Antefatti dell'11 settembre

Nuvola apps xmag.png Per approfondire, vedi 11 Settembre.

Questa pagina presenta alcuni antefatti dell'11 settembre del 2001, riportando informazioni utili per chi volesse comprendere lo sviluppo strategico della "nuova" politica estera americana, che ha la sua origine ben prima di quella fatidica data.

Noam Chomsky ha scritto diversi articoli e saggi sull'11 settembre e le sue conseguenze.

Rapporti tra gli USA e la famiglia Bin Laden

La versione ufficiale del governo degli Stati Uniti sui rapporti con Osama bin Laden e la sua organizzazione terroristica Al Qaeda è quella di una totale estraneità e indipendenza reciproca. In realtà il padre di Osama, lo sceicco Muhammad bin Laden, fu il fondatore di una potentissima dinastia di costruttori, operante con enorme successo nel regno saudita, nell'emirato del Golfo di Ras al Khaimah e in Giordania, per grandi progetti di strade, aeroporti e varie infrastrutture. Il figlio Osama acquisì, negli anni Settanta, l'eredità paterna, potenziando con grande abilità le fortune imprenditoriali dell'azienda.

Negli anni Ottanta Osama abbandonò l'attività manageriale [1] per immergersi nella lotta politica anti-comunista in Afghanistan «con la piena approvazione della famiglia, del regime saudita e della CIA» [2]. Osama ovviamente non era affatto interessato alla “questione comunista”, quanto piuttosto alla cacciata degli infedeli dalle terre musulmane. L'ambizione di Osama era quella di diventare il nuovo Saladino [3], infatti quando nel 1988 informò il re Fahd dell'Arabia Saudita riguardo ai piani di Saddam Hussein sull'invasione del Kuwait, egli si aspettava che i sauditi si sarebbero rivolti a lui per proteggere il piccolo emirato. Invece il re si affidò agli statunitensi. Quello per Osama bin Laden fu il momento in cui si realizzò l'offesa più grande che si potesse compiere ai danni dell'Islam, poiché il mondo arabo tradiva la fede islamica per affidarsi agli infedeli americani.

La strategia dei neoconservatori

La strategia volta a fare degli USA l'unica superpotenza mondiale e il dominatore assoluto, in stretta alleanza con Israele, dello scacchiere mediorientale, è sicuramente antecedente all'11 settembre 2001. I fautori di questo programma sono i cosiddetti “neoconservatori” (o ”neocon”) [4].

I “neocon” cominciarono a far sentire la propria voce nel panorama politico statunitense a partire dagli anni 60: prima nasce la Coalizione per la Maggioranza Democratica, poi il Comitato sul Pericolo Odierno, poi il Centro per l'Etica e la Politica Pubblica, i quali via via stringono rapporti sempre più stringenti con la destra cristiana e con i gruppi filo-israeliani. La svolta avviene con l'amministrazione Reagan, nella quale molti "neo-con" assumono ruoli di comando molto importanti, soprattutto in politica estera. Poco prima del crollo dell'URSS, nascono anche gruppi di pressione (chiamati anche think thank, cioè «serbatoi di cervelli») che si assumono il ruolo di influenzare le decisioni politiche per favorire l'imposizione del modello americano mediante politiche aggressive di stampo militarista: American Entreprose Institute, Heritage Foundation, Hudson Institute, American Security Coucil, Jewish Institute for National Security Affaire, Cfw, Eppc e il Democratic Center in Central America.

