Anarchismo esistenzialista: differenze tra le versioni

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=== Kafka e Buber ===
=== Kafka e Buber ===
Tra l'inizio e la metà del XX secolo numerosi filosofi e scrittori, anche anarchici, esplorarono temi esistenzialisti. Prima della seconda guerra mondiale, quando l'[[esistenzialismo]] non aveva ancora un nome, [[Franz Kafka]] e [[Martin Buber]] erano tra questi pensatori. Entrambi sono oggi talvolta visti come esistenzialisti ebrei e anarchici ebrei.
Tra l'inizio e la metà del XX secolo numerosi filosofi e scrittori, anche anarchici, esplorarono temi esistenzialisti. Prima della Seconda guerra mondiale, quando l'[[esistenzialismo]] non aveva ancora un nome, [[Franz Kafka]] e [[Martin Buber]] erano tra questi pensatori. Entrambi sono oggi talvolta visti come esistenzialisti ebrei e anarchici ebrei.


Il lavoro di [[Franz Kafka|Kafka]] non può essere ridotto a una teoria filosofica o politica, ma questo non è un ostacolo al collegamento tra [[esistenzialismo]] e [[anarchismo]]. Per quanto riguarda la politica, [[Franz Kafka|Kafka]] prese parte alle riunioni del ''Klub Mladých'', un'organizzazione [[antimilitarista]] e [[anticlericale]] ceca, e in un diario fece riferimento a [[Pëtr Kropotkin]]: «Non dimenticare Kropotkin!». Nelle sue opere, [[Franz Kafka|Kafka]] scrive di personaggi surreali e alienati che lottano con disperazione e assurdità, temi importanti per l'[[esistenzialismo]], ma allo stesso tempo presenta critiche alla famiglia autoritaria (in opere come ''La metamorfosi'', ''Die Verwandlung'') e alla burocrazia (in opere come ''Il processo'', ''Der Process''). Parla, ad esempio, della vita familiare come campo di battaglia e in una lettera afferma: «Ho sempre considerato i miei genitori dei persecutori». E ancora: «Tutto ciò che i genitori vogliono fare è trascinarti verso di loro, tornando ai vecchi tempi, da cui desidererai liberarti e fuggire». <ref>[[Franz Kafka]], lettera alla fidanzata Felice Bauer del [[21 novembre]] [[1912]].</ref> Il riferimento è autobiografico ma anche influenzato dal suo amico [[Otto Gross]], un anarchico e psicoanalista austriaco. Lo stesso [[Otto Gross]] unisce [[Nietzsche]] e [[Stirner]] a [[Sigmund Freud]] nello sviluppo della sua forma libertaria di psicologia, partendo dal presupposto che tutti e tre hanno rivelato il potenziale umano frustrato dalla famiglia autoritaria: «Solo ora» - scrive [[Otto Gross|Gross]] - «possiamo renderci conto che la fonte dell'autorità risiede nella famiglia, che la combinazione di sessualità e autorità, mostrata in famiglia dai diritti ancora assegnati al padre, mette tutta l'individualità in catene». <ref>[[Otto Gross]], ''Zur Überwindung der kulturellen Krise'', Die Aktion, 1913, p. 386.</ref> Concordando con [[Otto Gross|Gross]] e sostenendo i principi anarchici fondamentali, [[Franz Kafka|Kafka]] definisce il [[capitalismo]] come una burocrazia, «un sistema di relazioni di dipendenza» in cui «tutto è organizzato gerarchicamente e tutto è in catene», e sostiene che, alla fine, «le catene dell'umanità torturata sono costituite dai documenti ufficiali dei ministeri».  
Il lavoro di [[Franz Kafka|Kafka]] non può essere ridotto a una teoria filosofica o politica, ma questo non è un ostacolo al collegamento tra [[esistenzialismo]] e [[anarchismo]]. Per quanto riguarda la politica, [[Franz Kafka|Kafka]] prese parte alle riunioni del ''Klub Mladých'', un'organizzazione [[antimilitarista]] e [[anticlericale]] ceca, e in un diario fece riferimento a [[Pëtr Kropotkin]]: «Non dimenticare Kropotkin!». Nelle sue opere, [[Franz Kafka|Kafka]] scrive di personaggi surreali e alienati che lottano con disperazione e assurdità, temi importanti per l'[[esistenzialismo]], ma allo stesso tempo presenta critiche alla famiglia autoritaria (in opere come ''La metamorfosi'', ''Die Verwandlung'') e alla burocrazia (in opere come ''Il processo'', ''Der Process''). Parla, ad esempio, della vita familiare come campo di battaglia e in una lettera afferma: «Ho sempre considerato i miei genitori dei persecutori». E ancora: «Tutto ciò che i genitori vogliono fare è trascinarti verso di loro, tornando ai vecchi tempi, da cui desidererai liberarti e fuggire». <ref>[[Franz Kafka]], lettera alla fidanzata Felice Bauer del [[21 novembre]] [[1912]].</ref> Il riferimento è autobiografico ma anche influenzato dal suo amico [[Otto Gross]], un anarchico e psicoanalista austriaco. Lo stesso [[Otto Gross]] unisce [[Nietzsche]] e [[Stirner]] a [[Sigmund Freud]] nello sviluppo della sua forma libertaria di psicologia, partendo dal presupposto che tutti e tre hanno rivelato il potenziale umano frustrato dalla famiglia autoritaria: «Solo ora» - scrive [[Otto Gross|Gross]] - «possiamo renderci conto che la fonte dell'autorità risiede nella famiglia, che la combinazione di sessualità e autorità, mostrata in famiglia dai diritti ancora assegnati al padre, mette tutta l'individualità in catene». <ref>[[Otto Gross]], ''Zur Überwindung der kulturellen Krise'', Die Aktion, 1913, p. 386.</ref> Concordando con [[Otto Gross|Gross]] e sostenendo i principi anarchici fondamentali, [[Franz Kafka|Kafka]] definisce il [[capitalismo]] come una burocrazia, «un sistema di relazioni di dipendenza» in cui «tutto è organizzato gerarchicamente e tutto è in catene», e sostiene che, alla fine, «le catene dell'umanità torturata sono costituite dai documenti ufficiali dei ministeri».  


