova, nel 1962, questa importante “struttura” che si prefigge l'obiettivo di divenire la memoria storica del movimento anarchico e che si sviluppa vieppiù al passar del tempo.

Convegno Anarchico di Senigallia (1-4 nov. 1957): Aurelio Chessa (con la sciarpa) con un gruppo di compagni - alla sua sinistra Umberto Marzocchi e Pio Turroni

Intimo amico dell'anarchico-muratore Pio Turroni, deve con lui subire un processo per incitazione alla disobbedienza delle leggi e per "propaganda antielettorale"[1]. A metà degli anni '60 inizia a dedicare gran parte del suo tempo alla divulgazione e alla ricerca di materiali anarchici; Aurelio Chessa, anche per cercare nuovo materiale, decide di spostare la sede dell'archivio in diverse città (Pistoia, Iglesias, Genova, Canosa di Puglia e Cecina), dove riesce sempre a raccogliere nuovi documenti e testimonianze utili. A Genova accudisce Giovanna Caleffi (moglie di Camillo Berneri), trasferitasi nel capoluogo ligure e poi ammalatasi gravemente. Quando questa muore, il 14 marzo 1962, lui le è amorevolmente accanto.

Negli anni '60 si oppone tenacemente alla deriva sindacale e organizzativa dei Gruppi Anarchici di Azione Proletaria di Pier Carlo Masini e, nello stesso periodo, segue con costanza «L'Internazionale» e i Gruppi d'Iniziativa Anarchica, che egli stesso contribuisce a fondare, insieme tra gli altri a Pio Turroni, come scissione dalla Federazione Anarchica Italiana (dal 1965 fino all'inizi degli anni '70) accusata di eccessi organizzativi. A Genova è promotore dei Gruppi Anarchici Riuniti, nonché uno dei principali animatori della sede di Via degli Embriaci, ancora oggi esistente e che fa comunque ancora capo al movimento anarchico. Chessa riesce ad ampliare l'archivio grazie alla documentazione del “Fondo Centro Studi Sociali Pietro Gori”, sviluppando inoltre una intensa rete di rapporti e di pubblicazioni. Per un certo periodo collabora anche con le edizioni R.L., la Collana Vallera e «Volontà».

Quando a Rapallo (Genova), il 26 ottobre 1996, Aurelio Chessa muore, la curatrice di quello che ora è chiamato “Archivio Famiglia Berneri-Chessa” diviene sua figlia, Fiamma, e la sede è trasferita a Reggio Emilia.

Il “Berneri-Chessa” presenta anche molto materiale sul "fuoriuscitismo", l'antifascismo, la rivoluzione spagnola e la storia del movimento operaio in genere.

Note

  1. Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani, Tomo II, pag. 637

Voci correlate

Collegamenti esterni