Nel 1991 Charles Krauthammer, rubricista del «Washington Post», inventò l'espressione “momento unipolare”, per indicare una politica di supremazia assoluta degli USA, da raggiungere anche in spregio al diritto internazionale e alle Nazioni Unite. Tra la fine del 1991 e l'inizio del 1992 Paul Wolfowitz e Lewis Libby redigono la bozza “Linee guida per la pianificazione della difesa” in cui si sosteneva che gli USA dovessero impedire «a qualunque potenza ostile di dominare la regione le cui risorse [...] sarebbero sufficienti a generare un potere globale», agendo collettivamente nell'ambito di coalizioni internazionali ma non escludendo azioni unilaterali e prevedendo anche azione di tipo preventivo contro quei paesi che sviluppavano armi di distruzione di massa. Una volta che la bozza divenne pubblica, destò enorme scandalo nel paese, determinando il ritiro e lo il successivo stravolgimento dei suoi principi fondamentali, che però furono ripresi dal Progetto per il nuovo secolo americano [5].

Nella dichiarazione dei principi del 3 giugno 1997, i firmatari del Pnac [6] criticano la politica estera militare di Clinton, domandandosi se «gli Stati Uniti avranno la determinazione per forgiare un nuovo secolo favorevole agli interessi e ai principi americani»? Gli obiettivi prefissati erano:

  1. Aumentare la spesa per la difesa;
  2. Rafforzare l'alleanza con i paesi democratici e sfidare i regimi ostili;
  3. Promuovere le libertà nel mondo;
  4. Costruire un ordine mondiale favorevole agli USA.

Gli stessi firmatari in una lettera inviata al Presidente Clinton (26-01-1998) sottolineavano che «l'unica strategia accettabile è quella di eliminare la possibilità che l'Irak diventi capace di usare armi di distribuzione di massa». È chiaro quindi che l'idea di attaccare Saddam Hussein era presente nell'ambito neoconservatore ben prima dei fatti dell'11 settembre. L'attacco alle Torri gemelle potrebbe quindi essere stata quell'"opportunità " tanto attesa dai "neo-con", che ha permesso all'amministrazione Bush jr di applicare in politica estera le loro idee .

Chomsky e Vidal sull'11 settembre

In 11 settembre – le ragioni di chi? e Dopo l'11 settembre – potere e terrore, Noam Chomsky riflette sulle possibili cause che hanno portato alla nascita del terrorismo internazionale, provando inoltre a capire come mai una nazione come gli USA non riesca a riscuotere grandi favori nel mondo e come sia stato possibile non prevenire un attacco del genere:: «È strano... i migliori servizi di intelligence come la C.I.A e l'F.B.I, non erano stati in grado di disporre di una serie di informazioni, con largo anticipo, utili per sventare l'attacco?».

Anche Gore Vidal afferma, così come Chomsky, che i piani dei servizi di intelligence Americani, già prevedevano, prima del 11 settembre l'invasione dell'Afghanistan (avvenuta nell'ottobre 2001). Soffermandosi sul mancato funzionamento dei sistemi di difesa, egli afferma: «Se tali mancanze fossero frutto di incompetenza, meriterebbero un congruo numero di corti marziali e uno o due rinunce da parte delle maggiori cariche dello stato. Invece, abbiamo solo una inchiesta su come i “potenziali errori di comunicazione tra agenzie federali... ».

I dubbi espressi dai 2 intellettuali americani sono d'altronde avallati anche da «Le Figaro» del 31 ottobre 2001 riporta [7]:

«Secondo fonti diplomatiche arabe, e anche secondo i servizi d'intelligence francesi, sono state trasmesse alla CIA informazioni molto specifiche in merito ad attacchi terroristici contro interessi americani in tutto il mondo, incluso il territorio degli Stati Uniti. Un rapporto del DST [8], datato 7 settembre, elenca tutti gli indizi e specifica che l'ordine di attaccare sarebbe venuto dall'Afghanistan».

Riscontro di operazioni di insider trading

Nei giorni immediatamente precedenti la catastrofe, è stata riscontrata una intensa attività di scambi azionari legata alle azioni delle compagnie aeree coinvolte nei dirottamenti.