[[Martin Buber]] è noto soprattutto per la sua "filosofia del dialogo", una forma di [[esistenzialismo]] religioso incentrata sulla distinzione tra la relazione Io-Tu e la relazione Io-Esso. Nel suo saggio ''Ich und Du'' pubblicato nel [[1923]], descrive l'impossibilità di relazionarci con le altre persone partendo dall'"Io" verso un "Esso", verso un oggetto separato da noi. Crede invece che gli esseri umani dovrebbero trovare significatività nei rapporti umani muovendo dall'"Io" verso un "Tu", verso le persone intese in se stesse come fini che portano verso Dio. Questa prospettiva potrebbe essere vista come anarchica poiché critica implicitamente le nozioni di "progresso" fondamentali per le ideologie autoritarie, che si astraggono dall'incontro personale "qui e ora" degli esseri umani. In seguito [[Martin Buber]] pubblicò un'opera, ''[http://www.ditext.com/buber/utopia.html Vie dell'Utopia]'' ([[1946]]), in cui spiegò esplicitamente le sue idee anarchiche con la sua teoria della «comunità dialogica» fondata su «relazioni dialogiche» interpersonali.
[[Martin Buber]] è noto soprattutto per la sua "filosofia del dialogo", una forma di [[esistenzialismo]] religioso incentrata sulla distinzione tra la relazione Io-Tu e la relazione Io-Esso. Nel suo saggio ''Ich und Du'' pubblicato nel [[1923]], descrive l'impossibilità di relazionarci con le altre persone partendo dall'"Io" verso un "Esso", verso un oggetto separato da noi. Crede invece che gli esseri umani dovrebbero trovare significatività nei rapporti umani muovendo dall'"Io" verso un "Tu", verso le persone intese in se stesse come fini che portano verso Dio. Questa prospettiva potrebbe essere vista come anarchica poiché critica implicitamente le nozioni di "progresso" fondamentali per le ideologie autoritarie, che si astraggono dall'incontro personale "qui e ora" degli esseri umani. In seguito [[Martin Buber]] pubblicò un'opera, ''[http://www.ditext.com/buber/utopia.html Sentieri in Utopia]'' ([[1946]]), in cui spiegò esplicitamente le sue idee anarchiche con la sua teoria della «comunità dialogica» fondata su «relazioni dialogiche» interpersonali.


