Antifascismo

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Simbolo antifascista

L’antifascismo è il pensiero ed è l'azione che si oppone al fascismo e all'estrema destra. Prende forma negli anni '20 del XX secolo con la nascita e lo sviluppo del fascismo in Italia e diffondendosi poi in Germania e Spagna in contrapposizione al nazismo e al franchismo.

Dopo la caduta dei regimi totalitari, l'antifascismo comunque ha continuato ad esistere per contrastare la riorganizzazione dei fascisti (neofascismo), che a distanza di tempo continuano a perseguitare le persone di altri convincimenti politici, a voler limitare le libertà  individuali, a voler imporre uno stile di vita reazionario e liberticida, a propugnare un becero neo-nazionalismo xenofobo e razzista, e a negare la libertà  delle minoranze (rom, migranti, omosessuali, ecc.).

L'attualità  dell'antifascismo

Template:Vedi anche Il fascismo non è morto il 25 aprile 1945. Subito dopo la fine della II guerra mondiale i fascisti provarono a raggrumarsi dietro varie sigle\partiti : prima il Fronte dell'Uomo qualunque, poi l'MSI, da cui si dirameranno tutta una serie di partiti e partitini che, nonostante le dichiarazioni ufficiali, faranno sempre e comunque riferimento all'MSI[1].

Simbolo antinazista e antifascista

Il 22 giugno 1946 l'allora Ministro della Giustizia Palmiro Togliatti dà  un colpo di spugna ai criminali fascisti concedendo loro l'amnistia, permettendone il rientro in massa nella vita politica e pubblica. Infatti: nel 1960 l'MSI entra nel governo, il cosiddetto “governo Tambroni”, che verrà  fatto cadere grazie alle mobilitazioni di massa dei genovesi contro il congresso dell'MSI che si sarebbe dovuto svolgere proprio nel capoluogo ligure; quando Pinelli viene fatto volare dalla finestra, il questore di Milano è Marcello Guida, ex-direttore del carcere fascista di Ventotene (dove venivano detenuti prigionieri politici, in particolare quelli anarchici); i fascisti sono implicati in prima persona nella strategia della tensione degli anni 60-70 (comprendente anche i progettati golpe di De Lorenzo, Sogno e Borghese); l'on Giorgio Almirante e Luigi Turchi (MSI) si “distinguono” ponendosi alla testa degli assalitori della facoltà  romana di Lettere occupata da ragazzi di sinistra.

Murales antifa ad Exarchia, Atene.

Attualmente partiti come Forza Nuova, la Fiamma Tricolore e la Destra Sociale provano a coagulare quegli elementi della destra italiana non in linea, almeno apparentemente, con l'indirizzo politico intrapreso da Alleanza Nazionale, anche se, di tanto in tanto, provano a rapportarsi alla coalizione di centro-destra, guidata da Silvio Berlusconi.

I fascisti quindi, ben lontani dall'essersi estinti, nonostante la legalità  punisca anche la semplice apologia del fascismo, vengono tollerati, sostenuti e finanziati, poiché strumento funzionale alle strategie di potere e di dominio delle classi dominanti. Di tanto in tanto vengono colpiti i “pesci piccoli”, mentre gli elementi più importanti, quelli cioè che tessono le fila del gioco, vengono aiutati e talvolta corteggiati dai partiti politici. I neofascisti sono quindi utili poiché permettono la compenetrazione nel territorio delle logiche razziste (es. aggressione ai campi Rom e ai migranti) e classiste (es. attacchi, fisici e verbali, a coloro che promuovono l'egualitarismo sociale) elaborate negli attici romani e milanesi.

Se si pensa poi all'omicidio degli antifascisti Fausto e Iaio (18 marzo 1978) o a quello più recente di Davide Cesare (16 marzo 2003) - nonchè ai pestaggi e alle violenze subite quasi quotidianamente da migranti, antifascisti, omosessuali, ecc. -, risulta chiaro che vigilare contro il fascismo e il razzismo è, ancora oggi, un'impellente necessità , proprio perché il fascismo mai è morto e perché esso si continua a configurare come la ruota di scorta del capitalismo, delle classi dominanti e delle logge politiche.

Antifascismo anarchico

Schiacciare il fascismo! (Spagna 1936)

Template:Vedi anche

Ripreso da un volantino anonimo...

Come anarchici e anarchiche siamo antifascisti perché:

«Perché siamo contro ogni dittatura e ogni forma di autoritarismo
perché combattiamo l'idea di patria famiglia dio e razza
perché siamo antimilitaristi e contro l'esaltazione della forza
perché rifiutiamo qualsiasi logica di sopraffazione»
Temistocle Monticelli, antifascista anarchico

Gli anarchici hanno sempre combattuto tutti i fascismi e gli autoritarismi. In Italia già  al sorgere del fascismo nel 1920 aderirono agli "Arditi del Popolo", attentarono con Gino Lucetti, Michele Schirru, Angelo Sbardelloto e Anteo Zamboni alla vita del Duce e nell'ultima parte della resistenza lottarono con proprie brigate partigiane. La partecipazione degli Anarchici fu enorme anche durante la Guerra Civile Spagnola, chi nelle Brigate Internazionali, a combattere, e chi invece si occupava della propaganda e dell'informazione. Inoltre sono contro qualsiasi tipo di revisionismo, sia di chi nega l'esistenza dei Lager e delle Camere a Gas, sia di chi come Palmiro Togliatti concesse l'amnistia ai fascisti o come diversi elementi della "sinistra" istituzionale che hanno ipocritamente cercato di riabilitare con esternazioni confuse chi partecipò alla Repubblica di Salò. Le filosofie autoritarie e gli individui che cercano scorciatoie quasi sempre sviluppano fascismo. Il sonno della ragione, la non-partecipazione, la delega, il silenzio ne permettono il ritorno. Bisogna uscire quindi da questi momenti di apatia e non concedere potere ai fascistelli.

Il fascismo è la variante armata ed aggressiva dell'autoritarismo. L'autogestione è dunque l'antidoto migliore contro i fascismi.

Note

Voci correlate

Collegamenti esterni

Video