Nello specifico, l'8 settembre 2001 grandi quantità di azioni della United Airlines - una delle due compagnie coinvolte - vennero vendute "allo scoperto". Questa tipologia di operazione finanziaria consiste nella vendita ad un dato prezzo di titoli non posseduti. Chi la compie deve, entro una certa scadenza, acquistare e consegnare i titoli ceduti al compratore.

La vendita allo scoperto è un'operazione di tipo speculativo fatta da chi prevedere una diminuzione del prezzo del titolo. Nel caso della United Airlines, si parla di profitti per almeno 2.770.000 dollari, a fronte di una spesa di soli 207.000 dollari.

Vendita di azioni della United Airlines e American Airlines

L'Istituto Herzliyah, un ente israeliano di politica internazionale per l'antiterrorismo, ha documentato ulteriori transazioni finanziarie relative sia alle due compagnie aeree coinvolte negli attentati (United Airlines e American Airlines), sia varie società che avevano sede presso le Twin Towers.

Put options della Morgan Stanley e della Merryl Lynch

Sempre fra il 7 e il 10 settembre sono state acquistate 2.157 put options della Morgan Stanley Dean Bitter & Co. (società che occupava 22 piani del World Trade Center) e di 12.215 put options della Merril Lynch & Co. (società con sede vicino al World Trade Center. Soprattutto per la prima società il movimento è stato decisamente sospetto, dato che precedentemente non si superava la media di 27 opzioni al giorno; per la seconda, la media era di 252 opzioni al giorno. Anche qui i guadagni si misurano nell'ordine di milioni di dollari: 1,2 milioni nel caso della Morgan Stanley, quasi 5,5 nel caso della Merril Lynch. [9]

In un primo momento anche il presidente della Bundesbank Ernest Welteke ha affermato al New York Times del 28 settembre 2001 che sui mercati:

«[...] ci sono stati movimenti di grande importanza, e l'aumento del prezzo del petrolio verificatosi proprio prima degli attacchi è altrimenti inspiegabile.»

Anche il quotidiano britannico The Times scrive il 18 settembre 2001 [10]:

«Le autorità americane stanno indagando su una quantità insolitamente consistente di azioni di linee aeree, compagnie di assicurazioni e fabbriche di armi che sono state svendute nei giorni e nelle settimane precedenti agli attacchi. Ritengono che le vendite siano state fatte da persone che sapevano dell'imminente disastro».

La commissione di indagine sugli attentati dopo aver verificato ogni transazione ha concluso che:

«Vi sono stati alcune transazioni anomale, ma è stato dimostrato l'origine innocua di ognuna di esse».

Note

  1. Ufficialmente la famiglia di Bin Laden [54 fratelli, alcuni dei quali pienamente inseriti nel sistema capitalistico americano] ha disconosciuto l'attività di Osama e, sempre ufficialmente sarebbe stato diseredato dalla stessa.
  2. da "store.gxonlinestore.org"
  3. Il Saladino visse tra il 1138 e il 1193, riunì un esercito per scacciare i cristiani che si erano insediati a Gerusalemme. Unificò il mondo islamico conquistando l'Egitto, la Siria e scacciando i crociati cristiani da Gerusalemme.
  4. I neo-conservatori sono definiti distinguerli dai conservatori classici. I neo-con erano ex-democratici o “liberals” disillusi (chiamati anche "mugged by reality", letteralmente «aggrediti, scottati dalla realtà», secondo l'immagine usata da Irving Bristol)
  5. Pnac
  6. I firmatari: Paul Wolfovitz, Donald Rumsfeld, Elliot Abrams, Dick Cheney, Francio Fukuyama, Steve Forbes Norman Podhoretz, I.Lewis Libby, Gary Bauer, Donald Kagan e altri.
  7. Cfr. www.mindfully.org/.
  8. DST è la sigla con cui vengono identificati i servizi segreti francesi.
  9. Cfr. [1], [2], [3] e [4].
  10. Cfr. [5]. Cfr. anche [6] e [7].

Voci correlate

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