Archivio Famiglia Berneri - Aurelio Chessa

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L'Archivio Famiglia Berneri - Aurelio Chessa, acquisito dalla Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia, custodisce un ricco patrimonio documentario che abbraccia circa un secolo di storia: la storia ampia, ricca di fatti noti memorabili intessuta di episodi ignoti, o perduti nella memoria, dell'anarchismo italiano e internazionale

Storia Alla morte di Giovanna Caleffi (1962), la figlia Giliana Berneri decide di donare ad Aurelio Chessa l'archivio-biblioteca custodito dalla madre. Anche se molto del materiale raccolto grazie agli scambi con altri gruppi editoriali, italiani ed esteri, rimane nella disponibilità di Cesare Zaccaria (il rapporto d'affetto e d'intesa politica tra Giovanna Caleffi e Cesare Zaccaria viene meno nel 1956, quando quest'ultimo abbandona l'anarchismo per passare all'area liberale), la donazione comprende il prezioso epistolario di Camillo Berneri, in corrispondenza (1926-1937) con diversi esponenti dell'anarchismo e dell'antifascismo, tra i quali Salvemini e Carlo Rosselli, e il resto del suo archivio privato, formato da carte personali, appunti, documentazione su diverse tematiche, scritti a carattere politico, sociologico, letterario e filosofico, alcuni dei quali inediti: materiali che ci consegnano la profonda levatura di questo intellettuale militante.

Il fondo «Berneri» va ad aggiungersi alla raccolta di materiale sull'anarchismo italiano e internazionale avviata da Chessa già a partire dal 1945, come testimonia egli stesso in un'intervista rilasciata a una radio ligure: «Quando mi sono venute tra le mani pubblicazioni, soprattutto anarchiche, ho cercato di conservarle gelosamente, così che via via, mi sono trovato con una certa quantità di pubblicazioni da sistemare e da tenere in maniera che non si deteriorassero. Ho unito alle mie raccolte quelle di un mio zio che in parte mi aveva avviato all'anarchismo».

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