== Periodo postbellico ==
== Periodo postbellico ==
=== Sartre, Camus e Dagerman ===
[[File:Sartre.jpg|miniatura|230px|left|[[Jean-Paul Sartre]]]]
[[File:Sartre.jpg|miniatura|230px|left|[[Jean-Paul Sartre]]]]
[[File:AlbertCamus.jpg|miniatura|230px|[[Albert Camus]]]]
[[File:AlbertCamus.jpg|miniatura|230px|[[Albert Camus]]]]
[[File:StigDagerman.jpg|miniatura|230px|left|[[Stig Dagerman]]]]
[[File:StigDagerman.jpg|miniatura|230px|left|[[Stig Dagerman]]]]
Dopo la seconda guerra mondiale, l'[[esistenzialismo]] divenne un movimento filosofico e culturale ben noto e significativo e, in questo periodo, influenzò senza dubbio molti anarchici. <ref>Peter Marshall, ''Demanding the Impossible: A History of Anarchism'', p. 579.</ref> Ciò è avvenuto principalmente attraverso due scrittori francesi, [[Jean-Paul Sartre]] e [[Albert Camus]], autori di romanzi di successo, opere teatrali, articoli e testi teorici.
=== Sartre, Camus e Dagerman ===
Dopo la Seconda guerra mondiale, l'[[esistenzialismo]] divenne un movimento filosofico e culturale ben noto e significativo e, in questo periodo, influenzò senza dubbio molti anarchici. <ref>Peter Marshall, ''Demanding the Impossible: A History of Anarchism'', p. 579.</ref> Ciò è avvenuto principalmente attraverso due scrittori francesi, [[Jean-Paul Sartre]] e [[Albert Camus]], autori di romanzi di successo, opere teatrali, articoli e testi teorici.


Esponente influente dell'[[esistenzialismo]] [[ateo]], [[Jean-Paul Sartre|Sartre]] sottolinea nelle sue opere l'espansione della [[libertà]] individuale in un mondo senza Dio e senza una natura umana predeterminata. Proprio come gli anarchici, che hanno sempre ribadito che le impronte digitali deterministiche per noi stessi o per il futuro non porteranno mai alla [[libertà]], [[Jean-Paul Sartre|Sartre]] crede che gli esseri umani possano scegliere da soli la propria [[libertà]], un "essere per sé" non incatenato al sociale ed a ruoli politici ed economici imposti. Questa [[libertà]] potrebbe non essere sempre completamente gioiosa, poiché, per [[Jean-Paul Sartre|Sartre]], «l'uomo è condannato a essere libero». Analogamente, gli anarchici sostengono che una società anarchica sarebbe desiderabile, ma mai inevitabile (sta alla volontà e alla responsabilità umana creare tale società).
Esponente influente dell'[[esistenzialismo]] [[ateo]], [[Jean-Paul Sartre|Sartre]] sottolinea nelle sue opere l'espansione della [[libertà]] individuale in un mondo senza Dio e senza una natura umana predeterminata. Proprio come gli anarchici, che hanno sempre ribadito che le impronte digitali deterministiche per noi stessi o per il futuro non porteranno mai alla [[libertà]], [[Jean-Paul Sartre|Sartre]] crede che gli esseri umani possano scegliere da soli la propria [[libertà]], un "essere per sé" non incatenato al sociale ed a ruoli politici ed economici imposti. Questa [[libertà]] potrebbe non essere sempre completamente gioiosa, poiché, per [[Jean-Paul Sartre|Sartre]], «l'uomo è condannato a essere libero». Analogamente, gli anarchici sostengono che una società anarchica sarebbe desiderabile, ma mai inevitabile (sta alla volontà e alla responsabilità umana creare tale società).
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Una delle espressioni più sostanziali delle sue posizioni sia esistenzialiste che anarchiche appare nella sua opera ''L'Homme révolté'' (''[https://mega.nz/file/cd81GAoS#k_Bafons7ovy01K4pChY8L3TEcZyxmngKNdEIRGRLO4 L'Uomo in rivolta]''). Per [[Albert Camus|Camus]], come per [[Nietzsche]], la rivolta non dovrebbe scavare nel [[nichilismo]] e, come per [[Stirner]], dovrebbe essere distinta dalla rivoluzione: non è un atto solitario e non elimina la solidarietà umana, ma afferma la natura comune degli esseri umani. Nell'esperienza dell'assurdo, la sofferenza è individuale, ma quando passa alla rivolta, è consapevole di essere collettiva. Il primo passo dell'individuo alienato, sostiene [[Albert Camus|Camus]], è riconoscere che condivide tale alienazione con tutti gli esseri umani. La rivolta quindi libera l'individuo dall'isolamento: «Mi rivolto, dunque siamo». Alla fine del suo libro, [[Albert Camus|Camus]] celebra lo spirito anti-autoritario nella storia ed si esprime a favore del [[sindacalismo rivoluzionario]] come unica alternativa: «Tanto il sindacalismo quanto il comune sono negazione, a vantaggio del reale, del centralismo burocratico e astratto». <ref>[[Albert Camus]], ''[https://mega.nz/file/cd81GAoS#k_Bafons7ovy01K4pChY8L3TEcZyxmngKNdEIRGRLO4 L'Uomo in rivolta]'', ''Il pensiero meridiano''</ref>
Una delle espressioni più sostanziali delle sue posizioni sia esistenzialiste che anarchiche appare nella sua opera ''L'Homme révolté'' (''[https://mega.nz/file/cd81GAoS#k_Bafons7ovy01K4pChY8L3TEcZyxmngKNdEIRGRLO4 L'Uomo in rivolta]''). Per [[Albert Camus|Camus]], come per [[Nietzsche]], la rivolta non dovrebbe scavare nel [[nichilismo]] e, come per [[Stirner]], dovrebbe essere distinta dalla rivoluzione: non è un atto solitario e non elimina la solidarietà umana, ma afferma la natura comune degli esseri umani. Nell'esperienza dell'assurdo, la sofferenza è individuale, ma quando passa alla rivolta, è consapevole di essere collettiva. Il primo passo dell'individuo alienato, sostiene [[Albert Camus|Camus]], è riconoscere che condivide tale alienazione con tutti gli esseri umani. La rivolta quindi libera l'individuo dall'isolamento: «Mi rivolto, dunque siamo». Alla fine del suo libro, [[Albert Camus|Camus]] celebra lo spirito anti-autoritario nella storia ed si esprime a favore del [[sindacalismo rivoluzionario]] come unica alternativa: «Tanto il sindacalismo quanto il comune sono negazione, a vantaggio del reale, del centralismo burocratico e astratto». <ref>[[Albert Camus]], ''[https://mega.nz/file/cd81GAoS#k_Bafons7ovy01K4pChY8L3TEcZyxmngKNdEIRGRLO4 L'Uomo in rivolta]'', ''Il pensiero meridiano''</ref>


[[Stig Dagerman]] era il principale rappresentante di un gruppo di scrittori svedesi chiamati "Fyrtiotalisterna" ("gli scrittori degli anni '40"), i quali riprendevano i concetti esistenzialisti di paura, alienazione e insensatezza, sulla scia degli orrori della seconda guerra mondiale e della incombente guerra fredda. <ref>[https://web.archive.org/web/20110609191740/http://abrax7.stormloader.com/dagerman.htm ''Stig Dagerman''], di Paul Newman</ref> Fu un anarchico attivo per tutta la vita e si unì alla Federazione Sindacalista Giovanile nel [[1941]]. A diciannove anni divenne il direttore di ''Storm'', giornale per giovani anarchici, e all'età di ventidue anni fu nominato editore culturale di ''Arbetaren'', un quotidiano del movimento sindacalista. Ha chiamato «Arbetaren» il suo «luogo di nascita spirituale».
[[Stig Dagerman]] era il principale rappresentante di un gruppo di scrittori svedesi chiamati "Fyrtiotalisterna" ("gli scrittori degli anni '40"), i quali riprendevano i concetti esistenzialisti di paura, alienazione e insensatezza, sulla scia degli orrori della Seconda guerra mondiale e della incombente guerra fredda. <ref>[https://web.archive.org/web/20110609191740/http://abrax7.stormloader.com/dagerman.htm ''Stig Dagerman''], di Paul Newman</ref> Fu un anarchico attivo per tutta la vita e si unì alla Federazione Sindacalista Giovanile nel [[1941]]. A diciannove anni divenne il direttore di ''Storm'', giornale per giovani anarchici, e all'età di ventidue anni fu nominato editore culturale di ''Arbetaren'', un quotidiano del movimento sindacalista. Ha chiamato «Arbetaren» il suo «luogo di nascita spirituale».


== L'influenza dell'esistenzialismo ==
== L'influenza dell'esistenzialismo ==
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[[L. Susan Brown|Brown]] sostiene che l'[[anarchismo]] generalmente non tiene conto delle idee femministe di educazione dei figli: l'idea di allevare i bambini esistenzialmente liberi dai loro genitori ed educati da una comunità in modo non gerarchico non è spesso considerata dagli anarchici, eppure i pensatori radicali fortemente influenzati da [[Nietzsche]], [[Otto Gross]], gli psichiatri esistenzialisti come [[Ronald David Laing]] e post-strutturalisti come [[Gilles Deleuze]] e [[Félix Guattari]] hanno sostenuto con forza che la famiglia nucleare è una delle istituzioni più oppressive della società occidentale.
[[L. Susan Brown|Brown]] sostiene che l'[[anarchismo]] generalmente non tiene conto delle idee femministe di educazione dei figli: l'idea di allevare i bambini esistenzialmente liberi dai loro genitori ed educati da una comunità in modo non gerarchico non è spesso considerata dagli anarchici, eppure i pensatori radicali fortemente influenzati da [[Nietzsche]], [[Otto Gross]], gli psichiatri esistenzialisti come [[Ronald David Laing]] e post-strutturalisti come [[Gilles Deleuze]] e [[Félix Guattari]] hanno sostenuto con forza che la famiglia nucleare è una delle istituzioni più oppressive della società occidentale.


L'anarchico inglese contemporaneo [[Simon Critchley]] considera l'etica auto-definita "anarchica" del fenomenologo esistenziale [[Emmanuel Levinas]] l'infinita richiesta etica che va oltre misura, "an-archica" nel senso di non avere alcun principio gerarchico o regola su cui strutturarsi, aspetto importante per l'attuale pratica sociale anarchica contemporanea. Il suo libro ''Infinitely Demanding: Ethics of Commitment, Politics of Resistance'' propone una concezione levinasiana dell'[[anarchismo]] e un tentativo di praticarlo. <ref>[[Simon Critchley]], ''Infinitely Demanding: Ethics of Commitment, Politics of Resistance'', New York, Verso, 2007.</ref>  
L'anarchico inglese contemporaneo [[Simon Critchley]] considera l'etica auto-definita "anarchica" del fenomenologo esistenziale [[Emmanuel Lévinas]] l'infinita richiesta etica che va oltre misura, "an-archica" nel senso di non avere alcun principio gerarchico o regola su cui strutturarsi, aspetto importante per l'attuale pratica sociale anarchica contemporanea. Il suo libro ''Infinitely Demanding: Ethics of Commitment, Politics of Resistance'' propone una concezione levinasiana dell'[[anarchismo]] e un tentativo di praticarlo. <ref>[[Simon Critchley]], ''Infinitely Demanding: Ethics of Commitment, Politics of Resistance'', New York, Verso, 2007.</ref>  


L'anarchico francese contemporaneo e filosofo edonista [[Michel Onfray]] ha pubblicato un libro su [[Albert Camus]] intitolato ''L'ordre Libertaire: La vie philosophique de Albert Camus''. <ref>[[Michel Onfray]], ''L'ordre Libertaire: La vie philosophique de Albert Camus'', Flammarion, 2012.</ref>
L'anarchico francese contemporaneo e filosofo edonista [[Michel Onfray]] ha pubblicato un libro su [[Albert Camus]] intitolato ''L'ordre Libertaire: La vie philosophique de Albert Camus''. <ref>[[Michel Onfray]], ''L'ordre Libertaire: La vie philosophique de Albert Camus'', Flammarion, 2012.</ref>
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* [[Paul Goodman]], ''Kafka's Prayer'', New York, Vanguard Press, 1947
* [[Paul Goodman]], ''Kafka's Prayer'', New York, Vanguard Press, 1947
* [[Martin Buber]], ''I And Thou'', Touchstone, 1971  
* [[Martin Buber]], ''I And Thou'', Touchstone, 1971  
* [[Martin Buber]], ''Paths in Utopia'', Syracuse University Press, 1996
* [[Martin Buber]], ''Sentieri in Utopia'', a cura di Donatella Di Cesare, Marietti, 2009
* [[Pietro Ferrua]], ''[https://web.archive.org/web/20110930090518/http://raforum.info/spip.php?article92 Sartre By Himself]''
* [[Pietro Ferrua]], ''[https://web.archive.org/web/20110930090518/http://raforum.info/spip.php?article92 Sartre By Himself]''
* [[Albert Camus]], ''The Rebel'', New York, Vintage, 1956  
* [[Albert Camus]], ''The Rebel'', New York, Vintage, 1956  
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